+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 11,1-4
Signore, insegnaci a pregare.
Riflessione
● Nel vangelo di ieri abbiamo visto Maria seduta ai piedi di Gesù, all’ascolto della sua parola. Chi ascolta la parola di Dio dovrà dare una risposta nella preghiera. Così, il vangelo di oggi dà continuità al vangelo di ieri riportando il passaggio in cui Gesù, con il suo modo di pregare, suscita nei discepoli la voglia di pregare, di imparare da lui a pregare.
● Luca 11,1: Gesù, esempio di preghiera. “Un giorno, Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: “Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli”. La domanda del discepolo è strana, poiché in quel tempo la gente imparava a pregare fin da piccoli. Tutti pregavano tre volte al giorno, la mattina, a mezzogiorno e la sera. Pregavano molto i salmi. Avevano le loro pratiche di devozione, avevano i salmi, avevano le riunioni settimanali nella sinagoga e gli incontri quotidiani a casa. Ma sembra che non bastasse. Il discepolo voleva di più: “Insegnaci a pregare!” Nell’atteggiamento di Gesù lui scoprì che poteva fare un passo in più, e che per questo aveva bisogno di un’iniziazione. Il desiderio di pregare è in tutti, ma il modo di pregare richiede un aiuto. Il modo di pregare matura lungo la vita e cambia lungo i secoli. Gesù fu un buon maestro. Insegnava a pregare con le parole e con la testimonianza.
● Luca 11,2-4: La preghiera del Padre Nostro. “Gesù rispose: “Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione”. Nel vangelo di Matteo, in modo assai didattico, Gesù riassume tutto l’insegnamento in sette richieste indirizzate al Padre. Qui nel vangelo di Luca le richieste sono cinque. In queste cinque richieste, Gesù riprende le grandi promesse dell’Antico Testamento e chiede che il Padre ci aiuti a compierle. Le prime tre (o due) ci parlano della nostra relazione con Dio. Le altre quattro (o tre) ci parlano della relazione tra di noi…
Mt – Lc: Introduzione: Padre Nostro che sei nei cieli!
Mt – Lc: 1° richiesta: Santificato sia il tuo Nome
Mt – Lc: 2a richiesta: Venga il tuo Regno
Mt: 3a richiesta: Sia fatta la tua volontà
Mt – Lc: 4a richiesta: Pane di ogni giorno
Mt – Lc: 5a richiesta: Perdono dei debiti
Mt – Lc: 6a richiesta: Non cadere in tentazione
Mt: 7° richiesta: Liberaci dal male
● Padre (Nostro): Il titolo esprime la nuova relazione con Dio (Padre). E’ la base della fraternità
a) Santificare il Nome: Il nome di YAHVÉ. Sono con te! Dio con noi. Dio si fece conoscere con questo NOME (Es 3,11-15). Il Nome di Dio è santificato quando viene usato con fede e non con magia; quando è usato secondo il suo vero obiettivo, cioè: non per l’oppressione, ma per la liberazione della gente e per la costruzione del Regno.
b) Venga il tuo Regno: L’unico signore e re della vita umana è Dio (Is 45,21; 46,9). La venuta del Regno è la realizzazione di tutte le speranze e promesse. E’ la vita piena, il superamento delle frustrazioni sofferte a causa dei re ed i governi dell’uomo. Questo Regno si compirà, quando la volontà di Dio sarà fatta in pieno.
c) Pane di ogni giorno: Nell’esodo, ogni giorno, la gente riceveva la manna nel deserto (Es 16,35). La Provvidenza Divina passava per l’organizzazione fraterna, per la condivisione. Gesù ci invita a compiere un nuovo esodo, un nuovo modo di condividere in fraternità che garantisce il pane per tutti (Mt 6,34-44; Gv 6,48-51).
d) Perdono dei debiti: Ogni 50 anni, l’Anno Giubilare obbligava tutti a perdonare i debiti. Era un nuovo inizio (Lv 25,8-55). Gesù annuncia un nuovo Anno Giubilare, “un anno di grazie da parte del Signore” (Lc 4,19). Il Vangelo vuole ricominciare tutto di nuovo! Oggi, il debito esterno non è perdonato! Luca cambia “debiti” per “peccati”.
e) Non cadere in Tentazione: Nell’esodo, la gente fu tentata e cadde (Dt 9,6-12). Mormorò e volle tornare indietro (Es 16,3; 17,3). Nel nuovo esodo, la tentazione fu superata grazie alla forza che la gente ricevette da Dio (1Cor 10,12-13).
● La testimonianza della preghiera di Gesù nel Vangelo di Luca:
– A dodici anni di età, va al Tempio, nella Casa del Padre (Lc 2,46-50).
– Quando è battezzato ed assume la missione, prega (Lc 3,21).
– Quando inizia la missione, trascorre quaranta giorni nel deserto (Lc 4,1-2).
– Nell’ora della tentazione, affronta il diavolo con i testi della Scrittura (Lc 4,3-12).
– Il sabato Gesù partecipa alle celebrazioni nelle sinagoghe (Lc 4,16).
– Cerca la solitudine del deserto per pregare ( Lc 5,16; 9,18).
– La vigilia della scelta dei dodici Apostoli, trascorre la notte in preghiera (Lc 6,12).
– Prega prima dei pasti (Lc 9,16; 24,30).
– Prima di esporre la realtà e di parlare della sua passione, prega (Lc 9,18).
– Nella crisi, sale sul monte per pregare ed è trasfigurato mentre prega (Lc 9,28).
– Quando il Vangelo è rivelato ai piccoli, dice: “Padre io ti rendo grazie!” (Lc 10,21)
– Pregando, risveglia negli apostoli la volontà di pregare (Lc 11,1).
– Prega per Pietro perché la sua fede non venga meno (Lc 22,32).
– Celebra la Cena Pasquale con i suoi discepoli (Lc 22,7-14).
– Nell’Orto degli Ulivi, prega, mentre suda sangue (Lc 22,41-42).
– Nell’angoscia chiede agli amici di pregare con lui (Lc 22,40.46).
– Nell’ora di essere inchiodato alla croce, chiede perdono per i briganti (Lc 23,34).
– Nell’ora della morte, dice: “Nelle tue mani, consegno il mio spirito!” (Lc 23,46; Sal 31,6)
– Gesù muore lanciando il grido del povero (Lc 23,46).
Per un confronto personale
● Prego? Come prego? Cosa significa per me la preghiera?
● Padre Nostro: passo in rivista le cinque richieste e verifico come le vivo nella mia vita.
Mercoledì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
“Signore, insegnaci a pregare! ” è la richiesta dei discepoli rivolta a Gesù, e la leggiamo nel Vangelo di oggi. Oggi dunque cercheremo di capire un po’ meglio quanto grande è il nostro bisogno di imparare a pregare; soprattutto con l’aiuto della prima lettura.
L’attitudine di Giona è esattamente il contrario della prima domanda del Padre Nostro: “Padre, sia santificato il tuo nome”. Giona si oppose a questa richiesta, non vuole che il nome di Dio sia manifestato. Egli lo conosce, il nome di Dio, e gli rincresce che Dio si manifesti come egli è. Infatti dice a Dio: “Io sapevo che tu sei un Dio misericordioso e clemente, longanime, di grande amore e che ti lasci impietosire riguardo al male minacciato!”. Ecco qual è il “nome” di Dio, che vuol manifestarsi, e che Giona conosce da tutta la rivelazione biblica. Eppure non vuole che esso si manifesti nella sua vita: è una cosa che va contro i suoi gusti, contro la sua volontà di vivere. Egli è stato mandato a Ninive per profetizzare: “Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta! ” e adesso pretende che questa profezia si realizzi, perché ne va della sua reputazione di profeta. Ma la misericordia di Dio non può mettere in atto comunque questa predizione. Dio ha inviato il suo profeta per chiamare a conversione e la sua minaccia era condizionata: “Se non vi convertite, perirete”, ed ora Dio è contento che la gente di Ninive si sia convertita e di poter manifestare “il suo nome”: il suo amore, la sua tenerezza, la sua misericordia. Giona invece è in collera, non vuole che il nome di Dio si manifesti. E Dio allora gli dà una lezione, perché capisca quanto profondamente egli abbia ragione di aver compassione di coloro che ha creato, come sia logico per lui perdonare, chiamare alla vita e non alla morte.
Forse non ce ne accorgiamo, ma tante volte succede anche a noi di desiderare che il nome di Dio non si manifesti come è: un Dio pieno di mitezza e di pazienza, un Dio che non interviene con violenza ma aspetta che gli uomini si convertano, un Dio che lascia sussistere il male per trarne il bene. Quante volte ci lamentiamo di Dio perché le cose non vanno come a noi sembrerebbe giusto! Noi vogliamo riuscire in quel che facciamo; noi vogliamo aver rapporti facili e tranquilli con tutti; noi vogliamo che il nostro punto di vista prevalga; noi vogliamo che i criminali siano eliminati… E Dio ci lascia sbagliare, ci lascia nelle difficoltà di rapporti, lascia che gli altri non tengano conto delle nostre opinioni, fa splendere il suo sole sui buoni e sui malvagi. Le nostre reazioni spontanee sono in contraddizione con la prima domanda del Padre Nostro:
“Sia santificato il tuo nome”, perché invece diciamo: “Si realizzino le mie idee, si compiano i miei desideri, trionfi il mio modo di vedere…”. E le nostre idee, i nostri desideri, le nostre prospettive sono diverse da quelle di Dio. Abbiamo dunque bisogno che il Signore ci insegni a pregare, che metta in noi un desiderio profondo della sua manifestazione.
E in primo luogo nella celebrazione eucaristica che il Signore compie la nostra educazione. Inizia con la celebrazione della sua parola, mediante la quale egli ci illumina, ci comunica il suo punto di vista, perché noi lo sostituiamo ai nostri. Ma non soltanto con la sua parola Dio ci coinvolge, ma in tutta la dinamica della sua vita, del suo sacrificio, perché impariamo davvero a pregare. “Padre, sia santificato il tuo nome”, è una preghiera che possiamo capire soltanto se siamo coinvolti nel sacrificio di Cristo. Come deve essere santificato il nome di Dio? Che cosa significa per Dio “santificare il suo nome”? Lo impariamo partecipando al sacrificio di Gesù. “Padre, glorifica il tuo nome!”. E dalla croce di Cristo, dalla sua vittoria nella passione che il nome di Dio è stato veramente manifestato, glorificato, santificato. E Gesù nell’Eucaristia ci coinvolge nel movimento della sua passione, tanto che possiamo pregare il Padre Nostro molto più profondamente alla fine che all’inizio della Messa. “Sia santificato il tuo nome!”. Lo diciamo dopo che Gesù ha ripetuto davanti a noi il dono di se stesso: “Ecco, questo è il mio corpo dato per voi, questo è il mio sangue, il sangue della nuova alleanza”. Così il nome di Dio è santificato.
Allora impariamo come esso possa essere santificato anche nella nostra vita. Quello che ci sembrava un ostacolo diventa un mezzo, se lo portiamo, per dire così, all’Eucaristia, per capire come possiamo, in ogni situazione, santificare il nome di Dio. Invece di inquietarci nelle piccole difficoltà, di disperarci in quelle grandi, impariamo poco a poco a vederle come una possibilità che l’amore del Signore ci offre per santificare il suo nome.
Antifona d’ingresso Tutte le cose sono in tuo potere, Signore, e nessuno può resistere al tuo volere. Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra e tutte le meraviglie che vi sono racchiuse; tu sei il Signore di tutto l’universo. (Est 4,17b) |
Colletta O Dio, fonte di ogni bene, che esaudisci le preghiere del tuo popolo al di là di ogni desiderio e di ogni merito, effondi su di noi la tua misericordia: perdona ciò che la coscienza teme e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Gio 4,1-11
Tu hai pietà per una pianta di ricino, e io non dovrei avere pietà di Nìnive, la grande città?
Dal libro del profeta Giona
Giona provò grande dispiacere e fu sdegnato. Pregò il Signore: «Signore, non era forse questo che dicevo quand’ero nel mio paese? Per questo motivo mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore e che ti ravvedi riguardo al male minacciato. Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che vivere!». Ma il Signore gli rispose: «Ti sembra giusto essere sdegnato così?». Parola di Dio |
Signore, tu sei misericordioso e pietoso.
Pietà di me, Signore, Tu sei buono, Signore, e perdoni, Tutte le genti che hai creato verranno |
Canto al Vangelo (Rom 8,15) Alleluia, alleluia. Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Alleluia. |
Vangelo |
Lc 11,1-4
Signore, insegnaci a pregare.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Il nostro cuore desidera incontrarsi con Dio, ma non sempre conosciamo quello che Gli è gradito. Chiediamogli perciò di ispirarci le parole e gli atteggiamenti per metterci in verità e trasparenza dinanzi a lui, dicendo: Signore, insegnaci a pregare.Nella preghiera il dubbio si fa chiarezza, la paura diventa fiducia, l’ansia si trasforma in abbandono. Aiuta tutti gli uomini, Signore, a sperimentare la forza rinnovatrice e benefica della preghiera. Preghiamo: La Chiesa ha il compito di rivolgere al Padre l’incessante preghiera di Cristo per gli uomini. Aiuta, o Signore, le comunità cristiane a celebrare con fede sempre viva e attuale la liturgia di ogni giorno. Preghiamo: Quando le forze vengono meno è facile lasciarsi prendere dalla tentazione dell’inutilità. Aiuta, o Signore, gli anziani e i malati a comprendere che la vocazione alla preghiera li rende utili a tutto il mondo. Preghiamo: La domenica per tanti cristiani è diventata soltanto una possibilità di evasione. Aiutaci, o Signore, a riscoprire il valore della festa come incontro con te nell’eucaristia e nel volto dei fratelli. Preghiamo: Per coloro che nella Chiesa hanno il coraggio di dire e di ascoltare la verità. Per i laici che costruiscono e animano la Chiesa.O Dio onnipotente, che ci hai dato in Gesù Cristo un modello e un maestro di preghiera, fà che seguendo la sua parola e il suo esempio anche noi possiamo entrare in un dialogo filiale con te che sei la sorgente e il fine della nostra vita. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Accogli, Signore, il sacrificio che tu stesso ci hai comandato d’offrirti e, mentre esercitiamo il nostro ufficio sacerdotale, compi in noi la tua opera di salvezza. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona di comunione Il Signore è buono con chi spera in lui, con l’anima che lo cerca. (Lam 3,25)Oppure: Uno solo è il pane, e noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo, perché partecipiamo tutti dell’unico pane e dell’unico calice. (cf. 1Cor 10,17) |
Preghiera dopo la comunione La comunione a questo sacramento sazi la nostra fame e sete di te, o Padre, e ci trasformi nel Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. |