+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 14,21-26
Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome vi insegnerà ogni cosa.
Riflessione
• Come dicevamo prima, il capitolo 14 del Vangelo di Giovanni è un bell’esempio di come si faceva la catechesi nelle comunità dell’Asia Minore alla fine del primo secolo. Mediante le domande dei discepoli e le risposte di Gesù, i cristiani formavano la loro coscienza e trovavano un orientamento per i loro problemi. In questo capitolo 14, abbiamo la domanda di Tommaso e la risposta di Gesù (Gv 14,5-7), la domanda di Filippo e la risposta di Gesù (Gv 14,8-21), e la domanda di Giuda e la risposta di Gesù (Gv 14,22-26). L’ultima frase della risposta di Gesù a Filippo (Gv 14,21) forma il primo versetto del vangelo di oggi.
• Giovanni 14,21: Io lo amerò e mi manifesterò a lui. Questo versetto presenta il riassunto della risposta di Gesù a Filippo. Filippo aveva detto: “Mostraci il Padre e questo ci basta!” (Gv 14,8). Mosè aveva chiesto a Dio: “Mostrami la tua gloria!” (Es 33,18). Dio rispose: “Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo” (Es 33,20). Il Padre non può essere mostrato. Dio abita una luce inaccessibile (1Tim 6,16). “Nessuno mai ha visto Dio” (1Gv 4,12). Ma la presenza del Padre può essere sperimentata mediante l’esperienza dell’amore. Dice la prima lettera di San Giovanni: “Chi non ama non conosce Dio, perché Dio è amore”. Gesù dice a Filippo: “Chi osserva i miei comandamenti, costui mi ama. E chi mi ama sarà amato dal Padre mio. Io anche lo amerò e mi manifesterò a lui”. Osservando il comandamento di Gesù, che è il comandamento dell’amore al prossimo (Gv 15,17), la persona mostra il suo amore per Gesù. E chi ama Gesù, sarà amato dal Padre e può avere la certezza che il Padre si manifesterà a lui. Nella risposta a Giuda, Gesù dirà come avviene questa manifestazione del Padre nella nostra vita.
• Giovanni 14,22: La domanda di Giuda, domanda di tutti. La domanda di Giuda: “Come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?” Questa domanda di Giuda rispecchia un problema che è reale fino ad oggi. A volte sorge in noi cristiani l’idea di essere meglio degli altri e di essere amati da Dio più degli altri. Attribuiamo a Dio distinzioni tra la gente?
• Giovanni 14,23-24: Risposta di Gesù. La risposta di Gesù è semplice e profonda. Ripete ciò che ha appena detto a Filippo. Il problema non è se noi cristiani siamo amati da Dio più degli altri, o che gli altri sono disprezzati da Dio. Questo non è il criterio per la preferenza del Padre. Il criterio della preferenza del Padre è sempre lo stesso: l’amore. “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole”. Indipendentemente dal fatto che la persona sia o no cristiana, il Padre si manifesta a tutti coloro che osservano il comandamento di Gesù che è l’amore per il prossimo (Gv 15,17). In cosa consiste la manifestazione del Padre? La risposta a questa domanda è stampata nel cuore dell’umanità, nell’esperienza umana universale. Osserva la vita delle persone che praticano l’amore e fanno della loro vita un dono agli altri. Esamina la loro esperienza. Indipendentemente dalla religione, dalla classe, dalla razza o dal colore, la pratica dell’amore ci dà una pace profonda ed una grande gioia che riescono a vivere insieme al dolore ed alla sofferenza. Questa esperienza è il riflesso della manifestazione del Padre nella vita delle persone. E’ la realizzazione della promessa: Io ed il Padre mio vivremo in lui e prenderemo dimora in lui.
• Giovanni 14,25-26: La promessa dello Spirito Santo. Gesù termina la sua risposta a Giuda dicendo: Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. Gesù comunica tutto ciò che ha udito dal Padre (Gv 15,15). Le sue parole sono fonte di vita e devono essere meditate, approfondite ed attualizzate costantemente alla luce della realtà sempre nuova che ci avvolge. Per questa meditazione costante delle sue parole, Gesù ci promette l’aiuto dello Spirito Santo: “Il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto.
Per un confronto personale
• Gesù disse: Noi verremo a lui e prederemo dimora presso di lui. Come sperimento questa promessa?
• Abbiamo la promessa del dono dello Spirito per aiutarci a capire la parola di Gesù. Invoco la luce dello Spirito quando mi appresto a leggere e a meditare la Scrittura?
Lunedì della V settimana di Pasqua
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco
Giacobbe amava Rachele e, per fare di lei la sua sposa, fu disposto a servire il suocero Labano per sette anni, che “gli sembrarono pochi giorni tanto era il suo amore per lei” (Gen 29,20). Ingannato da Labano, fu disposto a servire per altri sette anni. La carità “tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta” (1Cor 13,7). La profonda convinzione e la perseveranza sono i segni del vero amore.
Nel Vangelo di oggi, nostro Signore ripete questo concetto almeno tre volte: se uno lo ama, osserverà la sua parola, le sue parole e i suoi comandamenti. Osservare i suoi comandamenti (riassunti in quello dell’amore), osservare le sue parole (cioè il suo insegnamento trasmesso dalla Chiesa), è possibile solo se osserviamo la sua parola, in particolare quando la Parola del Padre si è impossessata dei nostri cuori (sant’Agostino).
È l’opera dello Spirito Santo, l’amore fra il Padre e il Figlio, che è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dei sacramenti. Come la missione del Figlio ha avuto per effetto di condurci presso il Padre, così la missione dello Spirito Santo ha per effetto di condurci al Figlio (san Tommaso d’Aquino). È proprio lo Spirito Santo che ci rende capaci di affrontare ogni cosa per Cristo. Vieni, Spirito Santo!
Antifona d’ingresso
È risorto il buon Pastore,
che ha dato la vita per le sue pecorelle,
e per il suo gregge
è andato incontro alla morte. Alleluia.
Colletta
O Padre, che unisci in un solo volere
le menti dei fedeli,
concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi
e desiderare ciò che prometti,
perché fra le vicende del mondo
là siano fissi i nostri cuori
dove è la vera gioia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
>
Prima lettura
At 14,5-18
Vi annunciamo che dovete convertirvi da queste vanità al Dio vivente.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, a Icònio ci fu un tentativo dei pagani e dei Giudei con i loro capi di aggredire e lapidare Paolo e Bàrnaba; essi lo vennero a sapere e fuggirono nelle città della Licaònia, Listra e Derbe, e nei dintorni, e là andavano evangelizzando.
C’era a Listra un uomo paralizzato alle gambe, storpio sin dalla nascita, che non aveva mai camminato. Egli ascoltava Paolo mentre parlava e questi, fissandolo con lo sguardo e vedendo che aveva fede di essere salvato, disse a gran voce: «Àlzati, ritto in piedi!». Egli balzò in piedi e si mise a camminare. La gente allora, al vedere ciò che Paolo aveva fatto, si mise a gridare, dicendo, in dialetto licaònio: «Gli dèi sono scesi tra noi in figura umana!». E chiamavano Bàrnaba «Zeus» e Paolo «Hermes», perché era lui a parlare.
Intanto il sacerdote di Zeus, il cui tempio era all’ingresso della città, recando alle porte tori e corone, voleva offrire un sacrificio insieme alla folla. Sentendo ciò, gli apostoli Bàrnaba e Paolo si strapparono le vesti e si precipitarono tra la folla, gridando: «Uomini, perché fate questo? Anche noi siamo esseri umani, mortali come voi, e vi annunciamo che dovete convertirvi da queste vanità al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano. Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che tutte le genti seguissero la loro strada; ma non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge per stagioni ricche di frutti e dandovi cibo in abbondanza per la letizia dei vostri cuori». E così dicendo, riuscirono a fatica a far desistere la folla dall’offrire loro un sacrificio.
Non a noi, Signore, non a noi,
ma al tuo nome da’ gloria,
per il tuo amore, per la tua fedeltà.
Perché le genti dovrebbero dire:
«Dov’è il loro Dio?».
Il nostro Dio è nei cieli:
tutto ciò che vuole, egli lo compie.
I loro idoli sono argento e oro,
opera delle mani dell’uomo.
Siate benedetti dal Signore,
che ha fatto cielo e terra.
I cieli sono i cieli del Signore,
ma la terra l’ha data ai figli dell’uomo.
Canto al Vangelo (Gv 14,26)
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa,
dice il Signore,
e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto.
Alleluia.
>
Vangelo
Gv 14,21-26
Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome vi insegnerà ogni cosa.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
L’azione attualizzante dello Spirito Santo, che insegna e ricorda ai credenti le parole di Gesù, ispira anche la nostra preghiera comune: Perciò diciamo:
Donaci il tuo Spirito, Signore.- Per i cristiani, perchè apprezzino il valore del silenzio e dell’interiorità e si scoprano abitazione viva di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Preghiamo.
– Per tutti coloro che annunciano il vangelo nel mondo secolarizzato di oggi, perchè sull’esempio di Paolo sappiano conciliare la fedeltà al messaggio con l’adattamento culturale alle persone e ai luoghi. Preghiamo.
– Per tutti gli scienziati e ricercatori, perchè scoprano, attraverso il progresso scientifico, l’azione sovrana del Creatore. Preghiamo.
– Per i giovani delle nostre comunità e per i loro educatori, perchè sappiano rifiutare gli idoli morti del successo, del piacere e del danaro. Preghiamo.
– Per noi credenti in Cristo, perchè siamo aperti alla sua manifestazione nella nostra vita attraverso l’azione permanente dello Spirito. Preghiamo.
– Per gli insegnanti. Preghiamo.
– Per i teologi che studiano la Parola di Dio. Preghiamo.
O Padre, che ci hai amati fino a darci il tuo Figlio e a mandarci il tuo Spirito, perchè insieme con te stabiliscano la loro dimora in coloro che ti amano rendici osservanti della Parola di Cristo, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, l’offerta del nostro sacrificio,
perché, rinnovati nello spirito,
possiamo rispondere sempre meglio
all’opera della tua redenzione.
Per Cristo nostro Signore.Oppure:
Accogli, Signore, i nostri doni
e fa’ che, uniti a Cristo Gesù,
mediatore della nuova alleanza,
sperimentiamo nel sacramento l’opera della redenzione.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO PASQUALE V
Cristo sacerdote e vittimaÈ veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
Offrendo il suo corpo sulla croce,
diede compimento ai sacrifici antichi,
e donandosi per la nostra redenzione
divenne altare, vittima e sacerdote.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta l’inno della tua gloria: Santo…
Antifona di comunione
“Vi lascio la pace, vi dò la mia pace,
non come la dà il mondo, io la dò a voi”,
dice il Signore. Alleluia. (Gv 14,27)Oppure:
“Se uno mi ama, osserverà la mia parola,
e il Padre mio lo amerà, e noi verremo a lui
e prenderemo dimora presso di lui”. Alleluia. (Gv 14,23)
Preghiera dopo la comunione
O Dio grande e misericordioso,
che nel Signore risorto
riporti l’umanità alla speranza eterna,
accresci in noi l’efficacia del mistero pasquale,
con la forza di questo sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.Oppure:
La comunione ai santi misteri, Signore,
sia fonte di perfetta libertà per il tuo popolo,
perché, fedele alla tua parola,
cammini nella via della giustizia e della pace.
Per Cristo nostro Signore.
Sant’ ISIDORO L’AGRICOLTORE Laico Madrid (Spagna), ca. 1080 – 15 maggio 1130
Nacque a Madrid intorno al 1070 e lasciò giovanissimo la casa paterna per essere impiegato come contadino. Grazie al suo impegno i campi, che fino allora rendevano poco, die… www.santiebeati.it/dettaglio/53300
Santi 50 MARTIRI MERCEDARI DI MALEVILLE † Maleville, Francia, 1563
Nel convento mercedario di Maleville presso Rodez in Francia, tutti nello stesso giorno, 50 Santi padri furono martirizzati dagli Ugonotti. Trucidati barbaramente per la difesa del… www.santiebeati.it/dettaglio/93711
NOME: Parrocchia San Francesco D’Assisi IBAN: IT73B0832739030000000008237
“SAN FRANCESCO ONLUS” 5×1.000
♥♥♥ Puoi donare senza pagare ♥♥♥
♥♥♥♥Aiutaci a sostenere le attività del nostro Oratorio♥♥♥♥♥♥ Codice Fiscale: 91068040582 IBAN: IT 37 A 03069 09606 100000079215
INTESA SANPAOLO – Presidente Onlus Giorgio Michetti