+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 5,1-16
All’istante quell’uomo guarì.
• Giovanni 5,1-2: Gesù va a Gerusalemme. In occasione di una festa dei giudei, Gesù va a Gerusalemme. Lì c’era, vicino al Tempio, una piscina con cinque portici o corridoi. In quel tempo, il culto nel Tempio esigeva molta acqua a causa dei numerosi animali che erano sacrificati, soprattutto nelle grandi feste. Per questo, vicino al tempio c’erano diverse cisterne, raccoglievano l’acqua della pioggia. Alcune di loro avevano la capacità di oltre mille litri d’acqua. Lì vicino, a causa dell’abbondanza dell’acqua, c’erano terme pubbliche, dove si agglomeravano i malati in attesa di aiuto o di guarigione. L’archeologia informa che nello stesso recinto del Tempio, c’era un luogo dove gli scribi insegnavano la legge agli studenti. Da un lato, l’insegnamento della Legge di Dio. Dall’altro, l’abbandono dei poveri. L’acqua purificava il Tempio, ma non purificava la gente.
• Giovanni 5,3-4: La situazione dei malati. Questi malati erano attratti dalle acque delle terme. Dicevano che un angelo agitava le acque e il primo che ad entrarvi dopo l’agitazione dell’angelo guariva. Detto con altre parole, i malati erano attratti da false speranze. La guarigione era solo per un’unica persona. Come le lotterie di oggi. Solo una persona vince un premio! La maggioranza paga solo e non vince nulla. Proprio in questa situazione di abbandono totale, lì nelle terme popolari, Gesù incontrerà i malati.
• Giovanni 5,5-9: Gesù guarisce un infermo di sabato. Molto vicino al luogo, dove si insegnava l’osservanza della Legge di Dio, un paralitico da 38 anni era in attesa di qualcuno che lo aiutasse a scendere nell’acqua per ottenere la guarigione. Questo fatto rivela la mancanza assoluta di solidarietà e di accoglienza agli esclusi! Il numero 38 indicava la durata di una generazione (Dt 2,14). E’ tutta una generazione che non giunse a sperimentare la solidarietà, né la misericordia. La religione dell’epoca non era capace di rivelare il volto accogliente e misericordioso di Dio. Davanti a questa situazione drammatica, Gesù trasgredisce la legge del sabato e si occupa del paralitico dicendo: “Prendi il tuo lettuccio e cammina!” L’uomo prese il suo lettuccio e cominciò a camminare in mezzo alla moltitudine.
• Giovanni 5,10-13: Discussione dell’uomo curato con i giudei. Subito dopo, alcuni giudei arrivano e criticano l’uomo che si è caricato sulle spalle il lettuccio in un giorno di sabato. L’uomo non seppe rispondere chi era la persona che lo aveva curato. Non conosceva Gesù. Questo significa che Gesù, passando per quel luogo dove c’erano poveri e malati, vide quella persona, ne percepì la situazione drammatica in cui si trovava e la guarisce. Non lo guarisce per far convertire l’uomo, né affinché credesse in Dio. Lo guarisce, perché vuole aiutarlo. Voleva che lui potesse sperimentare un po’ di amore e di solidarietà attraverso il suo aiuto ed il suo volergli bene.
• Giovanni 5,14-16: Il rincontro con Gesù. Andando al Tempio, in mezzo alla moltitudine, Gesù incontra la stessa persona e le dice: “Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio”. In quel tempo, la gente diceva: “La malattia è castigo di Dio! Se tu sei paralitico, vuol dire che Dio non sta dalla tua parte!” Gesù non era d’accordo con questo modo di pensare. Curando l’uomo, stava dicendo il contrario: “La tua malattia non è un castigo di Dio. Dio sta con te!” Una volta curato, l’uomo deve continuare a non peccare più, in modo che non gli succeda qualcosa di peggio! Ma nella sua ingenuità, l’uomo andò a dire ai giudei che era stato Gesù a curarlo. I giudei cominciarono a perseguitare Gesù perché faceva cose nella giornata del sabato. Nel vangelo di domani viene il seguito.
• Cosa insegna oggi questo a noi?
Martedì della IV settimana di Quaresima
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola
Nella visione di Ezechiele, l’acqua che dà la salute e la vita simboleggia la grazia che Dio dispensa in abbondanza nel tempo messianico. Questo tempo è giunto con la venuta di Gesù Cristo. È il motivo per cui Gesù non conduce il malato alla piscina di Siloe, la sorgente della grazia dell’Antico Testamento, ma lo guarisce per mezzo della propria potenza.
Egli lo fa di sabato, ed ordina al miracolato di portare il suo giaciglio nel giorno di sabato, poiché è giunto il tempo in cui è arrivata una grazia più grande della legge, e Gesù è il padrone del sabato. Nel sacramento del battesimo, tutti siamo stati integrati nel tempo messianico e, guariti dalla paralisi, abbiamo ricevuto l’ordine di partire e di portare i frutti della vita nello Spirito. Oggi Gesù ci dà un monito come ha fatto con il paralitico: dobbiamo avere paura di ricadere ancora nella schiavitù del peccato, affinché la nostra paralisi spirituale di cristiani non sia più grave della paralisi del paganesimo di cui Cristo ci ha liberati. Il tempo di Quaresima è il tempo dell’esame di coscienza. I nostri paesi, il mondo cristiano e post-cristiano non sono forse caduti di nuovo nel paganesimo, nell’idolatria del denaro, del successo e del potere? Non siamo forse di nuovo paralizzati tanto da non saper più vincere il male sociale, politico, familiare e personale? Le strutture del male sociale non costituiscono forse il letto della nostra malattia? O lo costituiscono le opinioni e i costumi del nostro ambiente? Gesù chiama ognuno di noi a convertirsi. Ci offre la riconciliazione con il Padre e la guarigione. Ci dice oggi: alzati, porta con te il tuo giaciglio di malato, va’, vivi e fa’ il bene. Ognuno di noi, all’ascolto del Vangelo di oggi, deve trovare il suo compito nell’ordine di Gesù: “Alzati, cammina e non peccare più”.
Antifona d’ingresso “Voi che avete sete, venite alle acque”, dice il Signore; “anche voi, che non avete denaro, venite, e dissetatevi con gioia”. (cf. Is 55,1) |
Colletta Dio fedele e misericordioso, in questo tempo di penitenza e di preghiera disponi i tuoi figli a vivere degnamente il mistero pasquale e a recare ai fratelli il lieto annunzio della tua salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Ez 47,1-9.12
Vidi l’acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungerà quest’acqua porterà salvezza.
Dal libro del profeta Ezechièle
In quei giorni [l’angelo] mi condusse all’ingresso del tempio [del Signore] e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell’altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all’esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l’acqua scaturiva dal lato destro. Parola di Dio |
Dio è per noi rifugio e fortezza.
Dio è per noi rifugio e fortezza, Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio, Il Signore degli eserciti è con noi, |
Canto al Vangelo (Sal 50,12.14) Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio! Crea in me, o Dio un cuore puro; rendimi la gioia della tua salvezza. Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio! |
Vangelo |
Gv 5,1-16
All’istante quell’uomo guarì.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Gesù Cristo è la nostra speranza. Egli risana le nostre ferite e, nella sua compassione, esprime il tenero amore del Padre. Ripetiamo con fiducia: Ascoltaci, o Signore.Perchè la Chiesa, sacramento di salvezza, rinnovi con la grazia del Signore la vita degli uomini, e ogni giorno celebri la memoria dei grandi benefici della redenzione. Preghiamo: Perchè il ricordo dell’acqua del battesimo che ci ha rigenerati, ci apra al Cristo salvatore che perdona i peccati e viene incontro al nostro desiderio di vita nuova. Preghiamo: Perchè accanto ad ogni uomo che soffre, si trovi sempre una persona disponibile all’aiuto gratuito per amore del Cristo. Preghiamo: Perchè i cristiani, con coraggio e umiltà, professino in ogni luogo la fede nel Signore morto e risorto. Preghiamo: Perchè le leggi e le tradizioni umane non si oppongano ai disegni di Dio che superano spesso le nostre visuali e i nostri programmi. Preghiamo: Per i lungodegenti nelle loro case e negli ospedali. Perchè le nostre chiese siano tenute con decoro e proprietà. O Dio, che anche oggi ripeti per noi la Parola salutare e perfetta e ci nutri alla mensa della vita, fa’ che veniamo trasfigurati nell’anima e nel corpo dal contatto vivo col nostro Salvatore, il Signore Gesù, che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen. |
Preghiera sulle offerte Accetta, Signore, i doni che ci hai dato a sostegno della nostra vita mortale e trasformali per noi in sorgente di immortalità. Per Cristo nostro Signore. |
PREFAZIO DI QUARESIMA IV I frutti del digiunoÈ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Con il digiuno quaresimale tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito, infondi la forza e doni il premio, per Cristo nostro Signore. Per questo mistero si allietano gli angeli e per l’eternità adorano la gloria del tuo volto. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell’inno di lode: Santo… |
Antifona di comunione Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla; in pascoli di erbe fresche mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. (Sal 23,1-2) |
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 13 Marzo 2018
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San LEANDRO DI SIVIGLIA Vescovo
Cartagena (Spagna), ca. 545 – Siviglia, ca. 600
Di antica famiglia romana, Leandro nasce a Cartagena verso il 540. Il padre Saveriano muore ancora giovane e tocca a lui prendersi cura dei fratelli Florentina, Fulgenzio e Isidoro, che sceglieranno tutti lo stato religioso e diverranno santi. Isidoro, in particolare, con le sue ‘Etimologie’ diverrà uno degli scrittori più famosi del Medioevo. …
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Sant’ ANSOVINO DI CAMERINO Vescovo
Sant’Ansovino fu vescovo di Camerino, di cui è patrono, alla metà del IX secolo, precisamente dall’850 all’868, presumibile data della sua morte. Di origini probabilmente longobarde, fu educato presso la scuola della cattedrale di Pavia. Prima di essere scelto come vescovo della località marchigiana, fu consigliere dell’imperatore Ludovico II sempre a Pavia….
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San SABINO Martire in Egitto
m. Egitto, 287
San Sabino, martire in Egitto, che soffrì molti tormenti ed infine fu gettato in un fiume.
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