+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 17,1-6
Se sette volte ritornerà a te dicendo: Sono pentito, tu gli perdonerai.
• Il vangelo di oggi riporta tre parole diverse di Gesù: una su come evitare di scandalizzare i piccoli, l’altra sull’importanza del perdono ed una terza sulla fede in Dio che dobbiamo avere.
• Luca 17,1-2: Prima parola: evitare lo scandalo. “Gesù disse ai suoi discepoli: “È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli”. Lo scandalo è ciò che fa inciampare e cadere la persona. A livello di fede significa ciò che allontana la persona dal buon cammino. Scandalizzare i piccoli, essere per loro motivo di allontanarli da Dio e far loro perdere la fede in Lui. Chi fa questo riceve la seguente sentenza: “Una pietra da mulino al collo e gettato nel più profondo del mare!” Perché tanta severità? Perché Gesù si identifica con i piccoli, i poveri. (Mt 25,40.45). Sono i suoi preferiti, i primi destinatari della Buona Novella (cf. Lc 4,18). Chi tocca loro, tocca Gesù! Lungo i secoli, molte volte, noi cristiani per il nostro modo di vivere la fede siamo stati il motivo per cui i piccoli si sono allontanati dalla Chiesa e sono andati verso altre religioni. Non sono riusciti più a credere, come diceva l’apostolo nella lettera ai romani, citando il profeta Isaia: “Infatti, il come di Dio è bestemmiato per causa vostra tra i pagani.” (Rom 2,24; Is 52,5; Ez 36,22). Fino a dove abbiamo colpa? Meritiamo anche noi la macina di mulino al collo?
• Luca 17,3-4: Seconda parola: Perdonare il fratello. “Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli. E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai”. Sette volte al giorno! Non è poco! Gesù chiede molto! Nel vangelo di Matteo, lui dice che dobbiamo perdonare settanta volte sette! (Mt 18,22). Il perdono e la riconciliazione sono uno dei temi su cui Gesù insiste maggiormente. La grazia di poter perdonare le persone e riconciliarle tra loro e con Dio fu concessa a Pietro (Mt 16,19), agli apostoli (Gv 20,23) ed alla comunità (Mt 18,18). La parabola sulla necessità di perdonare il prossimo non lascia dubbi: se non perdoniamo i fratelli, non possiamo ricevere il perdono di Dio (Mt 18,22-35; 6,12.15; Mc 11,26). E non c’è proporzione tra il perdono che riceviamo da Dio e il perdono che dobbiamo offrire al prossimo. Il perdono con cui Dio ci perdona gratuitamente è come dieci mila talenti paragonati a cento denari (Mt 18,23-35). Dieci mila talenti sono 174 tonnellate d’oro; cento denari non superano 30 grammi d’oro.
• Luca 17,5-6: Terza parola: Aumenta in noi la fede. “Gli apostoli dissero al Signore: “Aumenta la nostra fede!”. Il Signore rispose: “Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe”. In questo contesto di Luca, la domanda degli apostoli appare come motivata dall’ordine di Gesù di perdonare fino a settanta volte sette, in un giorno, il fratello o la sorella che pecca contro di noi. Non è facile perdonare. Solo con molta fede in Dio è possibile giungere al punto di avere un amore così grande che ci renda capaci di perdonare fino a settanta volte sette, in una giornata, il fratello che pecca contro di noi. Umanamente parlando, agli occhi del mondo, perdonare così è una pazzia e scandalo, ma per noi questo atteggiamento è espressione della saggezza divina che di perdona infinitamente di più. Paolo diceva: “Annunciamo Cristo crocifisso, scandalo per i giudei e follia per i pagani (1Cor 1,23) .
Per un confronto personale
• Nella vita, qualche volta, sono stato motivo di scandalo per il mio prossimo? O qualche volta, gli altri sono stati per me motivo di scandalo?
• Sono capace di perdonare sette volte al giorno mio fratello o mia sorella che mi offende sette volte al giorno?
Lunedì della XXXII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Oggi il Vangelo ci presenta Gesù nello stesso tempo molto severo e molto indulgente. “Guai a coloro per cui avvengono gli scandali! È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare”; ma: “Se un tuo fratello pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai”.
Nella vita siamo sempre nella condizione di assumere atteggiamenti contrastanti ed è la sapienza che ci fa compiere il giusto discernimento. Altrimenti l’attitudine che ci è naturale è esattamente il contrario di quelle che il Vangelo ci propone. Naturalmente siamo indulgenti per noi stessi, e anche quando provochiamo scandalo non lo vediamo neppure, ci rassicuriamo dicendo che non c e assolutamente motivo di scandalizzarsi. Abbiamo tante buone ragioni per fare quello che vogliamo, che lo scandalo ci sembra una cosa irrilevante. Ma diventiamo severissimi quando si tratta del nostro interesse, della nostra dignità. Se qualcuno pecca contro di noi, diventa una cosa dell’altro mondo: non possiamo perdonare, non possiamo dimenticare. Veramente i contrasti che sono in noi sono rovesciati rispetto a quelli giusti, e siamo indulgenti per ciò che il Signore giudica con severità, mentre siamo severi per le cose che egli guarda con indulgenza.
Dobbiamo chiedere con grande perseveranza il dono di saper giudicare le cose con il suo metro, perché questa è l’unica strada buona. Dobbiamo continuamente, correggere il nostro modo di giudicare: questo è fondamentale, perché se sono sbagliati i nostri giudizi continueremo a sbagliare anche le nostre azioni. Se invece cerchiamo di avere il giudizio del Signore, potremo anche sbagliare, ma ce ne accorgeremo subito e a poco a poco ci correggeremo, con il suo aiuto.
Nel Libro della Sapienza è detto: “La sapienza è uno spirito amico degli uomini” (1,6). E molto bello: questo spinto guida con soavità e forza e insegna la via per giungere a Dio e per trovare i giusti rapporti con gli altri.
“La sapienza è uno spirito amico degli uomini”. Ne facciamo l’esperienza quando riflettiamo davanti al Signore: se ci mettiamo alla scuola della sapienza essa ci ispira cose buone, che magari all’inizio ci sconcertano, ma di cui intuiamo che sono per il nostro vero bene.
Chiediamo dunque al Signore questa sapienza divina, che metta nella nostra vita la luce retta della sua parola al posto delle ingannevoli luci delle nostre inclinazioni naturali.
Antifona d’ingresso La mia preghiera giunga fino a te; tendi, o Signore, l’orecchio alla mia preghiera. (Sal 88,3) |
Colletta Dio grande e misericordioso, allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, perché, nella serenità del corpo e dello spirito, possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Sap 1,1-7
La sapienza è uno spirito che ama l’uomo. Lo spirito del Signore riempie la terra.
Dal libro della Sapienza
Amate la giustizia, voi giudici della terra, Parola di Dio |
Guidami, Signore, per una via di eternità.
Signore, tu mi scruti e mi conosci, La mia parola non è ancora sulla lingua Dove andare lontano dal tuo spirito? Se prendo le ali dell’aurora |
Canto al Vangelo (Fil 2,15) Alleluia, alleluia. Risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita. Alleluia. |
Vangelo |
Lc 17,1-6
Se sette volte ritornerà a te dicendo: Sono pentito, tu gli perdonerai.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli In cammino verso la patria celeste, come Israele siamo soggetti a mille tentazioni. Da Dio imploriamo il soccorso per non stancarci lungo la strada. Diciamo insieme: Signore, aumenta la fede del tuo popolo.Quando nel mondo si dubita di te, del tuo amore e della tua provvidenza. Preghiamo: Quando ci pare che non rispondi più e non ti preoccupi di noi. Preghiamo: Quando il male sembra premiato, il cattivo arricchito, l’ingiusto fortunato. Preghiamo: Quando i tuoi sacerdoti non danno buon esempio, i vescovi non entusiasmano, i battezzati non sostengono. Preghiamo: Quando la società degli uomini non riesce a perdonare, dimenticare e capire. Preghiamo: Quando incontriamo persone deluse e sconfitte, incomprese e tradite. Preghiamo: Quando siamo stanchi di preghiera, vuoti di speranza, incapaci di carità. Preghiamo: Quando i cristiani si adagiano nella mentalità corrente, si appesantiscono di tiepidezze e reagiscono come pagani. Preghiamo: Dio dei nostri padri, anche nel deserto hai saputo dare acqua e manna al tuo popolo in marcia verso la terra promessa. La fragilità della nostra condizione umana invoca ancora l’abbondanza delle tue attenzioni. Seguici, Padre, con l’amore di cui in eterno ricolmi Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore. Amen. |
Preghiera sulle offerte Volgi il tuo sguardo, o Padre, alle offerte della tua Chiesa, e fa’ che partecipiamo con fede alla passione gloriosa del tuo Figlio, che ora celebriamo nel mistero. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona di comunione Il Signore è mio pastore, non manco di nulla; in pascoli di erbe fresche mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. (Sal 23,1-2)Oppure: I discepoli riconobbero Gesù, il Signore, nello spezzare il pane. (Lc 24,35) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 13 Novembre 2017
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Sant’ OMOBONO DI CREMONA Laico
Cremona, prima metà secolo XII – 13 novembre 1197
Oltre a essere patrono di Cremona, Omobono Tucenghi è protettore di mercanti, lavoratori tessili e sarti. Egli stesso, infatti, fu commerciante di stoffe stimatissimo in città. Era abile negli affari e ricco. Oltretutto viveva solo con la moglie, senza figli. Ma il denaro – nella sua concezione della ricchezza, vista non fine a se stessa – era …
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Sant’ EULOGIO DI IVREA Vescovo
V secolo
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San FLORIDO (FIORENZO) DI CITTà DI CASTELLO E AMANZIO Vescovo
Città di Castello, 520 – Pieve de’ Saddi, 13 novembre 599
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