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Il Vangelo di martedì 30 aprile 2019, riflessione e liturgia – Parrocchia San Francesco d'Assisi

Il Vangelo di martedì 30 aprile 2019, riflessione e liturgia

+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 3,7-15
Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo.

Riflessione

• Il vangelo di oggi riporta una conversazione tra Gesù e Nicodemo. Nicodemo aveva sentito parlare delle cose che Gesù faceva, e ne rimase colpito. Volle parlare con Gesù per poterle capire meglio. Pensava di conoscere le cose di Dio. Viveva con un libretto del passato in mano per vedere se concordava con la novità annunciata da Gesù. Nella conversazione, Gesù disse che l’unico modo in cui Nicodemo poteva capire le cose di Dio era nascere di nuovo! A volte noi siamo come Nicodemo: accettiamo solamente come qualcosa di nuovo ciò che va d’accordo con le nostre vecchie idee. Altre volte, ci lasciamo sorprendere dai fatti e non abbiamo paura di dire: “Sono nato/a di nuovo!”
• Quando gli evangelisti ricordano le ultime parole di Gesù, hanno davanti a loro il problema delle comunità per le quali scrivono. Le domande di Nicodemo a Gesù sono un riflesso alle domande delle comunità dell’Asia Minore della fine del primo secolo. Per questo, le risposte di Gesù a Nicodemo erano, al tempo stesso, una risposta ai problemi di quelle comunità. Così i cristiani seguivano la catechesi in quel tempo. Molto probabilmente, il racconto della conversazione tra Gesù e Nicodemo facevano parte della catechesi battesimale, poiché dice che le persone devono rinascere dall’acqua e dallo spirito (Gv 3,6).
• Giovanni 3,7b-8: Nascere dall’alto, nascere di nuovo, nascere dallo Spirito. In greco, la stessa parola significa di nuovo e dall’alto. Gesù aveva detto “Chi non nasce dall’acqua e dallo Spirito non può entrare nel Regno di Dio” (Gv 3,5). E aggiunge: “Quel che nasce dalla carne, è carne. Quel che nasce dallo Spirito è Spirito” (Gv 3,6). Qui, carne significa ciò che nasce solo dalle nostre idee. Ciò che nasce da noi ha la nostra misura. Nascere dallo Spirito è un’altra cosa! E Gesù riafferma nuovamente ciò che aveva detto prima: “Devi rinascere dall’alto (di nuovo)”. Ossia, devi rinascere dallo Spirito che viene dall’alto. E spiega che lo Spirito è come il vento. Sia in ebraico come in greco, si usa la stessa parola per dire spirito e vento. Gesù dice: “Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito. Il vento ha, dentro di sé, un nord, una direzione. Noi ci rendiamo conto della direzione del vento, per esempio, il vento del Nord o il vento del Sud, ma non sappiamo né controlliamo la causa a partire dalla quale il vento si muove in questa o quella direzione. Così è lo Spirito. “Nessuno è padrone dello Spirito” (Eccle 8,8). Ciò che più caratterizza il vento, lo Spirito, è la libertà. Il vento, lo Spirito, è libero, non può essere controllato. Agisce sugli altri e nessuno riesce ad agire su di lui. La sua origine è il mistero, il suo destino è il mistero. Il pescatore deve, in primo luogo, scoprire la direzione del vento. Poi deve mettere le vele secondo questa direzione. E’ ciò che deve fare Nicodemo e che dobbiamo fare tutti noi.
• Giovanni 3,9: Domanda di Nicodemo: Come può accadere questo? Gesù non fa nulla di più che riassumere ciò che insegnava l’Antico Testamento sull’azione dello Spirito, del vento santo, nella vita del popolo di Dio e che Nicodemo, maestro e dottore, deve sapere. Ma pur così, Nicodemo si spaventa nell’udire la risposta di Gesù e agisce da ignorante: “Come può accadere questo?”
• Giovanni 3,10-15: Risposta di Gesù: la fede nasce dalla testimonianza e non dal miracolo. Gesù cambia la domanda: “Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose?” Perché per Gesù, se una persona crede solo quando le cose vanno secondo i suoi propri argomenti ed idee, allora la sua fede non è perfetta. Perfetta è la fede di colui che crede per la testimonianza. Lascia da parte i suoi argomenti e si dona, perché crede in chi ha dato testimonianza. 

Martedì della II settimana di Pasqua

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco

Per essenza, è la sua origine che determina l’uomo. È questa che decide quanta comprensione egli ha di se stesso, del suo essere, delle sue opinioni, del suo comportamento. Nati dalla carne, ci si può capire solo in funzione del mondo. Ma nascere dallo Spirito permette di avere una nuova percezione di se stessi. L’uomo anziano non diventa semplicemente migliore rinascendo, egli acquisisce una nuova origine. La rinascita è indispensabile, Gesù dice che bisogna che accada. Attraverso questa rivelazione, Dio risponde alla domanda dell’uomo in vista della salvezza, perché l’uomo non può darsi da solo una risposta. Ma non si può semplicemente dire che l’uomo diventa “migliore” rinascendo; la sua vita acquisisce un senso. Questo assomiglia al vento; non se ne può disporre a proprio piacere. Non lo si può afferrare, perché soffia dove vuole. Bisogna che qualche cosa si manifesti nella vita di colui che è nato dallo Spirito: i suoi pensieri e le sue azioni non possono essere colte secondo i criteri del mondo. Il bene che egli fa non proviene da lui stesso.

Antifona d’ingresso
Rallegriamoci ed esultiamo,
diamo gloria a Dio,
perché il Signore ha preso possesso del suo regno,
il nostro Dio, l’Onnipotente. Alleluia. (Ap 19,7.6)

 

Colletta
Concedi al tuo popolo, Dio misericordioso,
di proclamare la potenza del Signore risorto,
perché in lui, sacramento universale di salvezza,
manifesti al mondo la pienezza della vita nuova.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

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Prima lettura

At 4,32-37
Un cuore solo e un’anima sola.

Dagli Atti degli Apostoli

La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune.
Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore.
Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno. Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Bàrnaba, che significa “figlio dell’esortazione”, un levìta originario di Cipro, padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò il ricavato deponendolo ai piedi degli apostoli.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 92

Il Signore regna, si riveste di maestà.

Oppure:
Regna il Signore, glorioso in mezzo a noi.

Il Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza.

È stabile il mondo, non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall’eternità tu sei.

Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore.

Canto al Vangelo (Gv 3,15)
Alleluia, alleluia.
Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo,
perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Alleluia.

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Vangelo  

Gv 3,7-15
Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Cristo, innalzato sulla croce come agnello immolato e vessillo di gloria, ci invita a rivolgere il nostro sguardo di fede verso di lui. Diciamo insieme:
Per la tua gloriosa passione, salvaci, Signore.- Perchè i credenti in Cristo non si scandalizzino della croce, ma sappiano da essa attingere la vita eterna. Preghiamo.
– Perchè i popoli che non credono in Cristo, a motivo della sua croce, comprendano il valore salvifico di questo grande gesto di amore per gli uomini. Preghiamo.
– Perchè i religiosi e le religiose siano per la Chiesa e per il mondo segno visibile di comunione fraterna e di condivisione piena dei beni spirituali e materiali. Preghiamo.
– Perchè nel mondo diviso fra ricchi e poveri si diffonda maggiormente la solidarietà e la condivisione dei beni terreni come testimonianza di amore. Preghiamo.
– Perchè noi qui presenti sentiamo con maggiore urgenza il bisogno di rendere testimonianza alla nostra fede con grande forza e con gesti concreti di amore fraterno. Preghiamo.
– Per i malati della parrocchia. Preghiamo.
– Per chi sta facendo un servizio di volontariato. Preghiamo.

Signore, che continui a rivelare a noi i segreti del tuo amore attraverso le Sacre Scritture, fa’ che penetriamo nel mistero della tua croce gloriosa con una fede sempre più pura e viva. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
O Dio, che in questi santi misteri
compi l’opera della nostra redenzione,
fa’ che questa celebrazione pasquale
sia per noi fonte di perenne letizia.
Per Cristo nostro Signore.Oppure:
L’aiuto della tua misericordia, Signore,
preceda e accompagni i tuoi fedeli,
perché ricevano degnamente i sacri misteri
e siano testimoni del Vangelo.
Per Cristo nostro Signore.

 

PREFAZIO PASQUALE II
La nuova vita in CristoÈ veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
Per mezzo di lui rinascono a vita nuova i figli della luce,
e si aprono ai credenti le porte del regno dei cieli.
In lui morto è redenta la nostra morte,
in lui risorto tutta la vita risorge.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta l’inno della tua gloria: Santo…

 

Antifona di comunione
Il Cristo doveva patire
e risuscitare dai morti
e così entrare nella sua gloria. Alleluia. (cf. Lc 24,46.26)Oppure:
“Nessuno è mai salito al cielo,
se non il Figlio dell’uomo
che è disceso dal cielo”. Alleluia. (Gv 3,13)

 

Preghiera dopo la comunione
Esaudisci, Signore, le nostre preghiere:
la partecipazione al mistero della redenzione
ci dia l’aiuto per la vita presente
e ci ottenga la felicità eterna.
Per Cristo nostro Signore.Oppure:
O Padre, che ci hai dato la grazia
di annunziare la morte e la risurrezione del tuo Figlio,
fa’ che testimoniamo nella vita
il grande mistero che abbiamo celebrato.
Per Cristo nostro Signore.

IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 30 Aprile 2019
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San PIO V (ANTONIO GHISLIERI)   Papa – Memoria Facoltativa
Bosco Marengo, Alessandria, 27 gennaio 1504 – Roma, 1 maggio 1572
(Papa dal 17/01/1566 al 01/05/1572) Antonio Michele Ghislieri, religioso domenicano, creato vescovo e cardinale, svolse compiti di alta responsabilità nella Chiesa. Divenuto papa col nome di Pio V, operò per la riforma della Chiesa in ogni settore, sulle linee tracciate dal Concilio tridentino. Pubblicò i nuovi testi del Messale (1570), del Breviario (1568) e del catechismo romano. (Mess. Rom.)  …
www.santiebeati.it/dettaglio/27000

San GIUSEPPE BENEDETTO COTTOLENGO   Sacerdote
Bra, Cuneo, 3 maggio 1786 – Chieri, Torino, 30 aprile 1842
Portato fin da piccolo verso i bisognosi, divenuto sacerdote a Torino, aprì nella regione di Valdocco le Piccole Case della Divina Provvidenza, prima per i malati rifiutati da tutti, poi per “famiglie“ di handicappati, orfani, ragazze in pericolo e invalidi.Le Piccole Case , oltre a dare rifugio e assistenza materiale, tendevano a costruire una identità umana e cristiana nelle persone completamente emarginate. Con Giuseppe nacquero i preti della Santissima Trinità, varie famiglie di…
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Santa MARIA DELL’INCARNAZIONE GUYART MARTIN   Vedova e fondatrice
Tours, Francia, 28 ottobre 1599 – Quebec, Canada, 30 aprile 1672
Nacque il 28 ottobre 1599 a Tours in Francia, in una famiglia di panettieri. Fin da giovane il suo percorso esistenziale fu segnato da esperienze mistiche, che la convinsero di essere chiamata a una vita religiosa. Ma per lei la famiglia aveva altri progetti: nel 1617 sposò il proprietario di un setificio. Dall’unione, il 2 aprile 1619, nacque il figlio Claudio. Appena sei mesi dopo Maria rimase vedova e le toccò farsi carico sia dell’educazione del figlio, il quale poi si fece religioso, …
www.santiebeati.it/dettaglio/91912