+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 12,46-50
Tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!».
- La famiglia di Gesù. I parenti giungono alla casa dove si trovava Gesù. Probabilmente vengono da Nazaret. Di lì fino a Cafarnao c’è una distanza di 40 chilometri. Anche sua madre viene insieme a loro. Non entrano, ma mandano un messaggio: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». La reazione di Gesù è chiara: «Chi è mia madre, chi sono i miei fratelli?» E lui stesso tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre». Per capire bene il significato di questa risposta conviene guardare la situazione della famiglia al tempo di Gesù.
- Nell’antico Israele, il clan, cioè, la grande famiglia (la comunità), era la base della convivenza sociale. Era la protezione delle famiglie e delle persone, la garanzia del possesso della terra, il veicolo principale della tradizione, la difesa dell’identità. Era il modo concreto da parte della gente di quella epoca di incarnare l’amore di Dio e l’amore verso il prossimo. Difendere il clan era lo stesso che difendere l’Alleanza.
- Nella Galilea del tempo di Gesù, a causa del sistema impiantato durante i lunghi governi di Erode Magno (37 a.C. a 4 a.C.) e di suo figlio Erode Antipa (4 a.C. a 39 d.C.), il clan (la comunità) si stava debilitando. Le imposte da pagare, sia al governo che al tempio, i debiti in aumento, la mentalità individualista dell’ideologia ellenistica, le frequenti minacce direpressione violenta da parte dei romani e l’obbligo di accogliere i soldati e dare loro ospitalità, i problemi sempre più grandi di sopravvivenza, tutto questo spingeva le famiglie a rinchiudersi in se stesse e pensare alle proprie necessità. Questa chiusura si vedeva rafforzata dalla religione dell’epoca. Per esempio, chi dedicava la sua eredità al Tempio poteva lasciare i suoi genitori senza aiuto. Ciò indeboliva il quarto comandamento che era la spina dorsale del clan (Mc 7,8-13). Oltre a questo, l’osservanza delle norme di purezza era un fattore di emarginazione per molte persone: donne, bambini, samaritani, stranieri, lebbrosi, indemoniati, pubblicani, malati, mutilati, paraplegici.
- E così, la preoccupazione con i problemi della propria famiglia impediva alle persone di riunirsi in comunità. Ora, affinché potesse manifestarsi il regno di Dio nella convivenza comunitaria della gente, le persone dovevano superare i limiti stretti della piccola famiglia ed aprirsi di nuovo alla grande famiglia, alla Comunità. Gesù dette l’esempio. Quando la sua famiglia cercò di impossessarsi di lui, reagì ed allargò la famiglia: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre». Creò comunità.
- Gesù chiedeva lo stesso a tutti coloro che volevano seguirlo. Le famiglie non potevano rinchiudersi in se stesse. Gli esclusi e gli emarginati dovevano essere accolti nella convivenza e così sentirsi accolti da Dio (cf Lc 14,12-14). Questo era il cammino per raggiungere l’obiettivo della Legge che diceva: “Non vi sarà alcun bisognoso tra di voi” (Dt 15,4). Come i grandi profeti del passato, Gesù cerca di consolidare la vita comunitaria nei villaggi della Galilea. Riprende il senso profondo del clan, della famiglia, della comunità, quale espressione dell’incarnazione dell’amore verso Dio e verso il prossimo.
Martedì della XVI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
L’impressionante scena del passaggio del mar Rosso ci è di grande aiuto a capire meglio le meraviglie che Dio ha compiuto nella redenzione, di cui è figura la liberazione degli Ebrei, compiuta con mano potente, malgrado gli sforzi dei nemici. Anche noi siamo stati liberati, liberati dal peccato, con un gesto di potenza: la risurrezione di Gesù, che viene però dopo l’estrema umiliazione della morte di croce. Dobbiamo quindi nutrire gli stessi sentimenti di Israele: “Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto e il popolo temette il Signore”. E il timor di Dio, che è rispetto sommo, obbedienza, amore.
Ma vorrei sottolineare un altro aspetto: le stesse realtà possono servire alla vita e alla morte e tutto, se siamo uniti a Dio, può cooperare al bene. Qui il mare per gli Israeliti è cammino sicuro, una protezione meravigliosa, “una muraglia a destra e a sinistra”; per gli Egiziani invece è acqua di perdizione. Vedremo ripetersi la stessa cosa durante il viaggio nel deserto: i serpenti saranno per gli Ebrei strumenti di morte, ma il serpente di bronzo elevato su un’asta diventa strumento di vita; ecc. Così prendiamo coscienza della potenza della fede: le cose possono servire al bene e al male, ma essenziale è l’adesione a Dio. Pietro camminerà sull’acqua, finché avrà fiducia nel Signore.
In realtà è Gesù che ha trasformato l’acqua amara della sua passione in acqua viva per la nostra salvezza. Morte e vita si intrecciano: sarà la morte del Figlio a donare a noi la vita di figli di Dio.
Restiamo saldi nella fede. Questa è la vittoria che vince il mondo: la nostra fede.
Antifona d’ingresso Ecco, Dio è il mio aiuto, il Signore sostiene la mia vita. A te con gioia offrirò sacrifici e loderò il tuo nome, o Signore, perché tu sei buono. (Cf. Sal 53,6.8) |
Colletta Sii propizio a noi tuoi fedeli, o Signore, e donaci in abbondanza i tesori della tua grazia, perché, ardenti di speranza, fede e carità, restiamo sempre vigilanti nel custodire i tuoi comandamenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
Es 14,21-31
Gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare.
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare. Parola di Dio |
Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria.
Al soffio della tua ira Il nemico aveva detto: Soffiasti con il tuo alito: Guidasti con il tuo amore |
Canto al Vangelo (Gv 14,23) Alleluia, alleluia. Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. Alleluia. |
Vangelo |
Mt 12,46-50
Tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!».
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Per Cristo, nostro fratello, nel quale siamo salvati e redenti, diciamo insieme: Ascoltaci, o Signore.Ascolta la nostra preghiera per la tua Chiesa, Signore: aiutala a diventare ogni giorno familiare di Cristo, perché ricerca e compie la tua volontà. Preghiamo: Ascolta la nostra preghiera per gli uomini di scienza, Signore: lavorino sempre a servizio del bene e della pace. Preghiamo: Ascolta la nostra preghiera per i genitori, Signore: raccontino ai figli le grandi meraviglie che tu operi ogni giorno, nelle cose più normali della vita. Preghiamo: Ascolta la nostra preghiera per i giovani, Signore: dà loro un cuore grande che sa amare gli uomini, gli animali, le piante. Preghiamo: Ascolta la preghiera dei presenti, Signore: fà che ti seguiamo come discepoli, nonostante la nostra piccolezza. Preghiamo: Per chi si trova alla ricerca della volontà di Dio. Perché i genitori non soffochino l’ispirazione divina nei figli. Aiutaci, Signore, a vivere ogni giorno nella lode, nella gratitudine per la tua bontà e nella ricerca della tua volontà. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte O Dio, che nell’unico e perfetto sacrificio di Cristo hai dato compimento alla Legge antica, accogli e santifica questa nostra offerta come un giorno benedicesti i doni di Abele, perché ciò che ognuno di noi presenta in tuo onore giovi alla salvezza di tutti. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona alla comunione Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie: misericordioso e pietoso è il Signore. Egli dà il cibo a chi lo teme. (Sal 110,4-5)Oppure: Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. (Ap 3,20) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 20 Luglio 2021
Sant’ APOLLINARE DI RAVENNA Vescovo e martire – Memoria Facoltativa
circa II-III secolo
Sant’Apollinare, originario di Antiochia, per primo rivestì la carica episcopale nella città imperiale di Ravenna, forse incaricato dallo stesso apostolo San Pietro, di cui si dice fosse stato discepolo. Si dedicò all’opera di evangelizzazione dell’Emilia-Romagna, per morire infine martire, come vuole la tradizione. Le basiliche di Sant’Apollinare in Classe e Sant’Apollinare Nuovo sono luoghi privilegiati nel tramandarne la memoria. Il suo culto tuttavia si diffuse rapidamente anche oltre i con…
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Sant’ AURELIO DI CARTAGINE Vescovo
Nord Africa, IV secolo – Cartagine (Tunisia), 430
Amico di Sant’Agostino, Aurelio diventa vescovo a Cartagine, nell’odierna Tunisia, tra le macerie di una Chiesa in rovina. La solleverà con il lavoro manuale e la predicazione dottrinale, la zappa e la parola, ma soprattutto con la carità e l’accoglienza. Muore intorno al 430….
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Santa MARIA FU GUILIN Martire
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