Le esplosioni solari liberano nello spazio enormi quantità di gas che sono attratte per magnetismo dai poli terrestri e a contatto con l’atmosfera terrestre formano strisce di luce a prevalente colore verde che ondeggiano nel cielo raggiungendo altezze che vanno anche oltre 100 chilometri.
Nell’emisfero settentrionale, sempreché il sole sia attivo nelle sue eruzioni, il fenomeno è visibile nelle zone oltre il circolo polare artico normalmente fra le 9 e le 11 di sera, solo se il cielo è sereno e nel periodo compreso fra ottobre e febbraio.
Per avere maggiori chances di vedere l’aurora boreale è consigliabile programmare un viaggio di almeno 4-5 giorni. Fra le località maggiormente interessate al fenomeno è Tromso, nella regione norvegese di Troms, cittadina di poco più di 50.000 abitanti, dove è attivo il radar più grande al mondo per il suo studio. La città è raggiungibile con buoni collegamenti aerei da Oslo, dove si arriva con volo diretto da Roma. Il costo del biglietto aereo, se acquistato con congruo anticipo, si aggira intorno a 400 euro a persona per il viaggio di andata e ritorno.
La ricettività alberghiera è in grado di soddisfare tutte le esigenze.
La cucina norvegese non è ricca e oltre alla solita bistecca di manzo si mangia normalmente baccalà, halibut, salmone, e a volte bistecca di renna o di balena (vale la pena provarle per una volta!). A colazione in albergo fra uova, marmellate, pane tostato, cereali e caffè troppo americano sono servite aringhe che si lasciano mangiare anche con gusto.
La città è piccola e si gira in poco tempo comprese le visite ai musei e alle chiese. Così vale la pena prendere una macchina in affitto per fare qualche giro nelle isole e nei fiordi lì intorno con panorami mozzafiato su fiordi in parte ghiacciati e su montagne e vallate coperte di neve con renne che vagano indisturbate nelle campagne affondando zoccoli e zampe nella neve. Qui sono allevate così come da noi le mucche. In questo periodo nelle ore centrali della giornata il sole si alza poco più in alto della linea dell’orizzonte così le ombre anche a mezzogiorno sono lunghe e l’effetto è particolare. Per un paio di mesi, da fine novembre a fine gennaio, il sole non si alzerà e rimarrà sotto l’orizzonte, ma la gente di qui è abituata al fenomeno così come ad avere sole per 24 ore al giorno nel periodo estivo in giugno e luglio.
Le agenzie turistiche e ovviamente gli stessi alberghi forniscono numerosi riferimenti per visite guidate con pullman fuori dai centri abitati, anche a distanza di decine di chilometri, per evitare zone ad inquinamento luminoso che possono ostacolare la visione dell’aurora boreale. Queste gite durano qualche ora, normalmente dalle 7 di sera fino a volte oltre la mezzanotte e sono organizzate alla bisogna con spostamenti da un posto di osservazione all’altro in relazione alle condizioni atmosferiche che sono piuttosto variabili in questo periodo. I posti di osservazione coincidono con tende sami, dal nome della etnia lappone che popola la parte più a nord della Norvegia e si estende ad abitare anche le aree più a nord delle vicine Svezia e Finlandia. Al centro della tenda è acceso un fuoco e gli ospiti siedono su ciocchi di legno messi a cerchio intorno al fuoco con cuscini in pelle di renna. La guida intrattiene gli ospiti con the, caffè, biscotti e dolcetti vari serviti nell’attesa che l’aurora si affacci in cielo. Alla nostra prima uscita il cielo è nuvoloso e tuttavia si intravedono onde gigantesche di luci dietro le nuvole per una decina di minuti. I piedi affondano nella neve che arriva fino alla riva del fiordo. Il colore dell’aurora è coperto dal grigio delle nuvole. Fa freddo e si torna in tenda vicino al fuoco. Aspettiamo inutilmente ancora un’ora ma nessun segnale ulteriore. La guida ci invita a bordo del pullman per cercare un altro posto di osservazione su una montagna a poche decine di chilometri. Ricomincia a nevicare e a metà salita il pullman ha qualche difficoltà per la neve alta. Il cielo rimane coperto e poco prima dell’una si torna in città. Riproviamo la sera successiva. Partiamo fiduciosi con il cielo quasi sereno. La guida è collegata via cellulare con il centro di geofisica in Tromso che segnala l’arrivo dell’aurora e la sua intensità. Finalmente la vediamo scendendo di corsa dal pullman. Dura pochi minuti poi non più per tutta la lunga sera ma stavolta è di un bel colore verde striato e ci prende anima e cuore. E’ un’enorme velo che ondeggia mosso dal vento in uno spicchio di cielo sereno che sembra lasciato aperto per noi dalle nuvole che fanno da sipario alla rappresentazione. Ora possiamo ritornare a casa contenti ma con tanta voglia di ritornare!
Remo e Pina, novembre 2013