+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 10,22-30
Io e il Padre siamo una cosa sola.
• Giovanni 10,22-24: I Giudei interpellano Gesù. Faceva freddo, era il mese di ottobre. Festa della dedicazione che celebrava la purificazione del tempio fatta da Giuda Maccabeo (2Mac 4,36.59). Era una festa molto popolare con molte luci. Gesù si trovava sul piazzale del Tempio, nel Portico di Salomone. I giudei dicevano: “Fino a quando terrai l’animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente”. Loro volevano che Gesù si definisse e che loro potessero verificare, partendo dai loro criteri, se Gesù era o no il Messia. Volevano prove. E’ l’atteggiamento di colui che si sente padrone della situazione. I nuovi devono presentare le loro credenziali. Altrimenti, non hanno diritto di parlare e di agire.
• Giovanni 10,25-26: Risposta di Gesù: le opere che io compio mi danno testimonianza. La risposta di Gesù è sempre la stessa: “Ve l’ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; ma voi non credete, perché non siete mie pecore”. Non si tratta di dare prove. Non servirebbe a nulla. Quando una persona non vuole accettare la testimonianza di qualcuno, non c’è prova che tenga e che la porti a pensare in modo diverso. Il problema di fondo è l’apertura disinteressata della persona verso Dio e la verità. Lì dove c’è questa apertura, Gesù è riconosciuto dalle sue pecore. “Chiunque è dalla parte della verità, ascolta la mia voce” dirà Gesù dinanzi a Pilato (Gv 18,37). Questa apertura mancava ai farisei.
• Giovanni 10,27-28: Le mie pecore ascoltano la mia voce. Gesù riprende la parabola del Buon Pastore che conosce le sue pecore e loro lo conoscono. Questo mutuo intendimento – tra Gesù che viene in nome del Padre e le persone che si aprono alla verità – è fonte di vita eterna. Questa unione tra il creatore e la creatura attraverso Gesù supera la minaccia di morte: “Non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano!” Stanno in salvo e al sicuro e, per questo, in pace ed in piena libertà.
• Giovanni 10,29-30: Io ed il Padre siamo uno. Questi due versetti affrontano il mistero dell’unità tra Gesù e il Padre: “Il Padre mio che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. Io e il Padre siamo una cosa sola”. Queste e diverse altre frasi lasciano intravedere qualcosa del mistero più grande: “Chi vede me vede il Padre” (Gv 14,9). “Il Padre è in me ed io nel Padre” (Gv 10,38). Questa unità tra Gesù ed il Padre non è automatica, bensì è frutto dell’obbedienza: “Io faccio sempre ciò che il Padre mi mostra” (Gv 8,29; 6,38; 17,4). “Mio cibo è fare la volontà del Padre (Gv 4,34; 5,30). La lettera agli ebrei dice che Gesù imparò tuttavia l’obbedienza dalle cose che patì (Eb 5,8). “Fu obbediente fino alla morte e alla morte di Croce” (Fil 2,8). L’obbedienza di Gesù non è disciplinare, bensì profetica. Obbedisce per essere trasparenza totale e, così, essere rivelazione del Padre. Per questo, poteva dire: “Io e il Padre siamo una cosa sola!” Fu un lungo processo di obbedienza e di incarnazione che durò 33 anni. Iniziò con il sì di Maria (Lc 1,38) e terminò con “Tutto è compiuto!” di Gesù (Gv 19,30).
• Gesù non si sottomette alle esigenze di coloro che vogliono verificare se lui era il messia. C’è in me qualcosa di questo atteggiamento di dominio e di inquisizione degli avversari di Gesù?
Martedì della IV settimana di Pasqua
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco
Segno che contraddistingue il pastore è il richiamo. L’impostore può tentare di imitarlo, ma le pecore non si lasciano ingannare. È il richiamo del vero Pastore che provoca la loro reazione in risposta. Esse sentono, seguono e hanno fiducia.
Le parole e le azioni di Cristo non arrivano a farlo conoscere come Messia: manca un elemento essenziale, cioè la fede. Questa risposta è riservata a chi appartiene al Buon Pastore. Egli conosce le sue pecore ed esse conoscono lui. I Giudei possono servirsi della persuasione o della persecuzione, ma non attireranno a sé i discepoli del Signore. Qual è il fondamento di questa certezza? È molto semplice: il Padre. Egli è più grande di tutti. L’espressione di Cristo “io e il Padre” indica un’unica persona. Agli occhi dei Giudei, un’affermazione del genere è una bestemmia, mentre per i discepoli riassume tutto l’insegnamento di Gesù.
Tale affermazione è apportatrice di conflitto: i Giudei devono annientare Gesù e disperderne i discepoli. La questione è grave. Gesù è davvero il Figlio di Dio? I Giudei l’accusano di proclamarsi Dio. La verità è però un’altra. La verità è che in Gesù, Dio si fa uomo.
Antifona d’ingresso Rallegriamoci ed esultiamo, diamo gloria a Dio, perché il Signore ha preso possesso del suo regno, il nostro Dio, l’Onnipotente. Alleluia. (Ap 19,7.6) |
Colletta Dio Padre onnipotente, che ci dai la grazia di celebrare il mistero della risurrezione del tuo Figlio, concedi a noi di testimoniare con la vita la gioia di essere salvati. Per il nostro Signore Gesù Cristo… |
At 11,19-26
Cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, quelli che si erano dispersi a causa della persecuzione scoppiata a motivo di Stefano erano arrivati fino alla Fenicia, a Cipro e ad Antiòchia e non proclamavano la Parola a nessuno fuorché ai Giudei. Ma alcuni di loro, gente di Cipro e di Cirène, giunti ad Antiòchia, cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore. E la mano del Signore era con loro e così un grande numero credette e si convertì al Signore. Parola di Dio |
Genti tutte, lodate il Signore.
Sui monti santi egli l’ha fondata; Iscriverò Raab e Babilonia Il Signore registrerà nel libro dei popoli: |
Canto al Vangelo (Gv 10,27) Alleluia, alleluia. Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono. Alleluia. |
Vangelo |
Gv 10,22-30
Io e il Padre siamo una cosa sola.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Parola del Signore |
Preghiera dei fedeli In virtù del nome di cristiani, che indica seguaci di Cristo al di là di ogni barriera nazionale o culturale, possiamo rivolgere a Dio una preghiera veramente universale, dicendo: Convertici a te, Signore. |
– Per tutti i credenti in Cristo, perchè si sentano missionari ed evangelizzatori superando ogni pregiudizio culturale o razziale. Preghiamo.
– Per tutti i fratelli di fede che portano il nome di cristiani, perchè siano consapevoli del significato e delle esigenze di questo nome missionario. Preghiamo.
– Per tutti coloro che in buona fede sono lontani da Cristo, perchè sappiano riconoscere le sue opere compiute nel nome del Padre. Preghiamo.
– Per i cristiani soltanto di nome ma non di vita, perchè siano aiutati dalla fede di comunità veramente credenti, a riscoprire la loro vocazione originaria. Preghiamo.
– Per noi qui radunati attorno alla mensa del Signore, perchè nell’eucaristia facciamo esperienza viva di Cristo e siamo pronti a seguirlo nella via dell’obbedienza al Padre e dell’amore ai fratelli. Preghiamo.
– Per il movimento ecumenico. Preghiamo.
– Per i sacerdoti, pastori del gregge di Cristo. Preghiamo.
O Dio, che attraverso la missione ai pagani hai fatto riscoprire ai credenti l’originalità del loro nome di cristiani, concedi che una rinnovata coscienza missionaria ci apra a nuove esperienze di vita evangelica. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte O Dio, che in questi santi misteri compi l’opera della nostra redenzione, fa’ che questa celebrazione pasquale sia per noi fonte di perenne letizia. Per Cristo nostro Signore. |
Oppure:
Accogli, Signore, questo sacrificio,
che ti offriamo in rendimento di grazie
per i tuoi benefici,
e fa’ che al dono della tua benevolenza
corrisponda l’impegno della nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO PASQUALE IV La restaurazione dell’universo per mezzo del mistero pasquale |
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
In lui, vincitore del peccato e della morte,
l’universo risorge e si rinnova,
e l’uomo ritorna alle sorgenti della vita.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta l’inno della tua gloria: Santo…
Antifona di comunione Il Cristo doveva patire e risuscitare dai morti e così entrare nella sua gloria. Alleluia. (cf. Lc 24,46.26) |
Oppure:
“Le mie pecore ascoltano la mia voce
e io le conosco ed esse mi seguono”. Alleluia. (Gv 10,27)
Oppure:
O Signore, la grazia dei sacramenti pasquali
cresca di giorno in giorno nella nostra vita,
e l’Eucaristia che abbiamo offerto e ricevuto
ci edifichi tutti nel tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.
L SANTO DEL GIORNO
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I santi del 09 Maggio 2017
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San PACOMIO Abate
Alto Egitto, 287 – 347
Nacque nell’Alto Egitto, nel 287, da genitori pagani. Arruolato a forza nell’esercito imperiale all’età di vent’anni, finì in prigione a Tebe con tutte le reclute. Protetti dall’os…
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San GIUSEPPE DO QUANG HIEN Martire
m. 1840
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Sant’ ISAIA Profeta
n. 770 a.C. circa
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