+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 14,27-31
Vi do la mia pace.
Riflessione
• Qui, in Gv 14,27, comincia l‟addio di Gesù ed alla fine del capitolo 14, lui chiude la
conversazione dicendo: “Alzatevi, andiamo via di qui!” (Gv 14,31). Ma invece di uscire
dalla sala, Gesù continua a parlare per altri tre capitoli: 15, 16 e 17. Se leggiamo questi
tre capitoli, vediamo all‟inizio del capitolo 18 la frase seguente: “Detto questo, Gesù
uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cedron, dove c‟era un giardino nel
quale entrò con i suoi discepoli” (Gv 18,1). In Gv 18,1, c‟è la continuazione di Gv 14,31. Il
vangelo di Giovanni è come un bell‟edificio costruito lentamente, pietra su pietra,
mattone su mattone. Qui e là, ci sono segni di rimaneggiamento. In qualche modo,
tutti i testi, tutti i mattoni, fanno parte dell‟edificio e sono Parola di Dio per noi.
• Giovanni 14,27: Il dono della Pace. Gesù comunica la sua pace ai discepoli. La stessa
pace sarà data dopo la risurrezione (Gv 20,19). Questa pace è un‟espressione della
manifestazione del Padre, come aveva detto Gesù prima (Gv 14,21). La pace di Gesù è
la fonte di gioia che lui ci comunica (Gv 15,11; 16,20.22.24; 17,13). E‟ una pace diversa
dalla pace che il mondo ci dà, diversa dalla Pax Romana. Alla fine del primo secolo la
Pax Romana era mantenuta con la forza e con la repressione violenta contro i
movimenti ribelli. La Pax Romana garantiva la disuguaglianza istituzionalizzata tra
cittadini romani e schiavi. Questa non è la pace del Regno di Dio. La Pace che Gesù
comunica è ciò che nell‟AT si chiama Shalom. E‟ l‟organizzazione completa di tutta
la vita attorno ai valori della giustizia, della fraternità e dell‟uguaglianza.
• Giovanni 14,28-29: Il motivo per cui Gesù ritorna al Padre. Gesù ritorna al Padre per
poter ritornare subito. Dirà alla Maddalena: “Non mi trattenere perché non sono
ancora salito al Padre “ (Gv 20,17). Salendo verso il Padre, lui tornerà mediante lo
Spirito che ci manderà (cf Gv 20,22). Senza il ritorno verso il Padre non potrà stare con
noi mediante lo Spirito.
• Giovanni 14,30-31a: Che il mondo sappia che io amo il Padre. Gesù aveva terminato
l‟ultima conversazione con i discepoli. Il principe di questo mondo vorrà imporsi sul
destino di Gesù. Gesù morirà. In realtà, il Principe, il tentatore, il diavolo, non può nulla
contro Gesù. Il mondo saprà che Gesù ama il Padre. Questa è la grande
testimonianza di Gesù che può spingere il mondo a credere in lui. Nell‟annuncio
della Buona Novella non si tratta di divulgare una dottrina, né di imporre un diritto
canonico, né di unire tutti in una organizzazione. Si tratta, anzi tutto, di vivere e di
irradiare ciò che l‟essere umano desidera e che ha di più profondo nel suo cuore:
l‟amore. Senza questo, la dottrina, il diritto, la celebrazione è solo una parrucca su
una testa calva.
• Giovanni 14,31b: Alzatevi, andiamo via di qui. Sono le ultime parole di Gesù,
espressione della sua decisione di essere obbediente al Padre e di rivelare il suo
amore. In una delle preghiere eucaristiche, nell‟ora della consacrazione si dice: “Alla
vigilia della sua passione, volontariamente accettata”. In un altro luogo Gesù dice:
“Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo.
Nessuno me la toglie, ma la offro liberamente, poiché ho il potere di offrirla e il potere
di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio” (Gv 10,17-18).
Martedì della V settimana di Pasqua
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco
Ad Auschwitz, nel campo di concentramento, c’era un carcere: il famigerato Blocco II. Là, in una cella sotterranea san Massimiliano Kolbe è morto d’inanizione dopo una lunga e penosa agonia, attorniato da ogni tortura e miseria umana. Fuori c’era il cortile in cui circa ventimila uomini furono assassinati; di fianco, l’“ospedale” in cui si praticava la vivisezione su esseri umani, mentre, in fondo alla strada, si trovava il forno crematorio. Eppure, nel cuore di padre Kolbe regnava quella pace che Cristo aveva promesso di dare ai discepoli che, seguendo il suo esempio, sarebbero morti per la vita di altri.
In circostanze simili, san Tommaso More pregava nella torre di Londra: “La perdita dei beni temporali, degli amici, della libertà, della vita e di tutto il resto non è nulla se si guadagna Cristo”.
Il potente di questo mondo regna per mezzo della paura e dell’intimidazione. Ma Cristo dice: “Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore”.
Ci dà in dono la pace, non la pace del mondo, cioè la pace della sazietà e della noia, la pace nata dal compromesso, la pace dei morti viventi, ma la pace dell’unione con Dio, nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Una tale pace, nata nel perdono dei peccati e nutrita dall’amore, l’amore di Dio per noi, aumenta in proporzione a ciò che soffriamo per Cristo.
Antifona d’ingresso Lodate il nostro Dio, voi che lo temete, piccoli e grandi, perché si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo. Alleluia. (Cf. Ap 19,5;12,10) |
Colletta O Padre, che nella risurrezione di Cristo tuo Figlio ci rendi creature nuove per la vita eterna, dona a noi, tuo popolo, di perseverare nella fede e nella speranza, perché non dubitiamo che si compiano le tue promesse. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
At 14,19-28
Riferirono alla Chiesa quello che Dio aveva fatto per mezzo loro.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, giunsero [a Listra] da Antiòchia e da Icònio alcuni Giudei, i quali persuasero la folla. Essi lapidarono Paolo e lo trascinarono fuori della città, credendolo morto. Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli si alzò ed entrò in città. Il giorno dopo partì con Bàrnaba alla volta di Derbe. Parola di Dio |
I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere Per far conoscere agli uomini le tue imprese Canti la mia bocca la lode del Signore |
Canto al Vangelo (Lc 24,46.26) Alleluia, alleluia. Cristo doveva patire e risorgere dai morti, ed entrare così nella sua gloria. Alleluia. |
Vangelo |
Gv 14,27-31
Vi do la mia pace.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Il Cristo Gesù ci ha lasciato in dono la sua pace. Invochiamo Dio nel suo nome, dicendo: Donaci la tua pace, Signore.- Per tutti i pastori posti a capo delle Chiese e comunità locali, perchè siano fedeli al loro mandato di rinsaldare i cristiani nella fede. Preghiamo. – Per i laici impegnati nell’azione sociale e politica della pace, perché si conformino sempre allo spirito cristiano della non violenza e del perdono. Preghiamo. – Per le classi sociali e per le nazioni più in conflitto, perchè promuovano progetti di pacificazione fondati sulla giustizia. Preghiamo. – Per la nostra comunità, perchè sia capace di gesti concreti di riconciliazione e di fraternità. Preghiamo. – Per noi chiamati ad essere pacificatori, perchè non ci lasciamo turbare dalle paure della morte o dell’incertezza del futuro, ma confidiamo nella presenza del Cristo che ci ama. Preghiamo. – Per i governanti delle nazioni. Preghiamo. – Per gli organismi internazionali che promuovono la pace. Preghiamo. O Signore Gesù, che ci hai lasciato in dono la tua pace per vincere ogni turbamento e paura, fa’ che diffondiamo attorno a noi la gioia di chi sa che il potere del male non può prevalere su chi confida in te: tu che sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. |
Preghiera sulle offerte Accogli, o Signore, i doni della tua Chiesa in festa e poiché le hai dato il motivo di tanta gioia, donale anche il frutto di una perenne letizia. Per Cristo nostro Signore.Oppure: Accogli, o Padre, e trasforma nel sacramento della redenzione l’offerta della tua Chiesa, e riempi dei doni dello Spirito Santo coloro che hai chiamato a seguire Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. |
PREFAZIO PASQUALE V Cristo Agnello e sacerdoteÈ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, proclamare sempre la tua gloria, o Signore, e soprattutto esaltarti in questo tempo nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. Offrendo il suo corpo sulla croce, diede compimento ai sacrifici antichi e, donandosi per la nostra redenzione, divenne altare, Agnello e sacerdote. Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l’umanità esulta su tutta la terra e le schiere degli angeli e dei santi cantano senza fine l’inno della tua gloria: Santo, … Oppure: |
Antifona alla comunione Se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui. Alleluia. (Rm 6,8)Oppure: Il mondo sappia che io amo il Padre e, come il Padre mi ha comandato, così io agisco. Alleluia. (Gv 14,31) |