
+ Dal Vangelo secondo Luca VANGELO (Lc 10,1-9)
La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.
- La lampada che illumina. In quel tempo, non c’era luce elettrica. Immagina quanto segue. La famiglia è in casa. Inizia a farsi buio. Il padre alza la piccola lampada, la accende e la mette sotto il moggio o sotto il letto. Cosa diranno gli altri?Cominceranno a urlare: “Papà, mettila sul tavolo!” Questa è la storia che racconta Gesù. Non spiega.Solo dice: Chi ha orecchi per intendere, intenda! La Parola di Dio è la lampada che deve essere accesa nell’oscurità della notte. Se rimane nel libro chiuso della Bibbia, è come una piccola lampada sotto il moggio. Quando è unita alla vita in comunità, la si colloca sul tavolo ed illumina!
- Fare attenzione ai preconcetti. Gesù chiede ai discepoli di rendersi conto dei preconcetti con cui ascoltano l’insegnamento che lui offre. Dobbiamo fare attenzione alle idee con cui guardiamo Gesù! Se il colore degli occhi è verde, tutto sembra verde.Se fosse azzurro, tutto sarebbe azzurro! Se l’idea con cui si guarda Gesù fosse sbagliata, tutto ciò che penso su Gesù sarebbe minacciato di errore. Se penso che il Messia deve essere un re glorioso, non capirò nulla di ciò che il Signore insegna e vedrò tutto sbagliato.
- Parabole: un nuovo modo di insegnare e di parlare di Gesù. Gesù si serviva soprattutto di parabole per insegnare: era il suo modo. Lui aveva un’enorme capacità di trovare immagini ben semplici per paragonare le cose di Dio alle cose della vita che la gente conosceva e sperimentava nella lotta quotidiana per sopravvivere. Questo suppone due cose: essere dentro le cose della vita, e stare dentro le cose del Regno di Dio.
- L’insegnamento di Gesù era diverso dall’insegnamento degli scribi. Era una Buona Notizia per i poveri, perché Gesù rivelava un nuovo volto di Dio, in cui la gente si riconosceva e gioiva. “Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e Della terra, perchè hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te! (Mt 11,25-28)”.
Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
La messe è abbondante e dunque occorre abbondanza di operai. Lo sa bene san Paolo, e oggi festeggiamo due suoi collaboratori: Timoteo e Tito.
Timoteo, di padre pagano e di madre ebreo-cristiana, Eunice, fu discepolo e collaboratore di san Paolo e da lui preposto alla comunità ecclesiale di Efeso.
Tito, anch’egli compagno di san Paolo nell’attività missionaria, fu posto alla guida della Chiesa di Creta.
I due discepoli sono destinatari di tre lettere «pastorali» dell’apostolo, che fanno intravedere i primi lineamenti dei ministeri nella Chiesa.
Il Vangelo diversifica le missioni dei Dodici (9,1-6) e dei settantadue, quasi a indicare questo principio moltiplicatore della evangelizzazione aperto al mondo intero secondo l’attività apostolica paolina: «Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”». Questa diffusione del regno di Dio è facilitata dalla collaborazione al piano divino mediante la preghiera di tutti. Sì, perché la testimonianza dei discepoli non è facile e non tutti coloro che gli evangelizzatori incontrano sono «figli della pace».
Non è raro poi che il missionario si “raffreddi”, per questo Paolo ricorda a Timoteo di ravvivare il dono di Dio ricevuto tramite l’imposizione delle sue mani. A Tito, lasciato a Creta perché “metta ordine” come buon supervisore, Paolo augura «grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro salvatore».
La Chiesa deve infatti ricordare sempre di essere il popolo di Dio, il corpo di Cristo, e i suoi pastori non devono cercare altrove il sostegno. Per questo ai settantadue Gesù dice: «Non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada». Se al pastore manca infatti il totale abbandono in Dio, rischia di trasformarsi in mercenario; altro che “servo inutile” secondo Gesù!
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Prima lettura | ||||
2Tm 1,1-8 Mi ricordo della tua schietta fede. |
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Salmo responsoriale | ||||
Sal 95 | ||||
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Lc 10,1-9 La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai. |
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IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 26 Gennaio 2023
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sec. I
I due santi di oggi sono i collaboratori più strettii dell’apostolo Paolo. Timoteo era nato a Listra da madre giudea e padre pagano. Si era avvicinato alla comunità cristiana e, poiché aveva una buona conoscenza delle Scritture, godeva di grande stima presso i fratelli. Quando, verso l’anno 50, passò da Listra, Paolo lo fece circoncidere per rispetto verso i giudei e lo scelse come compagno di viaggio. Con Paolo, Timoteo attraversò l’Asia Minore e raggiunse la Ma…
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