
+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 17,1-11
Padre, glorifica il Figlio tuo.
Riflessione
- Nei vangeli di oggi, di domani e di dopo domani, mediteremo le parole che Gesù rivolse al Padre nel momento del congedo. Giovanni conserva queste parole e le pone in bocca a Gesù durante il suo ultimo incontro con i discepoli. E’ il Testamento di Gesù in forma di preghiera, chiamata anche Preghiera Sacerdotale (Gv 17,1-26).
- Il capitolo 17 del vangelo di Giovanni è il finale di una lunga riflessione di Gesù, iniziata nel capitolo 15, sulla sua missione nel mondo. Le comunità conservarono queste riflessioni per poter capire meglio il momento difficile che loro stavano attraversando: tribolazione, abbandono, dubbi, persecuzione. La lunga riflessione termina con la preghiera di Gesù per le comunità. In essa spuntano i sentimenti e le preoccupazioni che, secondo l’evangelista, abitavano Gesù in quel momento in cui stava uscendo da questo mondo e andando verso il Padre. Con questi sentimenti e con questa preoccupazione Gesù ora si trova davanti a suo Padre, intercedendo per noi. Per questo, la Preghiera Sacerdotale è anche il Testamento di Gesù.
Molte persone, nel momento di andarsene per sempre, lasciano qualche messaggio. Tutti conservano parole importanti del padre e della madre, soprattutto quando sono gli ultimi momenti della vita. Conservare queste parole è come conservare lepersone. E’ una forma di rispetto ed affetto.
- Il capitolo 17 è un testo diverso. Più di amicizia che di ragionamento. Per coglierne bene tutto il senso, non basta riflettere con la testa, con la ragione. Questo testo deve essere meditato ed accolto anche nel cuore. E’ un testo non tanto da discutere, quanto da meditare e riflettere. Per questo, non ti preoccupare se non capisci tutto immediatamente. Il testo esige tutta una vita per meditarlo ed approfondirlo. Un testo così, deve essere letto, meditato, pensato, letto di nuovo, ripetuto, assaporato come si fa con una buona caramella in bocca. La si gira e rigira in bocca fino a terminarla. Per questo, chiudi gli occhi, fai silenzio dentro di te ed ascolta Gesù che ti parla, trasmettendo nel Testamento la sua maggiore preoccupazione, la sua ultima volontà. Cerca di scoprire qual è il punto su cui Gesù insiste di più e che considera il più importante.
- Giovanni 17,1-3: “Padre, è giunta l’ora!” E’ l’ora lungamente attesa (Gv 2,4; 7,30; 8,20; 12,23.27; 13,1; 16,32). E’ il momento della glorificazione che si farà mediante la passione, morte e risurrezione. Nel giungere al termine della sua missione, Gesù guarda indietro e procede ad una revisione. In questa preghiera, lui esprime il sentimento più intimo del suo cuore e la scoperta profonda della sua anima: la presenza del Padre nella sua vita. • Giovanni 17,4-8: Padre, riconosceranno che vengo da Te! Nel rivedere la propria vita, Gesù vede se stesso come una manifestazione del Padre per gli amici che il Padre gli ha dato. Gesù non vive per se stesso. Vive affinché tutti possano avere un lampo di bontà e di amore che sono racchiusi nel Nome di Dio che è Abba, Padre.
- Giovanni 17,9-11a: Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie! Nel momento di lasciare il mondo, Gesù espone al Padre la sua preoccupazione e prega per gli amici che lui si lascia dietro. E che continuano nel mondo, ma non sono del mondo. Sono di Gesù, sono di Dio, sono segni di Dio e di Gesù in questo mondo. Gesù si preoccupa delle persone che restano, e prega per loro.
Martedì della VII settimana di Pasqua
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco
La “preghiera sacerdotale” di Gesù è il testamento di perenne attualità, per i compiti che egli affida alla sua Chiesa pari ai doni che egli invoca dal Padre per essa quale sacramento di salvezza.
Sono i doni della “vita eterna” ossia della conoscenza dell’unico vero Dio e di colui che egli ha mandato, Gesù Cristo.
È questo il fine dell’evangelizzazione alla quale la Chiesa non potrà mai rinunciare contro ogni tentazione di disimpegno missionario, suggerito da insostenibili irenismi e da ingiustificabili sincretismi religiosi.
“Il potere” dato a Gesù dal Padre sopra ogni essere umano, infatti, è donare “la vita eterna” a tutti gli uomini. Ed egli lo ha trasmesso per sempre alla sua Chiesa.
Questa è anche “l’opera” che il Padre gli ha “dato da fare”. E anche essa egli ha affidato alla sua Chiesa. Per cui, come il Figlio ha “glorificato” il Padre sopra la terra compiendo “l’opera” ossia la missione salvifica, così la Chiesa glorifica il Padre prolungando la stessa missione nel tempo: donando cioè a tutti “le parole” e “le cose” che il Figlio ha ricevuto dal Padre, i doni della salvezza, parola, sacramenti, carità.
È qui la sua singolare grandezza: il suo servizio insostituibile per la vita del mondo.
Antifona d’ingresso Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre. Alleluia. (Ap 1,17-18) |
Colletta Dio onnipotente e misericordioso, fa’ che lo Spirito Santo venga ad abitare in noi e ci trasformi in tempio della sua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
At 20,17-27
Conduco a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù.
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Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, da Milèto Paolo mandò a chiamare a Èfeso gli anziani della Chiesa. Parola di Dio |
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Regni della terra, cantate a Dio.
Oppure: Pioggia abbondante hai riversato, o Dio, Di giorno in giorno benedetto il Signore: |
Canto al Vangelo (Gv 14,16) Alleluia, alleluia. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. Alleluia. |
Vangelo |
Gv 17,1-11
Padre, glorifica il Figlio tuo.
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+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse: Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli (Dall’Orazionale CEI 2020) Supplichiamo Dio, Padre onnipotente, che muta la roccia in sorgenti d’acqua, affinché mandi il suo santo Spirito a trasformare il mondo assetato di redenzione. Preghiamo insieme e diciamo: Padre, che tutto rinnovi nel tuo Spirito, ascoltaci. |
1. Guida la tua Chiesa con la forza dello Spirito: libera da ogni timore, sia assidua nella preghiera, sollecita nel servizio, feconda nell’apostolato. Noi ti preghiamo.
2. Sostieni coloro che hai chiamato a seguire il tuo Figlio nel ministero presbiterale: la loro vita, ricolmata della tua grazia, sia benedizione per i fratelli. Noi ti preghiamo.
3. Concedi luce e grazia agli uomini del nostro tempo: riconoscano e coltivino i germi di pace che semini nei solchi della storia. Noi ti preghiamo.
4. Aiutaci ad apprezzare e servire gli anziani: della loro compagnia godano i bambini, del loro consiglio facciano tesoro i giovani, della loro debolezza si prendano cura gli adulti. Noi ti preghiamo.
5. Illumina e trasforma noi riuniti in assemblea: lo Spirito di Cristo risorto ci doni di riconoscere i segni profetici del nostro tempo e ciascuno renda testimonianza al Vangelo nella realtà in cui vive. Noi ti preghiamo.
Compi per noi, o Padre, la promessa del tuo Figlio: manda il Consolatore, lo Spirito di verità, perché rinnovi la tua Chiesa e stabilisca tra tutti gli uomini il vincolo della pace. Per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte Accogli, o Signore, le preghiere dei tuoi fedeli insieme all’offerta di questo sacrificio, perché mediante il nostro servizio sacerdotale possiamo giungere alla gloria del cielo. Per Cristo nostro Signore. |
Oppure:
Guarda, o Padre, il volto del tuo Cristo
che ha consegnato se stesso per la redenzione di tutti,
perché attraverso di lui,
dall’oriente all’occidente,
il tuo nome sia glorificato tra le genti,
e in ogni luogo sia presentato a te l’unico sacrificio.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO DELL’ASCENSIONE DEL SIGNORE I Il mistero dell’Ascensione |
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Il Signore Gesù, re della gloria,
vincitore del peccato e della morte,
[oggi] è salito al cielo
contemplato dagli angeli.
Mediatore tra Dio e gli uomini,
giudice del mondo e Signore dell’universo,
ci ha preceduti nella dimora eterna
non per separarsi dalla nostra condizione umana,
ma per darci la serena fiducia che dove è lui,
capo e primogenito,
saremo anche noi, sue membra,
uniti nella stessa gloria.
Per questo mistero,
nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra
e le schiere degli angeli e dei santi
cantano senza fine l’inno della tua gloria: Santo, …
Oppure Prefazio dell’Ascensione II, oppure Prefazio Dopo l’Ascensione.
Antifona alla comunione Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto. Alleluia. (Gv 14,26) |
Oppure:
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio,
e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Alleluia. (Gv 17,3)
Oppure:
Padre santo,
che ci hai nutriti di Cristo pane vivo, fa’ che il tuo Spirito,
operante in questi misteri pasquali, ci guidi alla verità tutta intera,
perché con la parola e con le opere edifichiamo la tua Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.
L SANTO DEL GIORNO
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I santi del 23 Maggio 2023
San GIOVANNI BATTISTA DE’ ROSSI Sacerdote
Voltaggio, Genova, 22 febbraio 1698 – 23 maggio 1764
Nacque nel 1698 a Voltaggio, in provincia di Genova ma a 13 anni, per motivi di studio, si trasferì a Roma nella casa di uno zio sacerdote, canonico a Santa Maria in Cosmedin. A Roma frequentò il liceo presso i gesuiti del Collegio Romano avviandosi agli ordini sacri. In quel periodo fu colto dai primi attacchi di epilessia, malattia che lo avrebbe fatto soffrire per tutta la vita. Venne ordinato sacerdote l’8 marzo 1721 e da allora diede ancora più slancio al suo apostolato, avviato in precede…
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San DESIDERIO DI LANGRES (O DA GENOVA) Vescovo e martire
Sec. IV
La sua esistenza nel secolo IV, è garantita da sant’Atanasio che lo indica come partecipante del Concilio di Sardica (oggi Sofia) nel 343; il suo nome compare anche negli atti del pseudo-concilio di Colonia del 346. San Desiderio, che occupa il terzo posto nella lista dei vescovi di Langres in Francia, sembra fosse originario di San Desiderio, nei dintorni di Genova. Varnacario, chierico di Langres, scrisse un racconto del suo martirio, dove spiega che Desiderio sarebbe stato decapitato durante un’invasione dei Van…
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San DOROTEO Monaco russo
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