+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 11,42-46
Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge.
Riflessione
• Nel vangelo di oggi continua la relazione conflittuale tra Gesù e le autorità religiose dell’epoca. Oggi nella Chiesa avviene lo stesso conflitto. In una determinata diocesi il vescovo convocò i poveri a partecipare attivamente. Loro accolsero la richiesta e numerosi cominciarono a partecipare. Sorse un gran conflitto. I ricchi dicevano che furono esclusi ed alcuni sacerdoti cominciarono a dire: “Il vescovo fa politica e dimentica il vangelo!”
• Luca 11,42: Guai a voi che non pensate alla giustizia ed all’amore. “Guai a voi, farisei, che pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e l’amore di Dio. Queste cose bisognava curare senza trascurare le altre”. Questa critica di Gesù ai capi religiosi di quell’epoca può ripetersi per molti capi religiosi dei secoli seguenti, fino ad oggi. Molte volte, in nome di Dio, insistiamo in dettagli e dimentichiamo la giustizia e l’amore. Per esempio, il giansenismo rese arido il vissuto della fede, insistendo nelle osservanze e penitenze che allontanarono la gente dal cammino dell’amore. La suora carmelitana Santa Teresa de Lisieux crebbe nell’ambiente giansenista che caratterizzava la Francia della fine del XIX secolo. A partire da una dolorosa esperienza personale, lei seppe recuperare la gratuità dell’amore di Dio con la forza che deve animare dal di dentro l’osservanza delle norme. Perché, senza l’esperienza dell’amore, le osservanze fanno di Dio un idolo.
L’osservazione finale di Gesù diceva: “Voi dovete praticare questo, senza lasciare da parte quell’altro”. Questa avvertenza fa ricordare un’altra osservazione di Gesù che serve da commento: ” Non pensate ch’io sia venuto per abolire la legge od i profeti; io son venuto non per abolire ma per compire: poiché io vi dico in verità che finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà, che tutto non sia adempiuto. Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti ed avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno de’ cieli; ma chi li avrà messi in pratica ed insegnati, esso sarà chiamato grande nel regno dei cieli. Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e de’ Farisei, voi non entrerete punto nel regno dei Cieli” (Mt 5,17-20).
• Luca 11,43: Guai a voi, a cui piacciono posti d’onore. “Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze”. Gesù richiama l’attenzione dei discepoli sul comportamento ipocrita di alcuni farisei. Loro provano gusto nel circolare per le piazze con lunghe tuniche, ricevere i saluti della gente, occupare i primi posti nelle sinagoghe e i posti d’onore nei banchetti (cf. Mt 6,5; 23,5-7). Marco dice che a loro piaceva entrare nelle case delle vedove e recitare lunghe preghiere in cambio di soldi! Persone così riceveranno un giudizio molto severo (Mc 12,38-40). Oggi nella chiesa avviene la stessa cosa.
• Luca 11,44: Guai a voi, sepolcri nascosti. “Guai a voi, scribi e farisei, che assomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità” (Mt 23,27-28). L’immagine di “sepolcri imbiancati” parla da sola e non ha bisogno di commenti. Per mezzo di questa immagine, Gesù condanna un’apparenza fittizia di persona corretta, il cui interno è la negazione totale di quello che vuol fare apparire all’esterno. Luca parla di sepolcri nascosti: “Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo”. Chi calpesta o tocca un sepolcro diventa impuro, anche quando il sepolcro è nascosto sotto terra. L’immagine è molto forte: fuori il fariseo di sempre sembra giusto e buono, ma questo aspetto è un inganno, perché dentro c’è un sepolcro nascosto che, senza che la gente se ne renda conto, sparge un veleno che uccide, comunica una mentalità che allontana da Dio, suggerisce una comprensione errata della Buona Novella del Regno. Un’ideologia che fa di Dio un idolo morto!
• Luca 11,45-46: Critica del dottore della legge e risposta di Gesù: uno specialista nelle leggi prende la parola e dice: “Maestro, dicendo questo, offendi anche noi!” Nella risposta Gesù non torna indietro, bensì lascia apparire con chiarezza che la stessa critica vale anche per gli scribi: “Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!” Nel Discorso della Montagna, Gesù esprime la stessa critica che serve da commento: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito” (Mt 23,2-4).
Mercoledì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Ascoltiamo oggi con umiltà le parole amare e severe che Cristo rivolge ai farisei e ai dottori della legge. Oggi queste parole vengono rivolte a noi. Vediamo quanta verità vi sia anche per noi? Pagare la decima significava riconoscere le proprie dipendenze nei confronti di colui a cui la si pagava, in questo caso a Dio. E Dio oggi ci dice: “Non ho bisogno dei vostri beni, perché tutto appartiene a me. Non smetto invece di richiamarvi alla giustizia e all’amore”. Nelle nostre società che posto spetta alla giustizia e all’amore?
La morte interiore è molto più temibile della morte fisica, perché la morte spirituale ha conseguenze eterne. È spaventoso essere dei “sepolcri” già da vivi, perché allora bisogna cambiare ancora molto, mentre l’uomo persiste volentieri in quanto in lui è negativo. Come uscire da questa situazione? Ritornare a vivere è rispondere alla chiamata di Cristo.
È molto facile essere giudici degli altri. È facile far rimarcare agli altri i loro errori e le loro mancanze. Invece, quando si tratta di noi stessi, ci risparmiamo: troviamo per noi delle regole più elastiche, con numerose scappatoie e riserve per giustificare il nostro comportamento. Cristo ha detto che siamo tutti uguali di fronte a Dio. Bisogna imparare a misurare sia noi sia gli altri con le stesse regole: quelle di Cristo
Antifona d’ingresso Se consideri le nostre colpe, Signore, chi potrà resistere? Ma presso di te è il perdono, o Dio di Israele. (Sal 130,3.4) |
Colletta Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia, Signore, perché, sorretti dal tuo paterno aiuto, non ci stanchiamo mai di operare il bene. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Gal 5,18-25
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Parola di Dio |
Chi ti segue, Signore, avrà la luce della vita.
Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, È come albero piantato lungo corsi d’acqua, Non così, non così i malvagi, |
Canto al Vangelo (Gv 10,27) Alleluia, alleluia. Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono. Alleluia. |
Vangelo |
Lc 11,42-46
Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo». Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli I frutti dello Spirito sono amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé. Chiediamo dunque di camminare sempre alla sua luce, dicendo insieme: Manda su di noi il tuo Spirito, o Signore.Perché coloro che hanno il compito di guidare il popolo di Dio, siano aiutati dalla grazia a comprendere e condividere la vita del gregge loro affidato. Preghiamo: Perché le leggi che governano la Chiesa siano il frutto dell’attento e umile ascolto della parola di Dio, nascano dal cuore dei pastori, e vengano accolte con amore dai fedeli. Preghiamo: Perché gli uomini non abusino della pazienza del Signore, ma riconoscano che usa misericordia perché vuole la conversione e l’impegno secondo i doni ricevuti. Preghiamo: Perché chi è caduto nella colpa e nell’errore, non sia solo oggetto di giudizio e di condanna, ma venga fraternamente aiutato a ritornare alla verità e alla piena comunione con gli altri. Preghiamo: Perché la ricerca del progresso e della tecnica sia indirizzata unicamente alla dignità della persona, senza seminare vittime ed emarginazione. Preghiamo: Perché i cristiani siano i primi a domandare perdono. Perché nessuno si ritenga dispensato dal pagare le tasse. O Dio che vedi nel segreto dei cuori, aiutaci ad essere unicamente preoccupati della tua maggior gloria e di vivere sempre con lo sguardo rivolto a te. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Accogli, Signore, le nostre offerte e preghiere, e fa’ che questo santo sacrificio, espressione perfetta della nostra fede, ci apra il passaggio alla gloria del cielo. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona di comunione I ricchi impoveriscono e hanno fame, ma chi cerca il Signore non manca di nulla. (Sal 34,11)Oppure: Quando il Signore si manifesterà, saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. (1Gv 3,2) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 14 Ottobre 2020
San CALLISTO I Papa – Memoria Facoltativa
m. 222
(Papa dal 217 al 222) Ebbe molti avversari tra i cristiani dissidenti di Roma, e proprio da uno scritto del capo di questi cristiani separati, un antipapa, abbiamo quasi tutte le notizie sul suo conto, presentate però in modo tendenzioso. Vi si legge che, prima di diventare papa, era stato schiavo e frodatore. Fuggito in Portogallo, venne arrestato e ricondotto a Roma, dove subì una condanna ai lavori forzati nelle miniere della Sardegna. Tornato a Roma in occasione di un’amnistia, venne inviato ad A…
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San GAUDENZIO (GAUDENZO) DI RIMINI Vescovo e martire
Sulla figura di Gaudenzio (o Gaudenzo) esistono tradizioni diverse. Gli elementi comuni lo indicano come originario di Efeso. Giunto a Roma intorno al IV secolo, venne ordinato sacerdote e poi vescovo e quindi inviato dal papa a Rimini per annunciare il Vangelo. Divenuto vescovo della città (probabilmente il proto-vescovo), nell’anno 359 partecipò al Concilio di Rimini indetto per condannare Ario; allorché se ne profilò la vittoria, Gaudenzio, con altri 17 vescovi, abbandonò il concilio e si ritirò in una cittadina…
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San SELYF DI CORNOVAGLIA Re
VII sec.
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