
+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 9,51-56
Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.
Riflessione
• Il testo s’illumina. Se precedentemente Luca ci aveva presentato il convergere degli
uomini attorno a Gesù per riconoscerlo nella fede, per attendere all’ascolto e assistere
alle sue guarigioni, ora, si apre una nuova tappa nel suo itinerario pubblico. La persona
di Gesù non monopolizza più l’attenzione delle folle ma ci viene presentato come colui
che lentamente viene sottratto ai suoi per andare verso il Padre. Tale itinerario prevede
l’andata a Gerusalemme. E mentre sta per intraprendere un tale viaggio Gesù svela loro
il destino che lo attende (9,22). Poi si trasfigura davanti a loro come a indicare il punto di
partenza del suo «esodo» verso Gerusalemme. Ma subito dopo la luce sperimentata
nell’evento della trasfigurazione, Gesù riprende nuovamente ad annunciare la sua
passione lasciando i discepoli nell’incertezza e nel turbamento. Le parole di Gesù
sull’evento della sua passione, «il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani
degli uomini», incontrano nei discepoli incomprensione (9,45) e silenzioso timore (9,43).
• Gesù prende un bambino. L’enigma della consegna di Gesù scatena una disputa tra i
discepoli per decidere a chi spetterà il primo posto. Senza che venga richiesto il suo
parere Gesù, che, come Dio stesso, legge nei cuori, interviene con un gesto simbolico. In
un primo momento prende un bambino e lo pone accanto a sé. Tale gesto è indizio di
elezione, privilegio che si estende al momento in cui si diventa cristiani (10,21-22). Perché
il gesto non resti nella sua incertezza Gesù fa seguire una parola di spiegazione: non si
pone l’enfasi sulla «grandezza» del bambino ma nella sua inclinazione all’«accoglienza».
Il Signore considera «grande» chi come il bambino sa accogliere Dio e i suoi messaggeri.
La salvezza presenta due aspetti: l’elezione da parte di Dio e che viene simboleggiata dal
gesto di Gesù che accoglie il bambino: e l’accoglienza di colui che lo ha inviato, il Padre,
di Gesù (il Figlio) e di ogni uomo. Il bambino incarna Gesù e tutti e due insieme, nella loro
piccolezza e sofferenza realizzano la presenza di Dio (Bovon). Ma i due aspetti della
salvezza sono indicativi anche della fede: nel dono dell’elezione emerge l’elemento
passivo; nel servizio, quello attivo; due pilastri dell’esistenza cristiana. Accogliere Dio o
Cristo nella fede ha come conseguenza l’accoglienza totale del piccolo da parte del
credente o della comunità. L’«essere grandi» di cui discutevano i discepoli non è una
realtà dell’al di là, ma riguarda il momento presente e si esprime nella diaconia del
servizio. L’amore e la fede vissuta svolgono due funzioni: siamo accolti da Cristo
(prendere il bambino); ma anche abbiamo il dono singolare di riceverlo («chi accoglie il
bambino, accoglie lui, il Padre», v.48). Segue poi un breve dialogo tra Gesù e Giovanni
(vv.49-50). Quest’ultimo discepolo è annoverato tra gli intimi di Gesù. L’esorcista che non
appartiene alla cerchia degli intimi di Gesù è affidato lo stesso ruolo che viene dato ai
discepoli. È un esorcista che da un lato, è esterno al gruppo, ma dall’altro, si trova
all’interno perché ha compreso l’origine cristologica della forza divina che lo guida («nel
tuo nome»). L’insegnamento di Gesù è chiaro: un gruppo cristiano non deve ostacolare
l’attività missionaria di altri gruppi. Non ci sono cristiani più «grandi» degli altri, ma si è
«grandi» nell’essere e diventare cristiani. E poi l’attività missionaria deve essere al servizio
di Dio e non per accrescere la propria notorietà. È cruciale quell’inciso sulla potenza del
nome di Gesù: è un’allusione alla libertà dello Spirito Santo, la cui presenza è certa
all’interno della chiesa, ma può estendersi al di là dei ministeri istituiti o ufficiali.
San Vincenzo de’ Paoli
Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Vincenzo (Pony presso Dax, Francia, 1581 – Parigi, Francia, 27 settembre 1660), sacerdote, parroco si dedicò dapprima all’evangelizzazione delle popolazioni rurali, fu cappellano delle galere e apostolo della carità in mezzo ai poveri, i malati e i sofferenti. Alla sua scuola si formarono sacerdoti, religiosi e laici che furono gli animatori della Chiesa di Francia, e la sua voce si rese interprete dei diritti degli umili presso i potenti. Promosse una forma semplice e popolare di evangelizzazione. Fondò i Preti della Missione (Lazzaristi – 1625) e insieme a santa Luisa de Marillac, le Figlie della Carità (1633).
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Prima lettura | ||||
Gb 3,1-3.11-17.20-23 Perché dare la luce a un infelice? |
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Salmo responsoriale | ||||
Sal 87 | ||||
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Lc 9,51-56 Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. |
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IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 27 Settembre 2022
San VINCENZO DE’ PAOLI Sacerdote e fondatore – Memoria
Pouy, Guascogna, Francia, 1581 – Parigi, Francia, 27 settembre 1660
Nato a Pouy in Guascogna il 24 aprile 1581, fu ordinato sacerdote a 19 anni. Nel 1605 mentre viaggiava da Marsiglia a Narbona fu fatto prigioniero dai pirati turchi e venduto come schiavo a Tunisi. Venne liberato dal suo stesso «padrone», che convertì. Da questa esperienza nacque in lui il desiderio di recare sollievo materiale e spirituale ai galeotti. Nel 1612 diventò parroco nei pressi di Parigi. Alla sua scuola si formarono sacerdoti, religiosi e laici che furono gli animatori della Ch…
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Santi FLORENZIANO (FIORENTINO) E ILARIO Martiri a Bremur
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Sant’ ILTRUDE (HILTRUDE) DI LIESSIES Vergine
Poitiers, VIII sec. – Liessies (Belgio), 27 settembre 800 ca.
Si consacrò a Dio, vivendo solitaria nelle prossimità del monastero di Liesse, di cui suo fratello era abate.
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