“Nonsoloavvento” di Don Fabio Lorenzetti, Direttore del centro romano DON GUANELLA
Primo momento
Don Fabio premette subito l’atteggiamento corretto del vivere l’attesa del Natale: svuotare completamente la mente di tutte le nostre cose personali per accogliere in modo adeguato e completo quello che è il modello e riferimento di vita.
Cos’è il tempo? Qualcuno viene a… rompere!
Una prima riflessione che può aiutarci a capire il vero senso dell’Avvento è il “tempo”, che cosa è il tempo! E’ difficile dire che cosa è il tempo. Se qualcuno viene a “rompere”, allora ci accorgiamo che cosa è il tempo. Qualche cosa di forte che ci può capitare, che ci ha scosso: come una notte in ospedale, un giorno senza lavoro, l’attesa del proprio amato. Il tempo allora acquista significato, è valorizzato e si riempie di avvenimenti, di persone. Ci stiamo preoccupando del “tempo” perché è Natale, nasce Gesù e tutta la storia viene cambiata a partite da quest’avvenimento.
Una scommessa: mai più soli!
Possiamo dire che con questa sera, e la 1^domenica d’avvento inizia un capodanno diverso; Dio si è fatto carne, si è fatto uomo ed è entrato nella nostra storia, mai più da soli.
Penso per me.
Pensiamo a qualcosa che c’è capitato, un avvenimento che c’è rimasto nella mente e nel cuore degli ultimi anni o mesi nella nostra vita; anche quello che si attende nel futuro, una speranza di qualche cosa.
Provo a trovare una… botta di novità in un avvenimento.
Perché stiamo evidenziando queste cose sul tempo? Perché il cristiano vive questo tempo nella pienezza che è data solo dalla presenza Dio. Dentro la storia c’è Gesù, la settimana scorsa abbiamo festeggiato Cristo re dell’universo. Pensiamo allora che senso diamo al nostro tempo.
Secondo momento
Dall’aridità dei NOMI e dei NUMERI Alla MAGIA dei VOLTI e delle CIFRE
La genealogia di Matteo 1,1-17 ; riscoprire la mappa preziosa della storia
– I’Antico Israele era abituato
– nel “nostro” elenco troviamo: due radici, o una direzione di marcia, o nomi (saranno volti, anche di donne!), o numeri (saranno cifre)
Don Fabio in questo secondo momento consegna ai presenti una pagina del Vangelo che ci riporta e ci fa immergere in parte, nella magia dei numeri. In questa pagina ci sono tanti nomi, alcuni sconosciuti, altri noti; vedremo e scopriremo che nella vita di ciascuno di noi ci sono dei numeri a cui siamo particolarmente affezionati. I numeri poi diventano dei simboli, delle immagini significative.
Nella pagina del Vangelo di Matteo dal versetto 1 al versetto 17 viene disegnata la genealogia di Gesù:
[1] Genealogia di Gesù cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
[2] Abramo generò Isacco, Isacco genero Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli,
[3] Giuda generò Fares e zarada Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram,
[4] Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Sarmòn,
[5] Salmon generò Booz da Racab, Booz genero obed da Rut, obed generò lesse.
[6] Iesse generò il re Davide.
Davide generò Saromone da quera che era stata la mogrie di urìa,
[7] salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa genero Asàf,
[8] Asàf generò Giòsafat, Giòsafat genero Ioram, Ioram generò ozia,
[9] oziagenerò loatam, Ioatam generò Acaz, Acaz genero Ezechia.
[10] Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia,
[11] Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deport azjonein Babilonia.
[12] Dopo la d’eportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, salatiel generò Zorobabèle.
[13] Zorobabère genero Abiud, Abiùd genero Elìacim, Elìacim generò Azor,
[14] Azor generò sadoc, Sadoc generò Achim, Achim genero Eriùd,
[15] Eliùd generò Ereàzar,Ereèzargenero Mattan, Mattan generò Giacobbe,
[16] Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato cristo.
[17]La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici. Dalla deportazione in Babilonia a Cristo è ancora di quattordici.
Perché questo.
I nomi diventano volti, con una storia propria, con vita vissuta nella fede e non; i numeri diventano cifre significative e simboli. Ricordiamo queste storie, che a prima vista alcune sono anche un disastro (altro che i nostri tempi!), ma sono storie di uomini/donne che sono stati sinceri nella loro vita e ci portano al fine ultimo, alla nascita di Gesù che si trova in fondo alla lista.
C’è un Dio che si serve di queste persone, con la fede o con il peccato, e alla fine Egli stesso entra nelle storie di tutti con un senso unico di marcia.
Particolare Il numero quattordici che nella tradizione ebraica diventa un nome e lo contraddistingue per sempre: DAVIDE. Dire Davide è dire quattordici.
Un compitino: la mia genealogia. Quando riascolteremo questa pagina del Vangelo, la genealogia sarà come un suggerimento, una bussola che anche in tempo di crisi, servirà per orientarci nella vita. Pensiamo allora alla nostra genealogia, ai nostri volti familiari; ai vari avvenimenti e relativi numeri: che cosa vi ha detto Gesù e cosa vi dice ancora?
Terzo momento
Come nasce e si sviluppa I’Avvento?
Avvento/Natale e Pasqua vanno a braccetto! Infatti storicamente era fissato un solo centro vitale, il mistero Pasquale. Successivamente si è cercato di ripercorrere l’intero mistero con due grandi pilastri, due cicli per I’anno liturgico: la nascita “Avvento/Natale” , morte e resurrezione “la Pasqua”
Anche nell’Avvento occorre tener nella massima considerazione il mistero Pasquale, Cristo morto e risorto per noi nella celebrazione annuale, nella Pasqua settimanale la domenica e nella Pasqua giornaliera.
Oggi, per me, qui, ora:
Nel Passato. Gesù è vivo e la nostra fede è una fede storica. Gesù é già venuto, una volta per tutte!
Nel futuro: la seconda venuta, parusia. Il Giudice Giusto e salvatore. Atteggiamento di speranza nell’attesa attiva e operosa.
Nel presente. Gesù nasce oggi e nessun Avvento è uguale all’altro
In altre parole:
si tratta di una nascita nella storia di oltre 2000 anni fa, che fa appello ad una nascita futura e ci rimanda ad una nascita quotidiana, impegnandoci in prima persona sul fronte dell’accoglienza, della novità e del rinnovamento. I maestri, in questo, sono… I poveri!