Liegi, città francofona del Belgio, è il capoluogo della regione vallone.
La città è attraversata dal fiume Mosa, terzo fiume dell’Europa.
Liegi ha dato i natali ad alcuni personaggi famosi, come Carlo Magno, Guglielmo di Saint-Thierry, Georges Simenon e altri meno conosciuti. E’ sede di un’importante università che influenzò l’opera di scienziati, studiosi, ingegneri e artisti.
Ha una storia millenaria ed è ricca di monumenti storici, fortificazioni, musei, negozi e botteghe, e di una parte molto tranquilla formata da larghi “boulevard” (viali) con parchi e giardini.
Una particolarità di questa città è sicuramente la numerosa comunità italiana ivi presente. Il Belgio alla fine della seconda guerra mondiale necessitava di una nuova mano d’opera, poco qualificata e disposta e scendere in miniera. Questa domanda di mano d’opera venne colmata dagli operai stranieri, in particolare da italiani nel primo decennio post-bellico.
L’Italia fu la prima nazione ad inviare i suoi uomini a lavorare in Belgio nell’ambito di accordi bilaterali per lo scambio tra mano d’opera e carbone. Il Belgio impiegò in seguito mano d’opera in prevalenza dai paesi mediterranei in ritardo economico. Non solo l’Italia dunque ma anche Grecia, Spagna, Marocco e Turchia. Appena due anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, il piccolo regno del Belgio poteva già contare sulla presenza di oltre 300.000 stranieri, la maggioranza dei quali italiani residenti in Vallonia, cuore industriale del paese.
Cosa vedere:
- Stazione Liège-Guillemin
Dà il benvenuto in città a tutti i visitatori. Disegnata per regalare forme diverse a seconda del punto di vista, testimonia l’ambizione della città a raccontarsi in chiave moderna, modernizzando l’immagine di capitale storica della Vallonia dalle architetture gotico-rinascimentali che si specchiano nella Mosa.
Per realizzare quest’opera monumentale è stata utilizzata una quantità di acciaio superiore a quello della Torre Eiffel (10.000 tonnellate a fronte di 7.000) eppure, a guardarla, sembra non vi sia niente di più leggero. Complice la “trasparenza” del vetro che garantisce anche una abbagliante luminosità naturale.
- La montagna di Bueren
La scalinata più famosa del Belgio! 370 gradini fino all’agognata panchina per riprendere fiato che collegano Rue Hors-Chateau a La Citadelle. Dalla cima della “montagna” si gode un panorama meraviglioso della città, puntellato da case basse, tipiche dell’architettura fiamminga, sporadici grattacieli in vetro e l’inconfondibile profilo sinuoso della Mosa.
D’estate le scale sono di solito adornate con piante e fiori. Il primo sabato di Ottobre, quando la città festeggia La nocturne des coteaux de la citadelle, gli scalini sono illuminati con delle candele, cosi come tutta la città.
- La Cathedrale Saint-Paul
Un meraviglioso esempio di gotico brabantino, edificato sui resti di una precedente chiesa del X secolo, fra il 1232 e il 1430. Gli interni sono maestosi: tra volte gotiche, l’opulento “Tresor” (una collezione di sculture, oggetti preziosi e tessuti, come il sudario di San Lamberto e ornamenti liturgici) e vetrate istoriate antiche e moderne. Tra il 2013 e il 2014 infatti, 23 vetrate sono state commissionate a Kim en Joong (nelle cappelle di San Lamberto e San Giuseppe) e a Gottfried Honegger (nella navata e in parte del transetto) regalando sprazzi di luce e contemporaneità in uno dei luoghi di culto più famosi della Vallonia.