+ Dal Vangelo secondo Marco Mc 12,28-34
Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.
RIFLESSIONE
• Nel Vangelo di oggi, gli scribi ed i dottori della Legge vogliono sapere da Gesù qual è il primo di tutti i comandamenti. Anche oggi molta gente vuole sapere cosa è più importante nella religione. Alcuni dicono che è l’essere battezzati. Altri dicono che è andare a Messa o partecipare alla Messa della domenica. Altri ancora: amare il prossimo e lottare per un mondo più giusto! Altri si preoccupano solo delle apparenze o degli incarichi nella Chiesa.
• Marco 12,28: La domanda del dottore della Legge. Poco prima della domanda dello scriba, la discussione era stata tenuta con i sadducei attorno alla fede nella risurrezione (Mc 12,23-27). Al dottore, che aveva assistito al dibattito, piacque la risposta di Gesù, percepì in essa la sua grande intelligenza e volle approfittare dell’occasione per fare una domanda di chiarimento “Qual è il primo tra tutti i comandamenti?” In quel tempo, i giudei aveva un’enorme quantità di norme per regolamentare la pratica e l’osservanza dei Dieci Comandamenti della Legge di Dio. Alcuni dicevano: “Tutte queste norme hanno lo stesso valore, poiché vengono tutte da Dio. Non tocca a noi introdurre distinzioni nelle cose di Dio”. Altri dicevano: “Alcune leggi sono più importanti delle altre e, per questo, obbligano di più!” Il dottore vuole sapere cosa ne pensa Gesù.
• Marco 12,29-31: La risposta di Gesù. Gesù risponde citando un passaggio della Bibbia per dire che il primo tra i comandamenti è “amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutta la forza!” (Dt 6,4-5). Al tempo di Gesù, i giudei pii recitavano questa frase tre volte al giorno: al mattino, a mezzogiorno ed alla sera. Era così conosciuta tra di loro come tra di noi lo è il Padre Nostro. E Gesù aggiunge, citando di nuovo la Bibbia: “Il secondo è: amerai il tuo prossimo come te stesso” (Lev 19,18). Non c’è un altro comandamento più grande di questi due”. Risposta breve e molto profonda! E’ il riassunto di tutto ciò che Gesù insegna su Dio e sulla vita (Mt 7,12).
• Marco 12,32-33: La risposta del dottore della legge. Il dottore è d’accordo con Gesù e conclude: “Così, amare Dio ed il prossimo val più di tutti gli olocausti ed i sacrifici”. Ossia, il comandamento dell’amore è più importante dei comandamenti riguardanti il culto ed i sacrifici del Tempio. Questa affermazione veniva già dai profeti dell’Antico Testamento (Os 6,6; Sal 40,6-8; Sal 51,16-17). Oggi diremmo che la pratica dell’amore è più importante di novene, promesse, preci e processioni.
• Marco 12,34: Il riassunto del Regno. Gesù conferma la conclusione del dottore e dice: “Non sei lontano dal Regno di Dio!” Infatti, il Regno di Dio consiste nell’unione dei due amori: amore verso Dio ed amore verso il prossimo. Poiché se Dio è Padre/Madre, noi tutti siamo fratelli e sorelle, e dobbiamo mostrare questo in pratica, vivendo in comunità. “Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge ed i profeti!” (Mt 22,40) Noi discepoli e discepole, dobbiamo metterci nella memoria, nell’intelligenza, nel cuore, nelle mani e nei piedi questa legge che è la prima, perché non si giunge a Dio senza darsi totalmente al prossimo!
• Gesù aveva detto al dottore della Legge: “Non sei lontano dal regno di Dio!” (Mc 12,34). Il dottore era già vicino, ma per poter entrare nel Regno doveva fare un passo in più. Nell’ AT il criterio dell’amore verso il prossimo era “Amare il prossimo come te stesso”. Nel NT, Gesù allarga il senso dell’amore: “Questo è il mio comandamento: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi! (Gv 15,12-13). Allora il criterio sarà “Amare il prossimo come Gesù ci amò”. È il cammino certo per giungere ad una convivenza più giusta e fraterna.
PER UN CONFRONTO PERSONALE
• Per te, cos’è la cosa più importante nella religione?
• Noi oggi, siamo più vicini o più lontani dal Regno di Dio rispetto al dottore che fu elogiato da Gesù? Cosa pensi?
Venerdì della III settimana di Quaresima
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola
Marco ci fa ascoltare, per bocca di Gesù, il nuovo comandamento per eccellenza, che è il centro e la sintesi del Vangelo, ed insieme il programma della nostra vita. Dio ci ha creati per l’amore. Ha fatto in modo che tutto in noi, il nostro corpo come il nostro spirito, la nostra sensibilità come la nostra volontà, la nostra anima come il nostro cuore, tutto il nostro essere, insomma, potesse amare. Del resto, egli ha fatto in modo che veniamo al mondo come un esserino indifeso, che ha un bisogno vitale non solo di essere nutrito, ma anche di essere amato dalla madre, un esserino che non può crescere e raggiungere la propria maturità come persona se non in fondamentali relazioni d’amore e grazie ad esse. Ma, più noi procediamo nella vita, più facciamo prova di come sia difficile amare, amare veramente e disinteressatamente, amare profondamente e sinceramente Dio e il prossimo. Questo richiede ogni sorta di purificazione, e non lo si impara certo sui libri! Il solo modo di imparare ad amare è quello di lasciarci amare da Dio, poiché non si può amare se non essendo amati, e non c’è altri che Dio che possa amarci veramente, perché egli è l’unico Signore ed è Amore.
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Prima lettura | ||||
Os 14,2-10 Non chiameremo più ‘dio nostro’ l’opera delle nostre mani. |
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Salmo responsoriale | ||||
Sal 80 | ||||
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Mc 12,28-34 Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai. |
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