+ Dal Vangelo secondo Marco Mc 8,11-13
Perché questa generazione chiede un segno?
• Il pericolo dell’ideologia dominante. Qui si percepisce chiaramente come il “lievito di Erode e dei farisei” (Mc 8,15), l’ideologia dominante dell’epoca, faceva perdere alle persone la capacità di analizzare con obiettività gli eventi. Questo lievito veniva da lontano ed aveva radici profonde nella vita della gente. Arrivò a contaminare la mentalità dei discepoli e si manifestava in essa in molti modi. Con la formazione che Gesù dava loro, lui cercava di sradicare questo “lievito”.
• Ecco alcuni esempi di questo aiuto fraterno di Gesù ai discepoli.
a) Mentalità di gruppo chiuso. Un certo giorno, una persona non appartenente alla comunità, usò il nome di Gesù per scacciare i demoni. Giovanni vide e proibì di farlo: “Glielo abbiamo vietato perché non era dei nostri” (Mc 9,38). Giovanni pensava di avere il monopolio su Gesù e voleva impedire agli altri di usare il nome di Gesù per fare il bene. Voleva una comunità chiusa in se stessa. Era il lievito del “Popolo eletto, Popolo separato!” Gesù risponde: “Non glielo impedite!… Chi non è contro di noi è per noi!” (Mc 9,39-40).
b) Mentalità di gruppo che si considera superiore agli altri. Certe volte, i samaritani non volevano dare ospitalità a Gesù. La reazione di alcuni discepoli fu immediata: “Scenda un fuoco dal cielo e li consumi!” (Lc 9,54). Pensavano che per il fatto di stare con Gesù, tutti dovevano accoglierli. Pensavano di avere Dio dalla propria parte per difenderli. Era il lievito del “Popolo eletto, Popolo privilegiato!” Gesù li riprende: “Gesù si voltò e li rimproverò” (Lc 9,55).
c) Mentalità di competitività e di prestigio. I discepoli discutevano tra di loro del primo posto (Mc 9,33-34). Era il lievito di classe e di competitività, che caratterizzava la religione ufficiale e la società dell’impero romano. Già si infiltrava nella piccola comunità attorno a Gesù. Gesù reagisce e ordina di avere la mentalità contraria: “Il primo sia l’ultimo” (Mc 9, 35).
d) Mentalità di chi emargina i piccoli. I discepoli allontanavano i piccoli. Era il lievito della mentalità dell’epoca, secondo cui i bambini non contavano e dovevano essere disciplinati dagli adulti. Gesù riprende i discepoli: ”Lasciate che i piccoli vengano a me!” (Mc 10,14). I bambini diventano gli insegnanti degli adulti: “Chi non accoglie il Regno di Dio come un bambino, non vi entrerà” (Lc 18,17).
• Come avvenne al tempo di Gesù, anche oggi la mentalità neoliberale dell’ideologia dominante rinasce e appare di nuovo perfino nella vita delle comunità e delle famiglie. La lettura orante del vangelo, fatta in comunità, può aiutare a cambiare in noi la visione delle cose e ad approfondire in noi la conversione e la fedeltà che Gesù ci chiede.
Lunedì della VI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Il Vangelo, che ci fa vedere l’ostilità dei farisei verso Gesù, è in relazione con la prima lettura, che narra il primo omicidio, la morte di Abele.
La Chiesa ha colto benissimo la relazione tra la storia di Abele e quella di Gesù: nel Canone romano il sacrificio di Abele è una prefigurazione del sacrificio di Gesù. ~ miglior commento di questa pagina della Genesi ce lo dà san Giovanni nella sua prima lettera, facendo vedere che la ragione dell’omicidio commesso da Caino è la malizia, la malvagità. L’innocente èucciso dal malvagio, è odiato perché compie il bene:
“Caino era dal maligno e uccise il suo fratello. E per qual motivo l’uccise? Perché le opere sue erano malvage, mentre quelle di suo fratello erano giuste” (1 Gv 3,12). San Giovanni lo applica ai cristiani, che non devono meravigliarsi di essere odiati dal mondo. “Sappiamo egli scrive che siamo passati dalla morte alla vita perché amiamo i fratelli”. Ma “chi non ama rimane nella morte”, e non soltanto rimane nella morte, ma desidera uccidere il proprio fratello, perché “il diavolo è omicida fin dal principio”.
La storia di Caino e Abele possiamo applicarla anche a noi stessi, dato che ciò che è vero per Caino lo è anche per noi: quando proviamo odio per gli altri, quando ci troviamo in contrasto con gli altri non è perché loro fanno il male, ma perché noi non siamo buoni, noi siamo malvagi e, vedendo che essi sono migliori di noi, non riusciamo più a sopportarli. Dobbiamo essere molto attenti a questa tentazione. Quando avvertiamo in noi pensieri di violenza, di opposizione, chiediamoci con sincerità: “Perché ho questi pensieri? E perché gli altri sono cattivi, o perché io non sono abbastanza buono?”. Spesso la risposta è la seconda: siccome non sono abbastanza buono, ho pensieri di violenza, cioè di intolleranza, di antipatia, di invidia, in fondo. il Signore ci dice che non dobbiamo avere pensieri di violenza neppure quando gli altri sono cattivi: dobbiamo essere noi migliori, per vincere il male con il bene.
La luce di Dio è già penetrata anche in questi inizi della storia umana e i Padri della Chiesa vi hanno riconosciuto il mistero di Gesù, la vittoria di Gesù sul peccato. Abele innocente muore. La prima ingiustizia è compiuta, ma Dio vigila; Dio non è indifferente, mai, anche quando talvolta noi diremmo il contrario. Dopo la morte di Abele, Dio parla e chiede ragione: “Dov’è tuo fratello Abele?”. I Padri intravedono qui, agli albori dell’umanità, l’intenzione di Dio di dare la risurrezione come rimedio a questo primo omicidio. Nella lettera agli Ebrei l’autore dimostra che Abele, anche dopo la morte, è già figura di Cristo risorto. Abele è morto, ma la sua voce si fa sentire: “La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!”. Dunque, in certo qual modo, egli vive ancora. E la voce del sangue è ancora più forte dice l’autore della lettera agli Ebrei quando si parla di Cristo. U sangue di Gesù, sparso dai suoi nemici, grida dopo la sua morte: Cristo è risorto! Questa voce grida non per chiedere vendetta, ma misericordia e amore.
In questa pagina biblica i Padri della Chiesa hanno visto anche un altro simbolo della risurrezione di Cristo, ed è la nascita di un altro figlio: “Adamo si unì di nuovo alla moglie, che partorì un figlio, e lo chiamò Set. “Perché disse Dio mi ha concesso un’altra discendenza al posto di Abele””. Set, nei commenti dei Padri della Chiesa, è figura di Cristo risorto. Secondo i Padri, Dio già all’inizio fa intravedere il suo disegno di salvezza, la vittoria sulla morte e 5ul male che sarà data all’uomo In Gesù morto e risorto.
Il Vangelo di oggi parla in modo misterioso di questa vittoria. I farisei chiedono un segno dal cielo, dice il Vangelo, “per metterlo alla prova”. Se Gesù darà questo segno, essi vi troveranno motivo per condannarlo, per ucciderlo. Ma Gesù per il momento oppone un rifiuto: “Perché questa generazione chiede un segno? In verità vi dico: non sarà dato alcun segno a questa generazione”. il segno sarà in realtà la morte di Cristo e la sua risurrezione, segno dell’amore di Dio e della vittoria di Gesù. In un altro punto del Vangelo questo è detto più chiaramente prendendo come simbolo il segno di Giona, gettato in mare e sfuggito alla morte per intervento di Dio, che prepara nel tempo il suo disegno contro la morte, e contro il male. Apriamo il cuore a questa vittoria di Dio, la vittoria della sofferenza accettata con amore per ottenere che il bene trionfi.
Antifona d’ingresso Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva, perché tu sei mio baluardo e mio rifugio; guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4) |
Colletta O Dio, che hai promesso di essere presente in coloro che ti amano e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola, rendici degni di diventare tua stabile dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Gen 4,1-15.25
Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise.
Dal libro della Gènesi
Adamo conobbe Eva sua moglie, che concepì e partorì Caino e disse: «Ho acquistato un uomo grazie al Signore». Poi partorì ancora Abele, suo fratello. Ora Abele era pastore di greggi, mentre Caino era lavoratore del suolo. Parola di Dio |
Offri a Dio come sacrificio la lode.
Parla il Signore, Dio degli dèi, Perché vai ripetendo i miei decreti Ti siedi, parli contro il tuo fratello, |
Canto al Vangelo (Gv 14,6) Alleluia, alleluia. Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Alleluia. |
Vangelo |
Mc 8,11-13
Perché questa generazione chiede un segno?
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli La risurrezione di Cristo è il grande segno della nostra fede. Con l’assistenza dello Spirito, chiediamo al Padre la semplicità e l’amore, dicendo: Sostieni la nostra fede, Signore.Perché la Chiesa testimoni la verità di Cristo rinunciando alla potenza esteriore, e, sostenuta dall’amore, cammini con gioia nella via dell’umiltà e della povertà. Preghiamo: Perché i giovani non si lascino sedurre dalla tentazione della violenza ma scoprano nel comandamento dell’amore l’unica possibilità per la personale realizzazione. Preghiamo: Perché chi vive nel dubbio e nell’incertezza si abbandoni fiduciosamente nel grembo di Dio, da cui ogni vita ha origine. Preghiamo: Perché il popolo cristiano abbandoni ogni forma di superstizione, e creda unicamente nel Signore morto e risorto per tutti. Preghiamo: Perché la nostra fede, nutrita dalla preghiera e dai sacramenti, sia sempre più vera e gioiosa e si esprima attraverso i numerosi carismi ricevuti gratuitamente per il bene di tutti. Preghiamo: Perché non poniamo delle condizioni al Signore. Per chi si è pentito dei delitti commessi. O Dio, tu possiedi tutta la gloria e la potenza; eppure hai voluto manifestarti sotto le umili spoglie di un uomo povero e crocifisso. Aiutaci ad essere sereni nei nostri limiti e a godere dei doni che ci hai dato. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Questa nostra offerta, Signore, ci purifichi e ci rinnovi, e ottenga a chi è fedele alla tua volontà la ricompensa eterna. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona di comunione Hanno mangiato e si sono saziati e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio, la loro brama non è stata delusa. (Sal 78,29-30)Oppure: Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico Figlio, perché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16) |
Preghiera dopo la comunione Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico, fa’ che ricerchiamo sempre quei beni che ci danno la vera vita. Per Cristo nostro Signore. |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 18 Febbraio 2019
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Beato GIOVANNI DA FIESOLE (DETTO BEATO ANGELICO O FRA ANGELICO) Domenicano
Vicchio di Mugello, Firenze, 1387 – Roma, 18 febbraio 1455
Il beato domenicano Giovanni di Fiesole è meglio conosciuto come Beato Angelico. Esercitò l’arte predicatoria con il pennello, dipingendo moltissimi capolavori tra i quali la celeberrima Annunciazione. Nato alla fine del Trecento – con il nome di Guido – a Vicchio di Mugello, entrò con il fratello Benedetto nel convento di Fiesole. Operò a Firenze, in tutta la Toscana, a San Pietro e nei palazzi vaticani, su invito di Eugenio IV. Morì a Roma nel 1455 nel convento di Santa Mar…
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Sant’ ANGILBERTO DI CENTULA Abate di Saint-Riquier
750 – Saint-Riquier, Francia, 18 febbraio 814
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Santa COSTANZA DI VERCELLI
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