Sabato 1 Dicembre, alle ore 15.00, nel nostro oratorio parrocchiale, si è tenuto un incontro di apertura del periodo di Avvento al Natale, guidato dalla biblista Dott.ssa Annamaria Corallo che, da tempo, è divenuta la nostra brillante maestra di spiritualità e grande amica.
Ogni incontro con lei è stato sempre molto attuale mai scontato o retorico, pregno di spunti di riflessione personali e comunitari di grande rilievo.
Nella fattispecie si è presentata con l’ascolto della canzone di F. Gabbani intitolata “Amen” con la quale in modo ironico ci ha introdotto al concetto del Salvatore. Ogni uomo aspetta un Salvatore che lo aiuti, che gli risolva le proprie difficoltà del vivere quotidiano, un “eroe” che venga in soccorso ad ogni sua richiesta.
E voi chi pensate sia un Salvatore? Che caratteristiche deve avere? E da cosa vi deve salvare?
Su queste tre domande siamo stati interpellati.
Le nostre risposte sono state più o meno unanimi nel definire un Salvatore che sia misericordioso, accogliente, che ci completi, che ci aiuti ad essere forti, capace di perdono, che ci liberi da noi stessi, dai limiti della nostra umanità, dall’egoismo, dalla sfiducia, dagli errori, dalla paralisi interiore e dalle mancanze di equilibrio. Diamocelo, in fondo lo vogliamo tutti un eroe, il nostro eroe personale.
Nel periodo antecedente la venuta del Cristo, l’unto di Dio, l’umanità di allora aveva più o meno le stesse nostre aspettative.
Anche Giovanni il Battista, il più grande tra i profeti non faceva eccezione: predicava la venuta di Cristo Salvatore come quella di un Dio di fuoco, di un Dio potente, forte e puro.
Con la proposta del testo evangelico di Luca 7,24-35, la dott.ssa Annamaria ha evidenziato, attraverso le parole di Gesù stesso, quanto l’umanità di ieri e di oggi vada facilmente fuori dalla logica di Cristo.
Dio in Gesù ha stravolto completamente le attese, proponendoci un Dio d’amore che si manifesta all’umanità nascendo in una mangiatoia e non in una dimora regale, povero, umile e vicino a tutte le povertà e debolezze umane.
Del Natale si vive la festa dell’onnidebolezza, la festa di tutte le fragilità umane, festeggiamo ciò che siamo, amandoci nella nostra vulnerabilità.
Festeggiamo assieme alla nudità del piccolo Gesù anche la nostra nudità che Dio accoglie ed ama nella sua totalità.
Buon Natale! Laura
P.s. Mi permetto di invitare coloro che ancora non l’avessero fatto, di partecipare agli incontri con Annamaria Corallo perché, credetemi, sono pillole preziose per la nostra spiritualità. Un regalo del nostro parroco Don Domenico all’inizio del periodo di Avvento e di Quaresima. Non mancate!