+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 11,47-54
Sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa.
Di nuovo, per l’ennesima volta, il vangelo di oggi parla del conflitto tra Gesù e le autorità religiose dell’epoca.
- Luca 11,47-48: Guai a voi che costruite i sepolcri dei profeti. “Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri. Matteo dice che si tratta di scribi e farisei (Mt 23,19). Il ragionamento di Gesù è chiaro. Se i padri uccisero i profeti ed i figli costruirono i sepolcri, è perché i figli approvarono il crimine dei padri. Oltre tutto sanno che il profeta morto non scomoda nessuno. In questo modo i figli diventano testimoni e complici dello stesso crimine (cf. Mt 23,29-32).
- Luca 11,49-51: Chiedere conto del sangue sparso fin dalla creazione del mondo. “Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno; perché sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo, dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.” Paragonato con il vangelo di Matteo, Luca è solito offrire una versione abbreviata del testo di Matteo. Ma qui lui aumenta l’osservazione: “sparso fin dalla creazione del mondo, dal sangue di Abele”. Lui fece la stessa cosa con la genealogia di Gesù. Matteo, che scriveva per i giudei convertiti, comincia con Abramo (Mt 1,1.2.17), mentre Luca va fino ad Adamo (Lc 3,38). Luca universalizza ed include i pagani, poi scrive il suo vangelo per i pagani convertiti. L’informazione sull’assassinio di Zaccaria nel Tempio viene data nel Libro delle Croniche: “Allora lo spirito di Dio investì Zaccaria, figlio del sacerdote Ioadà, che si alzò in mezzo al popolo e disse: “Dice Dio: perché trasgredite i comandi del Signore? Per questo non avete successo: poiché avete abbandonato il Signore, anch’egli vi abbandona.” Ma congiurarono contro di lui e per ordine del re lo lapidarono nel cortile del tempio”. (2Cr 24,20-21). Gesù conosceva la storia del suo popolo fin nelle minuzie. Sa chi sarà il prossimo nella lista di Abele fino a Zaccaria. Ancora oggi la lista è aperta. Molta gente è morta a causa della giustizia e della verità.
- Luca 11,52: Guai a voi, dottori delle legge. “Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l’avete impedito”. Come chiudono il Regno? Loro credono di avere il monopolio della scienza rispetto a Dio ed alla legge di Dio ed impongono agli altri il loro modo, senza lasciare margine ad un’idea diversa. Presentano Dio come un giudice severo ed in nome di Dio impongono legge e norme che non hanno nulla a che vedere con i comandamenti di Dio, falsificano l’immagine del Regno ed uccidono negli altri il desiderio di servire Dio ed il Regno. Una comunità che si organizza attorno a questo falso dio “non entra nel Regno”, né è un’espressione del Regno, ed impedisce che i suoi membri entrino nel Regno. E’ importante notare la differenza tra Matteo e Luca. Matteo parla dell’entrata nel Regno dei cieli e la frase è redatta nella forma verbale del presente: “Guai a voi, dottori della Legge e farisei ipocriti, che chiudete il Regno dei Cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci” (Mt 23,13). L’espressione entrare nel Regno dei Cieli può significare entrare nel cielo dopo la morte, ma è probabile che si tratti di entrare in comunità, attorno a Gesù e nelle comunità dei primi cristiani. Luca parla di chiave della scienza e la frase è redatta nella forma verbale del passato. Luca constata semplicemente che la pretesa degli scribi di possedere la chiave della scienza rispetto a Dio ed alla legge di Dio impedisce loro di riconoscere Gesù come Messia ed impedisce al popolo giudeo di riconoscere Gesù quale Messia: Voi vi impadronite della chiave della scienza. Voi stessi non entrate, ed impedite ad altri di entrare.
• Luca 11,53-54: Reazione contro Gesù. La reazione delle autorità religiose contro Gesù è stata immediata. “Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarloostilmente e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.” Considerandosi gli unici veri interpreti della legge di Dio, cercano di provocare Gesù sull’interpretazione della Bibbia per poter sorprenderlo in qualche cosa che uscisse dalla sua bocca. Continua a crescere, così, l’opposizione contro Gesù ed il desiderio di eliminarlo (Lc 6,11; 11,53-54; 19,48; 20,19-20; 22,2).
Giovedì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Scribi e Farisei si reputavano giusti e Gesù fa loro toccar con mano che non lo sono: Dio solo è giusto. San Paolo, nel passo della lettera ai Romani che leggiamo oggi, proclama appunto la manifestazione della giustizia divina: “Ora si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla legge e dai profeti”. Oggi noi non comprendiamo la parola “giustizia” come la intendeva san Paolo; quando sentiamo parlare di giustizia di Dio pensiamo subito alla punizione che Dio giustamente darà ai peccatori; Paolo invece pensa alla grazia di Dio. Dirà infatti che la giustizia di Dio si manifesta mediante la giustificazione gratuita, “per la sua grazia”.
Effettivamente quando la Bibbia parla di giustizia di Dio, di Dio giusto, si riferisce di solito alla schiavitù degli oppressi in Egitto: gli Israeliti oppressi attendono la giustizia di Dio, l’intervento di Dio contro gli oppressori. E in seguito, nel corso della sua storia, il popolo di Israele ha spesso invocato la giustizia di Dio per essere liberato, la giustizia divina che si manifesta contro gli oppressori e dona libertà al suo popolo. Anche san Paolo ha lo stesso pensiero: la giustizia di Dio che ci libera dalla schiavitù.
Ma in questo caso egli parla della schiavitù del peccato: noi siamo oppressi dal peccato, schiacciati sotto il peso del peccato e la giustizia di Dio ci libera gratuitamente. Ecco il pensiero di Paolo quando parla con gioia ed entusiasmo della manifestazione della giustizia di Dio. Dio è giusto e datore di giustizia. La sua è una giustizia che si comunica, che rende giusti gli altri, che mette ogni cosa al suo posto, che mette in noi la pace: pace della coscienza, pace tra noi, pace tra noi e Dio. E tutta la vita cristiana è fondata su questa giustizia di Dio che ci ha “giustificati”, resi giusti. Però per agire la giustizia di Dio domanda una cosa sola: la fede. L’uomo non può liberarsi dal peccato con le sue forze, deve confessare che soltanto Dio lo può liberare. Altrimenti si ricade nella situazione farisaica: credersi giusti, pensare che sono le nostre opere a meritarci la riconciliazione con Dio.
Fondamento di tutto è la fede, l’accettazione dell’intervento di Dio giusto e buono, della giustizia liberante di Dio. Su questo fondamento noi possiamo compiere opere buone, dobbiamo anzi compierne molte, ma senza credere che siano esse a meritarci la giustificazione. Paolo ha lottato con tutte le sue forze contro questa illusione. Solo perché tutti “sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù” noi possiamo compiere opere buone e Dio può darcene la ricompensa, dopo averle prestabilite perché le compissimo. Se mettiamo le nostre opere quelle che Paolo chiama “‘e opere della legge” a fondamento, capovolgiamo tutto. La fede ci fa confessare che abbiamo ricevuto tutto da Dio, che eravamo incapaci di qualsiasi giustificazione con Dio e tra di noi, che Dio è intervenuto a renderci giusti gratuitamente, senza alcun nostro merito. Su questo saldo fondamento tutto si può poi costruire, per la gloria di Dio.
Antifona d’ingresso Se consideri le colpe, o Signore, Signore, chi ti può resistere? Con te è il perdono, Dio d’Israele. (Cf. Sal 129,3-4) |
Colletta Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia, o Signore, perché, sorretti dal tuo paterno aiuto, non ci stanchiamo mai di operare il bene. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
Rm 3,21-30
L’uomo è giustificato per la fede, indipendentemente dalle opere della Legge.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, ora, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla Legge e dai Profeti: giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. Infatti non c’è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù. Parola di Dio |
Con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione.
Dal profondo a te grido, o Signore; Se consideri le colpe, Signore, Io spero, Signore. |
Canto al Vangelo (Gv 14,6) Alleluia, alleluia. Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Alleluia. |
Vangelo |
Lc 11,47-54
Sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Di fronte alla pesantezza della morte e del peccato, oggi la parola di Dio pone la croce di Cristo, riconciliazione e salvezza per tutti gli uomini. A Dio Padre che manda l’Agnello a togliere il peccato del mondo, rivolgiamo la nostra preghiera: Liberaci, o Signore, da tutti i mali.Signore, tu mandi sempre nuovi profeti alla tua Chiesa: aiutala a riconoscere il cammino che tu le indichi e a percorrerlo con fiducia e serenità. Preghiamo: O Padre, hai fatto della croce di Cristo il cuore del mondo: riunisci in quel legno benedetto la sofferenza e le prove di chi, anche oggi, dà la vita per il tuo nome. Preghiamo: O Dio, sei sempre stato accanto al cammino e alla ricerca dell’uomo: rafforza l’impegno di chi si prodiga nel combattere i mali del nostro tempo. Preghiamo: O Signore, il nostro orgoglio spesso ci impedisce di vedere il male dentro di noi: purifica il nostro cuore perché confessiamo il nostro peccato e ci riconciliamo con te. Preghiamo: Signore, il tuo volto è misericordioso e pieno di amore: lava le mani dei violenti e dona loro un cuore di carne. Preghiamo: Per chi, nella nostra comunità, esercita il ministero della parola. Perché gli organi di partecipazione della nostra comunità ricerchino il contributo di tutti. O Dio, che ci hai benedetti in Cristo e in lui ci hai scelti per essere santi nella carità, aiutaci a riconoscere questa elezione, per esservi coerenti con la nostra vita. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Accogli, o Signore, le preghiere dei tuoi fedeli insieme all’offerta di questo sacrificio, perché mediante il nostro servizio sacerdotale possiamo giungere alla gloria del cielo. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona alla comunione I leoni sono miseri e affamati; a chi cerca il Signore non manca alcun bene. (Sal 33,11)Oppure: Quando il Signore si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. (1Gv 3,2) |
Preghiera dopo la comunione Ti supplichiamo, o Padre d’infinita grandezza: come ci nutri del Corpo e Sangue del tuo Figlio, così rendici partecipi della natura divina. Per Cristo nostro Signore. |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 14 Ottobre 2021
San CALLISTO I Papa – Memoria Facoltativa
m. 222
(Papa dal 217 al 222) Ebbe molti avversari tra i cristiani dissidenti di Roma, e proprio da uno scritto del capo di questi cristiani separati, un antipapa, abbiamo quasi tutte le notizie sul suo conto, presentate però in modo tendenzioso. Vi si legge che, prima di diventare papa, era stato schiavo e frodatore. Fuggito in Portogallo, venne arrestato e ricondotto a Roma, dove subì una condanna ai lavori forzati nelle miniere della Sardegna. Tornato a Roma in occasione di un’amnistia, venne inviato ad A…
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San GAUDENZIO (GAUDENZO) DI RIMINI Vescovo e martire
Sulla figura di Gaudenzio (o Gaudenzo) esistono tradizioni diverse. Gli elementi comuni lo indicano come originario di Efeso. Giunto a Roma intorno al IV secolo, venne ordinato sacerdote e poi vescovo e quindi inviato dal papa a Rimini per annunciare il Vangelo. Divenuto vescovo della città (probabilmente il proto-vescovo), nell’anno 359 partecipò al Concilio di Rimini indetto per condannare Ario; allorché se ne profilò la vittoria, Gaudenzio, con altri 17 vescovi, abbandonò il concilio e si ritirò in una cittadina…
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San SELYF DI CORNOVAGLIA Re
VII sec.
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