+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 2, 13-22
Parlava del tempio del suo corpo.
• Contesto. Il nostro brano contiene un insegnamento chiaro ed inequivocabile di Gesù nel tempio. Precedentemente Giovanni battista aveva reso testimonianza a Gesù dicendo che era il messia (1,29); i primi discepoli, su indicazione del Battista, lo hanno riconosciuto come l’Agnello di Dio, una qualità del messia: inaugurare una nuova pasqua e alleanza, realizzare la liberazione definitiva dell’uomo (Gv 1,35-51); a Cana, Gesù compie un primo segno per manifestare la sua gloria (Gv 2,1-12): la gloria diventa visibile, può essere contemplata, quindi si manifesta. È la gloria del Padre presente nella persona di Gesù e che si manifesta agli inizi della sua attività, anticipando così la sua «ora» (17,1). In che maniera si manifesta la sua gloria? Dio instaura gratuitamente con l’uomo una nuova relazione; lo unisce intimamente a lui dandogli la capacità di amare come Lui, per mezzo dello Spirito che purifica il cuore dell’uomo e lo rende figlio di Dio. È necessario, però, riconoscere l’amore immutabile di Dio, resosi manifesto in Gesù, rispondendo con fede, con un adesione personale.
• Gesù e il tempio. Ora Gesù è a Gerusalemme, nel tempio e dando compimento alla profezia di Malachia (Ml 3,1-3), si proclama messia. Tale presenza di Gesù e soprattutto il suo insegnamento produce una tensione. Il lettore comprende, ora, come le grandi dispute con in giudei avvengono sempre nel tempio; in questo luogo Gesù pronuncia le sue denunce sostanziali; il suo compito è di condurre il popolo fuori dal tempio (2,15; 10,4). In fondo Gesù viene condannato perché rappresenta un pericolo per il tempio e per il popolo. Gesù va a Gerusalemme in occasione della Pasqua dei Giudei: è un’occasione clamorosa per manifestarsi in pubblico e per rivelare a tutti che egli è il messia. In quella festa Gerusalemme è piena di pellegrini venuti da ogni parte e quindi il suo operato avrebbe avuto un effetto risonante in tutta la Palestina. Arrivato a Gerusalemme viene subito collocato nel tempio dove sono all’azione diversi tipi di venditori e cambiavalute.. L’incontro nel Tempio non è con persone che cercano Dio ma commercianti del sacro: l’importo per aprire delle bancherelle di vendita veniva versato al sommo sacerdote. Gesù sceglie questa occasione (la pasqua), questo luogo (il tempio) per dare un segno. Prende un flagello, uno strumento che simboleggiava il messia nel mentre punisce vizi e pratiche malvage, e caccia tutti dal tempio, insieme a pecore e buoi. Degna di nota è la sua invettiva contro i venditori di colombe (v.12). La colomba era un animale utilizzato per gli olocausti propiziatori (Lv 1,14-17), nei sacrifici di espiazione e di purificazione (Lv 12,8; 15,14.29), soprattutto se coloro che le offrivano erano poveri (Lv 5,7; 14,22.30ss). I venditori qui coloro che vendono le colombe, vale a dire, la riconciliazione con Dio per denaro.
• La casa di mio Padre. L’espressione sta a indicare che Gesù nel suo agire si comporta da Figlio, Lui rappresenta il Padre nel mondo. Hanno trasformato il culto di Dio in commercio. Il tempio non è più il luogo dell’incontro con Dio, ma un mercato dove vige la presenza del denaro. Il culto è diventato il pretesto per fare lucro. Gesù attacca l’istituzione centrale di Israele, il tempio: simbolo del popolo e della elezione. Denuncia che al Tempio è stata sottratta la sua funzione storica: essere segno dell’abitazione di Dio in mezzo al suo popolo. La prima reazione al gesto di Gesù viene dai discepoli che lo associano al salmo 69,10: «la passione per la tua casa mi consumerà». La seconda reazione viene dai sommi sacerdoti che rispondono al posto dei venditori del tempio: «che segno mostri per poter compiere queste cose?» (v.18). Gli hanno domandato un segno; egli dà loro quello della sua morte: «distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere» (v.19). Gesù è il tempio che assicura la presenza di Dio nel mondo, la presenza del suo amore; la morte in croce farà di Lui il tempio unico e definitivo di Dio. Il tempio costruito da mani d’uomo è decaduto; sarà Gesù a sostituirlo, perché Lui è ora la presenza di Dio nel mondo; in Lui è presente il Padre.
DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE
Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Bianco
Quando l’imperatore romano Costantino si convertì alla religione cristiana, verso il 312, donò al papa Milziade il palazzo del Laterano, che egli aveva fatto costruire sul Celio per sua moglie Fausta. Verso il 320, vi aggiunse una chiesa, la chiesa del Laterano, la prima, per data e per dignità, di tutte le chiese d’Occidente. Essa è ritenuta madre di tutte le chiese dell’Urbe e dell’Orbe.
Consacrata dal papa Silvestro il 9 novembre 324, col nome di basilica del Santo Salvatore, essa fu la prima chiesa in assoluto ad essere pubblicamente consacrata. Nel corso del XII secolo, per via del suo battistero, che è il più antico di Roma, fu dedicata a san Giovanni Battista; donde la sua corrente denominazione di basilica di San Giovanni in Laterano. Per più di dieci secoli, i papi ebbero la loro residenza nelle sue vicinanze e fra le sue mura si tennero duecentocinquanta concili, di cui cinque ecumenici. Semidistrutta dagli incendi, dalle guerre e dall’abbandono, venne ricostruita sotto il pontificato di Benedetto XIII e venne di nuovo consacrata nel 1726.
Basilica e cattedrale di Roma, la prima di tutte le chiese del mondo, essa è il primo segno esteriore e sensibile della vittoria della fede cristiana sul paganesimo occidentale. Durante l’era delle persecuzioni, che si estende ai primi tre secoli della storia della Chiesa, ogni manifestazione di fede si rivelava pericolosa e perciò i cristiani non potevano celebrare il loro Dio apertamente. Per tutti i cristiani reduci dalle “catacombe”, la basilica del Laterano fu il luogo dove potevano finalmente adorare e celebrare pubblicamente Cristo Salvatore. Quell’edificio di pietre, costruito per onorare il Salvatore del mondo, era il simbolo della vittoria, fino ad allora nascosta, della testimonianza dei numerosi martiri. Segno tangibile del tempio spirituale che è il cuore del cristiano, esorta a rendere gloria a colui che si è fatto carne e che, morto e risorto, vive nell’eternità.
L’anniversario della sua dedicazione, celebrato originariamente solo a Roma, si commemora da tutte le comunità di rito romano.
Questa festa deve far sì che si rinnovi in noi l’amore e l’attaccamento a Cristo e alla sua Chiesa. Il mistero di Cristo, venuto “non per condannare il mondo, ma per salvare il mondo” (Gv 12,47), deve infiammare i nostri cuori, e la testimonianza delle nostre vite dedicate completamente al servizio del Signore e dei nostri fratelli potrà ricordare al mondo la forza dell’amore di Dio, meglio di quanto lo possa fare un edificio in pietra.
Antifona d’ingresso Vidi la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, preparata come una sposa adorna per il suo sposo. (Ap 21,2) |
Colletta O Padre, che prepari il tempio della tua gloria, con pietre vive e scelte, effondi sulla Chiesa il tuo Santo Spirito, perché edifichi il popolo dei credenti che formerà la Gerusalemme del cielo. Per il nostro Signore Gesù Cristo…Oppure: O Dio, che hai voluto chiamare tua Chiesa la moltitudine dei credenti, fa’ che il popolo radunato nel tuo nome ti adori, ti ami, di segua, e sotto la tua guida giunga ai beni da te promessi. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Ez 47, 1-2.8-9.12
Vidi l’acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungeva quest’acqua portò salvezza.
Dal libro del profeta Ezechièle
In quei giorni, [un uomo, il cui aspetto era come di bronzo,] mi condusse all’ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell’altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all’esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l’acqua scaturiva dal lato destro. Parola di Dio |
Un fiume rallegra la città di Dio.
Dio è per noi rifugio e fortezza, Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio, Il Signore degli eserciti è con noi, |
1Cor 3,9-11.16-17
Voi siete il tempio di Dio.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, voi siete edificio di Dio. Parola di Dio |
Canto al Vangelo (2Cr 7, 16) Alleluia, alleluia. Io mi sono scelto e ho consacrato questa casa perché il mio nome vi resti sempre. Alleluia. |
Vangelo |
Gv 2, 13-22
Parlava del tempio del suo corpo.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Donaci, o Padre, di essere vigilanti nell’attesa e ispira le nostre preghiere, perché con il tuo aiuto possiamo alimentare la fede e orientare a te la nostra vita, altrimenti arida e vuota. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.1. Perché la Chiesa indichi al mondo che Gesù Cristo è il compimento delle attese dell’uomo, la sua verità e la sua pienezza. Preghiamo. 2. Perché i governanti non assolutizzino ideologie o progetti politici, ma siano consapevoli che nella storia agisce il misterioso disegno di Dio, che la orienta verso il suo compimento. Preghiamo. 3. Perché i giovani si lascino guidare dalla sapienza del cuore e sappiano leggere tra le righe della loro storia i segni disseminati dalla presenza di Dio. Preghiamo. 4. Perché i cristiani non lascino mai affievolire la loro fede, nell’attesa dell’incontro con il Signore Gesù. Preghiamo. 5. Perché la nostra comunità ravvivi con l’olio delle buone azioni e delle opere di carità la lampada della fede, spendendosi nell’amore gratuito specialmente per i poveri e gli emarginati. Preghiamo. Accogli, o Padre, le nostre preghiere e donaci la sapienza del cuore, perché possiamo essere vigilanti nell’attesa del tuo figlio Gesù. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. |
Preghiera sulle offerte Accogli, Signore, le offerte che ti presentiamo, e dona al tuo popolo in preghiera la grazia redentrice dei tuoi sacramenti e la gioia di veder esauditi i voti e le speranze. Per Cristo nostro Signore. |
PREFAZIO La Chiesa sposa di Cristo e tempio dello Spirito.È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Nel tuo amore per l’umanità hai voluto abitare là dove è raccolto il tuo popolo in preghiera per fare di noi il tempio dello Spirito Santo, in cui risplenda la santità dei tuoi figli. Questa Chiesa, misticamente adombrata nel segno del tempio, tu la santifichi sempre come sposa del Cristo, madre lieta di una moltitudine di figli, per collocarla accanto a te rivestita di gloria. E noi, uniti agli angeli e ai santi, innalziamo a te l’inno di benedizione e di lode: Santo… |
Antifona di comunione Come pietre vive vi edificate in tempio spirituale per un sacerdozio santo. (1Pt 2,5) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 09 Novembre 2016
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DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE – Festa
All’inizio del IV secolo, Roma cominciò a cambiare il suo tradizionale aspetto architettonico grazie all’imperatore Costantino e all’attività ediliz…
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San PABO Confessore
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San VITONE DI VERDUN Vescovo
† 529
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