
+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 16,13-23
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.
Riflessione
- Siamo nella parte narrativa tra il Discorso delle Parabole (Mt 13) e il Discorso della Comunità (Mt 18). In queste parti narrative che legano tra di essi i cinque Discorsi, Matteo è solito seguire la sequenza del vangelo di Marco. Ogni tanto, cita altre informazioni, anche conosciute da Luca. E qui e là, cita testi che appaiono solamente nel vangelo di Matteo, come per esempio la conversazione tra Gesù e Pietro, nel vangelo di oggi. Questo testo riceve interpretazioni diverse e perfino opposte nelle diverse chiese cristiane.
- In quel tempo, le comunità coltivavano un legame affettivo molto forte con i capi che avevano dato origine alla comunità. Per esempio, le comunità di Antiochia in Siria, coltivavano il loro rapporto con la persona di Pietro. Quelle di Grecia, con la persona di Paolo. Alcune comunità dell’Asia, con la persona del Discepolo Amato e altre con la persona di Giovanni dell’Apocalisse. Un’identificazione con questi capi della loro origine aiutava le comunità a coltivare meglio la loro identità e spiritualità. Ma anche poteva essere motivo di disputa, come nel caso della comunità di Corinto (1 Cor 1,11-12).
- Matteo 16,13-16: Le opinioni della gente e dei discepoli riguardo a Gesù. Gesù chiede l’opinione della gente riguardo alla sua persona, il Figlio dell’Uomo. Le risposte sono variegate: Giovanni Battista, Elia, Geremia, alcuni profeti. Quando Gesù chiede l’opinione dei discepoli, Pietro diventa portavoce e dice: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivo!” La risposta non è nuova. Prima i discepoli avevano detto la stessa cosa (Mt 14,33). Nel Vangelo di Giovanni, la stessa professione di fede viene fatta da Marta (Gv 11,27). Significa che in Gesù si realizzano le profezie del Vecchio Testamento.
- Matteo 16,17: La risposta di Gesù a Pietro: “Beato te, Simone!” Gesù proclama Pietro “Beato!”, perché ricevette una rivelazione del Padre. Anche qui la risposta di Gesù non è nuova.
Prima, Gesù aveva lodato il Padre perché gli aveva rivelato il Figlio ai piccoli e non ai sapienti (Mt 11,25-27) ed aveva fatto la stessa proclamazione di felicità ai discepoli che stavano vedendo ed udendo cose nuove che, prima di loro, nessuno sapeva né aveva udito dire (Mt 13,16).
- Matteo 16,18-20: Le attribuzioni di Pietro: Essere pietra e ricevere le chiavi del Regno. (a) Essere Pietra: Pietro deve essere pietra, cioè la base stabile per la chiesa in modo che possa resistere contro le porte dell’inferno. Con queste parole di Gesù a Pietro, Matteo incoraggia le comunità perseguitate della Siria e della Palestina che vedono in Pietro il leader che appartiene alle loro origini. Malgrado la persecuzione e la debolezza, la comunità ha una base ferma, garantita dalla parola di Gesù. La funzione di essere pietra con base nella fede evoca la parola di Dio al popolo in esilio: “ascoltatemi, voi che siete in cerca di giustizia, voi che cercate il Signore; guardate alla roccia (pietra) da cui siete stati tagliati, alla cava da cui siete stati estratti. Guardate ad Abramo vostro padre, a Sara che vi ha partorito; poiché io chiamai lui solo, lo benedissi e lo moltiplicai”. (Is 51,1-2). Indica che in Pietro esiste un nuovo inizio del popolo di Dio.
(b) Le chiavi del Regno: Pietro riceve le chiavi del Regno. Lo stesso potere di legare e sciogliere è dato anche alle comunità (Mt 18,18) ed agli altri discepoli (Gv 20,23). Uno dei punti in cui il vangelo di Matteo più insiste è la riconciliazione e il perdono. E’ uno dei compiti più importanti dei coordinatori e coordinatrici delle comunità. Imitando Pietro, devono legare e sciogliere, cioè, fare in modo che ci sia riconciliazione, accettazione reciproca, costruzione della fraternità, fino a settanta volte (Mt 18,22).
- Matteo 16,21-22: Gesù completa ciò che mancava alla risposta di Pietro, e costui reagisce.
Gesù comincia a dire: “che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno”.
Dicendo che doveva andare e venire ucciso, o che era necessario soffrire, lui indicava che la sofferenza era prevista nelle profezie. Il cammino del Messia non è solo di trionfo e di gloria, anche di sofferenza e di croce! Se Pietro accetta Gesù come Messia e Figlio di Dio, deve accettarlo anche come Messia Servo che sarà ucciso. Ma Pietro non accetta la correzione di Gesù e cerca di dissuaderlo. Porta Gesù in disparte e lo rimprovera: “Dio te ne scampi, Signore! Questo non avverrà mai!”
- Matteo 16,23: La risposta di Gesù a Pietro: pietra di inciampo. La risposta di Gesù è sorprendente. Pietro voleva orientare Gesù prendendo l’iniziativa. Gesù reagisce: “Lungi da me Satana. Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, masecondo gli uomini!” Pietro deve seguire Gesù, e non il contrario. È Gesù che dà la direzione. Satana è colui devia la persona dal cammino tracciato da Gesù. Di nuovo, appare l’espressione pietra, ma ora in senso opposto. Pietro, ora è la pietra di appoggio, ora è la pietra di inciampo! Così erano le comunità all’epoca di Matteo, marcate dall’ambiguità. Così, siamo tutti noi e così è, secondo quanto detto da Giovanni Paolo II, il papato stesso, marcato dalla stessa ambiguità di Pietro: pietra di appoggio nella fede e pietra di inciampo nella fede.
San Giovanni Maria Vianney
Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Giovanni (Lione, Francia, 1786 – Ars 4 agosto 1859), «curato» di Ars per un quarantennio, attirò moltitudini di persone di ogni estrazione sociale con le sue catechesi e con il ministero della riconciliazione. Uomo di austera penitenza, unì alla profonda vita interiore, incentrata nell’Eucaristia, un generoso impulso caritativo. E’ modello della cura d’anime nella dimensione parrocchiale attraverso l’esempio della sua bontà e carità anche se lui fu sempre tormentato dal pensiero di non essere degno del suo compito. Trascorreva le giornate dedicandosi a celebrare la Messa e a confessare, senza risparmiarsi. Morì nel 1859.
Papa Pio XI lo proclamerà santo nel 1925. Verrà indicato patrono del clero parrocchiale.
Antifona d’ingresso I tuoi sacerdoti, o Signore, si rivestano di giustizia ed esultino i tuoi santi (T.P. Alleluia). (Cf. Sal 131,9) |
Colletta Dio onnipotente e misericordioso, che hai fatto di san Giovanni Maria [Vianney] un pastore mirabile per lo zelo apostolico, per la sua intercessione e il suo esempio fa’ che con la nostra carità guadagniamo a Cristo i fratelli e godiamo, insieme con loro, la gloria senza fine. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
Ger 31,31-34
Concluderò un’alleanza nuova e non ricorderò più il peccato.
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Dal libro del profeta Geremìa
«Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –, nei quali con la casa d’Israele e con la casa di Giuda concluderò un’alleanza nuova. Non sarà come l’alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore. Parola di Dio |
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Crea in me, o Dio, un cuore puro.
Crea in me, o Dio, un cuore puro, Rendimi la gioia della tua salvezza, Tu non gradisci il sacrificio; |
Canto al Vangelo (Mt 16,18) Alleluia, alleluia. Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. Alleluia. |
Vangelo |
Mt 16,13-23
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.
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+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Il Signore ha voluto e istituito la Chiesa come sacramento visibile di salvezza. Insieme a tutti i nostri fratelli nella fede, invochiamo il Padre delle misericordie, dicendo: Sostieni la tua Chiesa, o Signore.Per la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica, perché professi coraggiosamente e gioiosamente la fede in Gesù, pietra angolare dell’edificio spirituale che ha inaugurato morendo e risorgendo da morte. Preghiamo: Per il Papa, perché guidato dallo Spirito, eserciti il ministero di primate della carità, per l’unità delle Chiese e per la pace universale. Preghiamo: Per la società civile, perché non trascuri gli stimoli e gli aiuti della comunità cristiana, per la promozione del bene di tutti i cittadini. Preghiamo: Per coloro che sono tentati di fronte allo scandalo della croce e della morte di Cristo, perché accolgano in pienezza il messaggio evangelico, fiduciosi nella vittoria finale sul male. Preghiamo: Per la nostra comunità parrocchiale, perché l’organizzazione e l’efficienza delle iniziative siano a servizio dell’evangelizzazione e della fede in Cristo. Preghiamo: Per il coraggio di essere cristiani nel mondo. Per chi afferma di credere in Cristo e non nella Chiesa. La tua Chiesa, o Dio, si riunisce attorno all’eucaristia, fonte di unità. Concedile di essere costantemente radicata sulla parola del vangelo e nutrita della grazia sacramentale, in Gesù Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Guarda con benevolenza, o Signore, i doni deposti sul tuo altare nella memoria di san Giovanni Maria [Vianney] e come per la forza di questi divini misteri lo hai coronato di gloria, così dona a noi l’abbondanza del tuo perdono. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona alla comunione Beato quel servo che il Signore, arrivando, troverà vigilante: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. (Cf. Mt 24,46-47)Oppure: Ecco il servo fedele e prudente, che il Signore ha messo a capo della sua famiglia, per nutrirla al tempo opportuno. (Cf. Lc 12,42) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 04 Agosto 2022
San GIOVANNI MARIA VIANNEY Sacerdote – Memoria
Dardilly, Francia, 8 maggio 1786 – Ars-sur-Formans, Francia, 4 agosto 1859
Giovanni Maria Vianney nacque l’8 maggio 1786 a Dardilly, Lione, in Francia. Di famiglia contadina e privo della prima formazione, riuscì, nell’agosto 1815, ad essere ordinato sacerdote.Per farlo sacerdote, ci volle tutta la tenacia dell’abbé Charles Balley, parroco di Ecully, presso Lione: lo avviò al seminario, lo riaccolse quando venne sospeso dagli studi. Giovanni Maria Vianney, appena prete, tornò a Ecully come vicario dell’abbé Balley. Alla morte di Balley, fu mandato ad Ars…
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Sant’ ARISTARCO Discepolo di san Paolo
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Sant’ ELEUTERIO Martire
† Tarsia, Turchia, 305/310
Eleuterio era senatore e morì a Costantinopoli decapitato per ordine dell’imperatore Massimiano Galerio tra il 305 e il 310. Di lui non si conoscono né i genitori né la patria. Sappiamo che era cubiculario dell’imperatore e da lui benvoluto. Pur non essendo ancora cristiano, praticava le virtù del cristianesimo e, poiché alla corte gli era impossibile manifestare da sua fede, decise di allontanarsi da essa. Adducendo motivi di salute si recò in Bitinia dove comprò un…
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