+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 12,49-53
Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.
Riflessione
• Il vangelo di oggi ci riporta alcune frasi di Gesù. La prima, sul fuoco sulla terra, c’è solo in Luca. Le altre hanno frasi più o meno parallele in Matteo. Ciò ci riporta al problema dell’origine della composizione di questi due vangeli un problema che si risolverà in pieno solo quando potremo conversare con Matteo e Luca, dopo la nostra risurrezione!
• Luca 12,49-50: Gesù è venuto a portare fuoco sulla terra. “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! C’è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sarà compiuto!” L’immagine del fuoco ricorre spesso nella Bibbia e non ha solo un significato. Può essere l’immagine della devastazione e del castigo, e può anche essere l’immagine della purificazione e dell’illuminazione (Is 1,25; Zc 13,9). Può anche evocare protezione come appare in Isaia: “Se dovrai attraversare il fuoco, sarò con te” (Is 43,2). Giovanni Battista battezzava con acqua, ma dopo di lui Gesù battezzò con il fuoco (Lc 3,16). Qui l’immagine del fuoco è associata all’azione dello Spirito Santo che scende il giorno di Pentecoste sull’immagine delle lingue di fuoco (At 2,2-4). Immagini e simboli non hanno mai un senso unico, totalmente definito, che non permette divergenze. In questo caso non sarebbe né immagine né simbolo. E’ proprio del simbolo provocare l’immaginazione degli auditori e degli spettatori. Lasciando libertà agli auditori, l’immagine del fuoco combinata con l’immagine del battesimo indica la direzione verso cui Gesù vuole che la gente volga la sua immaginazione. Il battesimo è associato con l’acqua ed è sempre l’espressione di un impegno. In un altro punto, il battesimo appare come il simbolo dell’impegno di Gesù con la sua passione: “Potete essere battezzati con il battesimo con cui io sono battezzato?” (Mc 10,38-39).
• Luca 12,51-53: Gesù è venuto a portare la divisione. Gesù parla sempre di pace (Mt 5,9; Mc 9,50; Lc 1,79; 10,5; 19,38; 24,36; Gv 14,27; 16,33; 20,21.26). Ed allora, come capire la frase del vangelo di oggi che sembra dire il contrario: “Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione”. Questa affermazione non significa che Gesù fosse a favore della divisione. No! Gesù non voleva la divisione. Ma l’annuncio della verità di cui Gesù di Nazaret era il Messia diventò motivo di molta divisione tra i giudei. Nella stessa famiglia o comunità, alcuni erano a favore ed altri radicalmente contro. In questo senso, la Buona Novella di Gesù era realmente una fonte di divisione, un “segno di contraddizione” (Lc 2,34) o come diceva Gesù: “si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera”. Era ciò che stava succedendo, di fatto, nelle famiglie e nelle comunità: molta divisione, molta discussione, come conseguenza della Buona Novella tra i giudei di quell’epoca, alcuni accettando, altri negando. Lo stesso valeva per l’annuncio della fraternità quale valore supremo della convivenza umana. Non tutti erano d’accordo con questo annuncio, poiché preferivano mantenere i loro privilegi. Per questo, non avevano paura di perseguire coloro che annunciavano la condivisione e la fraternità. Questa era la divisione che sorgeva e che era all’origine della passione e morte di Gesù. Era ciò che stava avvenendo. Gesù vuole l’unione di tutti nella verità (cf. Gv 17,17-23). Ancora oggi è così. Molte volte lì dove la Chiesa si rinnova, l’appello della Buona Novella diventa un “segno di contraddizione” e di divisione. Persone che per anni hanno vissuto ben comode nella routine della loro vita cristiana, non vogliono essere più scomodate dalle “innovazioni” del Concilio Vaticano II. Scomodate dai mutamenti, usano tutta la loro intelligenza per trovare argomenti in difesa delle loro opinioni e per condannare i mutamenti considerandoli contrari a ciò che pensano essere la loro vera fede.
Giovedì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Un dispiacere si fa sempre più pesante per Gesù in cammino verso la sua passione: lui che voleva raccogliere insieme tutto il popolo di Dio si vede sempre più isolato nel suo insuccesso. Eppure resta fedele: “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra”. Questo fuoco, immagine del giudizio di Dio, della sua parola ultima e definitiva, si accenderà attraverso di lui.
Ma, per realizzare questo, egli deve ricevere un battesimo, attraversare la sofferenza e la morte.
Il rifiuto dell’amore di Dio è divenuto estremo nel rifiuto della sua persona. In un certo senso la sua venuta provoca questo rifiuto. E Gesù non vuole nasconderlo con una pace facile, non può lasciare in pace un mondo che si rinchiude nella durezza del cuore. Ormai egli è pronto a prendere su di sé tutte le conseguenze del rifiuto di Dio, le divisioni tra gli uomini fino nelle loro relazioni più intime. È l’ultima prova già descritta dai profeti (Mi 7,1-17). Il Vangelo ci dice: nel momento del rifiuto totale di Cristo, il fuoco è acceso.
Antifona d’ingresso Io t’invoco, mio Dio: dammi risposta, rivolgi a me l’orecchio e ascolta la mia preghiera. Custodiscimi, o Signore, come la pupilla degli occhi, proteggimi all’ombra delle tue ali. (Sal 17,6.8) |
Colletta Dio onnipotente ed eterno, crea in noi un cuore generoso e fedele, perché possiamo sempre servirti con lealtà e purezza di spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Ef 3,14-21
Radicati e fondati nella carità, siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito. Parola di Dio |
Dell’amore del Signore è piena la terra.
Esultate, o giusti, nel Signore; Retta è la parola del Signore Il disegno del Signore sussiste per sempre, Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme, |
Canto al Vangelo (Fil 3,8) Alleluia, alleluia. Tutto ho lasciato perdere e considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui. Alleluia. |
Vangelo |
Lc 12,49-53
Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli La parola ascoltata ci fa portatori di un fuoco d’amore che infiamma e di un messaggio che inquieta e divide. Chiediamo quindi al Padre la forza di vivere alla sequela del Cristo, dicendo: Rendici tuoi testimoni, Signore.- Perché i cristiani non temano di professare la loro fede anche di fronte all’indifferenza e alla contrarietà dell’ambiente in cui vivono. Preghiamo: – Perché la testimonianza della fede non acquisti mai il sapore della sfida e della supremazia, ma sia proposta umile di una verità che supera le nostre persone. Preghiamo: – Perché in ogni nucleo familiare ci sia pace e unità, grazie alla parola del Cristo che stimola alla comprensione e al perdono vicendevoli. Preghiamo: – Perché i genitori non impediscano le scelte cristiane dei loro figli, ma li aiutino a realizzarle con costanza e generosità. Preghiamo: – Perché la partecipazione a questa eucaristia rinnovi la nostra adesione al Cristo, che di dona quotidianamente la forza di essere nuove creature. Preghiamo: – Per il gruppo biblico della parrocchia. – Per i cristiani che presentano Gesù ai ragazzi. Ascolta con bontà, o Padre, le nostre suppliche. Liberaci dal fuoco che distrugge e donaci il fuoco del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Donaci, o Padre, di accostarci degnamente al tuo altare, perché il mistero che ci unisce al tuo Figlio sia per noi principio di vita nuova. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona di comunione Gli occhi del Signore sono su quanti lo temono, su quanti sperano nella sua grazia, per salvare la loro vita dalla morte, per farli sopravvivere in tempo di fame. (Sal 33,18-19) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 22 Ottobre 2020
San GIOVANNI PAOLO II (KAROL WOJTYLA) Papa – Memoria Facoltativa
Wadowice, Cracovia, 18 maggio 1920 – Città del Vaticano, 2 aprile 2005
(Papa dal 22/10/1978 al 02/04/2005 ). Nato a Wadovice, in Polonia, è il primo papa slavo e il primo Papa non italiano dai tempi di Adriano VI. Nel suo discorso di apertura del pontificato ha ribadito di voler portare avanti l’eredità del Concilio Vaticano II. Il 13 maggio 1981, in Piazza San Pietro, anniversario della prima apparizione della Madonna di Fatima, fu ferito gravemente con un colpo di pistola dal turco Alì Agca. Al centro del suo annuncio il Vangelo, senza sconti. Molto importanti…
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San DONATO DI FIESOLE Vescovo
Nacque in Irlanda negli ultimi anni del secolo VIII da nobili genitori cristiani. Spinto da un desiderio di perfezione cristiana nell’816 abbandonò la famiglia e la patria e si mise a peregrinare per varie regioni giungendo fino a Roma. Sulla strada del ritorno verso casa arrivò a Fiesole proprio mentre il clero ed il popolo trattavano dell’elezione del nuovo vescovo. Fu così che i fiesolani scelsero proprio lo sconosciuto pellegrino. Era l’anno 829. Il suo governo pastorale a Fiesole dur&ograv…
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San VALERIO DI LANGRES Diacono e martire
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