Se la persona è grande nel suo “io potenziale”, nel suo “io reale” è talmente disturbata, ridotta, deviata e bloccata che, affinché possa ritrovarsi, è necessario tanto amore riparatore da giungere fino al sacrificio della Croce.
La Croce di Cristo è la misura del male esistente nella persona e nella realtà che la circonda.
Ogni uomo ha un’energia ed una storia uniche. Per questo motivo egli soffre, a causa di se stesso e degli altri disturbi, ferite, fissazioni, riduzioni che hanno caratteristiche proprie e potrà quindi essere curato solo a livello personale.
Più volte ho sottolineato come nessuno possa sostituirsi alla persona: essa stessa dovrà intraprendere un cammino di conversione, liberazione, amore e Fede. Non c’è peggior male di una persona che rinuncia al suo recupero.
Allo spesso tempo, però, questo recupero avviene solo attraverso relazioni d’Amore. La stessa Scrittura afferma che solo l’amore risolve la moltitudine dei peccati (cfr. 1Pt 4,8).
La Fede comporta l’obbedienza a Dio fino alla morte di Croce, sul modello di Cristo. La fede, è un cammino d’impegno personale per redimere, liberare, servire, amare e testimoniare la vita così come è.
Questo percorso, però, non si compie da soli, ma con Dio, con il Suo aiuto, la Suaforza, la Sua Graziad’Amore ed anche con persone autenticamente impegnate in Cristo.
Ma come è possibile essere obbedienti alle forze che Dio ha posto, nella persona; come si può esprimere la capacità di liberarsi dal male, quando il male in noi stessi viene negato, non viene visto, né si ha la competenza per risolverlo ordinatamente e completamente?
E’ molto comune osservare una fede creata per la convenienza della persona, che pecca contro la persona, la potenza, l’Amore di Dio: questa fede è impotente, come l’amore tra impotenti.
Questo atteggiamento falsamente religioso genera superbia, e ci si perde più nel proprio io e nella debolezza deviata d’amore. Queste persone, pertanto, sono sempre incapaci di amare veramente se stessi, Dio e gli altri.
Schizofrenica, cioè divisa da Dio, è anche la fede di coloro che pensano a Dio, cercano Cristo, propongono il Suo amore ai fratelli, ma restano ipocriti, divisi, separati da se stessi, dal Signore, dagli altri.
S. Paolo afferma: “Se anche possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la Carità, non sono nulla” (1Cor. 13,2).
La vera Fede coinvolge tutte le energie della persona ed è obbediente alla loro qualità, al loro ordine, fino alla morte. E se queste forze sono colpite, ridotte, deviate, fissate, la Fede porta ad impegnarsi, con Dio e con gli uomini di Dio, per la loro guarigione e liberazione, nell’Amore verso sé, verso Dio, verso il prossimo, fino alla croce.
Per giungere alla Fede sono sempre necessarie le qualità che servono all’amore dell’uomo per incontrare, fino alla resurrezione, l’Amore di Dio. Perciò la Fede autentica è sempre personale, conosce la propria grandezza, ma anche le immense difficoltà umane e con Dio, le guarisce.
Non desiste, non demorde, soffre fino alla Croce, ma libera lo spirito, il sesso, la mente, il corpo, le relazioni d’amore ed anche gli altri che stanno nel male, fino a che tutto non sia risorto in Cristo.
Don Domenico