+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 13,18-21
Il granello crebbe e divenne un albero.
Riflessione
• Contesto. Lungo il cammino che lo conduce a Gerusalemme Gesù viene attorniato da «miriadi» di persone (11,29) che si stringono attorno a Lui. Il motivo di tale attrazione delle folle è la Parola di Gesù. Nel cap. 12 si può notare l’alternanza dei destinatari della Parola: i discepoli (12,1-12), la folla (vv.13-21), i discepoli (vv.22-53), le folle (vv.54-59). Invece lo scandalo della morte è il tema dominante di Lc 13,1-35. Nella prima parte si parla della morte di tutti (vv.1-9), nella parte, invece, della morte di Gesù (vv.31-35); alla morte risparmiata ai peccatori perché attendono alla loro conversione. Ma un altro tema viene accostato a quello dominante: la salvezza donata agli uomini. La guarigione della donna curva, una figlia di Abramo, che Satana teneva legata da diciotto anni, viene liberata da Gesù. E nel cuore di questo cap. 13 troviamo due parabole che costituiscono un insieme tematico: il regno di Dio paragonato al «chicco di senape» e al «lievito».
• Il Regno di Dio è simile a un seme di senape. Tale seme è comunissimo nella Palestina ed in particolar modo vicino al lago di Galilea. È conosciuto per la sua singolare piccolezza. In Lc 17,6 Gesù utilizza tale immagine per esprimere la speranza che ha nei discepoli di avere un minimo di fede: «Se aveste fede quanto un granello di senape…». Questa parabola così semplice mette a confronto due momenti diversi della storia di un seme: quello in cui viene gettato nel terreno (gli inizi modesti) e quello in cui arriva a essere un albero (il miracolo finale). Quindi la funzione del racconto è di narrare la crescita straordinaria di un seme che viene gettato nel proprio giardino; a cui segue una crescita strabiliante, diventa un albero. Come questo seme anche il Regno di Dio ha la sua storia: il Regno di Dio è il seme gettato nel giardino, luogo che nel Nuovo Testamento è il luogo dell’agonia e della sepoltura di Gesù (Gv 18,1.26; 19,41); segue il momento della crescita e che si conclude col diventare un albero aperto a tutti.
• Il Regno di Dio è simile al lievito. Il lievito viene inserito in tre moggi di farina. Nella cultura ebraica il lievito era considerato un fattore di corruzione tanto che veniva eliminato dalle proprie case. Per non contaminare la festa di Pasqua che iniziava proprio con la settimana degli azzimi. Agli orecchi dei Giudei l’utilizzo di questo elemento negativo, per descrivere il Regno di Dio, risultava un motivo di turbamento. Ma il lettore ne scopre la forza convincente: è sufficiente mettere una piccola quantità di lievito in tre misure di farina per avere una grossa quantità di pasta. Gesù annuncia che questo lievito, nascosto o fatto sparire in tre misure di farina, dopo un certo tempo fa lievitare il tutto.
• Gli effetti del testo sul lettore. Cosa comunicano a noi queste due parabole? Il regno di Dio, paragonato da Gesù a un seme che diventa albero, è da accostare alla storia di Dio come una storia della sua Parola: è nascosta nella storia umana e sta crescendo; Luca pensa alla Parola di Gesù (il regno di Dio in mezzo a noi) che già conosce un suo sviluppo ma ancora non è diventato un albero. Gesù e lo spirito Santo stanno sostenendo questa crescita della parola. L’immagine del lievito fornisce un quadro di completezza a quello del seme. Il lievito è il Vangelo che è all’opera nel mondo, nelle comunità ecclesiali, nei singoli credenti.
Martedì della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Gesù ha proclamato la presenza del regno di Dio. Per un ebreo del suo tempo che lo ascolta non vi è nulla di più grande della venuta del regno di Dio, poiché rappresenta quello sconvolgimento del mondo che sarà il compimento di tutto.
Ma allora, per coloro che ascoltavano Gesù o che l’accompagnavano, quale scarto tra questa evocazione del regno di Dio e l’umile condizione di Gesù! Le sue parole e i suoi gesti non sono forse senza proporzione rispetto all’intervento di Dio che deve ricapitolare tutta la storia dell’universo? Gesù insegna a vedere: l’uomo che getta il suo granello di senapa nella terra, la donna che nasconde il suo lievito nella pasta, ecco ciò che tutti possono subito vedere. Ma questi gesti non assumono significato che a partire dai loro risultati, ancora nascosti: il grande albero, la pasta lievitata.
Così la parola di Cristo, in apparenza così povera, è già l’inizio, l’inaugurazione del regno di Dio. Ovunque è vissuto e trasmesso il Vangelo, per quanto poveramente lo sia, si dispiega una forza di Dio capace dell’impossibile.
Antifona d’ingresso Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto. (Sal 104,3-4) |
Colletta Dio onnipotente ed eterno, accresci in noi la fede, la speranza e la carità, e perché possiamo ottenere ciò che prometti, fa’ che amiamo ciò che comandi. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Ef 5,21-33
Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto. Parola di Dio |
Beato chi teme il Signore.
Beato chi teme il Signore La tua sposa come vite feconda Ecco com’è benedetto |
Canto al Vangelo (Mt 11,25) Alleluia, alleluia. Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. Alleluia. |
Vangelo |
Lc 13,18-21
Il granello crebbe e divenne un albero.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli La diffusione del regno di Dio è opera anche delle mani operose dell’uomo. Rivolgiamoci al Padre che tutto porta alla piena realizzazione, dicendo insieme: Venga il tuo regno, Signore.Il regno di Dio è più vasto della Chiesa. Perché il popolo di Dio sia specchio e icona del Cristo salvatore. Preghiamo: Il mondo è alla ricerca spasmodica della libertà. Perché ogni uomo trovi, nella fede o nell’ascolto della retta coscienza, la verità che pienamente lo realizza. Preghiamo: Il regno di Dio è come lievito che fermenta la massa. Perché tutti i cristiani fecondino il mondo con la preghiera e la testimonianza operosa. Preghiamo: Il regno di Dio è già presente tra noi. Perché chi ha scelto il celibato annunci con semplicità e gratuità il primato assoluto di Dio. Preghiamo: Cristo ha inaugurato il regno. Perché questa nostra celebrazione eucaristica anticipi quello che ancora, nella fede, stiamo aspettando. Preghiamo: Perché la preghiera sia attesa della rivelazione di Dio. Perché impariamo la pazienza e la fiducia dai nostri contadini. Il tuo aiuto, o Dio, ci conforti nella partecipazione alla costruzione del tuo regno e ogni nostra opera sia per la santificazione del tuo nome. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Guarda, Signore, i doni che ti presentiamo: quest’offerta, espressione del nostro servizio sacerdotale, salga fino a te e renda gloria al tuo nome. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona di comunione Esulteremo per la tua salvezza e gioiremo nel nome del Signore, nostro Dio. (Sal 20,6)Oppure: Cristo ci ha amati: per noi ha sacrificato se stesso, offrendosi a Dio in sacrificio di soave profumo. (Ef 5,2) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 25 Ottobre 2016
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Santi CRISPINO E CRISPINIANO DI SOISSONS Martiri
m. circa 285
Due calzolai intenti al loro lavoro: così sono raffigurati i santi Crispino e Crispiniano, perché la storia del martirio attribuisce loro questo mestiere. Da secoli, per questo, i …
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San CRISANTO Martire di Roma
Roma, † 283 ca.
I due santi patroni della città di Reggio Emilia vissero e morirono martiri nel III secolo, probabilmente nel 283. Crisanto figlio di un certo Polemio, di origine alessandrina, ven…
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Santi MARTIRIO E MARCIANO Martiri
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