+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 14,13-21
Alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
• Contesto. Il cap.14 di Matteo in cui è inserito il racconto della moltiplicazione dei pani propone un itinerario che guida il lettore a una scoperta progressiva della fede in Gesù: dalla mancanza di fede da parte dei compaesani al riconoscimento del Figlio di Dio, passando attraverso il dono del pane. I concittadini di Gesù sono meravigliati della sua sapienza ma non comprendono che essa agisce dietro le sue opere. Inoltre avendo una conoscenza diretta della famiglia di Gesù, di sua madre, dei sui fratelli, e delle sue sorelle non riescono a cogliere in Gesù che la sola condizione umana: è il figlio del falegname. Non compreso nella sua patria, d’ora in avanti, Gesù vivrà in mezzo al suo popolo, al quale dedicherà tutta la sua attenzione e la sua solidarietà, guarendo e nutrendo le folle.
• La dinamica del racconto. Matteo ha narrato con cura l’episodio della moltiplicazione dei pane. L’episodio è racchiuso fra due espressioni di transizione in cui si riferisce che Gesù si ritira «in disparte» dalle folle, dai discepoli, dalla barca (vv.13-14; vv.22-23). Il v.13 non serve solo come transizione ma ci offre la ragione per cui Gesù si trova in un luogo deserto. Tale espediente serve a creare l’ambiente in cui avviene il prodigio. L’evangelista concentra il racconto sulla folla e sull’atteggiamento di Gesù nei riguardi di essa.
• Gesù è commosso nelle viscere. Al momento in cui Gesù arriva s’incontra con una folla che lo attende; al vedere le folle ne è commosso e guarisce i loro malati. È una folla «stanca e abbattuta come pecore senza pastore» (9,36; 20,34). Il verbo che esprime la compassione di Gesù è davvero pregnante: a Gesù «gli si spezzò il cuore»; corrisponde al verbo ebraico che esprime l’amore viscerale materno. È lo stesso sentimento provato da Gesù davanti alla tomba di Lazzaro (Gv 11,38). La compassione è l’aspetto soggettivo dell’esperienza di Gesù, che si rende effettiva con il dono del pane.
• Il dono del pane. Il racconto della moltiplicazione dei pani si apre con un’espressione, «venuta la sera» (v.15) che introdurrà il racconto dell’ultima cena (Mt 26,20) e anche quello della sepoltura di Gesù (Mt 27,57). A sera quindi, Gesù invita gli apostoli a dar da mangiare alla folla. In mezzo al deserto lontano dai villaggi e dalle città. Gesù e i discepoli si trovano dinanzi a un problema umano molto forte; dar da mangiare a quella folla numerosa che segue Gesù. Ma essi non possono attendere a questo compito di provvedere ai bisogni materiali della folla senza il potere di Gesù. La loro risposta immediata è quella di rimandarli a casa. Di fronte al limite umano Gesù interviene e compie il miracolo sfamando tutta le gente che lo segue. Dar da mangiare è qui la risposta di Gesù, del suo cuore che si spezza di fronte a un bisogno umano molto concreto. Il dono del pane non solo è sufficiente a saziare la folla ma è così sovrabbondante che si ritiene necessario raccogliere gli avanzi. Che Matteo abbia dato un significato eucaristico all’episodio della moltiplicazione dei pani è dato dal v.19b: «e alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli»; anche il ruolo dei discepoli è ben evidenziato in quella funzione di mediazione tra Gesù e la folla: «e i discepoli li distribuirono alla folla» (v.19c). I gesti che accompagnano il miracolo sono identici a quelli che Gesù compirà più tardi nella «notte in cui fu tradito»: alza gli occhi, benedice i pani, li spezza. Da qui il valore simbolico del miracolo: può essere considerato un’anticipazione dell’Eucaristia. Inoltre il dar da mangiare alle folle da parte di Gesù è «segno» che lui é il messia e che imbandisce un banchetto di gioia per tutta l’umanità. I discepoli apprendono da Gesù che distribuisce loro i pani il valore della condivisione. Un gesto simbolico che contiene un fatto reale che va oltre l’episodio stesso e si proietta nel futuro: nella nostra eucaristia quotidiana, dove riviviamo quel gesto del pane spezzato, necessita che venga moltiplicato lungo l’arco della giornata.
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori
Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Alfonso (Napoli 1696 – Nocera de’ Pagani, Salerno, 1 agosto 1787), già avvocato del foro di Napoli, lasciò la toga per la vita ecclesiastica. Vescovo di Sant’Agata dei Goti (1762-1775) e fondatore dei Redentoristi (1732), attese con grande zelo alle missioni al popolo, si dedicò ai poveri e ai malati, fu maestro di scienze morali, che ispirò a criteri di prudenza pastorale, fondata sulla sincera ricerca oggettiva della verità, ma anche sensibile ai bisogni e alle situazioni delle coscienze. Compose scritti ascetici di vasta risonanza. Apostolo del culto all’Eucaristia e alla Vergine, guidò i fedeli alla meditazione dei novissimi, alla preghiera e alla vita sacramentale.
Antifona d’ingresso I saggi rifulgeranno come lo splendore del firmamento; coloro che insegneranno a molti la giustizia brilleranno come stelle per sempre. (Dn 12,3) |
Colletta O Dio, che proponi alla tua Chiesa modelli sempre nuovi di vita cristiana, fa’ che imitiamo l’ardore apostolico del santo vescovo Alfonso Maria de’ Liguori nel servizio dei fratelli, per ricevere con lui il premio riservato ai tuoi servi fedeli. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Ger 28,1-17
Ananìa, il Signore non ti ha mandato e tu induci questo popolo a confidare nella menzogna.
Dal libro del profeta Geremìa
In quell’anno, all’inizio del regno di Sedecìa, re di Giuda, nell’anno quarto, nel quinto mese, Ananìa, figlio di Azzur, il profeta di Gàbaon, mi riferì nel tempio del Signore sotto gli occhi dei sacerdoti e di tutto il popolo: «Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Io romperò il giogo del re di Babilonia! Entro due anni farò ritornare in questo luogo tutti gli arredi del tempio del Signore che Nabucodònosor, re di Babilonia, prese da questo luogo e portò in Babilonia. Farò ritornare in questo luogo – oracolo del Signore – Ieconìa, figlio di Ioiakìm, re di Giuda, con tutti i deportati di Giuda che andarono a Babilonia, poiché romperò il giogo del re di Babilonia». Parola di Dio |
Insegnami, Signore, i tuoi decreti.
Tieni lontana da me la via della menzogna, Si volgano a me quelli che ti temono I malvagi sperano di rovinarmi; |
Canto al Vangelo (Mt 4,4) Alleluia, alleluia. Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Alleluia. |
Vangelo |
Mt 14,13-21
Alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Il Signore ci convoca alla sua mensa. Nostro cibo è Cristo, pane di vita eterna. Sostenuti da questo nutrimento spirituale, eleviamo la nostra fiduciosa preghiera. Alimenta la nostra fede, Signore.Per la Chiesa, perché celebrando il mistero della morte e risurrezione di Gesù, creda fermamente alla sua presenza fino alla fine dei tempi. Preghiamo: Per i sacerdoti, ministri dell’altare, perché come i discepoli, donino il corpo e il sangue di Cristo, insieme alla testimonianza di una vita fedele alla vocazione ricevuta. Preghiamo: Per i popoli della terra, perché venga riconosciuto a tutti il diritto di proprietà dei beni e delle ricchezze naturali del mondo. Preghiamo: Per coloro che hanno il compito e la capacità di studiare le leggi della natura e della scienza, perché i loro sforzi siano indirizzati a migliorare la qualità della vita di tutti gli uomini. Preghiamo: Per noi qui presenti, perché impariamo da Cristo ad accorgerci delle situazioni di indigenza e di sofferenza dei nostri fratelli, pronti a dare loro quanto è nelle nostre possibilità. Preghiamo: Per la riscoperta delle opere di misericordia corporali. Perché la giustizia sia via alla pace.O Signore, che ci hai dato un cibo per la vita presente e un pane per la vita eterna, fà che la partecipazione e la condivisione di questi tuoi doni, ci uniscano in un solo corpo e in un solo spirito, a gloria del tuo nome. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Padre misericordioso, che hai dato a sant’Alfonso Maria de’ Liguori la grazia di celebrare questi misteri offrendo se stesso come vittima santa in unione al sacerdozio di Cristo, infiamma e santifica i nostri cuori con il fuoco del tuo Spirito. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona di comunione Questo è il servo saggio e fedele, che il Signore ha posto a capo della sua famiglia, per distribuire a tempo debito la razione di cibo. (Lc 12,42) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 01 Agosto 2016
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Sant’ ALFONSO MARIA DE’ LIGUORI Vescovo e dottore della Chiesa – Memoria
Napoli, 1696 – Nocera de’ Pagani, Salerno, 1 agosto 1787
Nasce a Napoli il 27 settembre 1696 da genitori appartenenti alla nobiltà cittadina. Studia filosofia e diritto. Dopo alcuni anni di avvocatura, decide di dedicarsi interame…
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Santi DOMENICO NGUYEN VAN HANH (DIEU) E BERNARDO VU VAN DUE Martiri
Sacerdoti domenicani decapitati durante la persecuzione in Vietnam.
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San RUBIL (RUBEN) Monaco
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