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Liturgia di venerdì, XIII sett.Tempo Ordinario: feria, verde – Parrocchia San Francesco d'Assisi

Liturgia di venerdì, XIII sett.Tempo Ordinario: feria, verde

Oggi in modo particolare risplende nel Vangelo l’amore di Gesù per i peccatori. Egli chiama a seguirlo un uomo che proviene dalla cerchia dei pubblicani, odiati e disprezzati come asserviti ai pagani dominatori. E già uno scandalo per i farisei, che considerano inderogabile, se si vuol essere “giusti”, la separazione dei peccatori. Ma lo scandalo giunge al colmo quando Gesù non lo allontana dai compagni della sua risma, anzi si mette a tavola a casa sua, in un banchetto che vede riuniti, con Gesù e i suoi discepoli, “molti pubblicani e peccatori”. “Perché domandano ai suoi discepoli il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?”. Ma la risposta di Gesù è decisa: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati… Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori”.
Bisogna mettersi tra i peccatori, per ottenere misericordia. Su questo punto ci può essere una deviazione nella devozione al sacro cuore, cioè la possibilità di una riparazione che diventa farisaica: “Noi santi, noi giusti ripariamo per i peccatori!”. No. Riparare vuol dire mettersi tra i peccatori, in mezzo a loro da peccatori quali siamo, e pregare per noi e per gli altri per ottenere perdono e salvezza, che è sempre un dono gratuito. Chi si fa forte della propria presunta giutizia, si chiude alla misericordia di Dio.

Antifona d’ingresso                            Popoli tutti, battete le mani,  acclamate a Dio con voci di gioia. (Sal 47,2)
Colletta                            O Dio, che ci hai reso figli della luce  con il tuo Spirito di adozione,  fa’ che non ricadiamo nelle tenebre dell’errore,  ma restiamo sempre luminosi  nello splendore della verità.  Per il nostro Signore Gesù Cristo…
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Prima lettura
Gen 23,1-4.19; 24,1-8.62-67                   Isacco amò Rebecca e trovò conforto dopo la morte della madre.
Dal libro della Gènesi
Gli anni della vita di Sara furono centoventisette: questi furono gli anni della vita di Sara. Sara morì a Kiriat Arbà, cioè Ebron, nella terra di Canaan, e Abramo venne a fare il lamento per Sara e a piangerla. Poi Abramo si staccò dalla salma e parlò agli Ittiti: «Io sono forestiero e di passaggio in mezzo a voi. Datemi la proprietà di un sepolcro in mezzo a voi, perché io possa portar via il morto e seppellirlo». Abramo seppellì Sara, sua moglie, nella caverna del campo di Macpela di fronte a Mamre, cioè Ebron, nella terra di Canaan. Abramo era ormai vecchio, avanti negli anni, e il Signore lo aveva benedetto in tutto. Allora Abramo disse al suo servo, il più anziano della sua casa, che aveva potere su tutti i suoi beni: «Metti la mano sotto la mia coscia e ti farò giurare per il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che non prenderai per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito, ma che andrai nella mia terra, tra la mia parentela, a scegliere una moglie per mio figlio Isacco». Gli disse il servo: «Se la donna non mi vuol seguire in questa terra, dovrò forse ricondurre tuo figlio alla terra da cui tu sei uscito?». Gli rispose Abramo: «Guàrdati dal ricondurre là mio figlio! Il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che mi ha preso dalla casa di mio padre e dalla mia terra natia, che mi ha parlato e mi ha giurato: “Alla tua discendenza darò questa terra”, egli stesso manderà il suo angelo davanti a te, perché tu possa prendere di là una moglie per mio figlio. Se la donna non vorrà seguirti, allora sarai libero dal giuramento a me fatto; ma non devi ricondurre là mio figlio». [Dopo molto tempo] Isacco rientrava dal pozzo di Lacai Roì; abitava infatti nella regione del Negheb. Isacco uscì sul far della sera per svagarsi in campagna e, alzando gli occhi, vide venire i cammelli. Alzò gli occhi anche Rebecca, vide Isacco e scese subito dal cammello. E disse al servo: «Chi è quell’uomo che viene attraverso la campagna incontro a noi?». Il servo rispose: «È il mio padrone». Allora ella prese il velo e si coprì. Il servo raccontò a Isacco tutte le cose che aveva fatto. Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l’amò. Isacco trovò conforto dopo la morte della madre.
Parola di Dio
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Salmo responsoriale
Sal 105
Rendete grazie al Signore, perché è buono.

Rendete grazie al Signore, perché è buono, perché il suo amore è per sempre. Chi può narrare le prodezze del Signore, far risuonare tutta la sua lode?
Beati coloro che osservano il diritto e agiscono con giustizia in ogni tempo. Ricòrdati di me, Signore, per amore del tuo popolo.
Visitami con la tua salvezza, perché io veda il bene dei tuoi eletti, gioisca della gioia del tuo popolo, mi vanti della tua eredità.

Canto al Vangelo (Mt 11,28)                            Alleluia, alleluia. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro, dice il Signore. Alleluia.
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Vangelo
Mt 9,9-13                   Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Misericordia io voglio e non sacrifici.
+                             Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli                            Gesù siede volentieri alla mensa dei peccatori, perché ama infinitamente l’uomo, e con il suo perdono lo rinnova e lo guarisce. Per la mediazione di Cristo redentore, rivolgiamoci al Padre, dicendo:  Per la tua misericordia, ascoltaci, o Signore.
Per il Papa, i vescovi, i presbiteri: sull’esempio di Cristo siano misericordiosi con i peccatori, vadano alla ricerca dei lontani, diventino missionari degli ultimi e degli abbandonati. Preghiamo:  Per chi è spaventato della gravità delle proprie colpe: sappia guardare con fiducia al Cristo che ha già sconfitto il peccato e la morte. Preghiamo:  Per chi si scandalizza della bontà e della misericordia di Dio: superi l’orgoglio di considerarsi senza peccato e gioisca della gratuità dell’amore. Preghiamo:  Per i coniugi che non riescono a vivere il perdono reciproco: riscoprano la profondità dell’amore che è paziente, benigno, accogliente e misericordioso. Preghiamo:  Per i nostri defunti: sperimentino la grandezza della bontà del Signore e vivano eternamente nella sua pace. Preghiamo:  Per chi abitualmente trae profitto dall’incompetenza altrui.  Perché la nostra comunità sia sempre distaccata dal denaro.
La tua gloria, o Signore, è l’uomo vivente; la parola che abbiamo ascoltato fruttifichi dentro di noi e purifichi il nostro cuore perché possiamo, con il Cristo tuo Figlio, rendere gloria a te che sei benedetto nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte                            O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali  compi l’opera della redenzione,  fa’ che il nostro servizio sacerdotale  sia degno del sacrificio che celebriamo.  Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione                            Anima mia, benedici il Signore: tutto il mio essere benedica il suo santo nome. (Sal 103,1)
Oppure:  “Padre, prego per loro, perché siano in noi una cosa sola,  e il mondo creda che tu mi hai mandato”, dice il Signore. (Gv 17,20-21)
Preghiera dopo la comunione                            La divina Eucaristia,  che abbiamo offerto e ricevuto, Signore,  sia per noi principio di vita nuova,  perché, uniti a te nell’amore,  portiamo frutti che rimangano per sempre.  Per Cristo nostro Signore.

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http://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20130705.shtml

 

 

 

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Sant’ ANTONIO MARIA ZACCARIA   Sacerdote – Memoria Facoltativa
Cremona, 1502 – Cremona, 5 luglio 1539
Nasce a Cremona nel 1502. Nel 1524 si laurea in medicina a Padova. Ma poi, tornato a Cremona, decide di spiegare Vangelo e dottrina a grandi e piccoli. Viene consacrato prete nel 1…
www.santiebeati.it/dettaglio/28100

 

 

 

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