+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 12,1-7
Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.
• Luca 12,1ª: A migliaia cercano Gesù. “In quel tempo, radunatesi migliaia di persone a tal punto che si calpestavano a vicenda”. Questa frase lascia intravedere l’enorme popolarità di Gesù e la voglia della gente di incontrarsi con lui (cf. Mc 6,31; Mt 13,2). Fa vedere anche l’abbandono in cui si trovava la gente. “Sono come pecore senza pastore”, diceva Gesù in un’altra occasione quando vide la moltitudine avvicinarsi a lui per ascoltare la sua parola (Mc 6,34).
• Luca 12,1b: Attenzione all’ipocrisia. “Gesù cominciò a parlare, prima ai suoi discepoli: “Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia.” Marco parlava già di lievito dei farisei e degli erodiani e suggeriva che si trattava della mentalità o dell’ideologia dominante dell’epoca che aspettava un messia glorioso e potente. (Mc 8,15; 8,31-33). In questo testo, Luca identifica il lievito dei farisei con l’ipocrisia. L’ipocrisia è un atteggiamento che rovescia i valori. Nasconde la verità. Mostra una bella maschera che nasconde e trucca ciò che di putrido c’è dentro. In questo caso, l’ipocrisia era la maschera apparente della fedeltà massima alla parola di Dio che nascondeva la contraddizione della loro vita. Gesù vuole il contrario. Vuole la coerenza non ciò che rimane nascosto.
• Luca 12,2-3: Ciò che è nascosto sarà rivelato. “Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto.. Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti.” E’ la seconda volta che Luca parla di questo tema (cf. Lc 8,17). Invece dell’ipocrisia dei farisei che nasconde la verità, i discepoli devono essere sinceri. Non devono aver paura della verità. Gesù li invita a condividere con gli altri gli insegnamenti che impararono da lui. I discepoli non possono custodirli per sé, ma devono divulgarli. Un giorno, le maschere cadranno completamente e tutto sarà rivelato con chiarezza, e sarà proclamato sui tetti. (Mt 10,26-27).
• Luca 12,4-5: Non avere paura. “Sì, ve lo dico. Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla. Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui. Qui Gesù si rivolge ai suoi amici, i discepoli e le discepole. Loro non devono aver paura di coloro che uccidono il corpo, che torturano, che calpestano e fanno soffrire. I torturatori possono uccidere il corpo, ma non possono uccidere la libertà e lo spirito. Devono aver paura, questo sì, che il timore della sofferenza li porti a nascondere o a negare la verità e quindi li spinga ad offendere Dio. Poiché chi si allontana da Dio si perde per sempre.
• Luca 12,6-7: Voi valete più di molti passeri. “Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri”. I discepoli non devono aver paura di nulla, perché sono nelle mani di Dio. Gesù ordina di guardare i passeri. Due passeri si vendono per pochi centesimi e nessuno di loro cade in terra senza il consenso del Padre. Perfino i capelli della testa sono contati. Luca dice che non cade nessun capello senza il permesso del Padre (Lc 21,18). E ne cadono tanti di capelli! Per questo,“Non temete, voi valete più di molti passeri”. E’ questa la lezione che Gesù trae dalla contemplazione della natura. (cf Mt 10,29-31)
• La contemplazione della natura. Nel Discorso della Montagna, il messaggio più importante Gesù lo trae dalla contemplazione della natura. Lui dice: “Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5,43-45.48). L’osservazione del ritmo del sole e della pioggia portano Gesù a questa affermazione rivoluzionaria: “Amate i vostri nemici.” La stessa cosa è valida per l’invito a guardare i fiori del campo e gli uccelli del cielo (Mt 6,25-30). Questo atteggiamento contemplativo sorprendente dinanzi alla natura portò Gesù a criticare verità apparentemente eterne. Sei volte di seguito lui ha il coraggio di correggere pubblicamente la Legge di Dio: “E’ stato detto, ma io vi dico…”. La scoperta fatta nella contemplazione rinnovata della natura diventa per lui una luce molto importante per rileggere la storia con uno sguardo diverso, e scoprire luci che prima non erano percepite. Oggi è in corso una nuova visione dell’universo. Le scoperte della scienza rispetto all’immensità del macro-cosmo e del micro-cosmo stanno diventando sorgente di una nuova contemplazione dell’universo. Si cominciano a criticare molte verità apparentemente eterne.
• La contemplazione dei passeri e delle cose della natura portarono Gesù ad atteggiamenti nuovi e sorprendenti che rivelano la bontà gratuita di Dio. Sono solito/a contemplare la natura?
Venerdì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Nella tradizione ebraica Abramo era giustamente considerato campione dell’obbedienza nella fede, l’uomo giusto per eccellenza, poiché non aveva esitato ad offrire a Dio il sacrificio dell’unico figlio. Paolo non ha dubbi: Abramo fu giustificato prima di offrire Isacco in sacrificio, perché fu giustificato dalla sua fede nella promessa di Dio, sperò infatti “contro ogni speranza”. Solo la fede giustifica, rende cioè santi davanti a Dio, sorgente di ogni santità e giustizia.
Scrive san Paolo: “Che cosa dice la Scrittura? “Abramo ebbe fede in Dio e ciò gli fu accreditato come giustizia””.
Paolo continua la sua argomentazione. La gratuità della giustizia che Dio dona a chi ha fede in lui è ancora più evidente quando si tratta di un peccatore. Eppure la Bibbia dice: “Beati quelli le cui iniquità sono state perdonate”.
Si tratta quindi, per essere salvati, di aderire con un atto di fede a Dio, al suo dono gratuito, alla divina giustizia che purifica e ci rende peccatori perdonati. E’ un atteggiamento fondamentale nella vita spirituale: dobbiamo essere concretamente convinti che non le nostre opere valgono, ma la sua santità, accolta in noi con la fede. Il rapporto con Dio sta proprio in questa continua accoglienza del suo dono di “giustizia”, che egli ci elargisce per la nostra fede.
Di conseguenza verranno anche le opere, ma saranno allora “opere della fede”, opere che per la sua grazia noi possiamo compiere, perché egli le ha preparate per noi.
Rendiamo grazie all’amore del Signore, che ci domanda soltanto di lasciarci salvare, di lasciare che egli abbia cura di noi e chiediamogli che aumenti la nostra fede.
Antifona d’ingresso Se consideri le nostre colpe, Signore, chi potrà resistere? Ma presso di te è il perdono, o Dio di Israele. (Sal 130,3.4) |
Colletta Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia, Signore, perché, sorretti dal tuo paterno aiuto, non ci stanchiamo mai di operare il bene. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Rm 4,1-8
Abramo credette a Dio e ciò gli fu accreditato come giustizia.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, che diremo di Abramo, nostro progenitore secondo la carne? Che cosa ha ottenuto? Se infatti Abramo è stato giustificato per le opere, ha di che gloriarsi, ma non davanti a Dio. Parola di Dio |
Tu sei il mio rifugio, Signore.
Beato l’uomo a cui è tolta la colpa Ti ho fatto conoscere il mio peccato, Rallegratevi nel Signore |
Canto al Vangelo (Sal 32,22) Alleluia, alleluia. Su di noi sia il tuo amore, Signore, come da te noi speriamo. Alleluia. |
Vangelo |
Lc 12,1-7
Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli La salvezza non è frutto del nostro sforzo, ma è dono gratuito dell’incondizionato amore di Dio. Resi forti da questo amore, rivolgiamogli ora la nostra preghiera: Ascoltaci, o Signore, nostra salvezza.Perché la Chiesa non si lasci condizionare da disegni o progetti unicamente umani ma, serva della parola, annunci il vangelo nella sua integralità. Preghiamo: Perché i rapporti tra i cristiani siano sempre sostenuti dalla carità, qualificati dalla franchezza, e improntati a piena fiducia l’uno per l’altro. Preghiamo: Perché gli anziani e i malati che si sentono inutili alla società, offrano a Dio la loro impotenza e sappiano l’immenso valore che ogni giornata ha agli occhi di Dio. Preghiamo: Perché ogni uomo si lasci umanizzare dalla grazia di Dio, sappia vivere riconciliato con la vita, amandola ed apprezzandola sempre e ovunque come dono del Creatore. Preghiamo: Perché i credenti di questa comunità rafforzino la loro fede nello Spirito Santo, che è sigillo e caparra della nostra completa redenzione, e vivano nell’attesa del Signore che viene a rivelare pienamente il suo mistero. Preghiamo: Per chi ha timore di conoscere se stesso in profondità. Per chi ha l’impressione di essere dimenticato da Dio. O Dio Padre, che hai inviato nel mondo tuo Figlio Gesù per realizzare il tuo disegno di salvezza, aiutaci a comprendere sempre più profondamente il mistero della sua morte perché possiamo partecipare alla sua gloriosa risurrezione. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Accogli, Signore, le nostre offerte e preghiere, e fa’ che questo santo sacrificio, espressione perfetta della nostra fede, ci apra il passaggio alla gloria del cielo. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona di comunione I ricchi impoveriscono e hanno fame, ma chi cerca il Signore non manca di nulla. (Sal 34,11)Oppure: Quando il Signore si manifesterà, saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. (1Gv 3,2) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 20 Ottobre 2017
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Santa MARIA BERTILLA BOSCARDIN Vergine
Gioia di Brendola (VI), 6 ottobre 1888 – Treviso, 20 ottobre 1922
Nata nel 1888 in provincia di Vicenza, in una famiglia contadina, con l’aiuto del parroco, entrò nel 1905 nelle suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Santissimi Cuori a Vicenza. Divenuta infermiera, lavorò nell’ospedale di Treviso, dove si dedicò a servire i malati nel corpo e nello spirito, infaticabile nell’aiutare le consorelle. N…
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San LEOPARDO DI OSIMO Vescovo
Sec. V
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San CORNELIO IL CENTURIONE
Cesarea di Palestina, I secolo
Era un centurione romano noto come uomo pio e timorato, che pregava ed era generoso nelle elemosine. La sua residenza era a Cesarea di Palestina, sede del governatore romano e apparteneva alla coorte detta «Italica». Gli Atti degli Apostoli narrano che mentre un giorno verso le tre del pomeriggio, pregava Dio desideroso di conoscerne la volontà, ebbe la visi…
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