Solennità del Corpus Domini a Cerveteri:

con il Vescovo Gino Reali per una processione sentita e partecipata per lodare il SantissimoIn occasione della festa del Corpus Domini domenica a Cerveteri si sono svolte, (ciò che ormai avviene da tempo immemorabile), la tradizionale processione e l’infiorata in onore del Santissimo Sacramento che coinvolge tutto il centro storico e la parte alta della città.

Allestita su un percorso di chilometri decorato con motivi primaverili e simbolici, l’Infiorata è il frutto del lavoro paziente e faticoso di decine di mani di volontari che riempiono di petali disegni precisi o dettati dalla fantasia. Pure per l’edizione 2016, fiori coloratissimi e grafici elaborati hanno fatto da sfondo alla processione cui hanno partecipato parroci e fedeli delle chiese territoriali. Una gioia per gli occhi e per il cuore. Una veste resa ancora più solenne per la celebrazione della Santa Messa, nel pomeriggio, (che coincideva con la conclusione del mese mariano) nella chiesa affollatissima della Santissima Trinità di Padre Lorenzo e Padre Pietro della Santissima Trinità, in via Fontana Morella, officiata dal Vescovo della Diocesi Porto e Santa Rufina, S. E. Mons. Gino Reali che, nonostante le note difficoltà di salute, non ha voluto mancare a un così importante appuntamento come quello del 29 maggio; sull’altare si sono alternati i diaconi permanenti Sergio Costa, Pietro Saltarelli e Michele Sardella con i giovani ministranti della chiesa San Francesco d’Assisi, compìti e attenti a svolgere bene il loro “lavoro”, così come silenziosi e assorti, seduti in prima fila, accompagnati dalle loro catechiste i molti bambini, che, nei giorni scorsi, avevano ricevuto la Prima Comunione; a seguire le confraternite locali. Una forte ondata di emozione, sottolineata dai cori di San Francesco d’Assisi di Cerenova e della SS. Trinità di Cerveteri, si è percepita con l’ingresso dell’alto prelato, accolto con grande affetto e partecipazione per le sue sofferenze fisiche che trasparivano dai movimenti misurati e limitati, dalle sue espressioni, anche non verbali, sorrette però da una fede forte e viva. “Adoriamo il corpo santo di Cristo presente nel segno sacramentale, l’Agnello di Dio, che per la nostra salvezza si è offerto a noi”. Presente il sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci, la processione è stata guidata da Mons. Domenico Giannandrea di San Francesco d’Assisi, con accanto Don Riccardo Russo della parrocchia di Ceri che hanno invocato lo Spirito Santo per viverla con il giusto atteggiamento di adorazione e impetrazione. Parole che hanno dato l’avvio alla processione, seguita da decine e decine di fedeli in silenzio e devozione la cui conclusione è avvenuta nella chiesa di Santa Maria Maggiore a piazza Santa Maria. Per il Vescovo Reali era stato preparato un più comodo e opportuno trasporto su una jeep allestita con fiori e il Santissimo in bella mostra perché, come è stato commentato durante il lungo corteo, il camminare insieme, vicini “è il segno che manifesta visibilmente ciò che avviene sempre, ma che i nostri occhi spesso distratti non avvertono: il Signore Gesù è con noi sempre, sino alla fine del mondo”. Dopo canti e preghiere c’è stata una prima pausa a Largo Almunecar dove si è sostati per la prima, solenne benedizione rivolta “a tutto il popolo presente- ha sottolineato il Vescovo Reali- e a tutti quelli che seppur non presenti vivono comunque a Cerveteri”. La processione è quindi ripartita calpestando, inevitabilmente le magnifiche composizioni di fiori multicolori che hanno accompagnato il lento andare; dopo una salita piuttosto ripida e faticosa si è giunti alla piazza centrale, Aldo Moro, e qui il Vescovo Gino è voluto scendere per “accarezzare” ancora una volta il Santissimo e ripetere la benedizione su una marea di persone, grandi, piccoli, uomini, donne che nel frattempo si era accalcata per omaggiare l’Eucarestia, chiusa nella croce d’oro. A quel punto però il saluto di congedo del Vescovo che è rientrato a Roma mentre la processione dopo un’ulteriore sosta a piazza San Pietro è terminata, con altre preghiere e canti, nella chiesa Santa Maria Maggiore dove ad attendere e accogliere il popolo di Dio c’erano Don Gianni Sangiorgio e il suo collaboratore Don Ronaldo Kigozi.

Danila Tozzi

 

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