+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 19,23-30
È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.
Riflessione
• Il vangelo di oggi è la continuazione immediata del vangelo di ieri. Riporta il commento di Gesù riguardo alla reazione negativa del giovane ricco.
• Matteo 19,23-24: Il cammello e la cruna dell’ago. Dopo che il giovane se ne va, Gesù commenta la sua decisione e dice: “In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli”. Due osservazioni riguardo a questa affermazione di Gesù: a) Il proverbio del cammello e della cruna dell’ago si usava per dire che una cosa era impossibile, umanamente parlando. b) L’espressione “che un ricco entri nel Regno” si tratta, in primo luogo, non dell’entrata nei cieli dopo la morte, ma dell’entrata nella comunità attorno a Gesù. E fino ad oggi è così. I ricchi difficilmente entrano e si sentono a casa nelle comunità che cercano di vivere il vangelo d’accordo con le esigenze di Gesù e che cercano di aprirsi ai poveri, agli emigranti ed agli esclusi dalla società.
• Matteo 19,25-26: La paura dei discepoli. Il giovane aveva osservato i comandamenti, ma senza capire il perché dell’osservanza. Qualcosa di simile stava accadendo con i discepoli. Quando Gesù li chiamò, fecero esattamente ciò che Gesù aveva chiesto al giovane: lasciarono tutto e andarono dietro a Gesù (Mt 4,20.22). Ma rimasero spaventati dall’affermazione di Gesù sulla quasi impossibilità da parte di un ricco di entrare nel Regno di Dio. Segno che non avevano capito bene la risposta di Gesù al giovane ricco: “Va, vendi tutto, dallo ai poveri e tu vieni e seguimi!” Perché, se l’avessero capito, non sarebbero rimasti così sorpresi dall’esigenza di Gesù. Quando la ricchezza o il desiderio di ricchezza occupa il cuore e lo sguardo, la persona non riesce a capire il senso della vita e del vangelo. Solo Dio può aiutare! “Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile.”
• Matteo 19,27: La domanda di Pietro. Lo sfondo dell’incomprensione dei discepoli appare nella domanda di Pietro: “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito. Che cosa dunque ne otterremo?” Malgrado la generosità così bella dell’abbandono di tutto, loro hanno ancora la vecchia mentalità. Hanno abbandonato tutto per ricevere qualcosa in cambio. Ancora non avevano capito bene il senso del servizio e della gratuità.
• Matteo 19,28-30: La risposta di Gesù. “In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi”. In questa risposta, Gesù descrive il mondo nuovo, i cui fondamenti erano stati messi dal lavoro suo e dei discepoli. Gesù mette l’accento su tre punti importanti: (a) I discepoli si siederanno sui dodici troni accanto a Gesù per giudicare le dodici tribù di Israele (cf. Apc 4,4). (b) Riceveranno in cambio molte cose che avevano abbandonato: case, fratelli, sorelle, madre, figli, campi ed erediteranno la vita eterna. (c) Il mondo futuro sarà il rovescio del mondo attuale. Lì gli ultimi saranno i primi e i primi saranno gli ultimi. La comunità attorno a Gesù è seme e dimostrazione di questo nuovo mondo. Fino ad oggi le piccole comunità dei poveri continuano ad essere seme e dimostrazione del Regno.
• Ogni volta che nella storia della gente della Bibbia, sorge un movimento per rinnovare l’Alleanza, comincia ristabilendo i diritti dei poveri, degli esclusi. Senza ciò, l’Alleanza non si ricostruisce. E’ questo il senso e il motivo dell’inserimento e della missione della comunità di Gesù, in mezzo ai poveri. Attinge dalla radice ed inaugura la Nuova Alleanza.
San Bernardo
Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Bernardo (Digione, Francia, 1090 – Chiaravalle-Clairvaux 20 agosto 1153), dopo Roberto, Alberico e Stefano, fu padre dell’Ordine Cistercense. L’obbedienza e il bene della Chiesa lo spinsero spesso a lasciare la quiete monastica per dedicarsi alle più gravi questioni politico-religiose del suo tempo. Maestro di guida spirituale ed educatore di generazioni di santi, lascia nei suoi sermoni di commento alla Bibbia e alla liturgia un eccezionale documento di teologia monastica tendente, più che alla scienza, all’esperienza del mistero. Ispirò un devoto affetto all’umanità di Cristo e alla Vergine Madre.
Antifona d’ingresso
Il giusto si allieterà nel Signore,
riporrà in lui la sua speranza;
tutti i retti di cuore ne gioiranno. (Sal 64,11)
Colletta
O Dio, che hai suscitato nella tua Chiesa
san Bernardo abate,
come lampada che arde e risplende,
fa’ che per sua intercessione
camminiamo sempre con lo stesso fervore di spirito,
come figli della luce.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
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Prima lettura
Gdc 6,11-24
Gedeone, salverai Israele: non ti mando forse io?
Dal libro dei Giudici
In quei giorni, l’angelo del Signore venne a sedere sotto il terebinto di Ofra, che apparteneva a Ioas, Abiezerita. Gedeone, figlio di Ioas, batteva il grano nel frantoio per sottrarlo ai Madianiti. L’angelo del Signore gli apparve e gli disse: «Il Signore è con te, uomo forte e valoroso!». Gedeone gli rispose: «Perdona, mio signore: se il Signore è con noi, perché ci è capitato tutto questo? Dove sono tutti i suoi prodigi che i nostri padri ci hanno narrato, dicendo: “Il Signore non ci ha fatto forse salire dall’Egitto?”. Ma ora il Signore ci ha abbandonato e ci ha consegnato nelle mani di Madian».
Allora il Signore si volse a lui e gli disse: «Va’ con questa tua forza e salva Israele dalla mano di Madian; non ti mando forse io?». Gli rispose: «Perdona, mio signore: come salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manasse e io sono il più piccolo nella casa di mio padre». Il Signore gli disse: «Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo».
Gli disse allora: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, dammi un segno che proprio tu mi parli. Intanto, non te ne andare di qui prima che io torni da te e porti la mia offerta da presentarti». Rispose: «Resterò fino al tuo ritorno».
Allora Gedeone entrò in casa, preparò un capretto e con un’efa di farina fece focacce àzzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrì. L’angelo di Dio gli disse: «Prendi la carne e le focacce àzzime, posale su questa pietra e vèrsavi il brodo». Egli fece così. Allora l’angelo del Signore stese l’estremità del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce àzzime; dalla roccia salì un fuoco che consumò la carne e le focacce àzzime, e l’angelo del Signore scomparve dai suoi occhi.
Gedeone vide che era l’angelo del Signore e disse: «Signore Dio, ho dunque visto l’angelo del Signore faccia a faccia!». Il Signore gli disse: «La pace sia con te, non temere, non morirai!». Allora Gedeone costruì in quel luogo un altare al Signore e lo chiamò «Il Signore è pace».
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con fiducia.
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
Canto al Vangelo (2 Cor 8,9)
Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo, da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
Alleluia.
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Vangelo
Mt 19,23-30
È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Supplichiamo Dio, nostro Padre, perché ci aiuti ad ascoltare la sua Parola, anche quando ci sembra difficile da attuare. Preghiamo insieme e diciamo:
Donaci, Signore, la povertà di spirito.Per il Papa, i vescovi e i sacerdoti, perché siano modello di povertà e mostrino ai cristiani che è possibile vivere con gioia il distacco dalla ricchezza. Preghiamo:
Per tutti i cristiani, perché non si lascino assorbire completamente dagli interessi economici e non siano sedotti dall’avidità. Preghiamo:
Per i cristiani che seguono il Signore nella povertà volontaria, perché ricevano, come ha promesso Gesù, gioia cento volte maggiore di quanto hanno lasciato. Preghiamo:
Per i ricchi, perché ascoltino il grido dei poveri e aprano l’animo alle loro necessità. Preghiamo:
Per noi qui presenti, perché lasciamo che il Signore occupi sempre più il nostro animo e trasformi i nostri sentimenti. Preghiamo:
Perché i poveri siano profezia della Chiesa.
Per chi oggi è vero esempio di povertà evangelica.O Padre, ricco di bontà, ascolta le nostre preghiere e fà che il nostro cuore sia capace di affidarsi completamente a te. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Ti offriamo, Signore, questo sacrificio,
fonte di unità e di pace,
nel ricordo del santo abate Bernardo,
che con la parola e con l’azione
operò instancabile per la concordia nella Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia. (Sal 34,9)
Preghiera dopo la comunione
Il pane di vita eterna che abbiamo ricevuto
nella festa di san Bernardo,
ci rinnovi, Signore, nel corpo e nello spirito,
perché, illuminati dalle sue parole e dal suo esempio,
anche noi siamo afferrati
dall’amore del tuo Verbo fatto uomo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
NOME: Parrocchia San Francesco D’Assisi IBAN: IT73B0832739030000000008237
“SAN FRANCESCO ONLUS” 5×1.000
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INTESA SANPAOLO – Presidente Onlus Giorgio Michetti