+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 6,19-23
Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
Nel vangelo di oggi continuiamo le nostre riflessioni sul Discorso della Montagna. Due giorni fa e ieri abbiamo riflettuto sulla pratica delle tre opere di pietà: elemosina (Mt 6,1- 4), preghiera (Mt 6,5-15) e digiuno (Mt 6,16-18). Il vangelo di oggi e di domani presenta quattro raccomandazioni sul rapporto con i beni materiali, esplicitando così come vivere la povertà della prima beatitudine: (a) non accumulare (Mt 6,19-21); (b) avere una visione corretta dei beni materiali (Mt 6,22-23); (c) non servire due padroni (Mt 6,24); (d) abbandonarsi alla provvidenza divina (Mt 6,25-34). Il vangelo di oggi presenta le due prime raccomandazioni: non accumulare beni (6,19-21) e non guardare il mondo con occhi malati (6,22-23).
• Matteo 6,19-21: Non accumulare tesori sulla terra. Se, per esempio, oggi in TV si annuncia che il mese prossimo mancheranno nel mercato zucchero e caffè, tutti compreremo il massimo possibile di caffè e zucchero. Accumuliamo, perché non abbiamo fiducia. Nei quaranta anni di deserto, la gente è stata provata per vedere se era capace di osservare la legge di Dio (Es 16,4). La prova consisteva in questo: vedere se erano capaci di raccogliere solamente la manna necessaria per un solo giorno, e non accumulare per il giorno seguente. Gesù dice: “Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano.” Cosa significa accumulare tesori nel cielo? Si tratta di sapere dove pongo la base della mia esistenza. Se la pongo nei beni materiali di questa terra, corro sempre il pericolo di perdere ciò che ho accumulato. Se metto la base in Dio, nessuno potrà distruggerla ed avrò la libertà interiore di condividere con gli altri ciò che posso. Per fare in modo che questo sia possibile e vivibile, è importante giungere ad una convivenza comunitaria che favorisca la condivisione e l’aiuto reciproco, ed in cui la maggiore ricchezza o tesoro non è la ricchezza materiale, bensì la ricchezza o il tesoro della convivenza fraterna nata dalla certezza portata da Gesù: Dio è Padre e Madre di tutti. Perché là dove è il tuo tesoro, è anche il tuo cuore.
- Matteo 6,22-23: La lucerna del corpo è l’occhio. Per capire ciò che Gesù chiede è necessario avere occhi nuovi. Gesù è esigente e chiede molto: non accumulare (6,19- 21), non servire Dio e il denaro insieme (6,24), non preoccuparsi del cibo e delle bevande (6,25-34). Queste raccomandazioni esigenti hanno a che vedere con quella parte della vita umana dove le persone hanno più angoscia e preoccupazioni. Fa parte anche del Discorso della Montagna, che è più difficile da capire e praticare. Per questo Gesù dice: “Se il tuo occhio è malato, ….”. Alcuni traducono occhio malato e occhio sano. Altri traducono occhio meschino e occhio generoso. È uguale. In realtà, la peggiore malattia che si possa immaginare è una persona chiusa in sé stessa e nei suoi beni e che si fida solo di loro. È la malattia della meschinità! Chi guarda la vita con questi occhi vivrà nella tristezza e nell’oscurità. La medicina per curare questa malattia è la conversione, il cambio di mentalità e di ideologia. Mettere la base della vita in Dio e così lo sguardo diventa generoso e la vita tutta diventa luminosa, perché fa nascere la condivisione e la fraternità.
- Gesù vuole un cambiamento radicale. Vuole l’osservanza della legge dell’anno sabbatico, dove viene detto che nella comunità dei credenti, non ci possono essere poveri (Dt 15,4). La convivenza umana deve essere organizzata in modo tale che una persona non debba preoccuparsi del cibo e delle bevande, dei vestiti e della casa, della salute e dell’educazione (Mt 6,25-34). Ma ciò è possibile se tutti cerchiamo prima il Regno di Dio e la sua giustizia (Mt 6,33). Il Regno di Dio vuol dire permettere che Dio regni: è imitare Dio (Mt 5,48). L’imitazione di Dio porta alla condivisione giusta dei beni e dell’amore creativo, che genera una vera fraternità. La Provvidenza Divina deve essere mediata dall’organizzazione fraterna. Solo così è possibile eliminare qualsiasi preoccupazione per il domani (Mt 6,34).
Venerdì della XI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
A prima vista non si coglie una vera connessione tra la prima e la seconda parte del Vangelo di oggi; in realtà c’è ed è anche abbastanza diretta.
“La lucerna del corpo è l’occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso”.
Malattia degli occhi è la cupidigia. Non vediamo più: andiamo in una direzione falsa, cercando il nostro interesse e non i valori veri, ci affanniamo dietro tutto ciò che si può possedere e non vediamo altro: siamo immersi nelle tenebre.
il Signore vuole invece che il nostro occhio sia chiaro e il nostro corpo nella luce. L’occhio chiaro è l’intenzione pura, non egoistica: se c e questa rettitudine siamo nella luce. Non è facile, ci vuole uno sforzo continuo, una grazia continua da chiedere al Signore.
Preghiamo Gesù di guarire i nostri occhi, se ci rendiamo conto che sono un po’ malati. Chiediamogli uno sguardo chiaro, che riconosca il giusto cammino per raggiungere lo scopo della nostra vita: possedere il tesoro che è lui, vera luce degli occhi e gioia del cuore.
Antifona d’ingresso Ascolta, o Signore, la mia voce: a te io grido. Sei tu il mio aiuto: non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. (Sal 26,7-9) |
Colletta O Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici sempre con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
2Cor 11,18.21-30
Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch’io. Parola di Dio |
Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce.
Benedirò il Signore in ogni tempo, Magnificate con me il Signore, Guardate a lui e sarete raggianti, |
Canto al Vangelo (Mt 5,3) Alleluia, alleluia. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Alleluia. |
Vangelo |
Mt 6,19-23
Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli La parola di Dio è luce sul nostro cammino, fondamento della nostra fede e alimento di comunione fraterna. Preghiamo insieme e diciamo: Per la tua bontà, ascoltaci, Signore.Perché la forza dello Spirito ci indichi il retto uso dei beni terreni per vivere attenti ai beni del cielo. Preghiamo: Perché l’esortazione di Cristo a seguirlo, trovi ascoltatori attenti e disponibili, e continui a suscitare nella Chiesa vocazioni alla vita contemplativa. Preghiamo: Perché tutte le classi sociali lavorino per costruire una convivenza più giusta e pacifica, basata sul rispetto della dignità dell’uomo. Preghiamo: Perché i ricchi e gli avidi comprendano che anche le più grandi ricchezze terrene si consumano, e che solo i beni del cielo sono incorruttibili. Preghiamo: Perché i giovani rifiutino gli idoli mondani e, sostenuti dalla testimonianza della comunità cristiana, preferiscano sempre la società dell’essere a quella dell’avere. Preghiamo: Per gli evangelizzatori e i catechisti. Per la purificazione dei nostri sentimenti.O Dio, eterna luce e giorno senza tramonto, assisti il tuo popolo e conducilo alla meta del suo pellegrinaggio terreno, Cristo nostro Signore, che vive e regna con te per i secoli dei secoli. Amen. |
Preghiera sulle offerte O Dio, che nel pane e nel vino doni all’uomo il cibo che lo alimenta e il sacramento che lo rinnova, fa’ che non ci venga mai a mancare questo sostegno del corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona alla comunione Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita. (Sal 26,4)Oppure: Padre santo, custodiscili nel tuo nome, perché siano, come noi, una cosa sola. (Gv 17,11) |
Preghiera dopo la comunione La partecipazione ai tuoi santi misteri, o Signore, come prefigura la nostra unione in te, così realizzi l’unità nella tua Chiesa. Per Cristo nostro Signore. |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 18 Giugno 2021
San CALOGERO Eremita in Sicilia
Calcedonia (Tracia), 466 ca. – Monte Cronios (Sciacca), 561 ca.
Le notizie sulla sua vita sono così confuse tanto che si è pensato che potessero riferirsi a più santi con lo stesso nome. Con il nome Calogero che etimologicamente significa ” bel vecchio ” venivano infatti designate quelle persone che vivevano da eremiti. E Calogero è venerato in Sicilia presso Sciacca, nel monastero di Fregalà presso Messina, e in altre città. L’unica cosa sicura su di lui è l’esistenza in Sicilia di un santo eremita, con poteri taumaturgici. A Fragalà è stata scoperta alla testimonianza più ant…
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San SIMPLICIO E FAMILIARI Eremiti
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Sant’ ILIA IL GIUSTO CIAVCIAVADZE Martire
1837 – 1907
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