Tu sei il Cristo… Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire. Mc 8,27-33
Riflessione
- Il vangelo di oggi parla della cecità di Pietro che non capisce la proposta di Gesù quando costui parla della sofferenza e della croce. Pietro accetta Gesù messia, ma non messia sofferente. E’ influenzato dal “lievito di Erode e dei farisei”, cioè, dalla propaganda del governo dell’epoca per cui il messia era un re glorioso. Pietro sembrava cieco. Non si rendeva conto di nulla, ma voleva che Gesù fosse come lui voleva. Per capire bene tutta la portata di questa cecità di Pietro è bene inquadrarla nel suo contesto letterario.
- Contesto letterario: Il vangelo di Marco ci trasmette tre annunci della passione e morte di Gesù: il primo in Marco 8,27-38; il secondo in Mc 9,30-37 ed il terzo in Mc 10,32-45. Questo insieme, che va fino a Mc 10,45, è una lunga istruzione di Gesù ai discepoli per aiutarli a superare la crisi prodotta dalla Croce. L’istruzione è introdotta con la guarigione di un cieco (Mc 8,22-26) e alla fine si conclude con la guarigione di un altro cieco (Mc 10,46-52). I due ciechi rappresentano la cecità dei discepoli. La guarigione del primo cieco fu difficile. Gesù dovette farla in due tappe. Anche difficile fu la guarigione della cecità dei discepoli. Gesù dovette procedere ad una lunga spiegazione riguardo al significato della Croce per aiutarli a capire, poiché la croce stava producendo in loro la cecità. Vediamo da vicino la guarigione del cieco.
- Marco 8,22-26: La prima guarigione del cieco. Portano davanti a Gesù un cieco, chiedendo a Gesù di guarirlo. Gesù lo guarisce, ma in modo diverso. Prima, lo porta fuori dal villaggio. Poi mette un poco della sua saliva sugli occhi del cieco, gli impone le mani e chiede: Vedi qualcosa? L’uomo risponde: Vedo persone; sembrano alberi che camminano! Notava solo una parte. Scambiava alberi per persone, o persone per alberi! Gesù lo guarisce solo nel secondo tentativo. Questa descrizione della guarigione del cieco introduce l’istruzione dei discepoli, in realtà il cieco era Pietro. Lui accettava Gesù messia, ma messia glorioso. Vedeva solo una parte! Non voleva l’impegno della Croce! Anche la cecità dei discepoli è guarita da Gesù, in più volte, non in una sola.
- Marco 8,27-30. La scoperta della realtà: Chi dice la gente che io sia? Gesù chiede: “Chi dice la gente che io sia?” Loro rispondono esponendo le diverse opinioni: “Giovanni Battista”, “Elia o uno dei profeti”. Dopo aver ascoltato le opinioni degli altri, Gesù chiede: “E voi, chi dite che io sia?” Pietro risponde: “Il Signore, il Cristo, il Messia!” Cioè il Signore è colui che la gente sta aspettando! Gesù è d’accordo con Pietro, ma gli proibisce di parlare di ciò con la gente.
Perché? Perché in quel tempo tutti aspettavano la venuta del messia, ma ognuno a modo suo: alcuni aspettavano il re, altri il sacerdote, dottore, guerriero, giudice, profeta! Nessuno sembrava che stesse aspettando il messia servo e sofferente, annunciato da Isaia (Is 42,1-9).
- Marco 8,31-33. Primo annuncio della passione. Poi Gesù comincia ad insegnare dicendo che lui è il Messia Servo ed afferma che, come tale Messia Servo annunciato da Isaia, presto sarà condannato a morte nello svolgimento della sua missione di giustizia (Is 49,4-9; 53,1-12).
Pietro si spaventa, chiama a parte Gesù per sconsigliarlo. E Gesù gli risponde: “Lungi da me satana. Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!” Pietro pensava aver dato la risposta giusta. Infatti, lui dice la parola giusta: “Tu sei il Cristo!” Ma non le dà il senso giusto.
• Pietro non capisce Gesù. Era come il cieco. Scambiava la gente per alberi! La risposta di Gesù fu durissima: “Lungi da me, satana!” Satana è una parola ebraica che significa accusatore, colui che allontana gli altri dal cammino di Dio. Gesù non permette che qualcuno lo allontani dalla sua missione. Letteralmente il testo dice: “Allontanati da me, satana!” Pietro deve seguire Gesù. Non deve cambiare le carte e pretendere che Gesù segua Pietro.
Giovedì della VI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Il Vangelo di oggi presenta un contrasto molto istruttivo per noi. San Pietro, ispirato dal Padre, riconosce in Gesù il Messia, l’eletto di Dio. E quasi immediatamente dopo, lo stesso Pietro si oppone ai disegni divini e si mette a rimproverare Gesù che parla per sé di sofferenza, di disprezzo, di morte, tanto che Gesù lo riprende severamente: “Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini”.
Come è difficile essere continuamente sotto la luce di Dio! San Pietro certamente, tutto felice di aver potuto proclamare che Gesù era il Cristo, e sicuro di aver agito così per ispirazione divina, credeva di poter ormai ragionare sotto questa ispirazione e opporsi a quanto Gesù andava insegnando. Effettivamente si possono trovare molti argomenti per opporsi a questo modo di essere del Messia; un Messia che deve soffrire, essere disprezzato, essere ucciso! Non è difficile dimostrare che questo non può rientrare nei disegni di Dio.
Nella prima lettura ci è presentata l’alleanza con Noè, dove Dio parla e impedisce espressamente di versare il sangue dell’uomo: “Io domanderò conto della vita dell’uomo all’uomo, a ognuno di suo fratello”. Dunque non è nella volontà di Dio che un uomo venga ucciso. Si può ragionare così e concludere che perciò non è volontà di Dio che Gesù venga ucciso. Si possono anche prendere le profezie che parlano del Messia presentandolo come colui che trionferà di tutti i suoi nemici, che sarà glorioso e regnerà per sempre. La prima promessa messianica non parla di sofferenza e di morte: annuncia che Dio darà a Davide un successore, un figlio che Dio stabilirà sul suo trono e che regnerà per sempre. Ecco qual è il disegno di Dio! San Pietro non mancava certo di argomenti per rimproverare Gesù e dirgli che egli apriva una prospettiva che non faceva parte del disegno divino: che il Figlio dell’uomo dovesse molto soffrire, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi e venire ucciso, non corrispondeva apparentemente alla volontà di Dio.
Ma Gesù è totalmente docile ai disegni di Dio e sa davvero scegliere nelle Scritture ciò che conviene ad ogni momento, sa discernere i vari momenti. E ha riconosciuto nelle Scritture che il Messia doveva soffrire. La profezia del Servo di Jahvè in Isaia fa intravedere che il Messia deve prima essere umiliato e poi glorificato, e tutte le figure del Cristo: Abele, Mosè, Giuseppe sono la prova che il disegno di Dio comprendeva una morte. Dio non vuole la morte, non vuole il tradimento, ma prende il mondo come è. E poiché il cuore dell’uomo è cattivo, Dio ha deciso di trionfare del male assumendolo e trasformandolo con la forza dell’amore. Per questo Gesù ha potuto dire a san Pietro: “Tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini”.
Anche a noi può succedere di partire da una luce che viene da Dio e di arrivare alla fine a prospettive umane. Abbiamo riconosciuto nella Scrittura una rivelazione divina, o abbiamo sentito nella preghiera una ispirazione di Dio: è una cosa molto bella. Ma poi, credendo di esservi fedeli, vi aggiungiamo dei ragionamenti umani, che alla fine snaturano l’ispirazione. Gli autori spirituali, sant’Ignazio in particolare, insegnano che anche nel caso di ispirazioni molto soprannaturali bisogna distinguere bene ciò che viene immediatamente da Dio e ciò che la nostra psicologia, il nostro ragionamento vi aggiungono. E necessario rimanere molto docili a Dio e far attenzione a non aggiungere cose umane alle sue ispirazioni. Mi viene in mente un esempio chiaro ed evidente. Penso a una giovane donna sposata che desidera allontanarsi dal marito, per il quale non sente più amore, e andarsene con un altro uomo. Ha chiesto consiglio a un prete, che le ha detto: “Dio è amore”. E lei ha concluso che doveva seguire l’amore. Non è certamente guidata in questo dalla volontà di Dio, perché, se avesse approfondito queste parole della Scrittura, avrebbe capito che l’amore di Dio è fedele e che, attraverso tutte le difficoltà, bisogna rimanere fedeli al primo dono. Ma, accecata dal sentimento, ha ragionato sulla parola di Dio con la sua psicologia umana e vi ha trovato una giustificazione per quanto desiderava fare.
In molte occasioni purtroppo ragioniamo con la nostra psicologia, con le nostre pulsioni umane e troviamo un mucchio di giustificazioni a quelle che sono soltanto le nostre naturali inclinazioni. Possiamo essere rigidi, e convincerci di pretendere soltanto quello che Dio vuole; possiamo, al contrario, lasciar correre tutto e ci convinciamo di imitare la grande misericordia di Dio. Dobbiamo essere sempre molto attenti, docili allo Spirito del Signore, per fare in ogni momento quanto è conveniente secondo la sua volontà, senza farci illusioni su noi stessi.
Antifona d’ingresso Sii per me una roccia di rifugio, un luogo fortificato che mi salva. Tu sei mia rupe e mia fortezza: guidami per amore del tuo nome. (Cf. Sal 30,3-4) |
Colletta O Dio, che hai promesso di abitare in coloro che ti amano con cuore retto e sincero, donaci la grazia di diventare tua degna dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. |
Gen 9,1-13
Pongo il mio arco sulle nubi, perché sia il segno dell’alleanza tra me e la terra.
Dal libro della Gènesi
Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. Il timore e il terrore di voi sia in tutti gli animali della terra e in tutti gli uccelli del cielo. Quanto striscia sul suolo e tutti i pesci del mare sono dati in vostro potere. Ogni essere che striscia e ha vita vi servirà di cibo: vi do tutto questo, come già le verdi erbe. Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè con il suo sangue. Del sangue vostro, ossia della vostra vita, io domanderò conto; ne domanderò conto a ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell’uomo all’uomo, a ognuno di suo fratello. Parola di Dio |
Il Signore dal cielo ha guardato la terra.
Le genti temeranno il nome del Signore Questo si scriva per la generazione futura I figli dei tuoi servi avranno una dimora, |
Canto al Vangelo (Gv 6,63) Alleluia, alleluia. Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna. Alleluia. |
Vangelo |
Mc 8,27-33
Tu sei il Cristo… Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti». Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Illuminato dallo Spirito Santo, Pietro riconosce in Gesù il Messia promesso e atteso. Docili allo stesso Spirito, ci rivolgiamo al Padre, dicendo: Ascoltaci, o Signore.Perché la croce di Cristo sia per tutti i popoli segno vittorioso posto da Dio per la salvezza del mondo. Preghiamo: Perché la Chiesa sia riconosciuta come l’arca santa dove tutti vengono accolti da Dio in un patto di eterna alleanza. Preghiamo: Perché la comunità cristiana allarghi le braccia alla sofferenza e all’emarginazione stampate nel volto dei poveri, che più visibilmente assomigliano al Cristo rifiutato dagli uomini. Preghiamo: Perché le coppie cristiane siano generose verso la vita, accogliendo con gioia l’invito del Creatore ad essere fecondi e moltiplicarsi. Preghiamo: Perché il Cristo morto e risorto di questa eucaristia ci liberi dalla tentazione della facile richiesta di miracoli, e ci aiuti a vivere con fede la difficoltà di ogni giorno. Preghiamo: Per la Chiesa oppressa e perseguitata. Per chi vive nel proprio corpo la passione del Signore. O Dio, che hai inviato nel mondo il tuo Figlio che si è reso solidale con noi in tutto, fuorché nel peccato, rendici vicini e solidali gli uni verso gli altri, per giungere insieme alla beata risurrezione. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Questa offerta, o Signore, ci purifichi e ci rinnovi, e ottenga a chi è fedele alla tua volontà la ricompensa eterna. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona alla comunione Mangiarono fino a saziarsi e il Signore appagò il loro desiderio. La loro brama non andò delusa. (Cf. Sal 77,29-30)Oppure: Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16) |
Preghiera dopo la comunione O Signore, che ci hai fatto gustare il pane del cielo, fa’ che desideriamo sempre questo cibo che dona la vera vita. Per Cristo nostro Signore. |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 16 Febbraio 2023
Beato GIUSEPPE ALLAMANO Sacerdote, Fondatore
Castelnuovo Don Bosco, Asti, 21 gennaio 1851 – Torino, 16 febbraio 1926
Ebbe san Giovanni Bosco come insegnante e san Giuseppe Cafasso per zio. Ordinato prete a Torino a 22 anni – era nato nel 1851 a Castelnuovo d’Asti – Giuseppe Allamano fu rettore del santuario più caro ai torinesi, la Consolata. Volle fondare un istituto dedicato all’annuncio «ad gentes». Nacquero così nel 1901 i Missionari della Consolata e nel 1909 le suore. Prima prova: il Kenya. Denunciò a Pio X l’insensibilità di fedeli e pastori sulla missione e chiese l’istituzione di u…
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San TETRADIO DI BOURGES Vescovo
V-VI sec.
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Santa GIULIANA DI NICOMEDIA Vergine e martire
Nicomedia, 285 circa – 305
Nacque intorno al 285 a Nicomedia, oggi Izmit, in Turchia. Nella sua famiglia d’origine era l’unica cristiana. Suo padre in particolare era un seguace zelante delle divinità pagane. All’età di nove anni, sarebbe stata promessa in sposa al prefetto della città, un pagano di nome Eleusio. Secondo gli accordi raggiunti dalle due famiglie, le nozze si sarebbero celebrate quando Giuliana avesse compiuto 18 anni. Ma quel giorno la giovane disse che avrebbe accettato solo se Eleusio si fosse fatto bat…
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