+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 7,1-5
Togli prima la trave dal tuo occhio.
Riflessione
Nel vangelo di oggi continuiamo a meditare sul Discorso della Montagna che si trova nei capitoli da 5 a 7 del vangelo di Matteo. Durante la 10a e l’11a Settimana del Tempo Ordinario abbiamo visto i capitoli 5 e 6. Durante questi giorni vedremo il capitolo 7. Questi tre capitoli, 5, 6 e 7 offrono un’idea di come si faceva la catechesi nelle comunità dei giudei convertiti nella seconda metà del primo secolo in Galilea ed in Siria. Matteo unisce ed organizza le parole di Gesù per insegnare come deve essere il modo nuovo di vivere la Legge di Dio.
Dopo aver spiegato come ristabilire la giustizia (Mt 5,17 a 6,18) e come restaurare l’ordine della creazione (Mt 6,19-34), Gesù insegna come deve essere la vita in comunità (Mt 7,1-12). Alla fine, presenta alcune raccomandazioni e consigli (Mt 7,13-27). A continuazione, ecco uno schema di tutto il Discorso della Montagna:
- Matteo 5,1-12: Le Beatitudini: apertura solenne della nuova Legge
- Matteo 5,13-16: La nuova presenza nel mondo: Sale della terra e Luce del mondo
- Matteo 5,17-19: La nuova pratica della giustizia: rapporto con l’antica legge
- Matteo 5, 20-48: La nuova pratica della giustizia: osservando la nuova Legge
- Matteo 6,1-4: La nuova pratica delle opere di pietà: l’elemosina
- Matteo 6,5-15: La nuova pratica delle opere di pietà: la preghiera
- Matteo 6,16-18: La nuova pratica delle opere di pietà: il digiuno
- Matteo 6,19-21: Il nuovo rapporto con i beni materiali: non accumulare
- Matteo 6,22-23: Il nuovo rapporto con i beni materiali: visione corretta
- Matteo 6,24: Il nuovo rapporto con i beni materiali: Dio o il denaro
- Matteo 6,25-34: Il nuovo rapporto con i beni materiali: aver fiducia nella Provvidenza
- Matteo 7,1-5: La nuova convivenza comunitaria: non giudicare
- Matteo 7,6: La nuova convivenza comunitaria: non disprezzare la comunità
- Matteo 7,7-11: La nuova convivenza comunitaria: la fiducia in Dio genera la condivisione
- Matteo 7,12: La nuova convivenza comunitaria: la Regola d’Oro
- Matteo 7,13-14: Raccomandazioni finali: scegliere il cammino sicuro
- Matteo 7,15-20: Raccomandazioni finali: il profeta si conosce dai frutti
- Matteo 7,21-23: Raccomandazioni finali: non solo parlare, ma anche praticare
- Matteo 7,24-27: Raccomandazioni finali: costruire la casa sulla rocciaIl vissuto comunitario del vangelo (Mt 7,1-12) e la prova essenziale. É dove si definisce la serietà dell’impegno. La nuova proposta di vita in comunità abbraccia diversi aspetti: non osservare la pagliuzza nell’occhio del fratello (Mt 7,1-5), non gettare le perle ai porci (Mt 7,6), non aver paura di chiedere cose a Dio (Mt 7,7-11). Questi consigli culminano nella Regola d’Oro: fare all’altro ciò che ti piacerebbe che l’altro facesse a te (Mt 7,12). Il vangelo di oggi presenta la prima parte: Matteo 7,1-5.
• Matteo 7,1-2: Non giudicate e non sarete giudicati. La prima condizione per una buona convivenza comunitaria è non giudicare il fratello o la sorella, ossia, eliminare i preconcetti che impediscono la convivenza trasparente. Cosa significa questo concretamente? Il vangelo di Giovanni dà un esempio di come Gesù viveva in comunità con i discepoli. Gesù dice: “Non vi chiamo servi, perché il servo non sa cosa fa il padrone; io vi chiamo amici perché vi ho comunicato tutto ciò che ho udito dal Padre mio” (Gv 15,15). Gesù è un libro aperto per i suoi compagni. Questa trasparenza nasce dalla sua totale fiducia nei fratelli e nelle sorelle ed ha la sua radice nella sua intimità con il Padre che gli dà la forza di aprirsi totalmente agli altri. Chi vive così con i suoi fratelli e sorelle, accetta l’altro come è, senza preconcetti, senza imporgli condizioni previe, senza giudicarlo. Mutua accettazione, senza finzioni. È una trasparenza totale! Ecco l’ideale della nuova vita comunitaria, nata dalla Buona Novella che Gesù ci porta: Dio è Padre e Madre e, quindi, tutti noi siamo fratelli e sorelle. È un ideale difficile ma molto bello ed attraente come l’altro: ”Siate perfetti come il Padre del cielo è perfetto” (Mt 5,48).
• Matteo 7.3-5: Vedi la pagliuzza e non la trave. Subito Gesù dà un esempio: “Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello”. Nell’udire questa frase siamo soliti pensare ai farisei che disprezzavano la gente considerandola ignorante e loro si consideravano migliori degli altri (cf. Gv 7,49; 9,34). In realtà, la frase di Gesù serve a tutti noi. Per esempio, oggi molti di noi cattolici siamo meno fedeli al vangelo che i non cattolici. Osserviamo la pagliuzza nell’occhio dei nostri fratelli e non vediamo la trave di orgoglio prepotente collettivo nei nostri occhi. Questa trave fa sì che oggi molte persone hanno difficoltà a credere nella Buona Novella di Gesù.
San Luigi Gonzaga
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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Luigi, primogenito del marchese di Mantova, nacque il 9 marzo 1568. Era un ragazzo vivace, impaziente, senza complessi, amava il gioco e si divertiva. La madre, Marta Tana di Chieri, gli insegnò a orientare decisamente la sua vita a Dio. E con la sua tenacia vi riuscì. Ricevuta la prima volta l’Eucaristia da san Carlo Borromeo, coltivò una forte unione con Gesù.
La grazia fece di lui un santo di grande dominio di sé, interamente votato alla carità. Il suo segreto di eroismo è la preghiera; già a 12 anni aveva deciso di dedicare 5 ore al giorno alla meditazione. Si sentì attratto alla vita religiosa. Col coraggio delle sue convinzioni, vinse l’opposizione del padre, rinunciò alla primogenitura e a 16 anni entrò nella Compagnia di Gesù, avendo a maestro spirituale san Roberto Bellarmino.
Lui, che riusciva bene negli affari, si dà assai più allo studio, alla preghiera, alla carità: mira alle missioni e al martirio. Gliene venne l’occasione, ma diversa da quelle sognate: scoppiò la peste e Luigi si prodigò talmente che la contrasse e ne morì il 21 giugno 1591 a soli 23 anni.
Catechista coi ragazzi, premuroso con i poveri e i malati, fatto tutto a tutti: modello e protettore dei giovani che vogliono vivere la propria fede in Cristo.
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Prima lettura | ||||
Gn 12,1-9 Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore. |
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Salmo responsoriale | ||||
Sal 32 | ||||
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Mt 7,1-5 Togli prima la trave dal tuo occhio. |
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