+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 16,13-19
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.
Riflessione
• Il vangelo di oggi ci presenta tre punti: l’opinione della gente nei riguardi di Gesù (Mt 16,13-14), l’opinione di Pietro riguardo a Gesù (Mt 16,15-16) e la risposta di Gesù a Pietro (Mt 16,17-19).
• Matteo 16,13-14: L’opinione della gente rispetto a Gesù. Gesù chiede l’opinione della gente nei riguardi della sua persona. Le risposte sono diverse: Giovanni Battista, Elia, Geremia, alcuni profeti. Anche oggi, è grande la varietà di opinioni della gente nei riguardi di Gesù.
• Matteo 16,15-16: L’opinione di Pietro nei riguardi di Gesù.Subito, chiede l’opinione dei discepoli. Pietro diventa il portavoce e dice: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivo!” La risposta non è nuova. Prima, i discepoli avevano già detto la stessa cosa (Mt 14,33). Nel Vangelo di Giovanni, la stessa professione di fede è fatta da Marta (Gv 11,27). Significa che in Gesù si realizzano le profezie dell’AT.
• Matteo 16,17-19: La risposta di Gesù a Pietro. Le risposte vengono da varie parti:
– Beato te, Simone. Gesù proclama Pietro “Felice!”, perché ricevette una rivelazione del Padre. Anche qui la risposta di Gesù non è nuova. Anteriormente, aveva lodato il Padre per aver rivelato il Figlio ai piccoli e non ai sapienti (Mt 11,25-27) ed aveva fatto la stessa proclamazione di felicità ai discepoli perché stavano vedendo ed udendo cose che prima nessuno sapeva (Mt 13,16).
– Pietro è pietra. Pietro deve essere pietra, cioè, deve essere fondamento stabile per la Chiesa in modo che questa possa resistere contro le porte dell’inferno. Con queste parole di Gesù, Matteo spinge le comunità perseguitate della Siria e della Palestina. Anche se deboli e perseguitate, le comunità hanno una base stabile, garantita dalla parola di Gesù. La pietra come base della fede evoca la parola di Dio al popolo in esilio: “Ascoltatemi voi che siete in cerca di giustizia, voi che cercate il Signore; guardate alla roccia da cui siete stati tagliati, alla cava da cui siete stati estratti. Guardate ad Abramo vostro padre, a Sara che vi ha partorito; poiché io chiamai lui solo, lo benedissi e lo moltiplicai.” (Is 51,1-2). Indica un nuovo inizio.
– Pietro, pietra. Gesù dà un nome a Simone e lo chiama pietra (Pietro). Pietro e pietra in due modi: è pietra-fondamento (Mt 16,18) ed é pietra di inciampo (Mt 16,23). Nella nostra Chiesa cattolica insistiamo molto in Pietro-pietra-fondamento e dimentichiamo il Pietro-pietra di inciampo. Da una parte, Pietro era debole nella fede, dubbiosa, cerca di deviare Gesù, ebbe paura nell’orto, si addormentò e fuggì, non capiva ciò che Gesù diceva. Dall’altro canto, era come i piccoli che Gesù proclamò felici. Essendo uno dei dodici, diventa il loro portavoce. Più tardi, dopo la morte e risurrezione di Gesù, la sua figura crebbe e diventò un simbolo della Comunità. Pietro è fermo nella fede non per merito proprio, ma perché Gesù prega per lui, affinché non venga meno la sua fede (Lc 22,31-34)
– Chiesa, Assemblea. La parola Chiesa, in greco eklésia, appare 105 volte nel NT, quasi esclusivamente negli Atti degli Apostoli e nelle Lettere. Nei vangeli appare tre volte, solo in Matteo. La parola significa letteralmente “convocata” o “scelta”. Indica la gente che si riunisce convocata dalla Parola di Dio e cerca di vivere il messaggio del Regno che Gesù porta. La Chiesa o la comunità non è il Regno, bensì uno strumento e una rappresentazione del Regno. Il Regno è maggiore. Nella Chiesa, nella comunità, deve apparire agli occhi di tutti ciò che succede quando un gruppo umano lascia regnare Dio e lascia che si impossessi della propria vita.
– Le chiavi del Regno. Pietro riceve le chiavi del Regno. Questo stesso potere di unire e di sciogliere è dato anche alle comunità (Mt 18,18) ed agli altri discepoli (Gv 20,23). Uno dei punti in cui il vangelo di Matteo insiste maggiormente è la riconciliazione e il perdono. E’ uno dei compiti più importanti dei coordinatori delle comunità. Imitando Pietro, devono unire e sciogliere, cioè, fare in modo che ci sia riconciliazione, accettazione reciproca, costruzione della fraternità.
Per un confronto personale
• Quali sono le opinioni che ci sono nella nostra comunità su Gesù? Queste differenze nel modo di vivere e di esprimere la fede arricchiscono la comunità o ne rendono difficile il cammino e la comunione? Perché?
• Chi è Gesù per me? Chi sono io per Gesù?
CATTEDRA DI SAN PIETRO APOSTOLO
Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Bianco
La liturgia di oggi è illuminata dal pensiero della paternità di Dio. Gesù stesso afferma che Pietro ha parlato per ispirazione del Padre, riconoscendo in lui il Messia, il Figlio di Dio: “Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli”. È dal Padre che viene ogni cosa buona, e in particolare è dal Padre che viene la vita soprannaturale, il cui inizio e fondamento è la fede in Gesù.
E anche Gesù è docile al Padre. Non sceglie di sua iniziativa il primo fra gli Apostoli, ma aspetta che il Padre manifesti la sua scelta e soltanto dopo, quando il riconoscimento di Pietro indica la scelta del Padre, dice a Simone, a Pietro: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. C’è dunque un riconoscimento reciproco, basato sull’iniziativa del Padre. Simone riconosce in Gesù il Figlio di Dio, Gesù riconosce in Simone la pietra fondamentale della sua Chiesa.
Anche nella sua bellissima lettera Pietro rivela la sua docilità all’ispirazione del Padre e la sua riconoscenza verso di lui.
Nei primissimi versetti parla della prescienza del Padre: tutto si compie per iniziativa di Dio, che sceglie i suoi eletti “mediante la santificazione dello Spirito per obbedire a Gesù Cristo”.
E subito dopo erompe in una acclamazione: “Sia benedetto Dio e Padre”, per i benefici che già ci ha elargito e per quelli che ci ha preparati: “Sia benedetto Dio e Padre del Signore Gesù Cristo: nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati”. Dio si è di nuovo
manifestato Padre per noi; già ci aveva dato la vita, ora ci ha nuovamente generati, “mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti”. Il Padre si è di nuovo rivelato tale donandoci una vita al di là della morte, una vita, dunque, eterna.
Questa generosità che il Padre ci ha dimostrato nel passato è evidentemente promessa di una altrettanto grande generosità per il futuro. Infatti Pietro continua: “Ci ha rigenerati per una speranza viva”. Già possediamo la vita eterna, ma in germe, un germe colmo di speranza, teso verso il perfetto compimento. Pietro non ha parole abbastanza belle per descrivere quello che Dio ci darà: “Una eredità che non si corrompe, non si macchia, non marcisce, conservata nei cieli…”.
È una prospettiva estremamente positiva. Pietro vede la grande bontà di Dio nel passato, vede la grande bontà di Dio per il futuro.
E fra questi due spazi immensi di gioia c’è un piccolo momento di prova: “Perciò siete ricolmi di gioia anche se ora dovete essere per un po’ di tempo afflitti da varie prove”.
Realmente tutte le difficoltà, le contrarietà, le tribolazioni della vita, che spesso occupano tutto il nostro orizzonte soffocandoci, Pietro le vede come qualcosa quasi trascurabile, un breve momento di afflizione fra due manifestazioni indescrivibili della bontà e generosità divine.
E anche queste prove sono lette in maniera molto positiva: sono necessarie per purificare la nostra fede, come l’oro si purifica nel fuoco.
E’ molto consolante per noi questa visione della vita cristiana, la vita che noi viviamo giorno per giorno e che san Pietro ci presenta con tanto entusiasmo.
Chiediamo a lui che ci aiuti ad essere docili al Padre e pieni di fiducia nel suo amore.
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Prima lettura | |||
1Pt 5,1-4 Compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero. |
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Salmo responsoriale | |||
Sal 22 | |||
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Mt 16,13-19 Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli. |
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IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 22 Febbraio 2018
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CATTEDRA DI SAN PIETRO APOSTOLO – Festa
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Nata a Laviano (Perugia) nel 1247, diciottenne va a convivere con un giovane nobile di Montepulciano, che non la sposa neppure quando nasce un figlio, e che muore assassinato nove anni dopo. (La tradizione racconta di un cagnolino che la guida a ritrovarlo cadavere, in un bosco). Allontanata dai parenti dell’uomo e dalla propria famiglia trova accoglienza a …
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