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Il Vangelo di lunedì 30 gennaio 2017, riflessione e liturgia – Parrocchia San Francesco d'Assisi

Il Vangelo di lunedì 30 gennaio 2017, riflessione e liturgia

+ Dal Vangelo secondo Marco Mc 5,1-20
Esci, spirito impuro, da quest’uomo.

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• Nel vangelo di oggi, meditiamo un lungo testo sull’espulsione di un demonio che si chiamava Legione e che opprimeva e maltrattava una persona. C’è oggi molta gente che si serve dei testi del vangelo sull’espulsione dei demoni per far paura agli altri. E’ un peccato! Marco fa l’opposto. Come vedremo, associa l’azione del potere del male con quattro cose: a) Con il cimitero, il luogo dei morti. La morte che uccide la vita! b) Con il porco, che era considerato un animale impuro. L’impurità che separa da Dio! c) Con il mare, che era considerato come un simbolo del caos esistente prima della creazione. Il caos che distrusse la natura. d) Con la parola Legione, nome degli eserciti dell’impero romano. L’impero che opprime e sfrutta la gente. Orbene, Gesù vince il potere del male in questi quattro punti. La vittoria di Gesù aveva una portata enorme per le comunità degli anni 70, epoca in cui Marco scrive il suo vangelo. Queste comunità vivevano perseguitate dalle legioni romane, la cui ideologia manipolava le credenze popolari relative ai demoni per far paura alla gente ed ottenerne la sottomissione!
• Il potere del male opprime, maltratta ed aliena le persone. I versi iniziali descrivono la situazione della gente prima dell’arrivo di Gesù. Nel modo di descrivere il comportamento dell’indemoniato, Marco associa il potere del male al cimitero e alla morte. E’ un potere senza meta, minaccioso, senza controllo e distruttore che fa paura a tutti. Priva la persona della coscienza, di autocontrollo e di autonomia.
• In presenza di Gesù il potere del male si disintegra, cade in frantumi. Nel modo di descrivere il primo contatto tra Gesù e l’uomo posseduto, Marco mette l’accento sulla sproporzione totale! Il potere, che prima sembrava molto forte, si scioglie e si frantuma davanti a Gesù. L’uomo cade in ginocchio, chiede di non essere espulso dalla regione e dice perfino il suo nome Legione. Mediante questo nome, Marco associa il potere del male al potere politico e militare dell’impero romano che dominava il mondo attraverso le sue Legioni.
• Il potere del male è impuro e non ha né autonomia né consistenza. Il demonio non ha potere sui suoi movimenti. Ottiene solo di introdursi nei porci con il permesso di Gesù! Una volta che si è introdotto nei porci, questi si precipitano in mare. Erano 2000! Secondo la gente, il porco era simbolo di impurità, impurità che impediva all’essere umano di mettersi in rapporto con Dio e sentirsi accolto da Lui. Il mare era il simbolo del caos che esisteva prima della creazione e che secondo le credenze dell’epoca, minacciava la vita. Questo episodio dei porci che si precipitano in mare è strano e difficile da capire, ma il messaggio è assai chiaro: davanti a Gesù il potere del male non ha né autonomia, né consistenza. Chi crede in Gesù ha vinto già il potere del male e non deve aver paura!
• La reazione della gente del luogo. Messa sull’avviso dai mandriani che si occupavano dei porci, la gente del luogo corse e vide l’uomo liberato dal potere del male ormai “sano di mente”. Ma la legione si introdusse nei porci! Per questo chiedono a Gesù di andarsene. Per loro, infatti, i porci erano più importanti dell’essere umano che era appena ritornato in sé. Oggi succede lo stesso: al sistema neoliberale importano poco le persone. Ciò che importa è il guadagno!
• Annunciare la Buona Novella vuol dire annunciare “ciò che il Signore ha fatto per te!” L’uomo liberato vuole “seguire Gesù”, ma Gesù gli dice: “Va’ nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato”. Questa frase di Gesù, Marco la rivolge alle comunità e a tutti noi. Per la maggior parte di noi “seguire Gesù” significa: “Va’ nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto!”

 Per un confronto personale

• Qual è il punto di questo testo che più ti è piaciuto o che più ti ha colpito? Perché?
• L’uomo guarito vuole seguire Gesù. Ma deve rimanere a casa e raccontare a tutti ciò che Gesù ha fatto per lui. Cos’è che Gesù ha fatto per te e che può essere raccontato agli altri?

liturgia

Lunedì della IV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Nel Vangelo di oggi, un racconto vivo, pittoresco, secondo lo stile di Marco ci sono molte lezioni per noi, ma commento solo un punto.
C’è un uomo in uno stato spaventoso: “Posseduto da uno spirito immondo… nessuno riusciva a domarlo; continuamente, notte e giorno, tra i sepolcri e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre”. E poi lo vediamo liberato, tranquillo, sano di mente. E c’è un branco di porci, numeroso (circa duemila, dice Marco) che affogano uno dopo l’altro nel mare. La gente vede l’una e l’altra cosa e, in conclusione, “si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio”. Sono accecati dall’egoismo, non vedono che la liberazione di un uomo è molto più importante di un danno materiale, non capiscono che la guarigione di questo indemoniato è anche per loro promessa della liberazione, della salvezza portata da Gesù. Senza la fede è veramente impossibile capire qualcosa nella vita.
Anche la lettera agli Ebrei ci parla ancora della fede, in due quadri opposti, che potremmo intitolare: vittorie e sconfitte della fede. Per la fede i Giudici, i Profeti, hanno fatto grandi cose: “Conquistarono regni, esercitarono la giustizia, chiusero le fauci dei leoni, spensero la violenza del fuoco…”. Poi viene l’altro quadro:”Torturati, lapidati, segati, uccisi di spada”, sempre per la fede. E queste “sconfitte” sono più meravigliose ancora, perché sono prova di una fede più forte, che non si lascia sconcertare dagli avvenimenti, né accetta l’apostasia per la liberazione. Anche in Gesù vediamo i due quadri: Gesù che compie miracoli e suscita l’ammirazione delle folle; Gesù nella sua passione; condannato, deriso, crocifisso, morto.
Seguendolo nella fede, dobbiamo vivere realmente di fede. Anche nella nostra vita ci sono successi e insuccessi, cose che ci consolano e altre che ci desolano ed è solo la fede che ci fa approfittare delle une e delle altre. Le cose positive ci fanno vedere la fecondità della fede, ma sappiamo che sono terrestri e che dobbiamo oltrepassarle; le cose negative ci aiutano a rivolgerci alle cose del cielo, a cercare i veri valori spirituali. Così saremo uniti al mistero di morte e di risurrezione di Gesù e con lui riporteremo vittoria sul mondo: “Abbiate fiducia, io ho vinto il mondo”.

Antifona d’ingresso
Salvaci, Signore Dio nostro,
e raccoglici da tutti i popoli,
perché proclamiamo il tuo santo nome
e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47)

 

Colletta
Dio grande e misericordioso,
concedi a noi tuoi fedeli
di adorarti con tutta l’anima
e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo.
Egli è Dio, e vive e regna con te…

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Prima lettura

Eb 11,32-40
Per fede conquistarono regni. Dio per noi aveva predisposto qualcosa di meglio.

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, che dirò ancora? Mi mancherebbe il tempo se volessi narrare di Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuèle e dei profeti; per fede, essi conquistarono regni, esercitarono la giustizia, ottennero ciò che era stato promesso, chiusero le fauci dei leoni, spensero la violenza del fuoco, sfuggirono alla lama della spada, trassero vigore dalla loro debolezza, divennero forti in guerra, respinsero invasioni di stranieri.
Alcune donne riebbero, per risurrezione, i loro morti. Altri, poi, furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una migliore risurrezione. Altri, infine, subirono insulti e flagelli, catene e prigionia. Furono lapidati, torturati, tagliati in due, furono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati – di loro il mondo non era degno! –, vaganti per i deserti, sui monti, tra le caverne e le spelonche della terra.
Tutti costoro, pur essendo stati approvati a causa della loro fede, non ottennero ciò che era stato loro promesso: Dio infatti per noi aveva predisposto qualcosa di meglio, affinché essi non ottenessero la perfezione senza di noi.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 30

Rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore.

Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
la dispensi, davanti ai figli dell’uomo,
a chi in te si rifugia.

Tu li nascondi al riparo del tuo volto,
lontano dagli intrighi degli uomini;
li metti al sicuro nella tua tenda,
lontano dai litigi delle lingue.

Benedetto il Signore,
che per me ha fatto meraviglie di grazia
in una città fortificata.

Io dicevo, nel mio sgomento:
«Sono escluso dalla tua presenza».
Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera
quando a te gridavo aiuto.

Amate il Signore, voi tutti suoi fedeli;
il Signore protegge chi ha fiducia in lui
e ripaga in abbondanza chi opera con superbia.

Canto al Vangelo (Lc 7,16)
Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.

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Vangelo

Mc 5,1-20
Esci, spirito impuro, da quest’uomo.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.
Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.
C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli, il Dio a lungo atteso, dopo aver parlato in molti modi agli uomini, nella pienezza dei tempi si è rivelato nel suo Figlio Gesù e nel dono dello Spirito che istruisce il nostro cuore. Leviamo, quindi, con fiducia le nostre mani nella preghiera, dicendo:
Signore, salvaci!Perché l’intervento della Chiesa nel dialogo internazionale porti solidarietà ai poveri, speranza agli infelici, pace a tutti gli uomini. Preghiamo:
Perché i cristiani sentano la missione all’unità voluta dal Padre e collaborino con amore alla strada dell’ecumenismo. Preghiamo:
Perché mitezza e umiltà di cuore sciolgano le tensioni che lacerano le nostre comunità e le nostre famiglie. Preghiamo:
Perché chi tenta di costruire la felicità sul benessere materiale scopra che tutti siamo poveri e bisognosi della liberazione portata da Cristo. Preghiamo:
Perché ci lasciamo guarire da Gesù, medico dei corpi e delle anime. Preghiamo:
Perché il Signore ci liberi dalla tentazione di escludere qualcuno dalla nostra comunità.
Per coloro che hanno bisogno di essere perdonati.

Padre Santo, che per l’uomo hai tracciato una storia di salvezza, continua ad assisterci col dono del tuo Spirito e non permettere che la presenza del male soffochi la vita del regno. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, o Signore, questi doni
che noi, tuo popolo santo, deponiamo sull’altare,
e trasformali in sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

 

Antifona di comunione
Fa’ risplendere sul tuo servo
la luce del tuo volto,
e salvami per la tua misericordia.
Che io non resti confuso, Signore,
perché ti ho invocato. (Sal 31,17-18)

 

Preghiera dopo la comunione
O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa’ che per la forza di questo sacramento,
sorgente inesauribile di salvezza,
la vera fede si estenda sino ai confini della terra.
Per Cristo nostro Signore.

IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 30 Gennaio 2017
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Santa GIACINTA MARESCOTTI   Religiosa
Vignanello (VT), 1585 – Viterbo, 30 gennaio 1640
Nasce nel 1585, nel castello di Vignanello (Viterbo), Clarice, la figlia del principe Marcantonio Marescotti. È nobile, bella, sogna un matrimonio degno del suo casato. Si p…
www.santiebeati.it/dettaglio/31150

San DAVID GALVAN BERMUDEZ   Martire Messicano
www.santiebeati.it/dettaglio/90123

San TEOFILO IL GIOVANE   Soldato e martire
† Cipro, 30 gennaio 792
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