+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 10,11-18
Il buon pastore dà la vita per le pecore.
Riflessione
• Il vangelo di oggi presenta la parabola del Buon Pastore ed è la continuazione del vangelo di ieri (domenica). E’ difficile capire l’uno senza l’altro. Per questo preferiamo commentare brevemente i due testi (Gv 10,1-18). Il discorso sul Buon Pastore presenta tre paragoni connessi tra di loro:
1ª paragone: Gesù parla del pastore e dei briganti (Gv 10,1-5)
2ª paragone: Gesù è la porta delle pecore (Gv 10,6-10)
3ª paragone: Gesù è il Buon Pastore (Gv 10,11-18)
• Giovanni 10,1-5: 1° paragone: entrare dalla porta e non da un altro posto. Gesù inizia il discorso con il paragone della porta: “Chi non entra nell’ovile delle pecore per la porta è un ladro e un brigante! Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore!” In quel tempo, i pastori si occupavano del gregge tutto il giorno. Quando giungeva la notte, conducevano le pecore ad un gran recinto comunitario, ben protetto contro ladroni e lupi. Tutti i pastori di una stessa regione portavano lì il loro gregge. Un vigilante se ne occupava tutta la notte. Il giorno dopo, al mattino presto, il pastore giungeva, batteva le mani sulla porta ed il ‘portiere’ apriva. Il pastore entrava e chiamava le pecore per nome. Le pecore riconoscevano la voce del loro pastore, si alzavano e uscivano dietro di lui per andare al pascolo. Le pecore degli altri pastori udivano la voce, ma non si muovevano, perché era per loro una voce sconosciuta. Ogni tanto spuntava il pericolo dell’assalto. I ladroni entravano da un sentiero o gettavano a terra il recinto del gregge, fatto di pietre una sull’altra, per rubare le pecore. Loro non entravano dalla porta, perché lì c’era il vigilante.
• Giovanni 10,6-10: 2° paragone: Gesù è la porta. Gli uditori, i farisei (Gv 9,40-41), non capivano ciò che significava “entrare dalla porta”. Gesù allora spiegò: “Io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me sono ladri e briganti”. Di chi sta parlando Gesù in questa frase così dura? Probabilmente, si riferiva ai capi religiosi che trascinavano il popolo dietro di loro, ma non rispondevano alle sue aspettative. Non erano interessati al bene della gente, ma solamente alla loro borsa ed ai propri interessi. Ingannavano la gente e l’abbandonavano al peggio. Entrare dalla porta è agire come agiva Gesù. Il criterio fondamentale per discernere chi è pastore e chi ladro, è la difesa della vita delle pecore. Gesù chiede alla gente di non seguire le persone che si presentano come pastori, ma a cui non interessa la vita della gente. “Sono venuto affinché abbiano vita e vita in abbondanza!” Questo è il criterio!
• Giovanni 10,11-15: 3° paragone: Gesù è il buon pastore. Gesù cambia il paragone. Prima, lui era la porta delle pecore. Ora è il pastore delle pecore. Tutti sapevano ciò che era un pastore e come viveva e lavorava. Ma Gesù non è un pastore qualsiasi, bensì il buon pastore! L’immagine del buon pastore viene dall’AT. Dicendo che è il Buon Pastore, Gesù si presenta come colui che viene a compiere le promesse dei profeti e le aspettative della gente. Per esempio la bellissima profezia di Ezechiele (Ez 34,11-16). Ci sono due punti su cui insiste Gesù: (a) Nella difesa della vita delle pecore: il buon pastore dà la sua vita per le pecore. (b) Nella mutua conoscenza tra il pastore e le pecore: il pastore conosce le sue pecore e le pecore conoscono il pastore. Gesù dice che la gente ha una percezione particolare e sa chi è il buon pastore. Era questo che i farisei non accettavano. Loro disprezzavano le pecore e le chiamavano gente maledetta e ignorante (Gv 7,49; 9,34). Pensavano di avere lo sguardo adatto a discernere le cose di Dio. In realtà erano ciechi. Il discorso sul Buon Pastore insegna due regole per curare questo tipo abbastanza frequente di cecità: (i) Prestare molta attenzione alla reazione delle pecore, poiché loro riconoscono la voce del pastore. (ii) Prestare molta attenzione all’atteggiamento di colui che si dice pastore per vedere se il suo interesse è la vita delle pecore, sì o no, e se è capace di dare la vita per le pecore.
• Giovanni 10,16-18: La meta che Gesù vuole raggiungere: un solo gregge ed un solo pastore. Gesù apre l’orizzonte e dice che possiede altre pecore che non sono di questo gregge. Loro non hanno ancora udito la voce di Gesù, ma quando la udiranno, si renderanno conto che lui è il pastore e lo seguiranno. E’ la dimensione ecumenica universale.
Per un confronto personale
• Pastore-Pastorale. La pastorale nella mia parrocchia imita la missione di Gesù-Pastore? E nella mia azione pastorale, che atteggiamento ho? Sono pastore come Gesù?
• Hai fatto l’esperienza di essere stato/a ingannato/a da un falso pastore? Come sei riuscito/a a superarlo?
Lunedì della IV settimana di Pasqua
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco
“Le pecore affamate alzano la testa e non vengono nutrite”. Questa è la critica di Milton ai pastori del suo tempo.
Uno dei salmi più belli, scritto con estrema raffinatezza formale, è quello che enumera le virtù del Buon Pastore. È una poesia “universale”, che parla a tutti: consola gli afflitti nella loro disperazione, e incoraggia le persone sole nel loro isolamento.
Il Vangelo suggerisce che il Buon Pastore è raro. La sua vocazione è pericolosa. La sicurezza delle pecore è la sua sola preoccupazione ed egli darà la vita per salvarle. Ciò ridefinisce il ruolo di ogni guida: a questa prova molti risultano incapaci.
Il nostro secolo è il secolo del “cattivo pastore”: conserviamo ancora le pietre carbonizzate dei campi in cui milioni di uomini furono asfissiati.
Cristo parla sempre del suo ruolo di pastore: non è venuto per essere servito, non è venuto per trattare le persone con arroganza; è venuto per salvare le sue pecorelle e, se è necessario, per morire per loro.
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Prima lettura | ||||
At 11,1-18 Dio ha concesso anche ai pagani che si convertano perché abbiano la vita. |
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Salmo responsoriale | ||||
Sal 41 e 42 | ||||
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Gv 10,11-18 Il buon pastore dà la vita per le pecore. |
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IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 08 Maggio 2017
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BEATA VERGINE DEL SANTO ROSARIO DI POMPEI
La devozione alla Vergine del Rosario nella cittadina di Pompei risale all’arrivo, come amministratore dei beni della contessa Marianna Farnararo vedova De Fusco, dell’…
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BEATA VERGINE MARIA MADRE DELLA DIVINA PROVVIDENZA Venerata a Cussanio (CN)
Apparizione dell’8 maggio 1521
Il Santuario di Cussanio dedicato a Maria Madre della Divina Provvidenza, eretto a memoria delle apparizioni del 1521: e la Vergine ache ppare a Bartolomeo Coppa e gli dona tre mir…
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Sant’ IDA (ITA) Monaca a Nivelles
m. Nivelles (Francia), 8 maggio 652
Sposa di Pipino di Landen, madre di Gertrude di Nivelles e di Begge, costruí nel 640 il monastero di Nivelles, per consiglio di s. Amando. ponendovi la propria figlia Gertru…
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