+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 11,29-32
Non sarà dato alcun segno a questa generazione, se non il segno di Giona.
Riflessione
• Il vangelo di oggi ci presenta un’accusa molto forte di Gesù contro i farisei e gli scribi. Volevano che Gesù desse loro un segnale, perché non credevano nei segni e nei miracoli che stava realizzando. Questa accusa di Gesù continua nei vangeli dei prossimi giorni. Nel meditare questi vangeli dobbiamo fare molta attenzione a non generalizzare l’accusa di Gesù come se fosse diretta contro il popolo ebreo. Nel passato, l’assenza di questa attenzione, ha contribuito purtroppo ad aumentare in noi cristiani l’antisemitismo che ha causato tanti danni all’umanità lungo i secoli. Invece di alzare il dito contro i farisei del tempo di Gesù, è meglio rispecchiarci nei testi per scorgere in essi il fariseo che vive nascosto nella nostra chiesa ed in ognuno di noi, e che merita questa critica da parte di Gesù.
• Luca 11,29-30: Il segno di Giona. “In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: “Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona ”. Il vangelo di Matteo informa che erano gli scribi ed i farisei che chiedevano un segnale (Mt 12,38). Volevano che Gesù realizzasse per loro un segno, un miracolo, in modo che potessero rendersi conto se era il mandato da Dio, come loro lo immaginavano. Volevano che Gesù si sottomettesse ai loro criteri. Volevano inquadrarlo nello schema del loro messianismo. Non c’era in loro un’apertura verso una possibile conversione. Ma Gesù non si sottomise alla loro richiesta. Il vangelo di Marco dice che Gesù, dinanzi alle richieste dei farisei, trasse un profondo respiro (Mc 8,12), probabilmente di disgusto e di tristezza dinanzi a tanta cecità. Perché a nulla serve mostrare un bel quadro a chi non vuole aprire gli occhi. L’unico segnale che sarà dato loro è il segno di Giona. “Poiché come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione”. Come sarà questo segnale del Figlio dell’Uomo? Il vangelo di Matteo risponde: “Come infatti Giona passo tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, cosi il Figlio dell’Uomo resterà tre giorni e tre notti nel ventre della terra” (Mt 12,40). L’unico segnale sarà la risurrezione di Gesù. Questo è il segno che, nel futuro, sarà dato agli scribi ed ai farisei. Gesù, da loro condannato a morte e ad una morte di croce, sarà risorto da Dio e continuerà a risorgere in molti modi in coloro che credono in lui. Il segnale che converte non sono i miracoli, ma la testimonianza di vita!
• Luca 11,31: Salomone e la regina del Sud. L’allusione alla conversione della gente di Ninive associa e ricorda la conversione della Regina di Saba: “La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c’è qui”. Questa evocazione quasi occasionale dell’episodio della Regina di Saba che riconobbe la saggezza di Salomone, mostra come veniva usata in quel tempo la Bibbia. Era per associazione. La regola principale dell’interpretazione era questa: “La Bibbia si spiega con la Bibbia”. Fino ad oggi, questa è una delle norme più importanti per l’interpretazione della Bibbia, soprattutto per la Lettura della Parola di Dio, in un clima di preghiera.
• Luca 11,32: Ed ecco ben più di Giona c’è qui. Dopo la digressione su Salomone e sulla Regina di Saba, Gesù ritorna a parlare del segno di Giona: “Quelli di Ninive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono”. La gente di Ninive si convertì dinanzi alla testimonianza della predicazione di Giona e denuncia l’incredulità degli scribi e dei farisei. Perché “ben più di Giona c’è qui”. Gesù è più grande di Giona, più grande di Salomone. Per noi cristiani, è la chiave principale per la scrittura (2Cor 3,14-18).
Lunedì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Iniziamo oggi la lettera di san Paolo ai Romani. Sappiamo, dalla lettera stessa, che Paolo scrive da Corinto, nell’inverno del 57/58, mentre sta per partire per Gerusalemme, dove porterà le offerte raccolte per i poveri. Nello stesso tempo egli sta pensando a viaggi ulteriori e ha intenzione di andare a Roma e di giungere poi fino in Spagna. A Roma, prima che vi venissero Paolo e Pietro, c’erà già una comunità cristiana, della quale non sappiamo come si sia formata e Paolo desiderava molto mettersi in contatto con questi cristiani che non conosceva. La solennità dell’inizio della lettera rivela quale importanza l’Apostolo attribuiva a questa Chiesa. Paolo non si preoccupa di curare il suo stile, e questo inizio è un po’ irregolare e di difficile lettura, perché egli vuol dire tante cose importanti e non le dice con ordine, ma vediamo immediatamente come egli sia fiero di essere apostolo: “Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il Vangelo di Dio”. Anche noi Dio ha scelto; noi pure, come cristiani, siamo chiamati ad annunciare il Vangelo di Dio, certo in modo molto più modesto di lui, Apostolo delle genti. E dobbiamo sentire un santo orgoglio per questa chiamata che Dio ci ha rivolto.
Paolo sviluppa il suo pensiero. Centro di questa vocazione non è lui stesso, ma Cristo, che egli mostra nel duplice aspetto: Cristo uomo e Cristo Dio:
“(Cristo) figlio di Dio, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne”. E noi vediamo già tutto il mistero di Cristo e della sua croce; tuttavia: “Costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dei morti, Gesù Cristo, nostro Signore”.
Gesù Cristo, il centro di tutto il pensiero di Paolo. E la lettera rivela chiaramente come la fede sia fondamento di tutta la vita di Paolo, di tutto il suo apostolato.
Egli gli chiama tutti all’obbedienza della fede, fondandosi su Cristo, unicamente su Cristo e non su se stessi, sulla propria forza, sui propri meriti, ma sull’amore di Cristo, sull’amore di Dio che ci viene da Cristo.
Antifona d’ingresso Se consideri le nostre colpe, Signore, chi potrà resistere? Ma presso di te è il perdono, o Dio di Israele. (Sal 130,3.4) |
Colletta Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia, Signore, perché, sorretti dal tuo paterno aiuto, non ci stanchiamo mai di operare il bene. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Rm 1,1-7
Per mezzo di Cristo abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo! Parola di Dio |
Il Signore si è ricordato del suo amore.
Cantate al Signore un canto nuovo, Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, Tutti i confini della terra hanno veduto |
Canto al Vangelo (Sal 94) Alleluia, alleluia. Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore. Alleluia. |
Vangelo |
Lc 11,29-32
Non sarà dato alcun segno a questa generazione, se non il segno di Giona.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Gesù Cristo è l’inviato di Dio. Se noi ascolteremo la sua parola, saremo liberi veramente. Per questo preghiamo insieme, dicendo: O Signore, fà che ascoltiamo oggi la tua voce.O Signore, fà che la Chiesa rinunci a qualsiasi segno di prestigio esteriore e mondano, e affidi l’efficacia della sua missione unicamente alla forza della verità che tu le hai donato. Preghiamo: O Signore, aiuta tutti gli uomini a impegnarsi per la vera libertà. Fà loro comprendere che solo tu li rendi liberi interiormente e capaci di vivere la fraternità con tutti. Preghiamo: O Signore, conforta tutte le persone che soffrono a causa dell’oppressione politica, sociale, psicologica, e dona loro, con la pazienza e il coraggio che viene dalla risurrezione, la forza di camminare verso la liberazione. Preghiamo: O Signore, illumina i membri della nostra comunità: rendili attenti e sensibili ai segni della tua presenza nel mondo, che richiedono continua purificazione e conversione. Preghiamo: O Signore, donaci gli occhi della fede per celebrare questa eucaristia: il pane e il vino diventino per noi il più grande segno del tuo amore. Preghiamo: Per chi cerca di comprendere Cristo solo attraverso la ragione e l’intelligenza. Perché i giovani della nostra comunità incontrino il Signore risorto. O Padre che prolunghi nel mondo, attraverso l’opera santificante della Chiesa, l’azione redentrice di Cristo, rendici partecipi della tua opera salvifica come testimoni del tuo amore senza limiti. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Accogli, Signore, le nostre offerte e preghiere, e fa’ che questo santo sacrificio, espressione perfetta della nostra fede, ci apra il passaggio alla gloria del cielo. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona di comunione I ricchi impoveriscono e hanno fame, ma chi cerca il Signore non manca di nulla. (Sal 34,11)Oppure: Quando il Signore si manifesterà, saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. (1Gv 3,2) |
IL SANTO DEL GIORNO
www.santiebeati.it
I santi del 14 Ottobre 2019
San CALLISTO I Papa – Memoria Facoltativa
m. 222
(Papa dal 217 al 222) Ebbe molti avversari tra i cristiani dissidenti di Roma, e proprio da uno scritto del capo di questi cristiani separati, un antipapa, abbiamo quasi tutte le notizie sul suo conto, presentate però in modo tendenzioso. Vi si legge che, prima di diventare papa, era stato schiavo e frodatore. Fuggito in Portogallo, venne arrestato e ricondotto a Roma, dove subì una condanna ai lavori forzati nelle miniere della Sardegna. Tornato a Roma in occasione di un’amnistia, venne inviato ad A…
www.santiebeati.it/dettaglio/29550
San GAUDENZIO (GAUDENZO) DI RIMINI Vescovo e martire
Sulla figura di Gaudenzio (o Gaudenzo) esistono tradizioni diverse. Gli elementi comuni lo indicano come originario di Efeso. Giunto a Roma intorno al IV secolo, venne ordinato sacerdote e poi vescovo e quindi inviato dal papa a Rimini per annunciare il Vangelo. Divenuto vescovo della città (probabilmente il proto-vescovo), nell’anno 359 partecipò al Concilio di Rimini indetto per condannare Ario; allorché se ne profilò la vittoria, Gaudenzio, con altri 17 vescovi, abbandonò il concilio e si ritirò in una cittadina…
www.santiebeati.it/dettaglio/90632
San SELYF DI CORNOVAGLIA Re
VII sec.
www.santiebeati.it/dettaglio/98062