+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 16,20-23
Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.
• Giovanni 16,20: La tristezza si trasformerà in gioia. Gesù dice: “In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia”. L’allusione frequente alla tristezza ed alla sofferenza esprime l’ambiente delle comunità della fine del primo secolo in Asia Minore (oggi Turchia), per le quali Giovanni scrive il suo vangelo. Loro vivevano una situazione difficile di persecuzione e di oppressione che causava tristezza. Gli apostoli avevano insegnato che Gesù sarebbe tornato dopo, ma la parusia, il ritorno glorioso di Gesù, non giungeva e la persecuzione aumentava. Molti erano impazienti: “Fino a quando?” (cf 2Tess 2,1-5; 2Pd 3,8-9). Inoltre, una persona sopporta una situazione di sofferenza e di persecuzione quando sa che la sofferenza è il cammino e la condizione per la gioia perfetta. E così, pur avendo la morte dinanzi agli occhi, sopporta ed affronta il dolore. Per questo il vangelo fa questo paragone così bello con i dolori del parto.
• Giovanni 16,21: Il paragone con i dolori del parto. Tutti capiscono questo paragone, sopratutto le madri: “La donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell’afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo”. Il dolore e la tristezza causati dalla persecuzione, anche senza offrire nessun orizzonte di miglioramento, non sono stertori di morte, ma dolori di parto. Le madri sanno tutto questo per esperienza. Il dolore è terribile, ma loro sopportano, perché sanno che il dolore è fonte di vita nuova. Così è il dolore della persecuzione dei cristiani, e così può e deve essere vissuto qualsiasi dolore, cioè alla luce dell’esperienza della morte e risurrezione di Gesù.
• Giovanni 16,22-23a: La gioia eterna. Gesù spiega il paragone: “Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia”. Quel giorno, non mi farete più domande. Ecco la certezza che dà coraggio alle comunità stanche e perseguitate dell’Asia Minore e che fa esultare di gioia in mezzo ai dolori. Come dice il poeta: “Fa male, ma io canto!” O come dice il mistico san Giovanni della Croce: “In una notte scura, con ansie di amore tutta infiammata, o felice ventura, uscii né fui notata, stando la mia casa addormentata!” L’espressione In quel giorno indica l’avvento definitivo del Regno che porta con sé la sua chiarezza. Alla luce di Dio, non ci sarà più bisogno di chiedere nulla. La luce di Dio è la risposta piena e totale a tutte le domande che potrebbero nascere dal di dentro del cuore umano.
• Dolori del parto. Questa esperienza si trova all’origine della vita di ognuno di noi. Mia madre sopportò il dolore con speranza, e per questo sono vivo/a. Fermati e pensa a questo mistero della vita.
San Filippo Neri
Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Filippo (Firenze 1515 – Roma 26 maggio 1595), sacerdote (1551), fondò l’Oratorio che da lui ebbe il nome. Unì all’esperienza mistica, che ebbe le sue più alte espressioni specialmente nella celebrazione della Messa, una straordinaria capacità di contatto umano e popolare. Fu promotore di forme nuove di arte e di cultura. Catechista e guida spirituale di straordinario talento, diffondeva intorno a sé un senso di letizia che scaturiva dalla sua unione con Dio e dal suo buon umore.
Antifona d’ingresso I tuoi sacerdoti, o Signore, si rivestano di giustizia, e i tuoi santi esultino di gioia [T. P. Alleluia]. (Sal 132,9) |
Colletta O Padre, che glorifichi i tuoi santi e li doni alla Chiesa come modelli di vita evangelica, infondi in noi il tuo Spirito, che infiammò mirabilmente il cuore di san Filippo Neri. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
At 18,9-18
In questa città io ho un popolo numeroso.
Dagli Atti degli Apostoli
[Mentre Paolo era a Corìnto,] una notte, in visione, il Signore gli disse: «Non aver paura; continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male: in questa città io ho un popolo numeroso». Così Paolo si fermò un anno e mezzo, e insegnava fra loro la parola di Dio. Parola di Dio |
Dio è re di tutta la terra.
Popoli tutti, battete le mani! Egli ci ha sottomesso i popoli, Ascende Dio tra le acclamazioni, |
Canto al Vangelo (Lc 24,46.26) Alleluia, alleluia. Cristo doveva patire e risorgere dai morti, ed entrare così nella sua gloria. Alleluia. |
Vangelo |
Gv 16,20-23
Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Gesù ci ha promesso una gioia che nessuno ci può togliere. Con la fiducia che la nostra preghiera, compiuta con i gemiti del suo Spirito, sarà esaudita, diciamo: Rendici degni della tua gioia, Signore. |
– Ti preghiamo per i pastori della Chiesa: forti della tua continua assistenza, servano con totale dedizione il popolo affidato alle loro cure:
– Ti preghiamo per tutti gli evangelizzatori: nel diffondere la buona novella del vangelo sappiano superare ogni paura e intimidazione:
– Ti preghiamo per tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito a causa del vangelo o della giustizia: siano confortati dalla speranza che la loro tristezza si cambierà in gioia:
– Ti preghiamo per quanti si dedicano al sollievo delle sofferenze e miserie umane: sentano di servire la passione di Cristo prolungata nei fratelli:
– Ti preghiamo per tutti noi: nella fede comprendiamo il valore e il significato delle sofferenze quotidiane se vissute in unione con Cristo:
– Per i poveri, i malati, gli anziani della parrocchia. Preghiamo.
– Per le madri tentate di interrompere la maternità. Preghiamo.
D Dio, che hai posto nell’ora suprema del Cristo il segno generatore della nuova vita dell’umanità, concedi a noi di partecipare con fede alle sofferenze della Chiesa nostra madre nel generare l’umanità nuova. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte Accogli questo sacrificio di lode, Signore, e fa’ che imitando san Filippo Neri siamo sempre lieti di donare la vita a gloria del tuo nome e a servizio dei fratelli. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona di comunione “Rimanete in me e io in voi”, dice il Signore. “Chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto” [T. P. Alleluia]. (cf. Gv 15,4-5) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 26 Maggio 2017
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San FILIPPO NERI Sacerdote – Memoria
Firenze, 1515 – Roma, 26 maggio 1595
Figlio di un notaio fiorentino di buona famiglia. Ricevette una buona istruzione e poi fece pratica dell’attività di suo padre; ma aveva subito l’influenza dei domenicani di…
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San PIETRO SANZ I JORDà Vescovo e martire
Ascò (Tortosa), 1 settembre 1680 – Fuchen (Cina), 26 maggio 1747
Nato ad Ascò in Spagna, entrò nel convento domenicano di Lerida nel 1697 e fu ordinato sacerdote nel 1704. Sentito il richiamo missionario, chiese ed ottenne di trasferirsi in Estr…
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Santa MARIA ANNA DI GESù DE PAREDES
Quito, Equador, 1618 – ivi, 26 maggio 1645
Rimasta orfana dei genitori ancora fanciulla, si consacrò a Dio; ma non potendo essere accolta in un monastero, iniziò nella sua casa un particolare tipo di vita ascetica, dedicand…
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