+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 8,1-4
Se vuoi, puoi purificarmi.
Riflessione
Nei capitoli da 5 a 7 abbiamo ascoltato le parole della nuova Legge proclamata da Gesù sulla Montagna. Ora, nei capitoli 8 e 9, Matteo indica come Gesù metteva in pratica ciò
che aveva appena insegnato. Nei vangeli di oggi (Mt 8,1-4) e di domani (Mt 8,5-17),
vediamo da vicino i seguenti episodi che rivelano come Gesù praticava la legge: la
guarigione di un lebbroso (Mt 8,1-4), la guarigione del servo del centurione romano (Mt
8,5-13), la guarigione della suocera di Pietro (Mt 8,14-15) e la guarigione di numerosi
malati (Mt 8,14-17).
• Matteo 8,1-2: Il lebbroso chiede: “Signore, basta volerlo per essere sanati?” Un
lebbroso arriva vicino a Gesù. Era un escluso. Chi lo avesse toccato sarebbe diventato
impuro! Per questo, i lebbrosi dovevano essere allontanati (Lv 13,45-46). Ma quel
lebbroso ebbe molto coraggio. Trasgredì le norme della religione per poter entrare
in contatto con Gesù. Giunto vicino, dice: Se vuoi, tu puoi sanarmi! Ossia: “Non c’è
bisogno di toccarmi! Basta che il Signore lo voglia ed io sono curato”. Questa frase
rivela due cose: a) la malattia della lebbra che rendeva impuri; b) la malattia della
solitudine a cui era condannata la persona dalla società e dalla religione. Rivela
anche la grande fede dell’uomo nel potere di Gesù.
• Matteo 8,3: Gesù lo tocca e dice: Lo voglio! Sii purificato. Pieno di profonda
compassione, Gesù guarisce due malattie. In primo luogo, per curare la solitudine,
prima di dire qualsiasi parola, tocca il lebbroso. È come se dicesse: “Per me, tu non
sei un escluso. Non ho paura di diventare impuro toccandoti. E ti accolgo come un
fratello!” Poi cura la lebbra dicendo: Lo voglio! Sii sanato! Il lebbroso, per poter entrare
in contatto con Gesù, aveva trasgredito le norme della legge. Così Gesù, per poter
aiutare quell’escluso e rivelare il nuovo volto di Dio, trasgredisce le norme della sua
religione e tocca il lebbroso.
• Matteo 8,4: Gesù ordina all’uomo di mostrarsi ai sacerdoti. In quel tempo, un lebbroso
per poter essere riammesso in comunità, aveva bisogno di un certificato di
guarigione confermato da un sacerdote. È come oggi. Il malato esce dall’ospedale
solo se ha un certificato firmato dal medico del reparto. Gesù obbliga la persona ad
ottenere il documento, in modo da poter vivere con normalità. Obbliga le autorità a
riconoscere che l’uomo era stato sanato. Gesù non solo sana, ma vuole che la persona
sanata possa vivere con gli altri. Reintegra la persona nella convivenza fraterna. Il
vangelo di Marco aggiunge che l’uomo non si presentò ai sacerdoti. Anzi,
“andatosene, (il lebbroso) cominciò a divulgare la notizia, tanto che Gesù non poteva
entrare pubblicamente nella città. Rimaneva fuori, in luoghi segreti” (Mc 1,45). Perché
Gesù non poteva più entrare pubblicamente nella città? Perché aveva toccato il
lebbroso ed era diventato impuro dinanzi alle autorità religiose che incarnavano la
legge dell’epoca. Per questo ora, Gesù stesso, era un impuro e doveva essere
allontanato da tutti. Non poteva più entrare nelle città. Ma Marco fa vedere che alla
gente importavano poco queste norme ufficiali, perché da tutte le parti venivano a
Gesù! Sovvertimento totale! Il messaggio che ci dà Marco è il seguente: per portare
la Buona Novella di Dio alla gente, non bisogna aver paura di trasgredire le norme
religiose che sono contrarie al progetto di Dio e che impediscono la fraternità e
l’amore. Anche se questo comporta difficoltà alla gente, come lo fu per Gesù.
In Gesù, tutto è rivelazione di ciò che lo abita interiormente! Non solo annuncia la
Buona Novella del Regno. Lui ne è un esempio, un testimone vivo del Regno, una
rivelazione di Dio. In lui appare ciò che avviene quando un essere umano lascia regnare
Dio, lascia che Dio occupi il centro della sua vita.
Venerdì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Tutta la Sacra Scrittura parla del mistero di Cristo, della sua passione e risurrezione. “Dio afferma la Dei Verbum al n. 16 ha sapientemente disposto che il Nuovo Testamento fosse nascosto nell’Antico e l’Antico diventasse chiaro nel Nuovo… I Libri dell’Antico Testamento, integralmente assunti nella predicazione evangelica, acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo, che essi illuminano e spiegano”.
Così la prima lettura di oggi parla della risurrezione. Paolo nella lettera ai Romani spiega che Abramo, credendo all’annuncio della nascita di Isacco, credette senza saperlo nella risurrezione di Cristo, perché lui e Sara erano vecchi, “quasi morti”, eppure egli credette che Dio, da due esseri così avanzati in età, poteva suscitare un figlio, Isacco, che è profezia e promessa della risurrezione.
Anche il Vangelo è un annuncio di risurrezione. Gesù tocca un lebbroso e lo guarisce: “Gesù stese la mano e lo toccò… e subito la lebbra scomparve”. Quel toccare il lebbroso, considerato peccatore, impuro, tanto da rendere impuro chi venisse inavvertitamente in contatto con lui, è simbolo della passione di Cristo. Gesù, facendosi uomo, ha toccato veramente la nostra lebbra; si è presentato nella sua passione come “leprosum”, peccatore per noi e in cambio, con la sua morte e risurrezione, sorgente di vita, ci ha dato la guarigione.
Avviciniamoci fiduciosamente all’Eucaristia con le nostre lebbre, con la nostra morte, perché Gesù ci vivifichi. Ogni Messa ci deve “rimettere in piedi”, pronti al servizio dei fratelli, grazie alla risurrezione di Gesù.
Antifona d’ingresso
Il Signore è la forza del suo popolo,
rifugio di salvezza per il suo consacrato.
Salva il tuo popolo, o Signore,
e benedici la tua eredità,
sii loro pastore e sostegno per sempre. (Cf. Sal 27,8-9)
Colletta
Donaci, o Signore,
di vivere sempre nel timore e nell’amore per il tuo santo nome,
poiché tu non privi mai della tua guida
coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
Gen 17,1.9-10.15-22
Sia circonciso ogni maschio in segno di alleanza. Sara ti partorirà un figlio.
Dal libro della Gènesi
Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse:
«Io sono Dio l’Onnipotente:
cammina davanti a me
e sii integro».
Disse [di nuovo] Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione. Questa è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso tra voi ogni maschio».
Dio aggiunse ad Abramo: «Quanto a Sarài tua moglie, non la chiamerai più Sarài, ma Sara. Io la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni, e re di popoli nasceranno da lei».
Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e rise e pensò: «A uno di cento anni può nascere un figlio? E Sara all’età di novant’anni potrà partorire?». Abramo disse a Dio: «Se almeno Ismaele potesse vivere davanti a te!». E Dio disse: «No, Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e lo chiamerai Isacco. Io stabilirò la mia alleanza con lui come alleanza perenne, per essere il Dio suo e della sua discendenza dopo di lui. Anche riguardo a Ismaele io ti ho esaudito: ecco, io lo benedico e lo renderò fecondo e molto, molto numeroso: dodici prìncipi egli genererà e di lui farò una grande nazione. Ma stabilirò la mia alleanza con Isacco, che Sara ti partorirà a questa data l’anno venturo».
Dio terminò così di parlare con lui e lasciò Abramo, levandosi in alto.
Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì.
Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita.
Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va’ invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Fratelli, il Signore è venuto particolarmente per soccorrere i peccatori. coscienti della nostra debolezza, presentiamogli le necessità del nostro tempo e della nostra vita. Preghiamo insieme e diciamo:
Risana, o Padre, le nostre ferite.La Chiesa ha ricevuto dal Signore il compito di essere madre e maestra: preghiamo affinché sia sempre pronta a medicare le ferite dell’uomo, per guarirlo dal peccato e guidarlo al bene.
I popoli del terzomondo sono ancora afflitti dalla piaga della lebbra: preghiamo affinché la giustizia e la carità costruiscano l’uguaglianza effettiva tra gli uomini.
il mondo della medicina è in continuo progresso. preghiamo affinché la crescita della preparazione tecnica sia accompagnata dal rispetto e dall’amore verso gli ammalati.
Molti nostri fratelli soffrono di malattie incurabili: preghiamo affinché la benevolenza di Dio e le carità degli uomini ricolmi i loro cuori e li ripaghi di ogni sofferenza.
Spesso il peccato ci toglie pace e serenità: preghiamo affinché impariamo ad avvicinarci con più fiducia al Signore, fonte di perdono e di vita nuova.
Per gli ammalati della nostra comunità.
Per i poveri e gli emarginati del nostro quartiere.
O Signore, che ci hai dato l’eucaristia per farci vivere in comunione con te, guida e assisti il tuo popolo affinché testimoni sempre la vita nuova che gli hai donato. Per cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Questo sacrificio di espiazione e di lode
ci purifichi e ci rinnovi, o Signore,
perché i nostri pensieri e le nostre azioni
siano conformi alla tua volontà.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa e
tu dai loro il cibo a tempo opportuno. (Sal 144,15)Oppure:
«Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore»,
dice il Signore. (Cf. Gv 10,115.15)
Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci hai rinnovati
con il santo Corpo e il prezioso Sangue del tuo Figlio,
fa’ che l’assidua celebrazione dei divini misteri
ci ottenga la pienezza della redenzione.
Per Cristo nostro Signore.
NOME: Parrocchia San Francesco D’Assisi IBAN: IT73B0832739030000000008237
“SAN FRANCESCO ONLUS” 5×1.000
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INTESA SANPAOLO – Presidente Onlus Giorgio Michetti