San Gregorio Magno (circa 540-604), papa, dottore della Chiesa
Omelie sui vangeli, 34, 8-9
« Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli, pronti alla voce della sua parola » (Sal 102,20)
È da sapere che il termine “angelo” denota l’ufficio, non la natura. Infatti quei santi spiriti della patria celeste sono sempre spiriti, ma non si possono chiamare sempre angeli, poiché solo allora sono angeli, quando per mezzo loro viene dato un annunzio. Quelli che recano annunzi ordinari sono detti angeli, quelli invece che annunziano i più grandi eventi, sono chiamati arcangeli. Per questo alla Vergine Maria non viene inviato un angelo qualsiasi, ma l’arcangelo Gabriele. Era ben giusto, infatti, che per questa missione fosse inviato un angelo tra i maggiori, per recare il più grande degli annunzi.
Quando deve compiersi qualcosa che richiede grande coraggio e forza, si dice che è mandato Michele che significa “Chi è come Dio”, perché si possa comprendere dall’azione e dal nome, che nessuno può agire come Dio. L’antico avversario che bramò, nella sua superbia, di essere simile a Dio dicendo: “Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, mi farò uguale all’Altissimo” (Is 14, 13) alla fine del mondo sarà abbandonato a se stesso e condannato all’estremo supplizio. Orbene, egli viene presentato in atto di combattere con l’arcangelo Michele, come è detto da Giovanni: “Scoppiò una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il Drago. Il Drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero, e furono precipitati sulla terra” (Ap 12, 7).
La Sacra Scrittura e l’ininterrotta Tradizione della Chiesa lasciano scorgere due significativi aspetti dell’identità dell’Angelo. Egli è innanzitutto una creatura che “sta davanti a Dio”, orientata con l’intero suo essere verso Dio. Sintomaticamente, i nomi dei tre Arcangeli finiscono con la parola ‘El’,: Dio è iscritto nei loro nomi, nella loro stessa identità. La loro natura è l’esistenza in vista di Lui e per Lui.
Questo introduce all’altra dimensione: essi sono messaggeri di Dio, portano Dio agli uomini, dischiudono il Cielo e, così, aprono la terra alla Verità, come testimonia il Vangelo odierno. Proprio perché sono presso Dio, possono essere anche molto vicini agli uomini. Gli Angeli ci invitano a riscoprire che noi, come loro, riceviamo continuamente il nostro essere da Dio e siamo chiamati a stare dinnanzi a Lui: questa è la nostra comune identità e verità. Dio è iscritto nel loro e nel nostro nome! Guardando da vicino i tre Arcangeli diviene ancora più luminosa la loro fisionomia e preziosa la loro missione.
Dell’Arcangelo Michele la Scrittura presenta due mandati. Egli difende la causa dell’unicità di Dio contro la presunzione del drago; è il diabolico tentativo, in ogni epoca della storia, di far credere agli uomini che Dio debba scomparire, affinché essi possano diventare grandi. Il drago, tuttavia, non accusa solo Dio; egli accusa anche l’uomo: satana è «l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusa davanti a Dio giorno e notte» (Ap 12,10). Chi allontana Dio, non rende grande l’uomo, ma, al contrario lo priva della sua dignità e lo rende insignificante. La fede in Dio invece difende l’uomo e lo rende libero, svelandogli, in Dio, la sua grandezza.
L’altro grande compito di Michele è quello di essere protettore del Popolo di Dio (cfr Dn 10,13.21;12,1); laddove risplende la gloria di Dio nella santa Chiesa, là si scatena forte l’invidia del demonio. La cristianità medievale ben comprese questo specifico compito di protezione ed elevò all’Arcangelo Michele splendide e ardimentose chiese: basti pensare al trittico di Abbazie: S. Michele sul Gargano, la Sacra di San Michele di Torino e Mont Saint Michel in Francia; luoghi sacri che, persino attraverso la loro collocazione geografica (equidistanti di 1000 km e collocati su un unico asse orientato esattamente verso Gerusalemme), testimoniano la fiducia ecclesiale nella sua celeste protezione sull’Europa tutta. Oggi, più che mai, ci è necessaria la sua potente difesa!
ATTO DI AFFIDAMENTO
Glorioso San Michele Arcangelo, il tuo nome e la tua lotta ricordano al mondo
e a ognuno di noi che “solo Dio è Dio” e che a Lui solo bisogna servire per
non cadere preda del diavolo e della morte. Noi uomini e donne di questa
città di Cerveteri, affidata alla tua intercessione, chiediamo il tuo aiuto e ci
impegniamo davanti a te a cercare la verità e il bene, a servire la pace nella
giustizia e nella solidarietà, a costruire l’amicizia e la convivenza civile che
solo in Dio trovano fondamento e possibilità. Liberaci perciò dalle tentazioni
diaboliche dell’incredulità, dell’indifferenza, della divisione, dell’arroganza e
della prepotenza. Dà ai nostri cuori e alle nostre menti l’umiltà e la dedizione
al bene comune; guidaci nella difesa senza riserve della vita, della libertà e
della dignità di ogni persona. Sconfiggi le tenebre e le nebbie della menzogna
e dell’egoismo, della maldicenza, dell’inimicizia e dell’orgoglio,
dell’interesse ingiusto e meschino. Rendi feconda
la nostra terra; sicuro e sereno il nostro
lavoro; accoglienti le nostre famiglie
e le nostre case; protese alla
verità e all’educazione la scuola e
ogni realtà che si prende cura dei bambini
e dei giovani; utile e costruttivo l’impegno
per il bene comune di ogni
formazione sociale, dei rioni, delle associazioni,
del volontariato, della politica e
dell’amministrazione. Dona alle confraternite,
ai ministri e ai fedeli delle comunità cristiane
la gioia di camminare insieme a te
dietro a Gesù, il Verbo fatto carne nel grembo
di Maria, morto e risorto perché possiamo essere
liberati dalla schiavitù del peccato e dalla
tristezza della solitudine per giungere lietamente,
vinta ogni debolezza e paura, alla vita
eterna.
Fa’ che il nostro sguardo sia sempre rivolto
al cielo per poter abitare da figli, da
liberi, la nostra terra.
Amen