+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 14,27-31
Vi do la mia pace.
• Giovanni 14,27: Il dono della Pace. Gesù comunica la sua pace ai discepoli. La stessa pace sarà data dopo la risurrezione (Gv 20,19). Questa pace è un’espressione della manifestazione del Padre, come aveva detto Gesù prima (Gv 14,21). La pace di Gesù è la fonte di gioia che lui ci comunica (Gv 15,11; 16,20.22.24; 17,13). E’ una pace diversa dalla pace che il mondo ci dà, diversa dalla Pax Romana. Alla fine del primo secolo la Pax Romana era mantenuta con la forza e con la repressione violenta contro i movimenti ribelli. La Pax Romana garantiva la disuguaglianza istituzionalizzata tra cittadini romani e schiavi. Questa non è la pace del Regno di Dio. La Pace che Gesù comunica è ciò che nell’AT si chiama Shalom. E’ l’organizzazione completa di tutta la vita attorno ai valori della giustizia, della fraternità e dell’uguaglianza.
• Giovanni 14,28-29: Il motivo per cui Gesù ritorna al Padre. Gesù ritorna al Padre per poter ritornare subito. Dirà alla Maddalena: “Non mi trattenere perché non sono ancora salito al Padre “ (Gv 20,17). Salendo verso il Padre, lui tornerà mediante lo Spirito che ci manderà (cf Gv 20,22). Senza il ritorno verso il Padre non potrà stare con noi mediante lo Spirito.
• Giovanni 14,30-31a: Che il mondo sappia che io amo il Padre. Gesù aveva terminato l’ultima conversazione con i discepoli. Il principe di questo mondo vorrà imporsi sul destino di Gesù. Gesù morirà. In realtà, il Principe, il tentatore, il diavolo, non può nulla contro Gesù. Il mondo saprà che Gesù ama il Padre. Questa è la grande testimonianza di Gesù che può spingere il mondo a credere in lui. Nell’annuncio della Buona Novella non si tratta di divulgare una dottrina, né di imporre un diritto canonico, né di unire tutti in una organizzazione. Si tratta, anzi tutto, di vivere e di irradiare ciò che l’essere umano desidera e che ha di più profondo nel suo cuore: l’amore. Senza questo, la dottrina, il diritto, la celebrazione è solo una parrucca su una testa calva.
• Giovanni 14,31b: Alzatevi, andiamo via di qui. Sono le ultime parole di Gesù, espressione della sua decisione di essere obbediente al Padre e di rivelare il suo amore. In una delle preghiere eucaristiche, nell’ora della consacrazione si dice: “Alla vigilia della sua passione, volontariamente accettata”. In un altro luogo Gesù dice: “Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro liberamente, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio” (Gv 10,17-18).
• Guardando nello specchio dell’obbedienza di Gesù verso il Padre, in quale punto potrei migliorare la mia obbedienza al Padre?
Martedì della V settimana di Pasqua
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco
Ad Auschwitz, nel campo di concentramento, c’era un carcere: il famigerato Blocco II. Là, in una cella sotterranea san Massi-miliano Kolbe è morto d’inanizione dopo una lunga e penosa agonia, attorniato da ogni tortura e miseria umana. Fuori c’era il cortile in cui circa ventimila uomini furono assassinati; di fianco, l’“ospedale” in cui si praticava la vivisezione su esseri umani, mentre, in fondo alla strada, si trovava il forno crematorio. Eppure, nel cuore di padre Kolbe regnava quella pace che Cristo aveva promesso di dare ai discepoli che, seguendo il suo esempio, sarebbero morti per la vita di altri.
In circostanze simili, san Tommaso More pregava nella torre di Londra: “La perdita dei beni temporali, degli amici, della libertà, della vita e di tutto il resto non è nulla se si guadagna Cristo”.
Il potente di questo mondo regna per mezzo della paura e dell’intimidazione. Ma Cristo dice: “Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore”.
Ci dà in dono la pace, non la pace del mondo, cioè la pace della sazietà e della noia, la pace nata dal compromesso, la pace dei morti viventi, ma la pace dell’unione con Dio, nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Una tale pace, nata nel perdono dei peccati e nutrita dall’amore, l’amore di Dio per noi, aumenta in proporzione a ciò che soffriamo per Cristo.
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Prima lettura | |||
At 14,19-28 Riferirono alla Chiesa quello che Dio aveva fatto per mezzo loro. |
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Salmo responsoriale | |||
Sal 144 | |||
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Gv 14,27-31 Vi do la mia pace. |
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– Per tutti i pastori posti a capo delle Chiese e comunità locali, perchè siano fedeli al loro mandato di rinsaldare i cristiani nella fede. Preghiamo.
– Per i laici impegnati nell’azione sociale e politica della pace, perché si conformino sempre allo spirito cristiano della non violenza e del perdono. Preghiamo.
– Per le classi sociali e per le nazioni più in conflitto, perchè promuovano progetti di pacificazione fondati sulla giustizia. Preghiamo.
– Per la nostra comunità, perchè sia capace di gesti concreti di riconciliazione e di fraternità. Preghiamo.
– Per noi chiamati ad essere pacificatori, perchè non ci lasciamo turbare dalle paure della morte o dell’incertezza del futuro, ma confidiamo nella presenza del Cristo che ci ama. Preghiamo.
– Per i governanti delle nazioni. Preghiamo.
– Per gli organismi internazionali che promuovono la pace. Preghiamo.
O Signore Gesù, che ci hai lasciato in dono la tua pace per vincere ogni turbamento e paura, Fa’ che diffondiamo attorno a noi la gioia di chi sa che il potere del male non può prevalere su chi confida in te: tu che sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte Accogli, Signore, i doni della tua Chiesa in festa, e poiché le hai dato motivo di tanta gioia, donale anche il frutto di una perenne letizia. Per Cristo nostro Signore. |
Oppure:
Accogli, Signore, l’offerta che ti presentiamo
e riempi dei doni del tuo Spirito
coloro che hai chiamato a seguire il Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
PREFAZIO PASQUALE V Cristo sacerdote e vittima |
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
Offrendo il suo corpo sulla croce,
diede compimento ai sacrifici antichi,
e donandosi per la nostra redenzione
divenne altare, vittima e sacerdote.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta l’inno della tua gloria: Santo…
Antifona di comunione “Se siamo morti con Cristo, crediamo che con Cristo anche vivremo”. Alleluia. (Rm 6,8) |
Oppure:
“Bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre
e faccio quello che il Padre mi ha comandato”.
Alleluia. (Gv 14,31)
Preghiera dopo la comunione Guarda con bontà, o Signore, il tuo popolo, che hai rinnovato con i sacramenti pasquali e guidalo alla gloria incorruttibile della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. |
Oppure:
Si allieti il tuo popolo, Signore,
per la comunione al sacramento della vita
e, confortato dal tuo dono,
si dedichi a servizio della Chiesa e dei fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 16 Maggio 2017
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Sant’ UBALDO DI GUBBIO Vescovo
Gubbio, 1084/5 – Gubbio, 16 maggio 1160
Appartenente ad una nobile famiglia originaria della Germania. Rimasto ben presto orfano di entrambi genitori, Ubaldo fu allevato da un omonimo zio che curò la sua educazion…
www.santiebeati.it/dettaglio/32650
Sant’ ALIPIO
m. 430 circa
Insieme a s. Possidio è il maggiore rappresentante dell’eredità monastica di s. Agostino.Nacque a Tagaste (oggi Souk Ahras, Algeria). Con Agostino condivise gli…
www.santiebeati.it/dettaglio/90142
Sant’ ANDREA BOBOLA Martire
Sandomir (Polonia), 30 novembre 1591 – 16 maggio 1657
Figlio di nobili polacchi nato a Sandomir il 30 novembre 1591, a vent’anni entra fra i Gesuiti e diventa sacerdote nel 1622, con l’incarico della predicazione. Padre Andrea Bobola …
www.santiebeati.it/dettaglio/90413