
+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 8,31-42
Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.
Riflessione
- Nel vangelo di oggi, continua la riflessione sul capitolo 8 di Giovanni. In forma di circoli concentrici, Giovanni approfondisce il mistero di Dio che avvolge la persona di Gesù. Sembra una ripetizione, perché sempre ritorna a parlare dello stesso punto. In realtà, è lo stesso punto, ma ogni volta a un livello più profondo. Il vangelo di oggi affronta il tema della relazione di Gesù con Abramo, il Padre del popolo di Dio.
Giovanni cerca di aiutare le comunità a capire come Gesù si colloca all’interno dell’insieme della storia del Popolo di Dio. Le aiuta a percepire la differenza che c’è tra Gesù ed i giudei, ed anche tra i giudei e gli altri: tutti noi siamo figli e figlie di Abramo.
- Giovanni 8,31-32: La libertà che nasce dalla fedeltà alla parola di Gesù. Gesù afferma ai giudei: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Essere discepolo di Gesù è lo stesso che aprirsi a Dio. Le parole di Gesù sono in realtà parole di Dio. Comunicano la verità, perché fanno conoscere le cose come sono agli occhi di Dio e non agli occhi dei farisei. Più tardi, durante l’ultima Cena, Gesù insegnerà la stessa cosa ai discepoli.
- Giovanni 8,33-38: Cos’è essere figlio e figlia di Abramo? La reazione dei giudei è immediata: “Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?” Gesù ribadisce facendo unadistinzione tra figlio e schiavo e dice: “Chi commette il peccato è schiavo del peccato. Lo schiavo non rimane per sempre in casa, ma il figlio rimane per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero”. Gesù è il figlio e vive nella casa del Padre. Lo schiavo non vive nella casa del Padre. Vivere fuori dalla casa, fuori di Dio vuol dire vivere nel peccato. Se loro accettassero la parola di Gesù potrebbero diventare figli e raggiungere la libertà. Non sarebbero più schiavi. E Gesù continua: “Io so che voi siete discendenza di Abramo, ma state cercando di uccidermi, perché la mia parola non entra nella vostra testa”. Subito appare ben chiara la distinzione: “Io parlo delle cose che ho visto quando ero con il Padre, anche voi dovete fare ciò che avete udito dal padre vostro”. Gesù nega loro il diritto di dire che sono figli di Abramo, perché le loro opere affermano il contrario.
- Giovanni 8,39-41a: Un figlio di Abramo compie le opere di Abramo. Loro insistono in affermare: “Il nostro Padre è Abramo!” come se volessero presentare a Gesù un documento della loro identità. Gesù ribadisce: “Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo! Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro”. Tra le linee, suggerisce che il loro padre è satana (Gv 8,44). Suggerisce che sono figli della prostituzione.
- Giovanni 8,41b-42: Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato”. Usando parole diverse, Gesù ripete la stessa verità: “Chi appartiene a Dio ascolta le parole di Dio”. L’origine di questa affermazione viene da Geremia che dice: “Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo. Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore; poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato” (Ger 31,33-34). Ma loro non si apriranno a questa nuova esperienza di Dio, e per questo non riconosceranno Gesù come inviato del Padre.
Mercoledì della V settimana di Quaresima
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola
Essere libero o essere schiavo del peccato, ecco il dilemma che ogni uomo deve affrontare. Essere libero significa appartenere completamente a Dio, fare la sua volontà, poiché egli desidera la nostra salvezza. Essere libero compiendo il bene è fare piacere a Dio. Al contrario, essere schiavo significa andare per la propria strada, essere signori di se stessi. Impariamo a perseverare nell’insegnamento di Cristo. Perseverare significa perdurare sempre, costantemente. Perseverare significa credere anche a scapito della logica umana e delle convinzioni universali. Ciò significa avere il coraggio di dare fiducia a Gesù, rimanere sempre nella casa del Padre. Abramo ha mostrato di avere del tutto fiducia in Dio. La patria, verso la quale per tutta la vita non ha smesso di incamminarsi, è Dio. Se fossimo davvero figli di Abramo, le nostre vite prenderebbero un’altra piega. Il Figlio di Dio è venuto sulla terra per cercare e per salvare ciò che era perduto. Se il Figlio vi libera, sarete davvero liberi. Il tempo di Quaresima ha questo senso: con l’ascolto della parola divina e con le azioni dettate da una fede profonda noi vogliamo ottenere la liberazione operata per noi da Gesù Cristo. Essere un discendente di Abramo non ha un significato carnale, ma spirituale: continuare lo spirito del patriarca, cioè avere una fede sempre più forte.
Nella fede Abramo ha obbedito all’appello di Dio e si è recato nella terra di cui doveva entrare in possesso.
Prima di arrivare alla terra promessa ha peregrinato molto, aspettando la costruzione, su solide fondamenta, della città il cui architetto e costruttore sarebbe stato Dio stesso. E noi siamo capaci di camminare fino alla città costruita da Dio?
Antifona d’ingresso Tu mi salvi dai nemici furenti, sui miei avversari mi fai trionfare e mi liberi dall’uomo violento, Signore. (Sal 17,49) |
Colletta Dio misericordioso, che susciti nei tuoi figli la volontà di servirti, illumina i nostri cuori purificati dalla penitenza e nella tua bontà ascolta le nostre invocazioni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
Dn 3,14-20.46-50.91-92.95
Dio ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi.
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Dal libro del profeta Daniele
In quei giorni il re Nabucodònosor disse: «È vero, Sadrac, Mesac e Abdènego, che voi non servite i miei dèi e non adorate la statua d’oro che io ho fatto erigere? Ora se voi, quando udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell’arpa, del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali, sarete pronti a prostrarvi e adorare la statua che io ho fatto, bene; altrimenti, in quel medesimo istante, sarete gettati in mezzo a una fornace di fuoco ardente. Quale dio vi potrà liberare dalla mia mano?». Parola di Dio |
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A te la lode e la gloria nei secoli.
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso, Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi |
Canto al Vangelo (Lc 8,15) Lode e onore a te, Signore Gesù! Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza. Lode e onore a te, Signore Gesù! |
Vangelo |
Gv 8,31-42
Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.
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+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli La libertà che Cristo ha donato ai credenti apre il cuore dei figli alla fiducia verso il Padre. Anche noi ci rivolgiamo a Dio, pregandolo per tutti gli uomini: Liberaci, Signore, dalle nostre schiavitù.Per i pastori della Chiesa, perchè professino la sovranità del Signore sempre, e non si lascino tentare dal successo e dalla potenza. Preghiamo: Per tutti i cristiani, perchè siano consapevoli della vera libertà, che Cristo ha donato a coloro che lo riconoscono con fedeltà e amore come vero Figlio del Padre. Preghiamo: Per tanti uomini asserviti dall’idolatria del denaro e del benessere, perchè sperimentino la potenza liberatrice della parola del vangelo. Preghiamo: Per i popoli del terzomondo che lottano per uno sviluppo sociale, politico, economico e culturale, perchè il Signore li aiuti a scegliersi dei governanti all’altezza dei loro ideali. Preghiamo: Per noi che spesso ascoltiamo la parola della verità che converte, perchè siamo liberati dal sentimentalismo nella fede, da una pietà senza gioia e dall’intolleranza religiosa. Preghiamo: Per quelle persone che si dichiarano cristiane perchè da bambini hanno ricevuto il battesimo. Per chi si sente schiavo del vizio e non riesce a liberarsi. Padre santo e misericordioso, che nel tuo Figlio ci hai fatto dono della vera libertà, fa’ che comprendiamo il valore di essere e di vivere come tuoi figli per cantare sin d’ora il canto dei redenti. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Salga a te, o Signore, questo sacrificio, che ci concedi di offrire in onore del tuo nome e rendilo per noi sorgente di salvezza. Per Cristo nostro Signore. |
PREFAZIO DELLA PASSIONE DEL SIGNORE I La potenza della CroceÈ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Per la passione salvifica del tuo Figlio l’intero universo ha riconosciuto il senso della tua gloria; nella potenza ineffabile della croce splende il giudizio sul mondo e il potere regale di Cristo crocifisso. E noi, o Signore, uniti agli angeli e a tutti i santi, eleviamo a te un inno di lode ed esultanti cantiamo: Santo, … |
Antifona alla comunione Dio ci ha fatti entrare nel regno del Figlio, l’amato, per mezzo del quale abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati. (Cf Col 1,13-14)Oppure: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli», dice il Signore. (Gv 8,31) |
L SANTO DEL GIORNO
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I santi del 29 Marzo 2023
Beato BERTOLDO Priore generale dei Carmelitani
XIII sec.
Nativo della Lombardia, fu intorno al 1230 secondo priore generale dei Carmelitani. Gli si attribuisce una visione, durante la quale vide portare in cielo dagli angeli le anime di molti carmelitani uccisi dai saraceni. Il domenicano Stefano di Salignac che attribuì erroneamente la composizione della regola carmelitana ad Aimerico di Malefaida da Salignac, patriarca di Antiochia (1142-93), disse che questo aveva tra i Carmelitani un nipote, «un uomo santo e famoso». Costui ricevette un nome ed una…
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Santi ARMOGASTO, ARCHINIMO E SATURNINO Martiri
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Santa GLADYS (GWLADYS) Regina
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