
+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 21,20-28
Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Riflessione
• Nel vangelo di oggi continua il Discorso Apocalittico che riporta due segnali, il 7° e l’ 8°, che dovevano accadere prima della fine dei tempi o meglio prima della venuta della fine di questo mondo per dar luogo al nuovo mondo, al “cielo nuovo ed alla Terra nuova” (Is 65,17). Il settimo segnale è la distruzione di Gerusalemme e l’ottavo è lo sconvolgimento dell’antica creazione.
• Luca 21,20-24. Il settimo segnale: la distruzione di Gerusalemme. Gerusalemme era per loro la Città Eterna. Ed ora era distrutta! Come spiegare questo fatto? Forse Dio non si rende conto? Difficile per noi immaginare il trauma e la crisi di fede che la distruzione di Gerusalemme causò nelle comunità sia dei giudei sia dei cristiani. Qui è possibile un’osservazione sulla composizione dei Vangeli di Luca e di Marco. Luca scrive nell’anno 85. Lui si serve del Vangelo di Marco per comporre la sua narrativa su Gesù.
Marco scrive nell’anno 70, lo stesso anno in cui Gerusalemme era accerchiata e distrutta dagli eserciti romani. Per questo Marco scrive dando una traccia al lettore: “Quando vedrete l’abominio della desolazione stare là dove non conviene, – (e qui apre unaparentesi e dice) “chi legge capisce!” (chiusa la parentesi) – allora, quelli che si trovano nella Giudea fuggano ai monti”. (Mc 13,14). Quando Luca menziona la distruzione di Gerusalemme, da oltre quindici anni Gerusalemme era in rovina. Per questo lui omette la parentesi di Marco e Luca dice: “Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano sui monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in città; saranno infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si compia. Guai alle donne che sono incinte e allattano in quei giorni, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché itempi dei pagani siano compiuti”. Udendo Gesù che annuncia la persecuzione (6° segnale) e la distruzione di Gerusalemme (7° segnale), i lettori delle comunità perseguitate nel tempo di Luca conclusero dicendo: “Questo è il nostro oggi! Siamo nel 6° e nel 7° segnale!”
• Luca 21,25-26: L’ottavo segnale: cambiamenti nel sole e nella luna. Quando sarà la fine? Alla fine, dopo aver parlato di tutti questi segnali che già erano avvenuti, rimaneva questa domanda: “Il progetto di Dio va molto avanti e le tappe previste da Gesù si realizzano già. Or siamo nella sesta e nella settima tappa. Quante tappe o segnali mancano ancora fino a che giunga la fine? Manca molto?” La risposta viene ora nell’8° segnale: “Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte”. L’ 8° segnale è diverso dagli altri segnali. I segnali nel cielo e nella terra sono un’indicazione di ciò che sta avvenendo, nello stesso tempo, alla fine del vecchio mondo, dell’antica creazione, e l’inizio dell’avvento del cielo nuovo e della terra nuova. Quando il guscio dell’uovo comincia a incrinarsi è segno che la novità sta per apparire. E’ la venuta delMondo Nuovo che sta provocando la disintegrazione del mondo antico. Conclusione: manca molto poco! Il Regno di Dio sta arrivando già.
• Luca 21,27-28: La venuta del Regno di Dio e l’apparizione del Figlio dell’Uomo. “Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”. In questo annuncio, Gesù descrive la venuta del Regno con immagini tratte della profezia di Daniele (Dn 7,1-14). Daniele dice che, dopo le disgrazie causate dai regni di questo mondo, verrà il Regno di Dio. I regni di questo mondo, tutti essi, avevano figure di animali: leone, pantera, orso e bestia feroce (Dn 7,3-7). Sono segni animaleschi, che disumanizzano la vita, come avviene con il regno neoliberale, fino ad oggi! Il Regno di Dio, quindi, appare con l’aspetto del Figlio dell’Uomo, cioè, con l’aspetto umano (Dn 7,13). E un regno umano. Costruire questo regno che umanizza, è compito delle persone delle comunità. E’ la nuova storia che dobbiamo portare a compimento e che deve riunire gente dei quattro confini della terra. Il titolo Figlio dell’Uomo è il nome che a Gesù piaceva usare. Solo nei quattro evangeli, il nome appare più di 80 volte! Qualsiasi dolore che sopportiamo fin d’ora, qualsiasi lotta a favore della vita, qualsiasi persecuzione a causa della giustizia, qualsiasi dolore da parto, è seme del Regno che verrà nell’8° segnale.
Santi Andrea Dung-Lac e compagni
Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso
Nella regione del Tonchino, Annam e Cocincina – ora Vietnam – ad opera di intrepidi missionari, risuonò per la prima volta nel sec. XVI la parola del Vangelo. Il martirio fecondò la semina apostolica in questo lembo dell’Oriente. Dal 1625 al 1886, salvo rari periodi di quiete, infuriò una violenta persecuzione con la quale gli imperatori e i mandarini misero in atto ogni genere di astuzie e di perfidie per stroncare la tenera piantagione della Chiesa. Il totale delle vittime, nel corso di tre secoli, ammonta a circa 130.000. La crudeltà dei carnefici, non piegò l’invitta costanza dei confessori della fede: decapitati, crocifissi, strangolati, segati, squartati, sottoposti a inenarrabili torture nel carcere e nelle miniere fecero rifulgere la gloria del Signore, «che rivela nei deboli la sua potenza e dona agli inermi la forza del martirio» (M.R., prefazio dei martiri). Giovanni Paolo II, la domenica 19 giugno 1988, accomunò nell’aureola dei santi una schiera di 117 martiri di varia nazionalità, condizione sociale ed ecclesiale: sacerdoti, seminaristi, catechisti, semplici laici fra cui una mamma e diversi padri di famiglia, soldati, contadini, artigiani, pescatori. Un nome viene segnalato: Andrea Dung-Lac, presbitero, martirizzato nel 1839 e beatificato nel 1900, anno giubilare della redenzione, da Leone XIII. Il 24 novembre è il giorno del martirio di alcuni di questi santi.
|
||||
Prima lettura | ||||
Ap 18,1-2.21-23; 19,1-3.9 È caduta Babilònia la grande. |
||||
|
||||
Salmo responsoriale | ||||
Sal 99 | ||||
|
||||
|
||||
|
||||
Lc 21,20-28 Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti. |
||||
|
||||
|
||||
|
||||
IL SANTO DEL GIORNO
www.santiebeati.it
I santi del 24 Novembre 2022
Santi MARTIRI VIETNAMITI (ANDREA DUNG LAC E 116 COMPAGNI) – Memoria
† Vietnam, dal 1745 al 1862
Il cattolicesimo giunse in Vietnam sul finire del secolo XVI, ma fu continuamente osteggiato dai regnanti locali: tra i secoli XVII e XIX, si susseguirono più di 50 editti contro i cristiani, che provocarono l’uccisione di circa 130 mila fedeli. 117 di essi, beatificati negli anni 1900, 1906, 1909 e 1951, sono stati unificati in un solo gruppo e canonizzati da san Giovanni Paolo II, che li ha anche dichiarati Patroni del Vietnam con la Lettera apostolica «Si quidem cunctis» del 14 dicembre …
www.santiebeati.it/dettaglio/92870
San CHENANO DI DULEEK Vescovo
Circa 450 – Duleek, 24 novembre 500 (?)
www.santiebeati.it/dettaglio/97584
Santa FIRMINA (O FERMINA) DI AMELIA Martire
Sec. III
Secondo la sua «Passio» Fermina era una vergine romana figlia dello stesso «praefectus urbis», Calpurnio. Il testo narra che un «consularis», Olimpiade, aveva tentato di sedurla, ma in realtà fu lei a condurre lui alla fede cristiana. Una conversione che costò a Olimpiade il martirio. Fermina seppellì allora l’amico in un suo fondo detto Agulianus a circa otto miglia da Amelia il 1° dicembre. La donna fu chiamata più tardi a dare la stessa testimon…
www.santiebeati.it/dettaglio/78900