Con grande gioia ci piacerebbe condividere con voi le emozioni e le riflessioni sul Raduno Diocesano dei Cori, consueto appuntamento a cui partecipiamo ormai da anni.
Quest’anno il raduno si è tenuto presso la Parrocchia Cattedrale Sacri Cuori di Gesù e Maria a La Storta.
Ci si raduna sempre certi di incontrare cori che cantano e suonano tecnicamente meglio di noi, ma anche con la consapevolezza di poter lasciare un segno anche noi con la nostra piccola esperienza, cantando insieme per Cristo, coinvolgendo l’assemblea e trasmettendo gioia durante il momento supremo dell’Eucarestia.
Il tema di quest’anno è stato I Canti di pellegrinaggio e, dopo una iniziale difficoltà nella scelta del brano ci siamo messi a riflettere su cosa significasse per noi “essere pellegrini”.
Le esperienze comunitarie ci hanno suggerito la risposta a ogni nostro dubbio.
Basti pensare all’esperienza fatta questa estate ad Amatrice. Famiglie, giovani e adulti, pronti a donare il loro aiuto, seppur piccolissimo rispetto alle necessità reali, per dare sollievo a una terra devastata dalla paura e dalla distruzione. Abbiamo cercato un segno che potesse rappresentare quella nostra presenza, un simbolo che parlasse della terra ma anche di Dio. L’immagine della Croce illuminata dai nostri lumini ci ha suggerito la cosa giusta: la luce.
È questo il segno che vogliamo dare al nostro pellegrinaggio. Ogni volta che ci muoviamo verso gli altri emanando la luce di Cristo siamo sinceri pellegrini. Un anziano che ha bisogno di cure, un bambino in difficoltà, un amico che ci ha tradito, un fratello che non ci parla, sono tutte mete dei nostri pellegrinaggi.
Abbiamo scelto il brano Luce de I Reale, un gruppo che abbiamo avuto il piacere di ospitare nella nostra Parrocchia.
Questo è stato l’augurio che abbiamo voluto fare ai nostri colleghi cantori e pellegrini: possiate essere buoni seminatori del profumo di Dio, ottimi fari che emanano luce senza fine a gloria di Cristo Risorto.
Ilenia Canullo e Antonella Cannavò