+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 4,18-22
Essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
* “Camminava lungo il mare di Galilea”. Gesù è appena uscito dal deserto, dopo i 40 giorni di grande solitudine e lotta contro il demonio (Mt 4, 1-11). È uscito vittorioso, sicuro dell’amore del Padre suo ed è venuto in Galilea, terra lontana e disprezzata, terra di confine e di estraneità, portando la sua grande luce, la sua salvezza (Mt 4, 12- 16). E qui ha iniziato a gridare il suo annuncio di gioia e liberazione: “Il regno dei cieli è vicino!” (Mt 4, 17). Non c’è più solitudine, né deserto incolmabile, non c’è assenza daquando il Signore Gesù è sceso sulla nostra terra, Galilea delle genti: Lui, infatti, è davvero vicino, è Dio-con-noi. Non sta lontano, non rimane fermo e nascosto, ma Egli “cammina”, passeggia lungo il mare, lungo le rive delle nostre povere vite. Anzi, ancora di più. Galilea significa “anello”: questo ci dice che Lui, l’Amore, viene a sposarci, a unirci per sempre con Sé. Allora non resta che accoglierLo, mentre cammina sulla riva del mare. Lui già ci vede, anche a distanza, già ci conosce…
* Il verbo “vide”, ripetuto due volte, in riferimento prima ad Andrea e a suo fratello, poi a Giacomo e a Giovanni, porta con sé tutta la forza e l’intensità di uno sguardo che parte dal cuore, dall’intimo. Così il Signore ci vede: ci legge dentro, sfoglia con attenzione amorosa le pagine della nostra vita, conosce ogni cosa di noi, tutto Lui ama.
* Non è un caso che Matteo utilizzi molte volte il vocabolario familiare per raccontare questo episodio di vocazione, di incontro con il Signore Gesù. Troviamo quattro volte la parola “fratello” e due volte la parola “padre”. Siamo condotti a casa, al nostroprincipio di vita, là dove anche noi riscopriamo che siamo figli e fratelli. Gesù entra dentro questa nostra realtà più umana, più nostra, più quotidiana; entra nella carne, nel cuore, in tutta la vita. E viene recuperarci, a farci nascere ancora.
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* “Venite dietro a me”. Queste sono le sue parole, semplici, limpide: ci chiede di metterci in cammino, di muoverci, anche noi, come Lui. “Venite!”. È bello sentirci risvegliare da questa sua voce, che ci raggiunge ed è più forte, più dolce della voce delle acque del mare, del mondo, rumorose e confuse. Quando Lui parla al cuore, si fa grande bonaccia, ritorna la calma. E poi ci offre anche la rotta, segna il percorso da fare; non ci lascia smarrire: “Dietro a me”, dice il Signore. Basta accogliere l’invito, basta accettare che sia Lui a saperne di più; dobbiamo solo seguirlo, è Lui ad aprire la strada.
“Lasciarono e seguirono”. I due fratelli, i primi chiamati, Pietro e Andrea, diventano, per noi, all’inizio di questo cammino, un esempio chiarissimo, forte, sicuro. Ci insegnano le mosse da fare, i movimenti, le scelte. “Lasciare” e “seguire” diventano i verbi chiave, le parole scritte nel cuore. Sì, perché forse accadrà più spesso di dover fare tali operazioni al di dentro, nel segreto dell’anima, dove solo noi possiamo vedere. Dove solo il Signore è testimone che anche per noi si compie questa meravigliosa parola del vangelo, tanto viva e forte che ti cambia la vita.
* “Subito”. Per due volte Matteo ci fa vedere la prontezza dei discepoli nell’accogliere il Signore che passa, il suo sguardo, la sua voce per loro. Non mettono ostacoli, non dubitano, non hanno paura, ma si fidano ciecamente di Lui, rispondono subito, dicendo sì a quell’Amore.
In un crescendo, Matteo fa scorrere davanti ai nostri occhi tutti gli elementi che animavano quella scena, sulla riva del mare: le reti, le barche, il padre… tutto scivola via, passa in secondo piano, viene lasciato da parte. Rimane solo il Signore, che cammina davanti e, dietro a Lui, quei quattro chiamati, uomini nuovi, che portano in sé il nostro nome, la storia che Dio ha scritto anche per noi.
SANT’ANDREA
Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Rosso
Oggi celebriamo la festa dell’Apostolo Andrea, fratello di Simon Pietro e amico di Giovanni e di Giacomo. Il Vangelo ci narra come Andrea ha ascoltato la parola di Dio che gli era rivolta: “”Seguitemi, vi farò pescatori di uomini”. Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono”. E questa adesione pronta che ha permesso agli Apostoli di diffondere la parola, la “buona notizia” della salvezza. La fede viene dall’ascolto e ciò che si ascolta è la parola di Cristo, che anche oggi la Chiesa diffonde fino alle estremità della terra.
Siamo dunque sollecitati ad ascoltare la parola, ad accoglierla nel cuore. Essa è un rimedio salutare. E una parola esigente, ed è questo il motivo per cui facilmente vorremmo chiudere le orecchie a Dio che ci parla: capiamo che l’ascolto avrà delle conseguenze. Dobbiamo pensare che la parola di Dio è davvero un rimedio, che se qualche volta ci fa soffrire è per il nostro bene, per prepararci a ricevere i doni del Signore.
Ma la parola non è solo un rimedio, è un cibo, il cibo indispensabile per l’anima. E detto nei profeti che Dio metterà nel mondo una fame, non fame di pane, ma di ascoltare la sua parola. E di questa fame che abbiamo bisogno, perché ci fa continuamente cercare e accogliere la parola di Dio, sapendo che essa ci deve nutrire per tutta la vita. Niente nella vita può avere consistenza, niente può veramente soddisfarci se non è nutrito, penetrato, illuminato, guidato dalla parola del Signore.
Nello stesso tempo la parola di Dio è una esigenza. Gesù ne parla come di seme che deve crescere e diffondersi Ovunque. Da questa parola viene la fecondità di Ogni apostolato. Se si dicono parole umane, non è il caso di considerarsi apostoli, ma se abbiamo accolto in noi la parola di Dio, essa ci spinge a proclamarla, a diffonderla dappertutto, per mettere gli uomini in comunicazione con Dio.
Da san Giovanni sappiamo che non è facile ascoltare la parola di Dio, che non è opera umana.
Gesù rimprovera ai farisei di non essere capaci di ascoltare la sua parola, perché non sono docili a Dio:
“Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me” (Gv 6,45), dice il Signore: per ascoltare la parola di Dio bisogna essere stati intimamente docili al Padre.
La parola di Dio fa la nostra felicità, perché è il mezzo della comunicazione con Dio. Se vogliamo essere in comunione con Dio dobbiamo accogliere in noi la sua Parola.
D’altronde è lui che nella sua bontà e generosità ci dà la sua parola, ci mette in comunicazione, è lui che parla per primo, che ci apre le orecchie perché possiamo ascoltare, come dice un salmo, e ci dà la gioia di parlare con lui. La parola di Dio è anche il mezzo migliore per essere in comunione fra noi. Non facciamoci illusioni: la vera fraternità è possibile soltanto nella parola di Dio. Se noi la rifiutiamo, i più bei desideri, i più bei propositi di essere in comunione con gli altri sono destinati al fallimento, perché manca il vero fondamento, che è la comunione con Dio.
Domandiamo a sant’Andrea di insegnarci ad ascoltare, ad accogliere la parola di Dio molto generosamente, molto semplicemente, molto fraternamente, per essere in comunione con Dio e gli uni con gli altri.
Antifona d’ingresso Mentre camminava lungo il mare di Galilea, il Signore vide due fratelli, Pietro e Andrea, e disse loro: «Venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini». (Cfr. Mt 4,18-19)Si dice il Gloria. |
Colletta Umilmente ti invochiamo, o Signore: il santo apostolo Andrea, che fu annunciatore del Vangelo e guida per la tua Chiesa, sia presso di te nostro perenne intercessore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio… |
Rm 10,9-18
La fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratello, se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. Parola di Dio |
Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.
I cieli narrano la gloria di Dio, Senza linguaggio, senza parole, |
Canto al Vangelo (Mt 4,19) Alleluia, alleluia. Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini Alleluia. |
Vangelo |
Mt 4,18-22
Essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Fratelli, apriamo il nostro cuore a Dio, che continuamente ci chiama e con bontà e pazienza attende la nostra risposta. Diciamo insieme: Rendici testimoni del tuo amore.Signore del mondo, ti preghiamo per la Chiesa, affinché, sull’esempio di sant’Andrea, ti segua con fedeltà e sia tra gli uomini il segno della tua misericordia. Preghiamo: Signore della Chiesa, fà nascere anche oggi persone che con coraggio e gioia seguano il tuo invito e facciano conoscere agli uomini Gesù Cristo come guida, amico, fratello. Preghiamo: Signore del nostro tempo, fà che come cristiani siamo attenti alla tua chiamata, e rispondiamo con responsabilità e coerenza alle attese del mondo d’oggi. Preghiamo: Signore dei poveri, aiutaci ad essere segno del tuo amore e ad avere un’attenzione particolare per chi, nella società, soffre la povertà e la solitudine. Preghiamo: Signore degli apostoli, incoraggia la nostra comunità, perchè sull’esempio di sant’Andrea non si vergogni di testimoniare, in pubblico e in privato, la fede in Cristo Gesù. Preghiamo: Perchè la nostra comunità sia un segno di unità. Perchè la nostra comunità sia sensibile alle vocazioni sacerdotali e religiose. O Dio, tu ci conosci e ci chiami per nome; per te siamo tutti importanti e siamo scritti nel tuo cuore di Padre; insegnaci a conoscerti e a seguirti con gioia come l’apostolo Andrea. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Dio onnipotente, nella festa di sant’Andrea portiamo questi doni al tuo altare; fa’ che, offrendoli, siamo a te graditi e, ricevendoli da te santificati, otteniamo la vita. Per Cristo nostro Signore. |
PREFAZIO DEGLI APOSTOLI I Gli apostoli, pastori del popolo di DioÈ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo Signore nostro. Pastore eterno, tu non abbandoni il tuo gregge, ma lo custodisci e proteggi sempre per mezzo dei santi apostoli, e lo conduci attraverso i tempi sotto la guida di coloro che tu stesso hai eletto vicari del tuo Figlio e hai costituito pastori. Per questo dono della tua benevolenza, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine delle schiere celesti, cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria: Santo, … oppure: PREFAZIO DEGLI APOSTOLI II È veramente cosa buona e giusta, |
Antifona alla comunione Disse Andrea a Simone, suo fratello: «Abbiamo trovato il Messia, il Cristo». E lo condusse da Gesù. (Gv 1,41-42) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 30 Novembre 2021
Sant’ ANDREA Apostolo – Festa
Bethsaida di Galilea – Patrasso (Grecia), ca. 60 dopo Cristo
Tra gli apostoli è il primo che incontriamo nei Vangeli: il pescatore Andrea, nato a Bethsaida di Galilea, fratello di Simon Pietro. Il Vangelo di Giovanni (cap. 1) ce lo mostra con un amico mentre segue la predicazione del Battista; il quale, vedendo passare Gesù da lui battezzato il giorno prima, esclama: “Ecco l’agnello di Dio!”. Parole che immediatamente spingono Andrea e il suo amico verso Gesù: lo raggiungono, gli parlano e Andrea corre poi a informare il fratello: …
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