+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 1,47-51
Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo.
Riflessione
• Il vangelo di oggi ci presenta il dialogo tra Gesù e Natanaele in cui appare questa frase: “In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’Uomo”. Questa frase aiuta a chiarire qualcosa riguardo agli arcangeli.
• Giovanni 1,47-49: La conversazione tra Gesù e Natanaele. Filippo portò Natanaele da Gesù (Gv 1,45-46). Natanaele aveva esclamato: “Da Nazaret può venire qualcosa di buono?” Natanaele era di Cana, che si trova vicino a Nazaret. Vedendo Natanaele, Gesù dice: “Ecco un israelita autentico, senza falsità!” Ed afferma che lo conosceva già quando era sotto il fico. Come mai Natanaele poteva essere un “israelita autentico” se non accettava Gesù messia? Natanaele “stava sotto il fico”. Il fico era il simbolo di Israele (cf. Mq 4,4; Zc 3,10; 1Rs 5,5). “Stare sotto il fico” era lo stesso che essere fedeli al progetto del Dio di Israele. Israelita autentico è colui che sa disfarsi delle sue proprie idee quando percepisce che queste sono in disaccordo con il progetto di Dio. L’israelita che non è disposto a conversare non è né autentico né onesto. Natanaele è autentico. Sperava il messia secondo l’insegnamento ufficiale dell’epoca, secondo cui il Messia veniva da Betlemme nella Giudea. Il Messia non poteva venire da Nazaret in Galilea (Gv 7,41-42.52). Per questo, Natanaele si resiste ad accettare Gesù messia. Ma l’incontro con Gesù lo aiuta a rendersi conto che il progetto di Dio non è sempre come la persona se lo immagina o desidera che sia. Natanaele riconosce il suo proprio inganno, cambia idea, accetta Gesù messia e confessa:”Maestro, tu sei il figlio di Dio, tu sei il re di Israele!”
• La diversità della chiamata. I vangeli di Marco, Matteo e Luca presentano la chiamata dei primi discepoli in modo assai conciso: Gesù cammina lungo la spiaggia, chiama Pietro ed Andrea. Poi chiama Giovanni e Giacomo (Mc 1,16-20). Il vangelo di Giovanni ha un altro modo di descrivere l’inizio della prima comunità che si formò attorno a Gesù. Giovanni lo fa narrando storie ben concrete. Colpisce la varietà delle chiamate e degli incontri delle persone tra di loro e con Gesù. Così, Giovanni insegna come bisogna fare per formare una comunità. E’ mediante i contatti e gli inviti personali, ed è così fino ad oggi! Gesù chiama alcuni direttamente (Gv 1,43). Altri indirettamente (Gv 1,41-42). Un giorno chiamò due discepoli di Giovanni Battista (Gv 1,39). Il giorno seguente chiamò Filippo che, a sua volta, chiamò Natanaele (Gv 1,45). Nessuna chiamata si ripete, perché ogni persona è diversa. La gente non dimentica mai le chiamate importanti che marcano la loro vita. Ne ricorda perfino la ora ed il giorno (Gv 1,39).
• Giovanni 1,50-51: Gli angeli di Dio che scendono e salgono sul Figlio dell’Uomo. La confessione di Natanaele è appena all’inizio. Chi è fedele, vedrà il cielo aperto e gli angeli che salgono e scendono sul Figlio dell’Uomo. Sperimenterà che Gesù è il nuovo legame tra Dio e noi, esseri umani. E’ la realizzazione del sogno di Giacobbe (Gen 28,10-22).
• Gli angeli che salgono e scendono la scala. I tre arcangeli: Gabriele, Raffaele e Michele. Gabriele spiegava al profeta Daniele il significato delle visioni (Dn 8,16; 9,21). Lo stesso angelo Gabriele portò il messaggio di Dio a Elisabetta (Lc 1,19) ed a Maria, la madre di Gesù (Lc 1,26). Il suo nome significa “Dio è forte”. Raffaele appare nel libro di Tobia. Accompagna Tobia, figlio di Tobit e di Anna, lungo il viaggio e lo protegge da tutti i pericoli. Aiuta Tobia a liberare Sara dallo spirito maligno ed a curare Tobit, il padre, dalla cecità. Il suo nome significa “Dio cura”. Michele aiutò il profeta Daniele nelle sue lotte e difficoltà (Dn 10,13.21; 12,1). La lettera di Giuda dice che Michele disputò con il diavolo il corpo di Mosè (Giuda 1,9). Fu Michele che vinse satana, facendolo cadere dal cielo e gettandolo nell’inferno (Ap 12,7). Il suo nome significa: “Chi è come Dio!” La parola angelo significa messaggero. Lui porta un messaggio di Dio. Nella Bibbia, la natura intera può essere messaggera di Dio, rivelando l’amore di Dio verso di noi (Sal 104,4). L’angelo può essere Dio stesso, quando rivolge il suo volto su di noi e ci rivela la sua presenza amorosa.
SANTI ARCANGELI MICHELE, GABRIELE E RAFFAELE
Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Bianco
Gli Angeli sono esseri misteriosi, e in forma misteriosa ne parla il profeta Daniele nella celebre profezia sul Figlio dell’uomo che la liturgia ci fa leggere oggi:
“Un fiume di fuoco scendeva dinanzi a lui; mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano”. Daniele non nomina gli Angeli: parla di fuoco, di migliaia, di miriadi di miriadi… Sono veramente esseri misteriosi. Noi li rappresentiamo come uomini dal viso soave e dolce, nella Scrittura invece appaiono come esseri terribili, che incutono timore, perché sono la manifestazione della potenza e della santità di Dio, che ci aiutano ad adorare degnamente: “A te voglio cantare davanti ai tuoi angeli, mi prostro verso il tuo tempio santo”. Come preghiamo nel prefazio di oggi: “Signore, Padre santo, negli spiriti beati tu ci riveli quanto sei grande e amabile al di sopra di ogni creatura”. Nella visione di Daniele non sono gli Angeli gli esseri più importanti: vediamo più avanti “uno, simile ad un figlio d’uomo” ed è lui, non gli Angeli, ad essere introdotto fino al trono di Dio, è a lui che egli “diede potere, gloria e regno”, è a lui che “tutti i popoli serviranno”. La stessa cosa vediamo nel Vangelo: gli Angeli sono al servizio del Figlio dell’uomo. “Vedrete i cieli aperti e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo” dirà Gesù, facendo allusione sia a questa visione di Daniele sia alla visione di Giacobbe, che nel sonno vede gli Angeli salire e scendere sul luogo dove è coricato e che dà il senso della presenza di Dio in tutti i luoghi della terra.
Gli Angeli di Dio sono dunque al servizio del Figlio dell’uomo, cioè di Gesù di Nazaret; la nostra adorazione non è rivolta agli Angeli, ma a Dio e al Figlio di Dio. Gli Angeli sono servitori di Dio che egli, nella sua immensa bontà, mette al nostro servizio e che ci aiutano ad avere un senso più profondo della sua santità e maestà e contemporaneamente un senso di grande fiducia, perché questi esseri terribili sono al nostro servizio, sono nostri amici.
Domandiamo al Signore che ci faccia comprendere davvero la sua santità e maestà infinite, perché ci prostriamo con sempre maggiore reverenza alla sua presenza, davanti ai suoi Angeli.
Antifona d’ingresso
Benedite il Signore, voi tutti suoi Angeli,
potenti esecutori dei suoi comandi,
pronti al suono della sua parola. (Sal 103,20)
Colletta
O Dio, che chiami gli Angeli e gli uomini
a cooperare al tuo disegno di salvezza,
concedi a noi pellegrini sulla terra
la protezione degli spiriti beati,
che in cielo stanno davanti a te per servirti
e contemplano la gloria del tuo volto.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
Io continuavo a guardare,
quand’ecco furono collocati troni
e un vegliardo si assise.
La sua veste era candida come la neve
e i capelli del suo capo erano candidi come la lana;
il suo trono era come vampe di fuoco
con le ruote come fuoco ardente.
Un fiume di fuoco scorreva
e usciva dinanzi a lui,
mille migliaia lo servivano
e diecimila miriadi lo assistevano.
La corte sedette e i libri furono aperti.
Guardando ancora nelle visioni notturne,
ecco venire con le nubi del cielo
uno simile a un figlio d’uomo;
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.
Gli furono dati potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano:
il suo potere è un potere eterno,
che non finirà mai,
e il suo regno non sarà mai distrutto.
Parola di Dio.
Oppure (Ap 12, 7-12°: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago)
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Scoppiò una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo.
E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana, e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli.
Allora udii una voce potente nel cielo che diceva:
«Ora si è compiuta
la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo,
perché è stato precipitato
l’accusatore dei nostri fratelli,
colui che li accusava davanti al nostro Dio
giorno e notte.
Ma essi lo hanno vinto
grazie al sangue dell’Agnello
e alla parola della loro testimonianza,
e non hanno amato la loro vita,
fino alla morte.
Esultate, dunque, o cieli
e voi che abitate in essi».
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
Ti renderanno grazie, Signore, tutti i re della terra,
quando ascolteranno le parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore:
grande è la gloria del Signore!
Canto al Vangelo (Sal 102,20.21)
Alleluia, alleluia.
Benedite il Signore, voi tutte sue schiere,
suoi ministri, che eseguite la sua volontà.
Alleluia.
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Vangelo
Gv 1,47-51
Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Uniti ai santi arcangeli e fatti voce di ogni creatura, domandiamo al Padre i sentimenti della gioia e della riconoscenza. Diciamo insieme:
Insegnaci a lodarti, Signore.Per i tuoi angeli, che stanno davanti a te per servirti e adorarti. Preghiamo:
Per le gioie di cui colori la nostra vita. Preghiamo:
Per la buona notizia della nostra salvezza. Preghiamo:
Per le sofferenze che ci insegnano ad amare. Preghiamo:
Per gli animali, che sono perfetti come tu li hai creati. Preghiamo:
Per le piante, che condividono con noi il dono della vita. Preghiamo:
Per il segreto delle pietre, dell’acqua, del fuoco e di ogni cosa creata. Preghiamo:
Per il mare, le montagne e i deserti che ci raccontano la tua bellezza. Preghiamo:
Per chi ci protegge e ci difende dalle insidie del male. Preghiamo:
Signore Dio nostro, ti ringraziamo per gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele che hanno annunciato al mondo il tuo amore salvifico, e ti chiediamo un cuore puro, che con il Cristo tuo Figlio innalzi a te la lode per i secoli eterni. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, l’offerta della tua Chiesa;
fa’ che per le mani dei tuoi Angeli
sia portata davanti a te e diventi per tutti gli uomini
sorgente di perdono e di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
Prefazio degli Angeli.
Antifona di comunione
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore,
a te voglio cantare davanti agli Angeli. (Sal 138,1)Oppure:
“Vedrete il cielo aperto e gli Angeli di Dio
salire e scendere sul Figlio dell’uomo”. (Gv 1,51)
Preghiera dopo la comunione
Fortifica, o Dio, il nostro spirito
con la potenza misteriosa del pane eucaristico
e con l’aiuto dei tuoi Angeli
fa’ che avanziamo con rinnovato vigore
nella via della salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
NOME: Parrocchia San Francesco D’Assisi IBAN: IT73B0832739030000000008237
“SAN FRANCESCO ONLUS” 5×1.000
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INTESA SANPAOLO – Presidente Onlus Giorgio Michetti