+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 9,18-26
Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni ed ella vivrà.
• Matteo 9,18-19: La morte della fanciulla. Quando ancora Gesù stava parlando, ecco che un capo del luogo viene a intercedere per sua figlia morta da poco. Chiede a Gesù di andare ad imporgli le mani, “e lei vivrà”. Il capo crede che Gesù abbia il potere di far rivivere sua figlia. Segno di molta fede in Gesù da parte del padre della fanciulla. Gesù si alza e va con lui, portando anche i discepoli. Ecco il punto di partenza dei due episodi che seguono: la guarigione della donna che soffriva da dodici anni di un’emorragia, e la risurrezione della fanciulla. Il vangelo di Marco presenta gli stessi due episodi, ma con molti dettagli: il capo si chiamava Giairo ed era uno dei capi della sinagoga. La fanciulla non era ancora morta, ed aveva dodici anni, etc. (Mc 5,21-43). Matteo abbrevia la narrazione così viva di Marco.
• Matteo 9,20-21: La situazione della donna. Durante il percorso verso la casa del capo, una donna che da dodici anni soffriva a causa di un’emorragia irregolare si avvicina a Gesù in cerca di guarigione. Dodici anni con un’emorragia! Per questo motivo viveva emarginata, esclusa, perché come si è detto, in quel tempo il sangue rendeva impura la persona. Marco dice che la donna aveva speso tutti i suoi beni con i medici, ma invece di migliorare, la sua situazione era peggiorata (Mc 5,25-26). Ecco che aveva sentito parlare di Gesù (Mc 5,27). Per questo nasce in lei una speranza nuova. Diceva tra sé: “Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita”. Il catechismo dell’epoca diceva: “Se tocco il suo vestito, rimarrò impuro”. La donna pensa esattamente il contrario! Segno di molto coraggio. Segno che le donne non erano d’accordo con tutto ciò che le autorità religiose insegnavano. L’insegnamento dei farisei e degli scribi non riusciva a controllare il pensiero della gente. Grazie a Dio! La donna si avvicina a Gesù da dietro, tocca il lembo del suo mantello e guarisce.
• Matteo 9,22: La parola di Gesù che illumina. Gesù si volta e vedendo la donna dichiara: “Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarito!” Frase breve, ma che lascia intravedere tre punti molto importante: (a) Nel dire “Figliola”, Gesù accoglie la donna nella nuova comunità, che si formava attorno a lui. Non era più un’esclusa. (b) Ciò che lei sperava e credeva avvenne di fatto. Lei guarì. Prova questa che il catechismo delle autorità religiose non era corretto e che in Gesù si apriva un nuovo cammino che dava alla gente la possibilità di ottenere la purezza che la legge esigeva e di entrare in contatto con Dio. (c) Gesù riconosce che, senza la fede di quella donna, lui non avrebbe potuto fare il miracolo. La guarigione non fu un rito magico, ma un atto di fede.
• Matteo 9,23-24: In casa del capo. Dopo Gesù si reca a casa del capo. Vedendo l’agitazione di coloro in lutto per la morte della fanciulla, chiese a tutti di uscire dalla stanza. E dice: “La fanciulla non è morta. Sta dormendo!”. La gente ride, perché sa distinguere quando una persona dorme o quando è morta. Per loro la morte era una barriera che nessuno poteva oltrepassare. E’ la risata di Abramo e di Sara, cioè di coloro che non riescono a credere che nulla è impossibile a Dio (Gn 17,17; 18,12-14; Lc 1,37). Le parole di Gesù hanno un significato ancora più profondo. La situazione delle comunità al tempo di Matteo sembrava una situazione di morte. Anche loro sentivano dire. “Non siete morti, voi siete addormentati! Svegliatevi!”
• Matteo 9,25-26: La risurrezione della fanciulla. Gesù non dà importanza alla risata della gente. Aspetta che tutti escano dalla casa. Poi entra, prende la fanciulla per mano e lei si alza. Marco conserva le parole di Gesù: “Talita kúmi!”, che vuol dire: Fanciulla, alzati (Mc 5,41). La notizia si sparse per tutta quella regione. La gente credette che Gesù è il Signore della vita che vince la morte.
• “La fanciulla non è morta. Dorme!” “Non è morta! Voi state dormendo! Svegliatevi! E’ questo il messaggio del vangelo di oggi. Cosa mi dice? Sono di quelli che ridono?
Lunedì della XIV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
I due racconti di miracoli che sono qui associati, quello della bambina risvegliata dal sonno della morte e quello della guarigione della donna che perde sangue, si ritrovano legati l’uno all’altro anche in san Marco (Mc 5,21-43), ma in una versione molto più lunga. San Matteo si interessa qui alla risurrezione a causa dell’ulteriore domanda di Giovanni Battista (Mt 11,2-11); quanto alla guarigione dell’emorroissa, è essenziale per l’importanza della fede. È vero che la fede della donna si manifesta sotto apparenze magiche, ma Gesù le orienta facendo derivare la guarigione dalla sua parola.
La fede trae la sua forza dalla fiducia in Gesù. Guarendo la donna, Gesù le dà la salvezza, salva tutto il suo essere. Questa scena, inclusa in quella della risurrezione, ne accresce la tensione e il dinamismo. Qui tutto è concentrato sul comportamento sovrano di Gesù. La frase: “La fanciulla dorme” riprende l’immagine diffusa del “sonno della morte”, ma la trasforma in un annuncio di risurrezione. Gesù richiama la fanciulla alla vita. Contrariamente al racconto di san Marco, qui il miracolo sortisce l’effetto di diffondere la reputazione di Gesù in tutto il paese.
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Prima lettura | |||
Os 2,16-18.21-22 Ti farò mia sposa per sempre. |
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Salmo responsoriale | |||
Sal 144 | |||
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Mt 9,18-26 Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni ed ella vivrà. |
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IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 09 Luglio 2018
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Santi MARTIRI CINESI (AGOSTINO ZHAO RONG E 119 COMPAGNI) – Memoria Facoltativa
† dal 1648 al 1930
Padre Francesco Fernández de Capillas, domenicano ucciso nel 1648, è considerato il protomartire della Cina. A lui, nei tre secoli successivi, si aggiunsero non solo missionari occidentali, ma anche uomini e donne autoctoni, di ogni età e stato di vita, compresi alcuni seminaristi, contro i quali, nel 1811, era stato emanato un editto apposito. I martiri di cui la Chiesa fa memoria il 9 luglio sono giunti alla beatificazione in momenti diversi, ma le loro…
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Santa VERONICA GIULIANI Vergine
Mercatello, Urbino, 27 dicembre 1660 – Città di Castello, 9 luglio 1727
Veronica Giuliani, al secolo Orsola, è una delle più grandi mistiche della storia. Ebbe numerose rivelazioni e ricevette le Stimmate. Nata a Mercatello sul Metauro, presso Urbino, nel 1660, visse cinquant’anni nel monastero delle Clarisse di Città di Castello. Entratavi 17enne, vi morì nel 1727, dopo essere stata cuoca, infermiera, maestra delle novizie e badessa. All’autopsia risultò che il cuore era trafitto da parte a parte. Dopo aver ric…
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San GIOACCHINO HE KAIZHI Martire
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