Notice: Il metodo del costruttore richiamato per WP_Widget in wordTube_Widget è deprecato dalla versione 4.3.0! Utilizzare invece
__construct()
. in /web/htdocs/www.parrocchiamarinadicerveteri.it/home/content/wp-includes/functions.php on line 3959
Il Vangelo di martedì 10 maggio 2016, riflessione e liturgia – Parrocchia San Francesco d'Assisi

Il Vangelo di martedì 10 maggio 2016, riflessione e liturgia

Vangelo. + Dal Vangelo secondo Giovanni – Gv 17,1-11
Padre, glorifica il Figlio tuo.

lectio-new-smallRIFLESSIONE

• Nei vangeli di oggi, di domani e di dopo domani, mediteremo le parole che Gesù rivolse al Padre nel momento del congedo. Giovanni conserva queste parole e le pone in bocca a Gesù durante il suo ultimo incontro con i discepoli. E’ il Testamento di Gesù in forma di preghiera, chiamata anche Preghiera Sacerdotale (Gv 17,1-26).

• Il capitolo 17 del vangelo di Giovanni è il finale di una lunga riflessione di Gesù, iniziata nel capitolo 15, sulla sua missione nel mondo. Le comunità conservarono queste riflessioni per poter capire meglio il momento difficile che loro stavano attraversando: tribolazione, abbandono, dubbi, persecuzione. La lunga riflessione termina con la preghiera di Gesù per le comunità. In essa spuntano i sentimenti e le preoccupazioni che, secondo l’evangelista, abitavano Gesù in quel momento in cui stava uscendo da questo mondo e andando verso il Padre. Con questi sentimenti e con questa preoccupazione Gesù ora si trova davanti a suo Padre, intercedendo per noi. Per questo, la Preghiera Sacerdotale è anche il Testamento di Gesù. Molte persone, nel momento di andarsene per sempre, lasciano qualche messaggio. Tutti conservano parole importanti del padre e della madre, soprattutto quando sono gli ultimi momenti della vita. Conservare queste parole è come conservare le persone. E’ una forma di rispetto ed affetto.

• Il capitolo 17 è un testo diverso. Più di amicizia che di ragionamento. Per coglierne bene tutto il senso, non basta riflettere con la testa, con la ragione. Questo testo deve essere meditato ed accolto anche nel cuore. E’ un testo non tanto da discutere, quanto da meditare e riflettere. Per questo, non ti preoccupare se non capisci tutto immediatamente. Il testo esige tutta una vita per meditarlo ed approfondirlo. Un testo così, deve essere letto, meditato, pensato, letto di nuovo, ripetuto, assaporato come si fa con una buona caramella in bocca. La si gira e rigira in bocca fino a terminarla. Per questo, chiudi gli occhi, fai silenzio dentro di te ed ascolta Gesù che ti parla, trasmettendo nel Testamento la sua maggiore preoccupazione, la sua ultima volontà. Cerca di scoprire qual è il punto su cui Gesù insiste di più e che considera il più importante.

• Giovanni 17,1-3: “Padre, è giunta l’ora!” E’ l’ora lungamente attesa (Gv 2,4; 7,30; 8,20; 12,23.27; 13,1; 16,32). E’ il momento della glorificazione che si farà mediante la passione, morte e risurrezione. Nel giungere al termine della sua missione, Gesù guarda indietro e procede ad una revisione. In questa preghiera, lui esprime il sentimento più intimo del suo cuore e la scoperta profonda della sua anima: la presenza del Padre nella sua vita.

• Giovanni 17,4-8: Padre, riconosceranno che vengo da Te! Nel rivedere la propria vita, Gesù vede se stesso come una manifestazione del Padre per gli amici che il Padre gli ha dato. Gesù non vive per se stesso. Vive affinché tutti possano avere un lampo di bontà e di amore che sono racchiusi nel Nome di Dio che è Abba, Padre.

• Giovanni 17,9-11a: Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie! Nel momento di lasciare il mondo, Gesù espone al Padre la sua preoccupazione e prega per gli amici che lui si lascia dietro. E che continuano nel mondo, ma non sono del mondo. Sono di Gesù, sono di Dio, sono segni di Dio e di Gesù in questo mondo. Gesù si preoccupa delle persone che restano, e prega per loro.

 

 

 

 

simbolo_2015

liturgia

Martedì della VII settimana di Pasqua
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco

La “preghiera sacerdotale” di Gesù è il testamento di perenne attualità, per i compiti che egli affida alla sua Chiesa pari ai doni che egli invoca dal Padre per essa quale sacramento di salvezza.
Sono i doni della “vita eterna” ossia della conoscenza dell’unico vero Dio e di colui che egli ha mandato, Gesù Cristo.
È questo il fine dell’evangelizzazione alla quale la Chiesa non potrà mai rinunciare contro ogni tentazione di disimpegno missionario, suggerito da insostenibili irenismi e da ingiustificabili sincretismi religiosi.
“Il potere” dato a Gesù dal Padre sopra ogni essere umano, infatti, è donare “la vita eterna” a tutti gli uomini. Ed egli lo ha trasmesso per sempre alla sua Chiesa.
Questa è anche “l’opera” che il Padre gli ha “dato da fare”. E anche essa egli ha affidato alla sua Chiesa. Per cui, come il Figlio ha “glorificato” il Padre sopra la terra compiendo “l’opera” ossia la missione salvifica, cos la Chiesa glorifica il Padre prolungando la stessa missione nel tempo: donando cioè a tutti “le parole” e “le cose” che il Figlio ha ricevuto dal Padre, i doni della salvezza, parola, sacramenti, carità.
È qui la sua singolare grandezza: il suo servizio insostituibile per la vita del mondo.

Antifona d’ingresso
“Io sono il primo e l’ultimo, il vivente;
ero morto, ma ora sono vivo
per tutti i secoli”. Alleluia. (Ap 1,17-18)
Colletta
Padre onnipotente e misericordioso,
fa’ che lo Spirito Santo
venga ad abitare in noi
e ci trasformi in tempio della sua gloria.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
>
Prima lettura
At 20,17-27
Conduco a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù.
Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, da Milèto Paolo mandò a chiamare a Èfeso gli anziani della Chiesa.
Quando essi giunsero presso di lui, disse loro: «Voi sapete come mi sono comportato con voi per tutto questo tempo, fin dal primo giorno in cui arrivai in Asia: ho servito il Signore con tutta umiltà, tra le lacrime e le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei; non mi sono mai tirato indietro da ciò che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi, in pubblico e nelle case, testimoniando a Giudei e Greci la conversione a Dio e la fede nel Signore nostro Gesù.
Ed ecco, dunque, costretto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme, senza sapere ciò che là mi accadrà. So soltanto che lo Spirito Santo, di città in città, mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni. Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianza al vangelo della grazia di Dio.
E ora, ecco, io so che non vedrete più il mio volto, voi tutti tra i quali sono passato annunciando il Regno. Per questo attesto solennemente oggi, davanti a voi, che io sono innocente del sangue di tutti, perché non mi sono sottratto al dovere di annunciarvi tutta la volontà di Dio».

Parola di Dio

>
Salmo responsoriale
Sal 67
Regni della terra, cantate a Dio.

Oppure:
Benedetto il Signore, Dio della salvezza.

Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà,
hai reso sicura per il povero, o Dio.

Di giorno in giorno benedetto il Signore:
a noi Dio porta la salvezza.
Il nostro Dio è un Dio che salva;
al Signore Dio appartengono le porte della morte.

Canto al Vangelo (Gv 14,16)
Alleluia, alleluia.
Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito
perché rimanga con voi per sempre.
Alleluia.
>
Vangelo
Gv 17,1-11
Padre, glorifica il Figlio tuo.
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:
«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Gesù ha pregato per coloro che credono in lui, e non per il mondo che lo ha rifiutato con ostinazione. Noi preghiamo con lui Dio, nostro Padre, dicendo:
Ascoltaci, o Signore.- Per tutti i ministri della Chiesa impegnati nell’apostolato, perchè come Paolo servano il Signore con fedeltà anche nelle prove e nelle tentazioni del mondo. Preghiamo.
– Per coloro che guidano le comunità religiose e i gruppi ecclesiali, perchè non si sottraggono al compito di annunziare ai loro fratelli tutta la volontà di Dio. Preghiamo.
– Per coloro che rifiutano il messaggio della grazia di Dio, perchè si convertano e non si espongano al rischio della perdizione. Preghiamo.
– Per tutti i credenti che accolgono Gesù come l’inviato del Padre, perchè siano vincitori delle tentazioni di incredulità suscitate dal mondo ostile. Preghiamo.
– Per ciascuno di noi, perchè nell’ora della nostra morte possiamo invocare la gloria che Dio ci ha promesso in Cristo, fin dall’eternità. Preghiamo.
– Per i seminaristi. Preghiamo.
– Per quanti oggi apriranno i loro occhi alla gloria eterna di Dio. Preghiamo.

O Dio nostro Padre, che hai voluto comunicare al Cristo, nel momento della sua offerta sacrificale, la stessa gloria che egli aveva come Figlio prima che il mondo fosse, rendici degni di glorificarti in vita e in morte nel nome di Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore,
le nostre offerte e preghiere,
e fa’ che questo santo sacrificio,
espressione perfetta della nostra fede,
ci apra il passaggio alla gloria del cielo.
Per Cristo nostro Signore.Oppure:
Guarda, o Padre,
il volto del Cristo tuo Figlio,
che ha dato se stesso per salvare l’umanità,
e fa’ che dall’Oriente all’Occidente
si offra a te l’unico perfetto sacrificio.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO DOPO L’ASCENSIONE
Nell’attesa della venuta dello Spirito.È veramente cosa buona e giusta,
che tutte le creature in cielo e sulla terra
si uniscano nella tua lode,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo tuo Figlio
Signore dell’universo.
Entrato una volta per sempre
nel santuario dei cieli,
egli intercede per noi,
mediatore e garante
della perenne effusione dello Spirito.
Pastore e vescovo delle nostre anime,
ci chiama alla preghiera unanime,
sull’esempio di Maria e degli Apostoli,
nell’attesa di una rinnovata Pentecoste.
Per questo mistero di santificazione e d’amore,
uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo senza fine
l’inno della tua gloria: Santo…
Antifona di comunione
“Lo Spirito Santo,
che il Padre manderà in mio nome,
v’insegnerà ogni cosa
e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto”. Alleluia. (Gv 14,26)Oppure:
“Questa è la vita eterna:
conoscere te, unico vero Dio,
e colui che hai mandato Gesù Cristo”.
Alleluia. (Gv 17,3)
Preghiera dopo la comunione
O Dio, che ci hai nutriti con questo sacramento,
ascolta la nostra umile preghiera:
il memoriale della Pasqua,
che Cristo tuo Figlio ci ha comandato di celebrare,
ci edifichi sempre nel vincolo della tua carità.
Per Cristo nostro Signore.Oppure:
Padre santo,
che ci hai nutriti di Cristo pane vivo,
fa’ che il tuo Spirito, operante in questi misteri pasquali,
ci guidi alla verità tutta intera,
perché con la parola e con le opere
edifichiamo la tua Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.

 

 

 

IL SANTO DEL GIORNO
www.santiebeati.it

I santi del 10 Maggio 2016
————————————————–

San CATALDO DI RACHAU   Vescovo
sec. VII
Nato in Irlanda all’inizio del secolo VII, dopo essere stato monaco e poi abate del monastero di Lismore, fondato dal vescovo Cartagine, Cataldo divenne vescovo di Rachau. Durante …
www.santiebeati.it/dettaglio/52700

San GIOBBE
«Visse nel paese di Hus» (Giobbe 1,1), che molti autori identificano con la regione posta tra l’Idumea e l’Arabia settentrionale. Tutto fa credere che non fosse ebreo, …
www.santiebeati.it/dettaglio/52650

Sant’ ALFIO   Martire
www.santiebeati.it/dettaglio/90308

 

 

 

 

 

.