
+ Dal Vangelo secondo Marco Mc 7,14-23
Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo.
Riflessione
- Il vangelo di oggi è la continuazione del tema che abbiamo meditato ieri. Gesù aiuta la gente e i discepoli a capire meglio il significato della purezza davanti a Dio. Da secoli, i giudei, per non contrarre impurezza, osservavano molte norme e costumi legati al cibo, alle bevande, al vestito, all’igiene del corpo, al contatto con le persone di altre razze e religioni, ecc (Mc 7,3-4). A loro era proibito entrare in contatto con i pagani e mangiare con loro. Negli anni 70, epoca di Marco, alcuni giudei convertiti dicevano: “Ora che siamo cristiani dobbiamo abbandonare questi antichi costumi che ci separano dai pagani convertiti!” Ma altri pensavano che dovevano continuare l’osservanza di queste leggi della purezza (cf Col 2,16.20-22). L’atteggiamento di Gesù, descritto nel vangelo di oggi, ci aiuta a superare il problema.
- Marco 7,14-16: Gesù apre un nuovo cammino per fare avvicinare le persone a Dio. Lui dice alla moltitudine: “non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo” (Mc 7,15). Gesù rovescia le cose: ciò che è impuro non viene da fuori a dentro, come insegnavano i dottori della legge, ma da dentro a fuori. Cosi, mai nessuno ha bisogno di chiedersi se questo o quel cibo è puro o impuro. Gesù mette ciò che è puro e impuro su un altro livello, non sul livello del comportamento etico. Apre un nuovo cammino per giungere fino a Dio, e così realizza il disegno più profondo della gente.
- Marco 7,17-23: In casa, i discepoli chiedono una spiegazione. I discepoli non capivano bene ciò che Gesù voleva dire con quella affermazione. Quando arrivano a casa, chiedono una spiegazione. La domanda dei discepoli sorprende Gesù. Pensava che avessero capito la parabola. Nella spiegazione ai discepoli va fino in fondo alla questione della purezza. Dichiara puri tutti gli alimenti! Ossia, nessun alimento che da fuori entra nell’essere umano può farlo diventare impuro, perché non va fino al cuore, ma fino allo stomaco e termina nella fossa. Ma ciò che fa diventare impuri, dice Gesù, è ciò che da dentro del cuore esce per avvelenare la relazione umana. Ed elenca: prostituzione, assassinio, adulterio, ambizione, furto, ecc. Così, in molti modi, per mezzo della parola, della convivenza, della sua vicinanza, Gesù aiuta le persone a raggiungere la purezza in un altro modo. Per mezzo della parola purificava i lebbrosi (Mc 1,40-44), scacciava gli spiriti immondi (Mc 1,26.39; 3,15.22 ecc) e vinceva la morte che era fonte di tutte le impurità. Ma grazie a Gesù che la tocca, la donna esclusa e considerata impura è guarita (Mc 5,25-34). Senza paura di contaminarsi, Gesù mangia insieme alle persone considerate impure (Mc 2,15-17).
- Le leggi della purezza al tempo di Gesù. La gente di quell’epoca si preoccupa molto della purezza. Le leggi e le norme della purezza indicavano le condizioni necessarie per poter mettersi davanti a Dio e sentirsi bene alla sua presenza. Non ci si poteva mettere davanti a Dio in qualsiasi modo. Perché Dio è santo. La Legge diceva: “Siate santi, perché io sono santo!” (Lv 19,2). Chi non era puro non poteva arrivare vicino a Dio per ricevere la benedizione promessa ad Abramo. Le legge di ciò che è puro e impuro (Lv 11 a 16) fu scritta dopo la schiavitù in Babilonia, verso l’800 dopo l’Esodo, ma aveva le sue radici nella mentalità e nei costumi antichi della gente della Bibbia. Una visione religiosa e mitica del mondo portava la gente ad apprezzare le cose, le persone e gli animali, partendo dalla categoria della purezza (Gn 7,2; Dt 14,13-21; Nm 12,10-15; Dt 24,8-9).
- Nel contesto della dominazione persa, secoli V e IV prima di Cristo, davanti alle difficoltà per ricostruire il tempio di Gerusalemme e per la sopravvivenza del clero, i sacerdoti che stavano governando la gente della Bibbia aumentarono le leggi relative alla povertà e l’obbligo di offrire sacrifici di purificazione dal peccato. Così, dopo il parto (Lv 12,1-8), la mestruazione (Lv 15,19-24) la guarigione di un’emorragia (Lv 15,25-30), le donne dovevano offrire sacrifici per recuperare la purezza. Persone lebbrose (Lv 13) o che entravano in contatto con cose e animali impuri (Lv 5,1-13) anche loro dovevano offrire sacrifici. Una parte di queste offerte rimaneva per i sacerdoti (Lv 5,13).
- Al tempo di Gesù, toccare un lebbroso, mangiare con un pubblicano, mangiare senza lavarsi le mani, e tante altre attività, ecc. tutto questo rendeva impura la persona, e qualsiasi contatto con questa persona contaminava gli altri. Per questo, bisognava evitare le persone “impure”. La gente viveva intimorita, sempre minacciata da tante cose impure che minacciavano la vita. Si vedeva obbligata a vivere sfiduciata di tutto e di tutti. Ora, improvvisamente, tutto cambia!
- Mediante la fede in Gesù, era possibile avere la purezza e sentirsi bene dinanzi a Dio senza che fosse necessario osservare tutte quelle leggi e quelle norme della “Tradizione degli Antichi”. Fu una liberazione! La Buona Novella annunciata da Gesù libera la gente dalla paura, dallo stare sempre sulla difensiva, e gli restituisce la voglia di vivere, la gioia e la felicità di essere figlio e figlia di Dio!
Mercoledì della V settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Gesù spesso parlava per enigmi, come lui stesso dice alla fine del Vangelo di Giovanni: “Vi ho sempre parlato in parabole”. Enigmi ce ne sono molti nel Vangelo; per esempio, quando Gesù dice: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo ricostruirò” è un enigma, così come lo sono le parole: “Ancora un poco e non mi vedrete, un altro poco e mi vedrete”. Anche nel Vangelo di oggi troviamo un enigma, e precisamente le parole: “Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo”. Un enigma non è facile da capire; per questo all’inizio Gesù diceva: “Ascoltatemi tutti e intendete bene”.
Queste parole si potrebbero capire in senso fisico, perché nella legge mosaica c’erano molte impurità rituali, concernenti gli alimenti (“le cose che entrano nell’uomo”). E anche quando qualcuno mangiava senza essersi lavate le mani commetteva una impurità rituale. E’ il caso che vediamo ora nel Vangelo, infatti la discussione era incominciata perché gli Apostoli mangiavano senza essersi prima lavate le mani. Ma c’erano altre impurità, dovute a “cose che escono dall’uomo”, per esempio perdite di sangue e così via. Secondo la legge di Mosè esse contaminano l’uomo. La donna del Vangelo che soffriva perdite di sangue si nascondeva perché non aveva il diritto di toccare le altre persone, per non rendere anch’esse impure. Chi era toccato, prima di partecipare al culto doveva lavarsi e aspettare qualche tempo.
L’enigma di Gesù avrebbe perciò potuto essere capito nel senso che egli dava più importanza alle cose che uscivano dall’uomo che a quelle che si mangiavano o bevevano. Chiaramente Gesù non intendeva questo: egli distingueva l’esterno e l’interno nel senso del fisico e del morale o spirituale. Voleva dire cioè che le cose materiali hanno meno importanza per la purità religiosa.
Fu una vera e propria rivoluzione. Noi siamo talmente abituati che non ci badiamo più, ma fu una rivoluzione, una desacralizzazione. Gesù ci dà l’esempio della cosiddetta secolarizzazione, come si dice oggi, con una parola che a me non piace troppo, perché sembra che le cose non abbiano più rapporto con Dio. Ma nel pensiero di Gesù tutte le cose hanno rapporto con Dio e dovevano tutte essere santificate, ma senza sacralizzarle, cioè senza dare una importanza religiosa sproporzionata a una cosa esteriore, come un cibo, come il lavarsi le mani. Bisognava distinguere l’igiene dalla purità religiosa, una distinzione che per gli antichi non era evidente. Un rapporto tra la pulizia del corpo e il rispetto dovuto a Dio esiste, ma bisogna lasciarlo al livello che gli spetta e non considerarlo così importante da dimenticare altri aspetti, ben più importanti e non così facili da ottenere. Purificare il cuore è più difficile che lavarsi le mani!…
Gesù qui inaugura davvero la rivoluzione religiosa che egli vuol attuare, proclamando che la purezza religiosa non è esterna ma interiore, che si tratta di purificare il cuore, nel significato biblico della parola. E sappiamo che per la Bibbia il cuore comprende non solo gli affetti, ma tutto l’interno dell’uomo: le intenzioni, i desideri, gli atti di volontà e di intelligenza. Gesù dice: “Dal cuore degli uomini escono fornicazioni, furti, adulteri, cupidigie, malvagità… Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo”.
Ringraziamo il Signore di aver dato questa luce ai suoi discepoli e di aver portato agli uomini la libertà dall’oppressione di pratiche religiose vane, donando ad essi il suo Spirito. “Mandi il tuo Spirito e tutto è creato” dice il salmo. Queste parole, che già descrivono la prima creazione, si applicano alla nuova creazione, la creazione dell’uomo nuovo fatto a immagine di Dio.
Antifona d’ingresso Venite: prostrati adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti. È lui il Signore, nostro Dio. (Cf. Sal 94,6-7) |
Colletta Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, Signore, e poiché unico fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
Gen 2,4-9.15-17
Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden.
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Dal libro della Gènesi
Nel giorno in cui il Signore Dio fece la terra e il cielo nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c’era uomo che lavorasse il suolo, ma una polla d’acqua sgorgava dalla terra e irrigava tutto il suolo. Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente. Parola di Dio |
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Benedici il Signore, anima mia!
Benedici il Signore, anima mia! Tutti da te aspettano Togli loro il respiro: muoiono, |
Canto al Vangelo (Gv 17,17) Alleluia, alleluia. La tua parola, Signore, è verità: consacraci nella verità. Alleluia. |
Vangelo |
Mc 7,14-23
Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo.
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+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Gesù indica la vera via della libertà che nasce dal cuore purificato e docile allo Spirito Santo. Per questo, preghiamo insieme e diciamo: Purifica il nostro cuore, Signore.Perché i pastori della Chiesa abbiano un atteggiamento paterno per stimolare i fedeli all’impegno e insieme li sostengano nella loro debolezza. Preghiamo: Perché coloro che ancora non conoscono Cristo, siano indotti dalla gioiosa testimonianza dei credenti ad abbracciare la fede cristiana, che sola può dare la salvezza. Preghiamo: Perché i cristiani imparino a cogliere gli aspetti positivi propri di ogni religione e cerchino con esse un dialogo fondato sul rispetto e la carità. Preghiamo: Perché chi vive in una posizione sociale più elevata, non si lasci prendere dal lusso e dai piaceri della vita, ma conservi il santo timor di Dio che apre il cuore agli altri. Preghiamo: Perché, prima di giudicare gli altri, guardiamo dentro noi stessi e chiediamo a Dio che ci insegni la conversione e la purificazione del nostro cuore. Preghiamo: Perché gli educatori chiedano il dono della saggezza. Perché sempre più spesso interroghiamo la nostra coscienza. O Signore, che ami il tuo popolo e lo liberi da ogni giogo di oppressione, guarda alla preghiera dei tuoi figli, affinché, liberati da ogni pesantezza del male, ti servano con cuore libero e sereno. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Signore Dio nostro, il pane e il vino, che hai creato a sostegno della nostra debolezza, diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona alla comunione Ringraziamo il Signore per il suo amore, per le sue meraviglie a favore degli uomini, perché ha saziato un animo assetato, un animo affamato ha ricolmato di bene. (Cf. Sal 106,8-9)Oppure: Beati quelli che sono nel pianto: saranno consolati. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia: saranno saziati. (Mt 5,5-6) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 08 Febbraio 2023
Santa GIUSEPPINA BAKHITA Vergine – Memoria Facoltativa
Oglassa, Darfur, Sudan, 1868 – Schio, Vicenza, 8 febbraio 1947
Nasce nel Sudan nel 1869, rapita all’età di sette anni, venduta più volte, conosce sofferenze fisiche e morali, che la lasciano senza un’identità. Sono i suoi rapitori a darle il nome di Bakhita («fortunata»). Nel 1882 viene comprata a Kartum dal console Italiano Calisto Legnani. Nel 1885 segue quest’ultimo in Italia dove, a Genova, viene affidata alla famiglia di Augusto Michieli e diventa la bambinaia della figlia. Quando la famiglia Michieli si sposta sul Mar Rosso, Bakhita resta…
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San GIROLAMO EMILIANI (MIANI) Fondatore – Memoria Facoltativa
Venezia, 1486 – Somasca di Vercurago, Lecco, 8 febbraio 1537
Fondatore della Società dei Servi dei poveri (Somaschi), Girolamo Emiliani si dedicò a malati, giovani abbandonati e al riscatto delle prostitute. Nato a Venezia nel 1486, intraprese la carriera militare. Nel 1511, in prigionia, maturò la vocazione, similmente a sant’Ignazio ferito a Pamplona. Consacratosi a Dio nel 1518, si prodigò in una carestia e in un’epidemia di peste a Verona, Brescia, Como e Bergamo. Qui, nel paesino di Somasca, nacque l’ordine di chierici regolari. Essi intuiron…
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San GAUDINO DI SOISSONS Vescovo e martire
VI-VII sec.
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