+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 21,5-11
Non sarà lasciata pietra su pietra.
• Nel vangelo di oggi inizia il discorso di Gesù, chiamato Discorso Apocalittico. E’ un lungo discorso, che sarà il tema dei vangeli dei prossimi giorni fino alla fine dell’ultima settimana dell’anno ecclesiastico. Per noi del XXI Secolo, il linguaggio apocalittico è strano e confuso. Ma per la gente povera e perseguitata delle comunità cristiane di quel tempo era la parola che tutti capivano ed il cui scopo principale era animare la fede e la speranza dei poveri e degli oppressi. Il linguaggio apocalittico è frutto della testimonianza di fede di questi poveri che, malgrado le persecuzioni, continuavano a credere che Dio stesse con loro e che continuasse ad essere il Signore della storia.
• Luca 21,5-7: Introduzione al Discorso Apocalittico. Nei giorni precedenti il Discorso Apocalittico, Gesù aveva rotto con il tempio (Lc 19,45-48), con i sacerdoti e con gli anziani (Lc 20,1-26), con i sadduccei (Lc 20,27-40), con gli scribi che sfruttavano le vedove (Lc 20,41-47) ed alla fine, come abbiamo visto nel vangelo di ieri, termina elogiando la vedova che da in elemosina tutto ciò che possedeva (Lc 21,1-4). Ora, nel vangelo di oggi, ascoltando che “mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, Gesù disse: “Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta”. Nell’ascoltare questo commento di Gesù, i discepoli domandarono: “Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?” Loro chiedono più informazione. Il Discorso Apocalittico che segue è la risposta di Gesù a questa domanda dei discepoli sul quando e sul comeavviene la distruzione del Tempio. Il vangelo di Marco informa quanto segue sul contesto in cui Gesù pronuncia questo discorso. Dice che Gesù era uscito dalla città ed era seduto sul Monte degli Olivi (Mc 13,2-4). Lì, dallo alto del monte aveva una visione maestosa sul tempio. Marco informa inoltre che c’erano solo quattro discepoli ad ascoltare l’ultimo discorso. All’inizio della sua predicazione, tre anni prima, lì a Galilea, le moltitudini seguivano Gesù per ascoltare le sue parole. Ora, nell’ultimo discorso, ci sono appena quattro uditori: Pietro, Giacomo, Giovanni ed Andrea (Mc 13,3). Efficienza e buon risultato non sempre sono misurati dalla quantità!
• Luca 21,8: Obiettivo del discorso: “Guardate di non lasciarvi ingannare!” I discepoli avevano chiesto: “Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?”Gesù comincia la sua risposta con un’avvertenza: “Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: ‘‘Sono io’’ e: ‘‘Il tempo è prossimo’’; non seguiteli”. In epoca di mutamenti e di confusione compaiono sempre persone che vogliono trarre vantaggi dalla situazione ingannando gli altri. Ciò avviene oggi e successe anche negli anni 80, epoca in cui Luca scrive il suo vangelo. Dinanzi ai disastri ed alle guerre di quegli anni, dinanzi alla distruzione di Gerusalemme dell’anno 70 ed alla persecuzione dei cristiani da parte dell’impero romano, molti pensavano che la fine dei tempi stesse per avvenire. C’era gente che diceva: “Dio non controlla più i fatti! Siamo perduti!” Per questo, la preoccupazione principale dei discorsi apocalittici è sempre la stessa: aiutare le comunità a discernere meglio i segni dei tempi per non essere ingannati dalle conversazioni della gente sulla fine del mondo: “Guardate di non lasciarvi ingannare!”. Poi viene il discorso che offre segni per aiutarli a discernere e, così, aumenta in loro la speranza.
• Luca 21,9-11: Segni per aiutarli a leggere i fatti. Dopo questa breve introduzione, inizia il discorso propriamente detto: “Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine”. Poi disse loro: “Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo”. Per capire bene queste parole, bisogna ricordare quanto segue. Gesù vive e parla nell’anno 33. I lettori di Luca vivono e ascoltano nell’anno 85. Ora, nei cinquanta anni tra l’anno 33 e l’anno 85, la maggioranza delle cose menzionate da Gesù erano già avvenute e da tutti conosciute. Per esempio, in diverse parti del mondo c’erano guerre, spuntavano falsi profeti, c’erano malattie e pesti e, in Asia Minore, i terremoti erano frequenti. D’accordo con lo stile ben apocalittico, il discorso enumera tutti questi avvenimenti, uno dopo l’altro, quali segni o tappe del progetto di Dio nella storia del Popolo di Dio, dall’epoca di Gesù fino ai nostri tempi:
1º segnale: i falsi messia (Lc 21,8);
2º segnale: guerra e rivoluzioni (Lc 21,9);
3º segnale: nazioni che lottano contro altre nazioni, un regno contro un altro regno (Lc 21,10);
4º segnale: terremoti in diversi luoghi (Lc 21,11);
5º segnale: fame, peste e segni nel cielo (Lc 21,11);
Fin qui, il vangelo di oggi. Quello di domani ci presenta un altro segnale: la persecuzione delle comunità cristiane (Lc 21,12). Il vangelo di dopo domani due segnali: la distruzione di Gerusalemme e l’inizio della disintegrazione della creazione. Così, per mezzo di questi segnali del Discorso Apocalittico, le comunità degli anni ottanta, epoca in cui Luca scrive il suo vangelo, potevano calcolare a che altezza si trovava l’esecuzione del piano di Dio, e scoprire che la storia non era scappata dalla mano di Dio. Tutto avveniva secondo quanto previsto ed annunciato da Gesù nel Discorso Apocalittico.
Per un confronto personale
• Qual è il sentimento che hai provato durante la lettura del vangelo di oggi? Pace o timore?
• Pensi che la fine del mondo è vicina? Cosa rispondere a coloro che dicono che la fine del mondo è vicina? Cosa spinge oggi la gente a resistere ed avere speranza?
Martedì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Il Libro di Daniele fu composto sotto la dominazione di Antioco, quando il popolo era ridotto a nulla, oppresso, senza speranza. Gli Ebrei ferventi approfondirono la loro fede considerando la sorte dei popoli che li avevano dominati: Medi, Persiani, Greci, colossi di potenza, scomparsi uno dopo l’altro: anche Antioco avrebbe fatto la stessa fine; ci sarebbe stata una “pietra” che, staccatasi dal monte, avrebbe frantumato la statua.
In questa pietra che “si staccò dal monte ma non per mano d’uomo”, riconosciamo Cristo, nato dalla Vergine senza padre terreno, venuto a proclamare e a stabilire il suo regno con la vittoria sul male. il regno di Dio è molto diverso da quelli mortali, si presenta nell’umiltà, si stabilisce nei cuori e li trasforma senza clamore, con una potenza grandissima, ma segreta.
Ci succede spesso di desiderare un regno più visibile, ma è un sogno a cui dobbiamo rinunciare: importante è accogliere il regno in noi, nelle nostre famiglie, in ogni comunità di Chiesa. “Guardate di non lasciarvi ingannare” ci ammonisce Gesù da chi vi propone cose straordinarie e “non vi terrorizzate!”. Tutto ciò che avviene è umano, il regno è una realtà eterna.
Quando ci sentiamo opprimere da “imperi” vari, esterni o interni a noi, approfondiamo la fede nel re che non potrà mai venir meno, re fortissimo davanti al quale ogni potenza di male è ridotta a nulla.
Antifona d’ingresso Il Signore parla di pace al suo popolo, e ai suoi fedeli e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore. (Sal 85,9) |
Colletta Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli perché, collaborando con impegno alla tua opera di salvezza, ottengano in misura sempre più abbondante i doni della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
Dn 2,31-45
Dio farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto e annienterà tutti gli altri regni.
Dal libro del profeta Daniele
In quei giorni, Daniele disse a Nabucodònosor: Parola di Dio |
A lui la lode e la gloria nei secoli.
Benedite, opere tutte del Signore, il Signore. Benedite, cieli, il Signore. Benedite, potenze tutte del Signore, il Signore, |
Canto al Vangelo (Ap 2,10) Alleluia, alleluia. Sii fedele fino alla morte, dice il Signore, e ti darò la corona della vita. Alleluia. |
Vangelo |
Lc 21,5-11
Non sarà lasciata pietra su pietra.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli Viviamo nel tempo intermedio che prepara la definitiva venuta di Cristo. Preghiamo il Signore perché ci insegni a vivere nell’attesa. Diciamo insieme: Vieni, Signore Gesù! |
I regni di questo mondo si avvicendano e passano: solo il regno di Dio resta. Signore, fà che gli uomini cerchino prima di tutto il tuo regno e la sua giustizia e sappiano relativizzare le vicende di questo mondo. Preghiamo:
La Chiesa di Cristo è il segno posto da Dio come luce e orientamento per il cammino dei popoli. O Signore, aiutala ad adempiere sempre con fedeltà e coraggio la sua missione salvifica. Preghiamo:
Spesso vediamo il consumarsi del tempo con la tristezza di chi sente avvicinarsi la propria fine. Aiutaci, o Signore, a credere che al termine di questa nostra vita ci sei tu che attendi. Preghiamo:
Il nostro mondo è ricco di speranze e promesse per il futuro, ma anche carico di minacce mortali. Fà, o Signore, che portiamo a compimento tutto il bene presente nell’umanità e vinciamo il male con il bene. Preghiamo:
La parola di Dio ci mette in guardia dai falsi profeti. Sostieni, o Signore, la nostra comunità perché non si lasci fuorviare dall’autentico spirito evangelico. Preghiamo:
Perché il Signore ci liberi da ogni idolo.
Per i testimoni di Geova del nostro quartiere.
O Dio, che nella tua potenza hai creato ogni cosa e nella tua provvidenza la conduci a compimento, accogli la nostra preghiera e aiutaci a trovare nella tua volontà la nostra pace. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte Accogli, Signore, questi santi doni che ci hai comandato di offrire in tuo onore, perché, obbedienti alla tua parola, diventiamo anche noi un’offerta a te gradita. Per Cristo nostro Signore. |
Antifona di comunione Popoli tutti, lodate il Signore, perché grande è il suo amore per noi. (Sal 117,1.2) |
Oppure:
“Ecco, io sono con voi tutti i giorni
sino alla fine del mondo”, dice il Signore. (Mt 28,20)
IL SANTO DEL GIORNO
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I santi del 28 Novembre 2017
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San GIACOMO DELLA MARCA Religioso e sacerdote
Monteprandone, Ascoli Piceno, 1394 – Napoli, 28 novembre 1476
E’ nato a Monteprandone (Ascoli Piceno) nel 1394, fu discepolo di san Bernardino da Siena, dal quale ricevette a 22 anni il saio francescano. Come il maestro, anch’egli si diede alla predicazione, in Italia, Polonia, Boemia, Bosnia e in Ungheria dove si recò per ordine del Papa. Oratore ardente, si scagliò soprattutto contro i vizi dell’avarizi…
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NOSTRA SIGNORA DEL DOLORE DI KIBEHO (RWANDA)
Apparizioni: 1981 – 1989
Le apparizioni della Vergine a Kibeho (28 novembre 1981 – 28 novembre 1989) sono le prime che si verificano in terra d’Africa e su cui la Chiesa ha espresso il suo riconoscimento, giudicandole autentiche, al termine di una lunga inchiesta e di un rigoroso processo canonico….
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Santa FAUSTA ROMANA Vedova
Sec. I
Di lei c’è solo un accenno nell’agiografia cristiana. Lo si trova nella Passione di sant’Anastasia, dove si legge “Benché mio padre fosse un idolatra, mia madre Fausta è vissuta sempre fedele e casta. Essa mi ha fatto cristiana nella culla”….
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