+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 6,1-15
Gesù distribuì i pani a quelli che erano seduti, quanto ne volevano.
- Oggi inizia la lettura del VI Capitolo di Giovanni che mette dinanzi a noi due segni o miracoli: la moltiplicazione dei pani (Gv 6,1-15) ed il camminare sulle acque (Gv 6,16- 21). Poi viene menzionato il lungo dialogo sul Pane di Vita (Gv 6,22-71). Giovanni mette il fatto vicino alla festa di Pasqua (Gv 6,4). L’approccio centrale è il confronto tra l’antica Pasqua dell’Esodo e la nuova Pasqua che avviene in Gesù. Il dialogo sul pane di vita chiarirà la nuova pasqua che avviene in Gesù.
- Giovanni 6,1-4: La situazione. Nell’antica pasqua, la moltitudine attraversa il Mar Rosso. Nella nuova pasqua, Gesù attraversa il Mare di Galilea. Una grande moltitudine seguì Mosè. Una grande moltitudine segue Gesù in questo nuovo esodo. Nel primo esodo, Mosè sale sulla Montagna. Gesù, il nuovo Mosè, sale anche lui sulla montagna. La moltitudine seguiva Mosè che realizza grandi segnali. La moltitudine segue Gesù perché aveva visto i segnali che realizzava per i malati.
- Giovanni 6,5-7: Gesù e Filippo. Vedendo la moltitudine, Gesù confronta i discepoli con la fame della gente e chiede a Filippo: “Dove possiamo comprare pane perché costoro abbiano da mangiare?” Nel primo esodo, Mosè aveva ottenuto cibo per la gente affamata. Gesù, il nuovo Mosè, farà la stessa cosa. Però Filippo, invece di guardare la situazione alla luce della Scrittura, guardava con gli occhi del sistema e rispose: “Non bastano duecento denari!” Un denaro era il salario minimo di un giorno. Filippo constata il problema e riconosce la sua totale incapacità per risolverlo. Si lamenta, però non presenta nessuna soluzione.
- Giovanni 6,8-9: Andrea ed il ragazzo. Andrea, invece di lamentarsi, cerca una soluzione. Trova un ragazzo con cinque pani e due pesci: Cinque pani d’orzo e due pesci erano la razione giornaliera di un povero. Il ragazzo consegna la sua razione giornaliera! Lui avrebbe potuto dire: “Cinque pani e due pesci, ma cos’è questo per tutta questa gente? Non servirà a nulla! Dividiamo tutto questo fra di noi, tra due o tre persone!” ma invece, ha il coraggio di dare i cinque pani ed i due pesci per alimentare 5000 persone (Gv 6,10)! Chi fa così, o è pazzo o ha molta fede, credendo che per amore di Gesù, tutti si dispongono a dividere il loro cibo come fece il ragazzo!
- Giovanni 6,10-11: La moltiplicazione. Gesù chiede alla gente di sedersi per terra. Poi moltiplica il cibo, la razione del povero. Dice il testo: “Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero”. Con questa frase, scritta nell’anno 100 dopo Cristo, Giovanni evoca il gesto dell’Ultima Cena (1Cor 11,23-24). L’Eucaristia, quando è celebrata come si deve, porterà le persone a condividere come spinse il ragazzo a dare tutta la sua razione per essere condivisa.
- Giovanni 6,12-13: Gli avanzi di dodici canestri. Il numero dodici evoca la totalità della gente con le sue dodici tribù. Giovanni non informa se avanzarono anche pesci. A lui interessa evocare il pane come simbolo dell’Eucaristia. Il vangelo di Giovanni non ha la descrizione della Cena Eucaristica, però descrive la moltiplicazione dei pani, simbolo di ciò che deve avvenire nelle comunità mediante la celebrazione della Cena Eucaristica. Se tra i popoli cristiani ci fosse una vera e propria condivisione, ci sarebbe cibo abbondante ed avanzerebbero dodici canestri per molta altra gente!
- Giovanni 6,14-15: Vogliono farlo re. La gente interpreta il gesto di Gesù dicendo: “Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!” L’intuizione della gente è giusta. Gesù di fatto è il nuovo Mosè, il Messia, colui che la gente stava aspettando (Dt 18,15-19). Ma questa intuizione era stata deviata dall’ideologia dell’epoca che voleva un grande re che fosse forte e dominatore. Per questo, vedendo il segno, la gente proclama Gesù Messia e chiede di farlo re! Gesù nel percepire ciò che poteva avvenire, si ritira da solo sulla montagna. Non accetta questo modo di essere messia ed aspetta il momento opportuno per aiutare la gente a fare un passo.
Venerdì della II settimana di Pasqua
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco
Non possiamo ascoltare il Vangelo che racconta il miracolo della moltiplicazione dei pani, e non possiamo riunirci per spezzare il pane, se ci dimentichiamo della fame che opprime molte persone della terra. Avere fame è una sorta di impotenza; essere saziato, una sorta di potenza. È la fame che distingue coloro che non hanno niente da coloro che posseggono. Questa disuguaglianza è ingiusta. Né i poveri, né i ricchi che fanno parte della Chiesa devono tollerare questa ingiustizia. Non esiste una risposta materiale alla fame, perché si tratta di un problema umano più generale. La povertà e l’oppressione colpiscono coloro che hanno fame nella loro dignità umana. Non si può quindi rimediare a questa mancanza con dei doni che l’addolciscano. Gesù rifiuta la fame: quella dell’alienazione fisica, politica, quella della perdita della dignità umana. Ed è per questo che egli non rimanda gli uomini nel loro mondo di miseria, ma invita i discepoli a mettere a loro disposizione i propri viveri. È l’obbedienza dei discepoli che apre la via all’azione di Dio. Gesù non vuole agire senza i Dodici. Ma, per finire, è Gesù stesso che effettua la condivisione. Solo lui può distribuire i suoi doni.
Antifona d’ingresso Ci hai riscattati, Signore, con il tuo sangue, uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione: hai fatto di noi un regno di sacerdoti per il nostro Dio. Alleluia. (Cf. Ap 5,9-10) |
Colletta O Dio, speranza e luce di chi ti cerca con cuore sincero, donaci di innalzare una preghiera a te gradita e di esaltarti sempre con il servizio della lode. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
At 5,34-42
Gli apostoli se ne andarono via dal sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, si alzò nel sinedrio un fariseo, di nome Gamalièle, dottore della Legge, stimato da tutto il popolo. Diede ordine di far uscire [gli apostoli] per un momento e disse: «Uomini di Israele, badate bene a ciò che state per fare a questi uomini. Tempo fa sorse Tèuda, infatti, che pretendeva di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quelli che si erano lasciati persuadére da lui furono dissolti e finirono nel nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse gente a seguirlo, ma anche lui finì male, e quelli che si erano lasciati persuadére da lui si dispersero. Ora perciò io vi dico: non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questo piano o quest’opera fosse di origine umana, verrebbe distrutta; ma, se viene da Dio, non riuscirete a distruggerli. Non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio!». Parola di Dio |
Una cosa ho chiesto al Signore: abitare nella sua casa.
Il Signore è mia luce e mia salvezza: Una cosa ho chiesto al Signore, Sono certo di contemplare la bontà del Signore |
Canto al Vangelo (Mt 4,4) Alleluia, alleluia. Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Alleluia. |
Vangelo |
Gv 6,1-15
Gesù distribuì i pani a quelli che erano seduti, quanto ne volevano.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Nel contesto pasquale, il Signore Gesù si rivela come colui che offre il banchetto per la vita eterna al popolo pellegrinante nel deserto. Invochiamo da Dio la fame e la sete di lui, perchè ci sazi, dicendo: Donaci il tuo pane, Signore.- Per i ministri della Chiesa, perchè siano fedeli dispensatori degli alimenti divini ai credenti nel banchetto eucaristico. Preghiamo. – Per i popoli afflitti dalla fame e dalla sete, perchè siano aiutati dal progresso e dalla solidarietà a risolvere i loro gravi problemi di sussistenza. Preghiamo. – Per tutti coloro che ricevono per la prima volta il cibo eucaristico, perchè camminino con la forza di questo pane verso la vita eterna. Preghiamo. – Per noi qui presenti, perchè sappiamo rinnovare lo spirito e lo stile delle nostre celebrazioni eucaristiche, per farne un alimento più fecondo di vita spirituale e di carità fraterna. Preghiamo. – Per i morenti, perchè abbiano la grazia di ricevere l’eucaristia come viatico nel loro passaggio da questa vita al Padre. Preghiamo. – Per i ministri straordinari dell’eucaristia. Preghiamo. – Per i chierichetti. Preghiamo. O Padre provvidente e misericordioso, che hai voluto accompagnarci nel cammino di questa vita col nutrimento divino che il tuo Figlio ci ha lasciato come memoriale perenne della sua Pasqua, rendici fedeli discepoli della sua Parola di verità. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Accogli, Padre misericordioso, le offerte di questa famiglia, perché con l’aiuto della tua protezione custodisca i doni ricevuti e raggiunga quelli eterni. Per Cristo nostro Signore.Oppure: Per questo memoriale dell’immenso amore del tuo Figlio ti chiediamo umilmente, o Padre, che il frutto della sua opera redentrice, per il ministero della tua Chiesa, giovi alla salvezza del mondo intero. Per Cristo nostro Signore. |
PREFAZIO PASQUALE II La vita nuova in CristoÈ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, proclamare sempre la tua gloria, o Signore, e soprattutto esaltarti in questo tempo nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. Per mezzo di lui rinascono a vita nuova i figli della luce, e si aprono ai credenti le porte del regno dei cieli. In lui morto è redenta la nostra morte, in lui risorto tutta la vita risorge. Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l’umanità esulta su tutta la terra e le schiere degli angeli e dei santi cantano senza fine l’inno della tua gloria: Santo, … Oppure: |
Antifona alla comunione Gesù, nostro Signore, è stato consegnato alla morte a causa delle nostre colpe, ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione. Alleluia. (Rm 4,25)Oppure: Gesù prese i pani, rese grazie, ne distribuì a quelli che erano seduti, quanti ne volevano. Alleluia. (Cf. Gv 6,11) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 16 Aprile 2021
Santa BERNARDETTA SOUBIROUS Vergine
Lourdes, 7 gennaio 1844 – Nevers, 16 aprile 1879
Quando, l’11 febbraio del 1858, la Vergine apparve per la prima volta a Bernadette presso la rupe di Massabielle, sui Pirenei francesi, questa aveva compiuto 14 anni da poco più di un mese. Era nata, infatti, il 7 gennaio 1844. A lei, povera e analfabeta, ma dedita con il cuore al Rosario, appare più volte la «Signora». Nell’apparizione del 25 marzo 1858, la Signora rivela il suo nome: «Io sono l’Immacolata Concezione». Quattro anni prima, Papa Pio IX aveva dichiarato l’Immacol…
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San TETGALL Vescovo (?) irlandese
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San LEONIDA E VII DONNE Martiri a Corinto
Leonida era un vescovo di Atene arrestato insieme con sette donne cristiane e condotto a Corinto dove subì il martirio dopo essere stato sottoposto a feroci torture. L’attribuzione del titolo di vescovo deve probabilmente essersi verificata molto tardivamente, forse in seguito alla scoperta, avvenuta nel nostro secolo, di una basilica dedicata a San Leonida in un’isola dell’Ilinos, che diede l’occasione di trasformare il martire in un vescovo della città. I Martirologi antichi, invece, non attribuiscono mai la qual…
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